martedì 10 marzo 2020

IDENTIKIT RANDOM 2 - FRANCESCA DURANTE, OVVERO CERCASI UN POSTO AL SOLE.

Si può essere delle veterane a soli 23 anni appena compiuti? Si, se ti chiami Francesca Durante e appena adolescente sei andata via di casa per rincorrere un sogno a forma di pallone, e soprattutto se hai fatto in tempo a far parte del vecchio Firenze di Andrea Guagni,una delle superstiti della vecchia società a vestire ancora la maglia viola insieme ad Alia Guagni, Greta Adami, Valery Vigilucci, Alice Tortelli e Martina Fusini, senza dimenticare Isotta Nocchi in prestito alla Florentia.

Una giovanissima Francesca al primo anno a Firenze (fonte; violaamoreefantasia.it)


Francesca Durante nasce a Genova il 12 febbraio del 1997, e nel capoluogo ligure si appassiona al calcio quando suo padre, tifoso blucerchiato, nel 2003 la porta a vedere un Sampdoria-Bologna. Viene iscritta a una scuola calcio denominata "Arcipelago" e vi milita fino ai suoi 14 anni, età massima consentita alle ragazze per giocare assieme ai maschietti.
Deve quindi cercarsi una squadra femminile, e il destino la avvicina alla Toscana già nel 2011, quando viene tesserata dalle giovanili della Sarzanese, con sede appunto nella cittadina di Sarzana, li dove finisce la Versilia e inizia il golfo dei poeti. In questa compagine gioca un anno nelle giovanili e nel 2012, appena quindicenne, fa il suo esordio da titolare in prima squadra, in serie A2 (l'attuale serie B) dove con le sue parate riesce a portare una squadra modesta ai play out e a evitarne la retrocessione.
In questo periodo si schiudono per lei anche le porte delle giovanili azzurre, con ben 19 presenze nell'under 17 che ne fanno una delle più brillanti giovani promesse del calcio Italiano, ma in nazionale maggiore fino ad oggi ha giocato solo il primo tempo di un'amichevole contro la Cina, schierata dal CT Antonio Cabrini. Anche se lo scorso autunno, prima dell'infortunio, era stata chiamata anche da Milena Bertolini, i pali della porta azzurra non li ha finora più difesi.

Francesca in azzurro (fonte; figc.it)

Ma un'altra società, la Scalese con sede a San Miniato, ha già messo gli occhi su questa ragazzona nata con le physique du role, viso dolcissimo su un corpo da corazziera, che con il suo metro e 81 supera di una testa la maggior parte delle sue compagne.
La Scalese le offre la serie A, ma come terzo portiere. Ciononostante riesce a giocare sei partite, ma la stagione della squadra è disastrosa, e chiuderà all'ultimo posto, brief encounter con la massima serie per una società meteora che si scioglierà nel 2016.
Ma se per Francesca si chiude una porta, sta per aprirsi un portone, quello della squadra toscana più importante della serie A femminile, il Firenze, al suo ultimo anno di attività prima di trasformarsi nella nostra Fiorentina women's.
Gli osservatori del Firenze, e ci scommetterei che c'è anche lo zampino del formidabile scopritore di talenti Sauro Fattori, la tesserano come vice della giapponese Miku Matsubayashi. Con il Firenze riuscirà a giocare tre partite, la squadra arriva quarta e poi come detto cede il titolo ai Della Valle.
Da questo momento inizia per Francesca un percorso travagliato, una lunga e complicata storia d'amore con una società che però non le garantisce mai il posto fisso, anni di rimandi, di infortuni, di precarietà. Una trentina di partite giocate in sei anni di viola, questo il modesto bottino di presenze.
Via la Matsubayashi, il primo anno a Firenze si alterna con Gaelle Thalmann a difendere la porta viola, e la squadra arriva terza. L'anno dopo la traballante situazione portieri (Addirittura 4 in rosa, con Francesca, Thalmann, Noemi Fedele e Reka Szoks) viene risolta e dal Verona arriva colei che tuttora è la numero 1 della Viola, Stephanie Ohrstrom. L'arrivo dell'esperta svedese porta Francesca a essere la sua vice, e almeno fino allo scorso campionato la leadership di Steph non viene messa in discussione. Francesca scalpita, quando viene chiamata in causa (Piuttosto spesso nella stagione 2018/2019, con 10 presenze e 6 clean sheet) risponde presente, i suoi numeri sono ottimi ma purtroppo difetta di personalità e sicurezza, negandosi quel quid necessario per un posto da titolare stabile e per non essere messa più in discussione, perchè Francesca è una portiere di altissimo livello, dotata come detto di un fisico eccezionale ma anche di riflessi felini, senso della posizione, tra i pali per quanto mi riguarda  è la più forte in assoluto della serie A, le ho visto compiere delle parate veramente stupefacenti. Poi certo, Ohstrom è più esperta, Rachele Baldi (che comunque il prossimo anno con ogni probabilità andrà all'estero, suggestione di mercato quasi sfumata) trasmette più sicurezza alla difesa, ma chi è meglio di Francesca come portiere pura? non la cambierei con una Laura Giuliani, mi si permetta di sbilanciarmi in tal senso.

Foto del 2017 con Francesca, Patriza Caccamo, Stephanie Ohrstrom e Alice Parisi (fonte; pagina facebook Fiorentina)


E proprio questa stagione, nella quale Cincotta la sceglie come portiere titolare, doveva essere quella della consacrazione; fin dalla prima contro l'Arsenal tra i pali si vede il numero 1 della sua maglia verde (Mentre la stagione precedente indossava un curioso numero 2) La gara è un disastro ma Francesca è una delle meno colpevoli, ma nella successiva a San Gimignano compie un paio di miracoli nel primo tempo che letteralmente blindano il doppio vantaggio di Paloma, e se nel secondo tempo la Sangi passa due volte anche in quei casi non poteva fare molto. Nella seconda di campionato la Serturini la punisce con quel fortunoso bolide (credetemi, non le ricapiterà più un gol della domenica simile all'attaccante giallorossa, discreta ma non di più) in una partita incredibilente iellata per tutte, e forse l'unica incertezza la compie contro il Tavagnacco, quando va troppo molle sulla conclusione di Kongouli che dimezza lo svantaggio delle friulane, in una partita comunque vinta 2-1 dalle nostre.
Poi, in pratica, con la convocazione in nazionale la stagione di Francesca termina malinconicamente già ad ottobre, per un grosso problema alla spalla che la porta a operarsi e stare fuori per dei mesi, e ancora il rientro non appare vicinissimo, forse la vedremo dal 18 aprile, quando (si spera) ricomincerà il campionato femminile, per un tour de force che ci ripagherà di sofferenze anche calcistiche. Per lei come detto poteva essere il momento giusto per spiccare il volo definitivamente, e invece è stato l'anno di Rachele Baldi, che veniva a sua volta da una stagione sofferta alla Florentia, tappata da Chiara Marchitelli; sono i giri strani del destino, che per Francesca però è sempre stato ed è tuttora in salita.

Una determinata Francesca in allenamento (fonte; tuttomercatoweb.it)

La cosa che mi dispiace è che per qualche addetto ai lavori il ritorno di Stephanie a discapito della giovane ligure sia stato visto come un "sollievo" questo per un errore che purtroppo parecchi tifosi non vogliono dimenticare, quello della sfortunata trasferta a Torino, con quell'uscita a vuoto che coglie impreparata anche la sua difesa,e Pedersen che punisce. Lo so, fu un brutto errore, ma non si può minare la credibilità di un portiere per una papera alla fine di una partita impeccabile, dobbiamo dimenticare tutti, Francesca ha bisogno di noi, del nostro affetto e della nostra fiducia, sta cercando la sua consacrazione e la prossima stagione sarà per lei quella dell'ultima occasione, dove o si consacra a grande portiere o si condanna a eterna promessa di un calcio che adesso non aspetta più di tanto nemmeno nel femminile. A giugno ci saranno scelte dolorose in questo ruolo, non si possono tenere contemporaneamente lei, Ohrstrom e Perez, e con questa situazione incerta non è nemmeno scontato che Francesca rimanga in viola, chissà che non vada a cercare di crescere in qualche squadra di seconda fascia che però le garantirebbe un posto da titolare, ma personalmente non voglio perdere Francesca e il suo grande talento, fino a che avrà il giglio sul cuore voglio che splenda per noi, per la simpatia che ho per lei e per la sua avventura umana, per la casa de Zena lasciata da ragazzina, per tutti i sacrifici che ha sostenuto e per quella maledetta sfiga che non l'ha mai lasciata tranquilla. Guarisci Francesca, torna e cerca l'occhio della tigre, e finisci di prenderti quello che è tuo.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

INCONTRO CON SARA COLZI, E L'IMPORTANZA DELL'OPEN DAY DEL PONTEDERA CALCIO FEMMINILE.

 Fin dalla splendida intervista che, ormai più di un anno fa, mi regalò (Potete trovarla qui;  IL VIOLA E IL ROSA: LE PROTAGONISTE; INTERVIS...