Care lettrici e cari lettori,
Stavolta vado sulla fiducia, in quanto Laura Furi non la conoscevo, ma il SuperCap Benedetta Parri mi ha detto che con lei avrei intervistato un'ottima calciatrice e una bravissima persona, e io di Benedetta mi fido, e infatti a stretto giro di posta mi sono visto arrivare un'intervista fantastica.
Laura è il Badesse, ne è stata giocatrice e spero tornerà a esserlo prestissimo, nel frattempo ne è una sua supertifosa, ma sugli spalti ci devono stare gli scarponi come me, le brave calciatrici dopo un po' sentono il richiamo del campo, altro che tribunette.
Quella che segue è una chiacchierata simpatica e frizzante come credo debba essere Laura stessa, che ringrazio per le sue belle storie.
Ciao Laura, benvenuta su "Il viola e il rosa". Vuoi innanzitutto presentarti ai nostri lettori?
Ciao Omar e grazie mille per questa intervista! Sono Laura Furi, ho 27 anni e come ruolo ricopro quello del terzino anche se per adesso sono lontana dal campo e dalle mie compagne per motivi di lavoro, quindi per un po' mi vedrai nei panni della tifosa! 😄
Vai, tiferemo insieme, mi insegnerai un po' di cori, o magari ne possiamo inventare e cantare qualcuno nuovo.
Come si è sviluppata la tua passione per il calcio, Laura? So che il tuo sport era un altro, e che il calcio è stato per così dire un secondo amore; ma qual è stato il tuo primo contatto con il tuo attuale sport?
Il mio primo contatto l'ho avuto in seconda media quando la mia squadra partecipò ad un torneo femminile e lì fu la primissima volta che toccai un pallone da calcio. Mi ricordo anche che un signore mi chiese di andare a giocare a calcio nella sua società, ma rifiutai (mannaggia a me! 🤣)perché praticavo un altro sport e non mi vedevo a quel tempo nei panni di una calciatrice.
In seguito, io e il calcio siamo stati due mondi distanti, fino a che non ho iniziato a giocare a calcio a 7 nel torneo femminile delle Contrade.
Migliaia di ragazze hanno fatto come te semplicemente perchè fino a qualche anno fa per il calcio femminile non era previsto nemmeno un futuro, per le premesse questo miniboom del 2019 è stato un risultato straordinario, ma chissà quanti grandi talenti si sono persi anche solo negli ultimi anni.
Come hai detto, Il calcio però rimane per te solo un interesse fino quasi ai 20 anni, poi vieni coinvolta in questo torneo delle contrade che hai citato; ci puoi dire come è andata?
Il percorso fu abbastanza semplice. La mia contrada, la Selva, decise di partecipare a questo torneo e decisi di giocare con loro, sia perché dovevo fare qualcosa per mantenermi in forma ma anche perché mi incuriosiva giocare a calcio. Con il passare delle partite mi ricordo che cresceva lentamente questa passione...non mi importava se fuori era freddo, pioveva o nevicava, io volevo giocare perché mi divertiva e mi faceva stare bene.
E come vorrei dire a tante persone anche grazie a te, non è mai troppo tardi per cominciare a giocare, poi non importa la categoria che si raggiunge, ma lo stare bene che deriva dal pallone è un qualcosa di universale, una passione unisex e senza limiti.
Comunque avrai anche iniziato tardi e "per scherzo" ma per te arriva l'occasione di cimentarti con una vera squadra di calcio a 11, la Colligiana; sei entrata in questa realtà in punta di piedi oppure ti ci sei lanciata con convinzione? e quanto è stato difficile ambientarti in età(calcisticamente eh) avanzata con tattiche, regole, allenamenti e partite?
Mi ricordo che quando mi chiamarono per giocare a calcio a 11, un po' di tempo per pensarci me lo presi, non tanto perché era un'esperienza nuova, soprattutto perché era un impegno da non sottovalutare e a me le cose piace farle per bene, quindi dissi fra me e me che avrei accettato solo se fossi stata in grado di portare a termine questo impegno.
Mi ricordo che il primo allenamento fu un mezzo disastro, ahahahahahah. Di calcio non ci capivo niente e non ero nemmeno così coordinata, infatti detti un pestone ad Ari e lei tutta dolorante uscì dal campo. Volevo sotterrarmi, le chiesi scusa almeno 30 volte.
Poi arrivò la prima amichevole. Giocai come difensore centrale e fu una mezza tragedia. Non sapevo come muovermi, dove andare, cosa fare. Le mie compagne mi urlavano "sali!" e nella mia mente è impresso ancora quello che risposi: “scusate, ma dove devo andare?!".
Quindi, puoi ben capire che mi sentivo un pesce fuor d'acqua, però sono sempre stata una persona determinata e nonostante le difficoltà che incontravo ad ogni partita e ad ogni allenamento, non ho mai mollato perché volevo imparare a giocare a calcio e soprattutto volevo migliorare per le mie compagne di squadra.
Mi hai fatto ridere tantissimo (A me successe una cosa simile, a uno dissero "sali!" e quello "in che senso?" "sali l'acqua della pastaaa!!" gli urlò il mister....epico!!) ma anche emozionare, non ti sei mai arresa ed è bellissimo, e pazienza per Arianna dai, in fondo un piede glielo lasciasti sano, mettila così :D
Come sei diventata terzino, Laura? Chi ti ha scoperta in tal senso, e come hai capito che era quello più congeniale alle tue caratteristiche?
Per la prima parte di campionato, quando ero alla Colligiana, ho giocato come difensore centrale, ma sentivo che non era il ruolo adatto a me, così, anche con l'arrivo di un'altra giocatrice più esperta che ricopriva il mio stesso ruolo, il Mister decise di spostarmi a fare il terzino, ruolo che mi piaceva perché potevo sfruttare la mia velocità in corsa e soprattutto perché potevo aiutare sia in fase difensiva che offensiva, diciamo che mi sentivo più utile per la squadra. Comunque, a questo punto ci tengo a ringraziare una mia compagna di squadra, Debora Velvi, che sia quando giocavo come centrale che come terzino, mi aiutava sempre, sia in allenamento che in partita. Se adesso ci capisco qualcosa in più, è sia merito di Gianluca, ma anche suo!!.
Poi per te, come per tante altre ex Colligiana, arriva il Badesse, una realtà alla quale mi auguro tu possa tornare al più presto. Ci puoi raccontare qualcosa dello scorso anno? Ti sei evoluta come calciatrice, sia tecnicamente che a livello caratteriale?
Lo scorso anno per me è stato l'anno della svolta. Ero più sicura delle mie capacità, le compagne già le conoscevo, con le nuove ho fatto subito amicizia (soprattutto ho stretto un bel legame con Francesca, sia in campo che fuori dal campo), ho fatto anche due gol!! Quindi tutto sommato è stato un anno positivo, nonostante qualche difficoltà e malumore dopo qualche partita persa di troppo e qualche discussione in più in campo, cosa che non sopporto perché per me il gruppo è sempre stato fondamentale, si vince e si perde tutte insieme, senza andare a cercare il colpevole.
Molto bene, le discussioni ci saranno sempre, anzi meglio, se ci sono è perchè si è convinti di lottare per qualcosa di bello, la rassegnazione è peggio.
A proposito di questi due goal che hai segnato, ce li vorresti raccontare?
Sì, sono riuscita a segnare due gol! Che gioia immensa! Quello che ricordo con più piacere è stato sicuramente il primo. Mi pare in campo ci fosse una discussione con le avversarie, quindi c'era un po' di confusione, però l'arbitro non aveva fermato il gioco ed io stavo continuando a correre verso la porta avversaria, mi vedo arrivare il pallone, lo tocco e…goal!
Però anche il secondo me lo ricordo molto bene, anche perché ne ho fatti solamente due, come potrei dimenticarmene. Una mia compagna di squadra batte una punizione, la palla rimbalza sulle mani del portiere, io, non so ancora adesso come, mi trovo nel posto giusto al momento giusto, mi vedo arrivare il pallone, gli do un calcio e…gol!
Tutto sommato, due gol bruttini ma efficaci!!😎
Vabbè, specialmente per il primo le avversarie non ti avranno ringraziata :D ma restano nella tua storia e non sai quanto ti ringrazio per l'onore che hai fatto a raccontarli sul mio blog!
Ultima domanda; attualmente non fai parte della rosa del Badesse, ma so che potresti tornare; quanto si sta mancando questa squadra e il calcio in generale? Ti senti pronta, sia fisicamente che mentalmente, per tornare a ruggire assieme alle tue compagne?
Mi manca tantissimo giocare a calcio, mi manca la scarica di adrenalina che si prova prima del fischio iniziale dell'arbitro e mi mancano le mie compagne, tantissimo.
Inoltre, non vedo l'ora di rivedere le ragazze e di conoscere le nuove compagne e farmi insegnare anche qualcosa da loro.
Per quanto riguarda la domanda che mi hai fatto sul sentirmi pronta o meno, ti risponderò sinceramente e la risposta è "ni". Mi sento pronta mentalmente perché so cosa mi aspetta, ma non mi sento affatto pronta fisicamente, perché sono stata mesi e mesi ferma, e il fiato e i muscoli per correre sono un ricordo lontano, ma non sono una persona che si arrende facilmente, quindi ce la metterò tutta per tornare in forma e dare il meglio di me!!
Ecco, che sei una persona che non si arrende è palese, è la cosa che più è emersa di te in questa bella conversazione, e sono convinto che quando tornerai a vestire la maglia che ami ritroverai la condizione in poco tempo, tutto dipenderà dalla voglia che hai, e se sei pronta di mente il corpo la seguirà presto.
Allora, ci vediamo presto Laura, spero il prima possibile a tifare per le ragazze, sei ancora un top tifosa ma conto di scalare posizioni e di insidiare la tua leadership di supporter....ah già ma tanto prestissimo tornerai in squadra, quindi tutto risolto, e quel posto che lasci in tribuna lo occupo io, perchè ormai il biancazzurro Badesse mi è entrato nel cuore. A prestissimo!
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