Care lettrici e cari lettori, oggi vi presento una ragazza davvero gentile e solare, che è arrivata a giocare a Badesse dalla lontana Puglia, come dice Paolo Conte "E' tutto un complesso di cose, che fa si che io mi fermi qui..."e Marta adesso, grazie alle sue scelte di vita (e per nostra fortuna) ora è in biancazzurro, a rinforzare la squadra col suo talento e, come dice di se stessa, con la sua calma, e va bene così, ci vogliono sempre giocatrici che portino ordine e metodo in campo.
Ma conosciamo meglio Marta attraverso le sue storie, sperando che vi piacciano come sono piaciute a me, è stato davvero un piacere curare questa intervista.
Ciao Marta, piacere di averti sul blog! Vuoi innanzitutto presentarti ai lettori?
Grazie a te Omar per questa bella iniziativa.
Sono Marta Ferraro, nata a Gagliano del Capo e residente a Montesano Salentino in provincia di Lecce il 25/02/1998 e gioco nel Badesse calcio come difensore centrale e centrocampista. Il calcio è sempre stato parte della mia famiglia, in quanto mio nonno è stato il presidente di una delle squadre del mio paese e mio padre ha giocato a buoni livelli dilettantistici fino alla rottura del crociato. Considerando che da piccola ero sempre al bar dei miei genitori, avevo la fantastica abitudine di giocare nella corte accanto ad esso, prendendo le casse di birra vuote (da usare come ostacoli) e un pallone, sempre pronta a tirare contro le scale della casa della vicina (alla quale credo di aver rotto come minimo una decina di volte la plafoniera posta all'esterno della casa).
Chi se ne frega delle plafoniere, hai fatto benissimo!! è bello leggere i vostri ricordi di bambine, una cosa bella dell'infanzia è inventarsi il calcio.
Grazie a te questo blog, una volta tanto, esce dai confini toscani per approdare nella meravigliosa Puglia, tua terra di origine; è qui che inizia la tua avventura, e si può dire che per la tua passione hai trovato certamente un "Background" ottimale; ci puoi dire quindi come hai iniziato, e in che contesto?
È iniziato tutto molto per caso: l'allenatore degli esordienti è cugino di mia madre e, vedendomi giocare in mezzo alla piazza, mi convinse ad andare a giocare nel Montesano.
Lì trovai molti miei compagni di classe con i quali sono cresciuta, sia calcisticamente sia umanamente. Inizialmente mi sembrava tutto molto strano, l'unica ragazza in mezzo a un gruppo di 20 ragazzi, finché non iniziò il campionato e mi ritrovai a giocare al centro della difesa. Continuai a giocare nel Montesano fino ai 15 anni, tra tornei e doppi campionati, perché non essendo una grande società, una volta passata nella categoria successiva (giovanissimi) con i miei soliti compagni, io insieme a qualche altro ragazzo ci ritrovammo a giocare in una doppia categoria, cioè giovanissimi ed allievi. Ripensando a quei momenti, c'è stata una partita contro il Tiggiano che mi si è stampata in testa: avevo il numero 3 (tra l’altro era anche il numero di mio padre) e la fascia da capitano al braccio. Durante il secondo tempo abbiamo ottenuto un calcio d'angolo a favore e, come per ogni calcio piazzato, lo andai a battere. Decisi di calciare direttamente in porta, verso il secondo palo e, dopo aver sfiorato la traversa, il pallone entrò in porta. Iniziai a correre in mezzo al campo senza una meta. Quello è stato l'unico goal segnato nella mia carriera calcistica e spero di rompere questa maledizione in questa stagione.
Ma già domani alla Rufina magari!!! (NB LA PARTITA E' STATA RIMANDATA, MA L'AUGURIO RESTA...) secondo me aver raccontato questo goal ti porterà bene, mai dire mai, non succede ma se succede mi prendo mezzo merito del goal in quanto ti ho portato fortuna!Dopo sei anni nel Montesano Salentino, hai giocato a livello più amatoriale, ma nell'ultimo anno della scuola superiore hai accettato la chiamata del Castiglione, squadra di futsal; come ti sei trovata in questa disciplina, e che ruolo ricoprivi? Raccontaci della tua avventura nei palazzetti.
Era tutto molto diverso, abituata a giocare in difesa fui chiamata per fare il pivot a calcio a 5. Appena mi dissero che dovevo giocare in attacco rimasi un po' sconvolta. Inizialmente fu difficile ambientarmi, sia per via degli spazi ovviamente più ristretti che per il ruolo e la velocità di gioco in se per se. Ora come ora posso solo ringraziare questa parentesi di futsal, perché ho potuto far mie determinate caratteristiche più offensive che ora mi aiutano nel mio ruolo da centrocampista.
Poi, per motivi universitari, ti trasferisci a Siena, e qui vieni a sapere grazie ad amici dell'esistenza del Badesse calcio femminile, e vieni tesserata. Qual è stato il primo impatto con la tua attuale società, con il Mister e il gruppo?
Ancor prima di parlare con la società e l’allenatore, la prima persona a cui scrissi, ad agosto, fu Valentina Graziadio (che non ringrazierò mai abbastanza per avermi fatto conoscere questa squadra) in modo da capire come comportarmi. Lei mi presentò alla società e al mister come la sua amica, anche se realmente non ci eravamo mai viste. Tutti, dalla società, al mister e alle compagne di squadra si sono dimostrati disponibili, considerando anche il mio problema con il passaggio, non essendo automunita...diciamo che il campo di Badesse o Uopini non è certo a due minuti da Siena! Durante i primi allenamenti non sono stata proprio una persona socievole, finché un giorno non sono arrivata allenamento con un pacco da 800 gr di tarallini all’olio d’oliva pugliesi doc. Li abbiamo finiti in un quarto dora e il resto è storia.
Allora, così per dirtelo, i tarallini pugliesi piacciono anche ai blogger, è una notizia che ti do così tanto per parlare di qualcosa eh, ci mancherebbe, sia mai!! Anche se mi stai già simpatica e non è certo per rompere il ghiaccio...comunque se leggono altre timide hai dato un consiglio giusto per farsi benvolere nello spogliatoio!
Che ruolo ricopri nel Badesse? lo consideri congeniale al tuo temperamento?
Sono una persona molto calma e lenta, nel vero senso della parola, infatti è sempre stato un mio difetto non solo a livello calcistico. Inizialmente, giocare come centrocampista, che io considero una dei ruoli in cui si deve essere veloci sia a livello mentale che fisico, mi ha sconvolto un po', perché basta perdere un secondo e ci si ritrova la squadra avversaria che ti arriva come un tornado addosso!
Ma se ti hanno confermata nel ruolo vuol dire che poi sei riuscito a farlo tuo, e mi fa piacere per te. Comunque il fatto di ricoprire due ruoli tornerà senz'altro utile alla squadra.
Raccontaci adesso, se vuoi, delle tue compagne; presentacele, raccontaci cosa rende il vostro gruppo così unito.
Loro sono la mia famiglia Toscana. Immagina di ritrovarti in un mondo completamente nuovo in cui ci sono persone che ti guardano dalla testa ai piedi e ti sanno solo giudicare, ecco questo nel Badesse non è mai successo, ne con le vecchie compagne di squadra ne con le nuove. Si va a mangiare insieme dopo gli allenamenti, si va a fare aperitivo dopo la partita, ci si invita a casa per vedere la serie A o anche solo per mangiare una pizza (non per niente casa mia era diventato il ritrovo pre e post allenamento), ma in qualsiasi caso quando qualcuno ha bisogno di una mano tutta la squadra è lì ad aiutare e questa è una cosa importantissima almeno per me.
E questa è una cosa che confermo per conoscerla di prima mano, non pensate leggendo queste righe "Ecco la solita aziendalista che parla bene del suo club" al Badesse è DAVVERO così, non ci si affeziona a una squadra per caso.
Quali sono i momenti in maglia biancazzurra che ci tieni a ricordare, sia a livello personale che collettivo?
Lo scorso anno c'è stata la partita contro il San Giuliano che credo sia stata per tutte una partita tra le migliori, sia come gioco che come soddisfazione personale. In quella partita io non giocai da titolare, ma era la prima partita che le mie coinquiline (Chiara Surdo, Noemi Santamaria e Maria Di Stefano) vennero a vedere, portando una torta come premio post partita, dopo la vittoria meritata ma sofferta e un po' inaspettata come già detto in precedenza siamo andate tutte insieme a fare aperitivo comprese le mie coinquiline che ormai, dopo quella partita diventarono il portafortuna della squadra. Un’altra partita che mi preme ricordare è quella contro il Prato pre-lockdown dove vennero a vederci i miei zii da Firenze. Sotto il diluvio universale hanno tifato per me e per il Badesse come fanno da sempre.
Speriamo tornino ogni volta possibile allora.
Il Badesse 2020-2021 ha formato, grazie a un'ottima campagna acquisti, una squadra molto competitiva per la categoria; i tifosi sono autorizzati a sognare grazie a voi ragazze?
Sognare è d’obbligo sempre, speriamo solo di poter dimostrare di essere all’altezza dei nostri sogni e di quelli dei tifosi.
Io come vostro supporter vi chiedo di divertire e divertirvi, poi per i risultati speriamo nel meglio, ma voglio che stiate bene voi come prima cosa e questo credo sarà così.
Ultima domanda; cos'è per te il Badesse? e cosa ti aspetti dalla stagione che verrà?
Come ho già detto sono la mia famiglia Toscana, per quanto riguarda la stagione direi che se si continua a lavorare come si è lavorato fino ad ora si può puntare in alto, ma essendo un po scaramantica non dico quanto in alto. Perciò FORZA BADESSE e in bocca al lupo a noi.
Io scaramantico non lo sono, ma se mettete in campo lo stesso spirito di gruppo che avete al di fuori giocare vi verrà facile come stare tutte insieme...secondo me con la tua esperienza puoi aiutare tantissimo questo gruppo, e anche con la tua calma, che per me non è un difetto come dici, ci vuole un elemento più ponderato specialmente in certe zone strategiche del campo, ad altre tue compagne anche se le stimo tanto non si potrebbe chiedere di giocare con calma il pallone, ma se ci sei tu a fare da metronomo tutto gira meglio. Ma presto tutto avrà inizio, tra mille difficoltà è vero, speriamo possiate vivere il vostro sogno domenica dopo domenica, e noi con voi; forza Badesse e forza Marta, e crepi il lupo.
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