sabato 3 ottobre 2020

CARLOTTA BERNARDINI, LA CLASSE E IL CUORE.

 


Dovete sapere che sono un sentimentale del calcio improvvisato, ovvero credo sempre che se con una persona hai giocato a pallone, non importa se mezz'ora o una vita, poi non si è più degli sconosciuti. Magari non ti rivedi più, ti incroci per la strada e non ti riconosci, ma quello resta. E in una sera di luglio mi ritrovai, per i casi della vita, proprio negli impianti del San Miniato Siena a scambiare due passaggi (o meglio, a prendere goal come un pollo) con alcune ragazze della squadra, tra cui Carlotta Bernardini. A queste ragazze poi chiesi il nome, e finalmente una di esse, proprio Carlotta, ora appare su Il viola e il rosa, tra l'altro anche come giocatrice del nuovo Badesse, una squadra alla quale voi sapete quanto sia affezionato e che seguo sempre con piacere e interesse.

Quindi , per il suo approdo al Badesse e per quella serata a giocare a pallone, per me Carlotta è già una calciatrice speciale, e sono strafelice di averla qua sul mio blog!

Una radiosa Carlotta Bernardini alla presentazione in maglia Badesse.


Ciao Carlotta, Benvenuta su "Il viola e il rosa" vuoi innanzitutto presentarti ai lettori?


Ciao Omar! Mi chiamo Carlotta Bernardini, ho 21 anni e vengo da un piccolo paese della provincia di Siena, Radicofani. 


Posto bellissimo tra l'altro, mi ricordo il paese piccolino visto dalla rocca, e poi il borgo così incantevole...sono quei posti magari un po' fuori mano e scomodi per certi versi, ma dove è bello nascere e crescere e che poi è difficile lasciare.

So che hai iniziato giovanissima, nella Pianese di Piancastagnaio, ovviamente coi maschietti; come sono stati i tuoi primi anni calcistici? ti trovavi bene coi bambini oppure ti sei dovuta far rispettare?

I primi bagliori di un talento..


Sì, ho iniziato all'età di 5 anni a far parte di una vera e propria squadra, anche se è praticamente da tutta la vita che seguo il calcio, in quanto i miei genitori mi portavano con sé a vedere le partite di mio fratello più grande. Il primo prato verde che ho calpestato è stato quello di Piancastagnaio, nella Pianese appunto. Ho iniziato con i maschietti perché di squadre femminili ancora non ce n'erano, o comunque erano troppo lontane. Devo dire che non ho mai avuto grandi problemi a farmi accettare in quella squadra, anzi i miei compagni erano quasi "gasati" di avere a che fare con una femmina, quindi fortunatamente i miei primi anni li ho passati alla grande!



Ancora alla Pianese.


E mi fa tanto piacere per te.

 Poi a nove anni sei passata nelle giovanissime del Siena, dove è iniziato il tuo percorso nel calcio femminile; cosa ci puoi raccontare di questo primo periodo calcistico? ti sei ambientata subito o hai faticato un poco? e quanti anni ti sono occorsi per convincerti che il calcio sarebbe stato il tuo sport fino all'età adulta?


In bianconero Siena.

Esatto, a 9 anni sono passata a Siena, dopo che Mickey Balducci, un grande appassionato del calcio femminile,mi chiamò e mi chiese se volevo provare a giocare in una squadra di sole femmine. Inizialmente ero molto insicura, questo  anche a causa del mio carattere timido (solo all'inizio) , ma poi pensai che sarebbe stata una grande occasione e così ho accettato. Mi ricordo che la prima ragazza che incontrai fu Claudia Del Toro, con la quale ho condiviso tanto sia dentro che fuori dal campo, seguita da Federica Beligni e Benedetta Gorelli con le quali oggi mi ritrovo a giocare insieme, dopo essere state un anno separate. L'allenatore era Davide Del Toro che, insieme a Daniele Fantocci, ha dato vita a una grande storia del calcio femminile a Siena. I ricordi a Siena sono infiniti caro Omar, non basterebbe una vita per raccontarli tutti, abbiamo vinto tanto in campo, come per esempio la Coppa Toscana nel 201o il torneo a Genova con squadre come Inter e Bologna, ma abbiamo vinto tanto anche fuori dal campo, ed ogni ragazza che ha vissuto quel periodo ti potrà dare la conferma! 

Per capire che il calcio sarebbe stata la mia più grande passione mi è bastato poco... Un calcio al pallone, delle scarpette nuove ed ero la bambina più felice del mondo. 




Ancora momenti dell'esperienza senese.

Che intervento da brividi...ma perché tanti "uomini" non lo capiscono che le emozioni che da il calcio non hanno sesso? La felicità di calciare un pallone accomuna il mondo, è di tutte e di tutti, spero solo che di bambine come eri tu ce ne saranno sempre di più, e che incontrino persone come quelle che hai ricordato, è sempre bello leggere i nomi di chi ha contribuito coi fatti a far crescere il movimento, persone nell'ombra e mai citate ma alle quali poi si deve molto se non tutto.

In che ruolo giochi, Carlotta? e negli anni della crescita ne hai provati altri prima di sentire quello a te più congeniale?


Devo dire che in 16 anni ho provato molti ruoli, pensa che con i maschi ero in attacco con il numero 10 e fino alla scorsa stagione ho giocato come difensore centrale. Quest'anno al Badesse il mister mi vorrebbe far giocare come centrocampista, ruolo che ho fatto in tutti gli anni in cui sono stata  a Siena. 


In ogni caso sei molto duttile e a un allenatore questo può far solo piacere. 

Dunque, a 15 anni passi al San Miniato, e vivi tutti gli anni migliori di questa squadra, con le formazioni da paura, il triplete del 2019, momenti che nessun fallimento può cancellare; cosa ci puoi dire in merito? raccontaci quello che più porti nel cuore di questi anni al San Miniato.

Come si scrive Tri-ple-te?

Ti avverto che quando sento parlare del San Miniato un po' mi piange il cuore, ma non voglio fare la tragica!!  Sono arrivata lì a 15 anni, quindi nella mia piena adolescenza e in un certo senso sono stata catapultata in un mondo "adulto" In quanto comunque ero una delle più piccole nella squadra. 

Sono stati 5 anni di grandi vittorie, a partire dalla prima vittoria del campionato nel 2015 con Andrea Rezzacchi, fino ad arrivare al nostro caro triplete nel 2019 con a capo il Mister Claudio Pacciani.  Ma come a Siena, anche qui le vittorie più grandi sono state fuori dal campo. Eravamo una società semplice, sicuramente non abituata al lusso delle grandi squadre di oggi, ma a noi ci bastava poco, un campo, un pallone e sicuramente il bar, grande protagonista a San Miniato ahahahah. Ovviamente faccio per ridere, ma il fondo di verità c'è: quel bar, quella struttura è stata casa nostra, è lì e all'interno dello spogliatoio che abbiamo dato vita alla grande storia del San Miniato e come dici tu Omar, nessun fallimento potrà mai cancellare questi ricordi. 


San Miniato, una squadra di grandi atlete e di grandi donne.


Ommamma il bar del San Miniato, quanti ricordi anche per me..le pizzate epiche con mia moglie prima degli spettacoli di Costanza, hai proprio detto bene, un posto che ti rimane nel cuore, e colgo l'occasione per fargli anche pubblicità, andateci, si mangia bene e si spende poco!

Comunque quanto è vero quello che dici, voi ragazze che al lusso non siete abituate da sempre (a parte in serie A, ma nemmeno tutte le squadre...) siete passione pura, coloro che vanno avanti sapendo di avere tutto contro, nemmeno un campo e un pallone per voi sono scontati ma ci siete sempre, è questo che mi emoziona di voi e che mi rende orgoglioso di essere vostro tifoso, non tanto di una squadra quanto di voi singole calciatrici.

parlando sempre di San Miniato, quali sono le compagne che ti sono state più vicine, che ti hanno fatta crescere di più? una mia amicona, senza far nomi quella che suona il basso nelle I scream e gioca nel mio San Giovanni come difensore centrale (vediamo chi dei lettori riesce a indovinare...)mi ha detto che puoi fare reparto da sola da quanto sei forte; ma a chi devi maggiormente questa tua crescita?


 Mi sono sempre trovata bene con tutte le compagne e da ognuna di loro ho sempre imparato qualcosa di nuovo. Le compagne che mi hanno aiutata a crescere di più, soprattutto come persona, e a sbloccarmi un po' sono state sicuramente Ilaria Ciofini, Valeria Mazzola, Lucia Bavetta, Flora Scarlato,Valentina Fambrini... Ma la lista sarebbe infinita! Vale ed Ila, insieme anche a Serena Chellini (sulla quale praticavo "Tottismo") sono state l'anima viva dello spogliatoio da sempre e le ringrazio tanto perché mi hanno fatto capire che, non solo in campo ma anche nella vita, ci vuole quella giusta dose di serietà e quel pizzico di follia in più. 


Insieme a Costanza Gangi, altra graditissima intervistata di questo blog, che saluto caramente.


Hai nominato alcune delle mie calciatrici preferite, oltre che delle persone straordinarie, che è bello avere al proprio fianco in ogni avventura della vita.

Ti è mai capitato di segnare del goal, Carlotta? se si, qual è quello che ti ricordi con più piacere, al quale ti capita di pensare nei momenti di nostalgia? 

Si, può sembrare strano ma alcuni gol li ho fatti anche io ahahah. Ho quasi sempre segnato su punizione o su rigore, infatti i miei due ricordi più significativi sono il rigore segnato all'Aglianese valido per arrivare in finale di Coppa Toscana con il Siena, e l'altro sicuramente la punizione segnata contro il Chianciano, dove per me era un po' casa e segnare davanti ai propri familiari e amici che fanno il tifo per te vale il doppio! 


No, non mi pare così strano, perché voglio ricordare ai lettori che la prima rete della stagione del Lornano Badesse l' hai segnata proprio tu al Montevarchi, ed è stato un goal fantastico, una pennellata perfetta che è un biglietto da visita ideale della tua classe.

Dopo il fallimento del San Miniato, per te si aprono le porte del Badesse; cosa ti ha convinto di questa scelta?


Dopo il fallimento del San Miniato lo sconforto stava superando il mio amore per questo sport, tant'è che volevo smettere; la chiamata dell'allenatore Gianluca Fineschi per fortuna mi ha fatto cambiare idea e alla fine sono molto soddisfatta della scelta che ho fatto! 


Non si smette a 21 anni, Carlotta, non con la tua passione e il tuo talento. O meglio si, puoi anche smettere, ma con dei rimpiantoni grossi come case, ma voi ex San Miniato e Siena oltre a tutto quello che già avete subito non meritate anche dei rimpianti, quindi grazie a Gianluca che ti ha chiamata. 

Sei contenta di ritrovare in biancazzurro la tua ex compagna al San Miniato Costanza Mascilli, che per me è una fuoriclasse assoluta e che tanto darà alla squadra e alla categoria? con lei e con il carisma di un capitano come Benedetta Parri, più tutto il resto dell'organico, dove pensi possa arrivare questo Badesse?


Sono molto contenta di ritrovarmi con Costi. Il fatto che sia una fuoriclasse è evidente, ma lei è una bomber anche nella vita. È una persona fantastica, con una dolcezza e una sensibilità unica che mescolata alla sua forte tenacia dà vita alla pozione magica che prende prima di giocare. (È l'unica idea che mi viene in mente, altrimenti non mi spiego come faccia a correre per 90 minuti senza versare un minimo di sudore). 

Benedetta Parri prima di essere un grande capitano è anche una grande persona, poche chiacchiere e molti fatti...con un organico così penso che questo Badesse possa togliersi tante tante soddisfazioni!! 


Con il Badesse, un gruppo strepitoso, lo dico spesso ma non abbastanza.


Allora; Costanza non sudava neanche in luglio e nemmeno si sporcava dopo aver giocato scalza nella sabbia dei campini di San Miniato, i suoi pantaloni eleganti non presentavano polvere, mai. Non è spiegabile, è semplicemente Cost.

Di Benedetta ho la tua stessa impressione, la stimo moltissimo ma al tempo stesso spero di non contrariarla mai, perché credo che nessun capitano ami le compagne come le ama lei, ma penso anche se sia l'ultima persona da fare innervosire; mi piace questo di Benedetta, che vuole bene al gruppo e si getterebbe nel fuoco per voi ma del resto se ne frega, il gruppo prima di tutto e di tutti, credo e spero in un futuro da allenatrice per lei.

 Una domanda di altro genere; sei giovanissima, questo per te è un anno di rilancio dopo un progetto naufragato, magari tra qualche anno ti riaffaccerai in categorie più alte, e potresti arrivare a vivere il calcio da professionista; pensi che il professionismo, appunto, sia un obiettivo realmente vicino oppure lo vedi pieno di incognite e limitato alla sola serie A? 


 Ma sai per me la categoria non ha molto peso, certo giocare qualche partita l'anno scorso in Serie C è stata una grandissima soddisfazione, ma ad ora penso solo a stare bene e a divertirmi con la mia squadra, poi se capiterà di avere a che fare con categorie superiori, ben venga! Per quanto riguarda il professionismo femminile in generale, ti direi che ad ora lo vedo più come un'incognita che come una certezza, sicuramente il mondo rosa ha fatto passi da gigante ma allo stesso tempo credo che ancora ne debba fare tanti altri! 


Condivido in tutto le tue riflessioni, e trovo molto bello il tuo spirito, prima il divertimento, poi se son rose fioriranno, e te lo auguro.

 Ultima domanda; come ti senti, Carlotta? sei felice di ricominciare una nuova stagione dopo tanti mesi di stop? e cosa auguri a te stessa?


Sono molto serena e ovviamente non vedo l'ora di mettermi in gioco con la mia nuova squadra. 

A me stessa auguro solo di riuscire a divertirmi come ho sempre fatto e con un gruppo così sicuramente sarà tutto più facile. 


Sai Carlotta, io dopo tante interviste credo di saper riconoscere le persone che incontro, mi arriva tanto di te dalle tue parole, la tua serenità ma anche la tua determinazione e la tua voglia di fare bene, al servizio della nuova squadra e delle tue compagne. Credo che tu abbia capito l'essenza del calcio più di tanti altri e tante altre, che il fare bene passi soprattutto da serietà e serenità supportate, questo è palese, dal talento, ma che tu lo abbia in te si vede subito, non sarò un addetto ai lavori ma vedendoti giocare  ci si accorge della tua generosità nella manovra, delle tue precise geometrie, di come testa, cuore e gambe viaggino all'unisono. Sei una grande risorsa per questo Badesse ambizioso e anche guascone, che non si nasconde e vuole tanto da questo campionato, per cui spero di essere a vederti presto, per altri goal e altri sogni in maglia biancazzurra, sogni che calciatrici come te possono rendere veri.




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