Marta alla presentazione in viola (fonte; fiorentinaideawebtv.it)
Dopo un Febbraio densissimo di partite ed eventi (e sono mancate due partite della Fiorentina women's, pensate voi...)si profila un marzo sottotono, poche partite e a porte chiuse, causa sosta nazionali e "Questo benedetto 'oronavirusse" (Linari docet) che ci sta privando, oltre che di una vita normale, anche del divertimento, della comunione, della gioia di stare insieme. Mai come quest'anno il primo caldo primaverile è atteso con tanta trepidazione, e quando finalmente virus e annessi saranno acqua passata sarà bellissimo tornare ad abbracciarsi dopo un goal delle nostre meravigliose ragazze viola.
Ma il blog non è una scuola o una facoltà e non conoscerà chiusure, e si va avanti con questa nuova rubrica, che si propone di tracciare dei profili un po' più sostanziosi di quelli che si trovano in giro per il web di calciatrici emergenti o non di primo piano, della nostra Viola in primis ma anche di Empoli e Sangi. Sarà random nelle scelte e nella periodicità, e andrà per simpatie personali.
La prima giocatrice che ho scelto è colei che è stata l'unico nuovo acquisto Italiano nell'ultima sessione di mercato viola della scorsa estate, e per chi scrive è quella che in assoluto ha reso di più sul campo assieme a Janelle Cordia, ma per motivi anche anagrafici Marta per me è l'acquisizione migliore.
Partita in sordina per alcuni acciacchi, schierata titolare con coraggio da Cincotta nell'importantissima gara di andata contro il Milan, Marta si è distinta subito per qualità e fisicità, facendo evaporare con un solo grande primo tempo tutti i dubbi dei suoi nuovi tifosi. Ma andiamo con ordine.
A ottobre nasce una stella (fonte; pagina facebook Fiorentina women's)
Marta Mascarello nasce il 15 ottobre del 1998 a Bra, provincia di Cuneo, e fin da bambina viene indirizzata per le vie dello sport dal padre Luca, ex calciatore dilettante e praticante della pallapugno o palla elastica, una curiosa disciplina praticata in Liguria e nel basso Piemonte, dove appunto si colpisce una piccola palla con una mano a pugno guarnita di un guanto speciale che ne indirizza la direzione. Non l'ho mai provato ma deve essere un qualcosa di davvero carino, oltre che molto allenante per il calcio. E fin da bambina Marta pratica calcio e pallapugno assieme; a sette anni viene tesserata dall'Albese (squadra di Alba, città della Ferrero) sezione "Primi calci" assieme ai maschietti, e dal 2007 al 2011 alterna partite come terzina dell'Albese a quelle di pallapugno, che poi lascerà per dedicarsi solo al calcio. Ma prima di darsi esclusivamente al rettangolo verde la sua esperienza per gli sport sferistici le vale una convocazione in nazionale nel 2012 nella categoria kaatsen, o pallamano frisone, derivante appunto dalla Frisia, regione costiera tra Olanda e Germania.
L'azzurro è sempre stato nella vita di Marta fin dalla prima adolescenza, visto che accantonata l'esperienza con la pallamano, passerà poi per tutte le giovanili della nazionale di calcio, fino all'approdo nella nazionale maggiore, chiamata per la prima volta da Milena Bertolini, in questa Algarve cup iniziata ieri con una fortunosa vittoria sul Portogallo dopo una partita con più ombre che luci, con Marta che in soli 20 minuti a lei concessi ha saputo dare nuovi impulsi e freschezza alla manovra di centrocampo, quello che le riesce tanto bene anche nella Fiorentina.
Marta nell'under 19 (fonte; ideawebtv.it)
A 14 anni lascia l'Albese per accasarsi nella neopromossa in serie A2 (l'attuale serie B) Alba femminile, per poi trasferirsi dopo 2 stagioni nel Cuneo, che vincerà un campionato di B e disputerà un anno in serie A prima di cedere nel 2017 il titolo alla Juventus. Marta non approderà mai in bianconero, e sarà il Tavagnacco a puntare su di lei; Marta non è alta ma ha fisicità, vince i contrasti ma senza picchiare, e ha piedi assai educati. In Friuli si specializza nel ruolo di incontrista, che per le sue doti è quello che le è più congeniale, ma non è assolutamente la Gattuso della situazione, per numeri e tenuta del campo ricorda più Daniele de Rossi, anche se è un versione decisamente più corretta e gentile della succitata bandiera giallorossa.
Con il Tavagnacco si conquista un posto tra le titolari, disputando 38 partite e segnando anche 4 reti, niente male per un ruolo che non permette troppe sortite verso la porta, ma Marta ha un tiro da fuori formidabile, che i tifosi viola impareranno ad apprezzare in un adriatico pomeriggio dicembrino.
Marta arriva nella Fiorentina women's a inizio agosto 2019, a rafforzare un reparto che comunque è già folto; l'incontrista per eccellenza è Stephanie Breitner, più ci sono Greta Adami ed Alice Parisi ad illuminare la manovra, e nel 4-2-4 di Cincotta Marta non è certo destinata a partire titolare. Ma una stagione è lunga, e quando la Breitner è costretta a stare fuori a lungo per infortunio tocca proprio a Marta dimostrare il suo valore, e lo farà nella partita forse più drammatica e combattuta giocata al Bozzi in stagione, quella del 3 novembre contro il Milan. Sono proprio lei e Breitner a formare la diga di centrocampo, e tra i tifosi alla lettura delle formazioni serpeggia più di un dubbio; ma che fa Cincotta, rischia una ragazzina proprio contro un Milan che all'epoca faceva molta più paura di adesso? Ma Marta, da buona Piemontese, di discorsi ne fa pochi, e inizia a fare da frangiflutti e a sportellate, Alia relizza un gran goal su meraviglioso assist di Bonetti, e le rossonere sono imbrigliate da un gran centrocampo. Poi Stephanie si fa male, e Marta comincia a calare, d'altra parte viene da un infortunio anche lei, ma quando poi esce stremata il Bozzi per lei ha solo grandi applausi. Buona, anzi buonissima la prima.
Tutta la grinta di Marta (fonte; pagina facebook Fiorentina women's)
Poi si sa, con le rotazioni di Cincotta non capiterà di rivederla a stretto giro in campionato, ma finalmente il giorno 11 dicembre arriva la coppa Italia, primo turno contro il Ravenna, e il mister da spazio a Marta, con licenza di avanzare e tirare; la nostra numero 12 (Curioso, di solito è un numero da portiere...) non si fa pregare, prima costringe al grande intervento la portiere romagnola, poi coglie una traversa, ma al minuto 45, su invito di Parisi, esplode da oltre 20 metri un me-ra-vi-glio-so arcobaleno che va a insaccarsi sotto la traversa; finalmente il primo goal in viola, e uno dei più belli visti in stagione finora, un destro letteralmente imparabile. La partita finirà 5-0 per le nostre ragazze, e per Marta rappresenta una pietra miliare della sua esperienza in viola.
Come anche un'altra partita, dopo la sosta natalizia, sarà giocata alla grande da Marta, ovvero il tennistico 6-1 inflitto alla Florentia San Gimignano, nella quale la nostra ha interdetto ottimamente le avversarie permettendo a Bonetti, Mauro, De Vanna e Alia di straripare in fantastiche azioni da rete.
Quando dopo la partita le ho chiesto l'autografo, le ho detto che stava diventando sempre più importante per la squadra, e lei mi ha ringraziato sorridendo imbarazzata e quasi schermendosi, come anche quando in allenamento le ho fatto i complimenti per la convocazione; guerriera impavida in campo e umile, quasi timida fuori, come fa la tifoseria a non volerle bene?
Marta ha tutto quello che serve per diventare un punto di forza della Viola di domani; talento, fisicità, serietà, capacità nella fase difensiva e nell'impostazione del gioco, a 21 anni è già una delle centrocampiste più complete della serie A. Spero davvero che il suo percorso scorra lineare, che gli ampi margini di miglioramento vengano rispettati, e che continui a stupirci coi suoi tiri da fuori, perchè già ogni tifoso viola lo sa, "Il goal è più bello se lo segna Mascarello".
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.