domenica 30 agosto 2020

INTERVISTA A JACOPO POGGESI, DS DEL MONTEVARCHI FEMMINILE.





Care amiche e amici de "Il viola e il rosa"
sono veramente felice che la prima intervista di questo nuovo ciclo dopo le vacanze sia dedicata a una persona giovane, energica e vitale, con cui ho auto fin da subito sintonia, forse perchè, ne i nostri rispettivi ruoli, io e Jacopo Poggesi, dirigente del Montevarchi calcio femminile, nutriamo una passione sincera per il movimento e vogliamo bene alle ragazze che ne fanno parte; Jacopo, nella breve seppur intensa storia della compagine femminile di questa società, ha fatto moltissimo, e nessuno meglio di lui può raccontarne la storia, una storia emozionante di persone e destini, tutta da vivere, perché una partita è come un film, in campo si vede solo il prodotto finale ignorando il lavoro svolto per arrivare sul rettangolo verde, ed è sempre bello quando qualcuno come Jacopo trova il tempo di  raccontarci i retroscena, i dietro le quinte.

Jacopo Poggesi.



Quindi mettetevi comodi e venite a conoscere il Montevarchi femminile.

Ciao Jacopo, grazie ancora per aver accettato di comparire su "Il viola e il rosa" Vuoi innanzitutto presentarti ai lettori?

Con piacere Omar, sono Jacopo Poggesi, dirigente quasi trentaduenne dell’Aquila 1902 Montevarchi. Ho cominciato in questa società nel 2013 come vice di Matteo Spaghetti con i Giovanissimi Regionali ‘99, da li ho continuato fino al 2016 a svolgere principalmente il ruolo di allenatore, poi in quell’estate nacque l’idea di creare una formazione femminile rossoblù insieme ad altri ragazzi montevarchini e il mio percorso a Montevarchi si sdoppia, istruttore e dirigente. 

Ce la puoi raccontare nei dettagli, la nascita e l'evoluzione di questa vostra idea?

L’idea nasce perché erano già almeno quattro, cinque anni che con altri ragazzi di zona eravamo impegnati con squadre diverse nel campionato di calcio a 5 Anspi Femminile e il desiderio comune era quello di creare un’unica realtà a 11. La vicinanza con Sangiovanni, che già aveva una formazione femminile, ci ha poi convinto a lanciarci nella creazione di una rosa femminile anche per la nostra società, non potevamo certo essere da meno. Il percorso parte con il supporto di Matteo Montefusco, allenatore delle Gordine, Luca Panichi, preparatore del primo anno fino a settembre, Paolo Baldini e Nicola Verderosa, allenatore e collaboratore del Sant’Andrea Corsini, che da lì a poco diverranno lo staff della neonata Aquila Femminile.


Matteo Montefusco e Paolo Baldini.


 Ad aiutarci nell’ingresso in società ci hanno poi pensato Stefano Brocci, membro del CDA montevarchino nonché attuale responsabile del femminile, Rossella Paggini, già dirigente e ora segretaria della società e Marcello Sani, attuale fotografo ufficiale rossoblù e membro di Aquila Channel.

Lasciamelo dire, parecchia gente unita per un sogno, fosse anche solo per rivalità con la Sangiovannese...nel calcio a 5 sono ahimè per te assai di parte verso i colori azzurro Sangio, ma nel calcio a 11 diciamo che per il buon per la pace resto neutrale.
Uno dei racconti che più mi hanno impressionato è la composizione della squadra, avvenuta in modo assai rocambolesco; senza anticipare altro, ci vuoi raccontare come si è formato il primo nucleo di calciatrici della vostra squadra?

La formazione della squadra è uno dei momenti che chi come me che è partito sin dall’inizio non può non ricordare. 
L’avventura comincia con la presentazione del progetto a stampa e tifosi già a maggio, cioè alla fine della stagione 2015/2016, e in quel momento avevamo già la quasi certezza di avere una base di partenza per la creazione dell’intera rosa. 


Prima conferenza del maggio 2016



La situazione sembrava in discesa, ma l’estate ha portato un po’ di caos e difficoltà, gran parte delle ragazze che avevano già dato l’ok erano di proprietà della Sangiovannese e la trattativa è stata abbastanza lunga e complicata, per di più i numeri non decollavano e a pochi giorni dalla scadenza per le iscrizioni avevamo praticamente circa dieci giocatrici. Nella notte fra il 18 e 19 agosto (data ultima per l’iscrizione), siamo riusciti a convincere ad unirsi a noi la squadra di calcio a 5 del Sant’Andrea Corsini, fresca vincitrice del campionato amatoriale Anspi di serie B. 
Un colpo last minute che ci ha fatto tirare un sospiro di sollievo e cominciare l’avventura. 






Presentazione della squadra per il suo primo campionato.


Accidenti, un vero e proprio film Hitchcockiano, suspense a mille!!

 Il vostro primo campionato è stato quello 2016/2017, in promozione/serie D Cosa ci puoi raccontare del vostro primo anno? e ti ricordi l'organico del primissimo Montevarchi femminile, dalle ragazze al Mister e al resto allo staff? e quali sono i momenti da ricordare, sia personali che di squadra, di questa stagione?


Il primo giorno di allenamento.


 Il nostro primo campionato, l’allora serie D, comincia con la coppa Toscana, due match e altrettante sconfitte brucianti, di cui una interna con la Sangiovannese. 


Montevarchi 2016-2017

La prima di campionato invece regala il primo storico punto contro il Prato, a segnare il goal rossoblù è Rebecca Agnoletti, l’emozione indescrivibile.


Rebecca Agnoletti segna il primo storico goal del Montevarchi Femminile.

Sempre dalla partita di Prato.



 La prima vittoria arriverà solo a novembre con il 2-0 esterno sul Bellaria Cappuccini con le reti di Stefania Ugolini e Margherita Bigazzi e sette giorni dopo ci ripetiamo con il 3-0 interno sul Pontassieve con la splendida tripletta di Bigazzi. 



Immagini dalla vittoria di Bellaria.


Grande gioia anche per il punto esterno nel derby con la Sangiovannese, uno 0-0 veramente combattuto. La stagione si conclude con il 10º posto finale e la sensazione di non poter far altro che crescere nel futuro. 

Posizione più che onesta per il primo anno, avete mantenuto la categoria, credo che per un esordio assoluto fosse difficile fare di meglio.
Se il primo campionato ha regalato una dignitosa salvezza il secondo anno è da incorniciare, in quanto riuscite a vincere il campionato. Tu hai parlato di "Innesti giusti" quali sono state le giocatrici che vi hanno fatto cambiare marcia tanto repentinamente? e a parte questo secondo te qual è stato l'ingrediente che ha formato l'alchimia necessaria per il successo?

Ospiti a "Colpo di tacco" di Valentina Buttini (Che è sempre un piacere salutare)


L’estate che ci separava dalla nostra seconda stagione in serie D è passata decisamente più serena rispetto a quella precedente in quanto l’intero gruppo era stato confermato e ad arricchirlo sono arrivate giocatrici motivate e pronte per una nuova avventura dopo le loro esperienze passate. Passando al capitolo acquisti dalla Sangiovannese arrivarono Martina Sciarradi, Lucia Grifoni, Chiara Faleppi e Emma Fabbri, dal San Miniato arrivò Giulia Martini, dal mondo del calcio a 5 Sara Butini e Sara Bertozzi. 
Naturalmente gli acquisti non erano fatti a caso, oltre al valore tecnico delle giocatrici in entrata sapevamo di inserire nel gruppo ragazze valide anche sotto l’aspetto umano ed in grado di inserirsi al meglio nel nostro spogliatoio. Risultato poi evidenziato dalla vittoria del campionato.






Immagini dalla stagione 2017-2018


Complimenti a tutti e a tutte le ragazze, e lo so che sono di parte, ma voglio mandare un salutone e un abbraccio specialmente alla bomber Giulia Martini, amica sincera e protagonista di una delle più belle interviste di questo blog.

Restando alla stagione della promozione, puoi dirci qual è stato il momento da incorniciare? E quello in cui hai capito, tu e la squadra, che l'impresa era fattibile e vicina?

 Facile ricordarlo! La prima vittoria in un derby a parer mio è coincisa con la consapevolezza di essere la squadra più forte e pronta per il salto di categoria. 
Al Brilli Peri l’11 febbraio 2018 la cornice di pubblico è quella sperata, quasi 300 spettatori, la Curva Sud si anima e anche i tifosi ospiti si fanno sentire. Prima dell’inizio del match le due squadre si presentano rispettivamente prima e seconda del campionato di Serie D femminile.
Primo tempo che non si sblocca dallo 0-0 ma, al nono minuto della ripresa arriva il vantaggio rossoblù, Sciarradi crossa verso il dischetto azzurro, salta Martini che anticipa portiere e difensore servendo Bigazzi che raccoglie il pallone sulla sinistra e con precisione e potenza insacca sotto la traversa alle spalle di Grifoni. Il Brilli-Peri e la sua curva esplodono come la panchina rossoblù. 1-0 finale.





Il vittorioso derby 2018.


A fine gara la classifica racconta che l’Aquila Montevarchi è sempre più capolista perchè la sua vittoria ed il contemporaneo pareggio del Centro Storico Lebowski ed il turno di riposo del Filecchio Fratres la fanno balzare a quattro punti di vantaggio sulla seconda posizione condivisa a pari merito da queste con la Sangiovannese.
Un giorno speciale vissuto in una cornice incredibile. Io ho praticamente pianto in campo. 

Credo che siano emozioni talmente belle da travolgerti, credo mi sarei emozionato anche solo da spettatore neutrale, mi immagino tu che cosa possa aver provato.
Ci puoi raccontare adesso la storia più recente della squadra, che attualmente milita nella serie C regionale, coi momenti salienti dei vostri campionati fino alla pausa per il covid?

Dopo la vittoria matematica del campionato l’11 marzo 2018 con la vittoria per 4-2 sul Filecchio, il Montevarchi comincia già a prepararsi con largo anticipo su quella che sarà la prima stagione in una categoria superiore. 







Trionfo contro il Filecchio e vittoria del campionato.

Con la bandiera rossoblu esibita con orgoglio



Già nei primi mesi post vittoria mi sono incontrato con l’intera rosa e staff per costruire la nuova compagine 2018/2019. 
Le conferme di gran parte delle giocatrici, dello staff e l’entusiasmo per il salto di categoria hanno reso più facile del previsto il lavoro estivo. 
Di comune accordo lasciano la squadra Paolo Baldini e un gruppo di ragazze che poi formeranno una nuova squadra di calcio a 5 nel campionato Anspi proprio con il nome Montevarchi. 



Un momento di relax; la squadra ad assistere a Fiorentina - Brescia al Bozzi.



Arrivano tante ragazze nuove, alcune con esperienze importanti in campionati superiori come Ginevra Valgimigli, Simona Giorgini, Marta Brandani, Jessica Marraccini, Francesca Pecorelli, Giulia Bartolini ed alcune ragazze più giovani come Martina Achenza, Viola Chellini, Kiara Cherici e Federica Fucci. Il primo campionato fra alti e bassi finisce con un onesto sesto posto in graduatoria. A fine anno Matteo Montefusco non viene confermato alla guida rossoblù, con lui lascia anche Moreno Magini che aveva coadiuvato il lavoro del primo, nel frattempo durante la stagione avevo interrotto anch’io il mio percorso nel settore femminile rimanendo comunque a far parte dell’organico del settore giovanile maschile della società. 
Alla guida delle ragazze arriva Riccardo Mussi, allenatore esperto, negli ultimi anni alla Castelnuovese, affiancato dal confermato Francesco Pasquini, entrato nello staff insieme ad Elisa Achenza, preparatrice atletica, nella stagione precedente, preparatori dei portieri saranno Simone Moretti e Nicola Verderosa. Fra le ragazze arrivano Irene Biolo, Irene Grifoni, Agnese Zeghini e Asia Musella. A dicembre dopo la sconfitta di Siena, Mussi lascia e Pasquini gli succede alla guida aiutato dal neo entrato Alessio Batistini. Da lì il Montevarchi farà otto punti prima dello stop per il Covid. Sesto posto confermato come nella stagione precedente e un po’ d’amaro in bocca per i tanti infortuni che hanno caratterizzato l’intera annata e che potevano cambiare il posizionamento finale. 

Prima di passare alla prossima stagione 2020 /2021  nel dettaglio, vuoi ricordare i Mister che si sono avvicendati sulla panchina della squadra?

 Come detto siamo partiti con una coppia giovane, due miei amici, Matteo Montefusco e Paolo Baldini, il primo in carica per tre stagioni, il secondo fino alla vittoria del campionato di serie D; in serie C o Eccellenza arriva anche Moreno Magini che poi lascerà a fine anno. 



Moreno Magini, al suo fianco Elisa Achenza.



Quarta stagione che parte con la guida di Riccardo Mussi e termina con la coppia Francesco Pasquini e Alessio Batistini.

Alessio Batistini.

Francesco Pasquini.



 Ti ringrazio. Veniamo al recentissimo presente; per motivi tuoi avevi lasciato la dirigenza per un periodo, ma ora sei tornato come DS e insieme al resto dello staff avete imbastito una mini rivoluzione per affrontare al meglio la stagione che verrà; in cosa consistono esattamente questi cambiamenti? e per quali motivi li avete decisi?in cosa vuoi lasciare la tua impronta, quali sono le idee che vuoi portare avanti?

Il mio riavvicinamento al settore femminile era partito con l’allestimento di una squadra femminile giovanile nella stagione appena terminata. Un gruppetto di bambine del 2010/2011 che tutt’oggi fanno parte della nostra squadra. Parallelamente mi è stato chiesto di rientrare nello staff e dopo un periodo di valutazione ho deciso di riprovare partendo a modo mio, cioè organizzando al meglio possibile tutto ciò che circonda l’ambiente. Naturalmente siamo partiti dalle conferme, lo staff non ha avuto problemi nel dare la propria disponibilità, unica eccezione l’avvicendamento fra Elisa Achenza e Gianpietro Colcelli nel ruolo di preparatore atletico. Quest’ultimo è stato mio compagno di viaggio nel periodo da collaboratore nel biennio con gli Allievi Élite dell’Aquila. L’intento era quello di ringiovanire la squadra e prendere in sostituzione delle partenti solo ragazze pronte ad affrontare una nuova sfida con entusiasmo. Sono arrivate le conferme da quindici ragazze su venti già presenti e questo non poteva che essere già una buona base di partenza. Dobbiamo creare un gruppo sia nello spogliatoio che al di fuori, alchimia necessaria per lavorare bene ed andare avanti senza patemi. Il calcio a questi livelli e soprattutto, purtroppo, nel femminile non permette di prendere questo sport come un lavoro, il divertimento deve essere un punto cardine.




Ecco, accetta un consiglio per questa volta; stampa pari pari l'ultima frase che hai scritto e appendila nello spogliatoio, in essa c'è tutta l'essenza ma anche la disillusione del calio femminile, il bello e il brutto, ossia la passione pura e il precariato assoluto con cui dovete farei conti.
 Presentaci adesso per favore il Montevarchi femminile che verrà.

Lo staff come detto è confermato quasi per intero con Francesco Pasquini e Alessio Batistini alla guida, preparatore atletico Gianpietro Colcelli, preparatore dei portieri Simone Morettie Nicola  Verderosa che andrà a ricoprire il ruolo di Team Manager. 
Rimangono con la casacca aquilotta le seguenti giocatrici: Grifoni, Achenza, Mussi, Zeghini, Bartolini, Giorgini, Piccioli, Bernini, Sciarradi, Bigazzi, Fabbri, Martini, Bertozzi, Musella, Brandani.
 I nuovi arrivi ad ora sono Aurora Prosperi, Camilla Pesci dall’Acf Arezzo, Elena Gualdani dal Florentia, il ritorno di Giada Montefusco, fino al 2019 in rossoblù ed Alice Carniani dal San Miniato. 




Numerazione della rosa;

-Grifoni 1
-Bartolini 3
-Achenza 4
-Mussi 5
-Piccioli 6
-Bigazzi 7
- Sciarradi 8
-Martini 9
-Bertozzi 10
-Fabbri 11
-Brandani 13
-Musella 16
-Gualdani 17
- Montefusco 18
- Prosperi 19
-Cariani 20
-Giorgini 21
-Bernini 23
-Pesci 27
-Zeghini 28


Non escludo qualche colpo last minute come regalino ai miei allenatori. 

Molto bene, ho letto nomi importanti per il calcio femminile toscano, che sicuramente sapranno onorare al meglio questa maglia.
E casomai fammelo sapere di eventuali colpi, che ne parlerei volentieri qui sul blog.
Quali obiettivi vi ponete per l'anno in corso? pensi che la promozione alla serie C a gironi nazionale sia un obiettivo alla portata? e quali squadre consideri le rivali più temibili per l'anno che verrà?

L’obiettivo principale l’ho già detto e lo ripeto volentieri: divertirsi. Non posso chiedere e augurare altro a questo gruppo per questa stagione. Sono comunque certo che lavorando con serietà e con serenità arriveranno anche risultati importanti. Il balzo in serie C nazionale lo accoglieremo con entusiasmo ma, siamo anche consci che non sarebbe come bere un bicchier d’acqua, anzi...
Il campionato che si va a delineare a più di un’incognita, tante squadre sono in via di cambiamento ed alcune anche a rischio scomparsa. Non sappiamo che fine farà il Siena, il Livorno si sta rinforzando abbastanza, la Vigor ormai è un'esperta di questo campionato, direi che sarà comunque molto più equilibrato degli anni passati.




Più è equilibrato e più  bello, speriamo di poterlo seguire quanto prima, saranno volate appassionanti che sarà dura non vivere fin dal principio, ma sapere che voi continuerete a giocare è già di grandissimo conforto, vorrà dire che i tifosi saranno una nuova arma in più appena sarà possibile, quel fattore campo che renderà completo questo sport meraviglioso.
Dunque, si parla di professionismo per la serie A, che nella scorsa stagione ha visto un grande incremento della visibilità con la proposta di tutte le partite in diretta, e il futuro per la massima serie si preannuncia abbastanza roseo almeno sulla carta, ma per le serie minori come la vedi, per il futuro? la batosta covid lascerà dei segni profondi in serie C, eccellenza e promozione? e come si può fare, all'orizzonte di una stagione a porte chiuse con tanti sponsor che probabilmente verranno meno per questo motivo, a salvare la categoria? qualcuno secondo te vi potrebbe e dovrebbe aiutare oppure siete già rassegnati a trovare voi le risorse per andare avanti?

Il professionismo per le categorie più alte del nostro settore è un riconoscimento sacrosanto. Però finché non vedo non credo, quindi aspettiamo questo avvenimento ormai declarato da anni. Per le categorie più basse è una vera catastrofe, una serie C è dispendiosa a livello economico e trovare sponsor adeguati è difficilissimo, scommettere su squadre di Eccellenza e Promozione non ne parliamo. Noi abbiamo il nome Montevarchi che da una grande mano ed un’organizzazione societaria importante. Siamo coperti per la gran parte delle cose che servono per fare una buona stagione. Vediamo se riusciremo ad attirare qualche sponsor in più grazie ai risultati e alla serietà delle ragazze. Dobbiamo sfruttare al massimo questi anni di grande audience per il settore femminile del nostro calcio.




E' un piacere enorme per me sapervi in salute e con le spalle coperte, spero che i fallimenti dolorosi che hanno sconvolto il calcio toscano, San Miniato e Robur su tutti, siano gli ultimi, che già il movimento ha perso tanto.

Ultima domanda; che cos'è per te il Montevarchi? e cosa diresti a un appassionato di calcio femminile che vorrebbe seguirvi ma sta esitando?

 Domandona, cos’è per me Montevarchi?! Beh la mia passione negli ultimi anni è aumentata sicuramente.
Da piccolo seguivo la squadra in serie C, mi ricordo il nubifragio in occasione della gara con il Sandonà vinta in rimonta 4-2 negli ultimi 5 minuti, la retrocessione in C2, la vittoria all’Artemio Franchi con il goal di Cellini alla Fiorentina o Florentia Viola (sono juventino quindi goduria doppia). Negli anni della prima serie D ho un po’ mollato perché la dirigenza di quegli anni era imbarazzante e un male per Montevarchi. Con la chiamata nel 2013 nel settore giovanile mi sono riattaccato ai colori rossoblù, lavorare con i ragazzi da una soddisfazione incredibile, essere d’aiuto nella loro crescita umana e calcistica è davvero emozionante. Con l’avvento del femminile tutto questo non poteva che aumentare ancora, tanto che ho anche un tatuaggio di un Aquila con la data della vittoria del campionato di serie D nel 2018. Sono orgoglioso di portare questi colori, ho sempre detto che difficilmente riuscirei a fare calcio altrove, poi se dovesse chiamare la Juventus ci penserei eh!
Invogliare a vedere le ragazze? La passione che ci mettono in campo basterebbe per far ricredere anche il più diffidente. 

Omar ti ringrazio per questa fantastica e dettagliata intervista e per l’opportunità e visibilità che stai dando a questo mondo e soprattutto a coloro che sono meno in copertina di altri. È un lavoro splendido e ti auguro di continuare a lungo. Ringraziando tutti coloro che mi hanno aiutato nel mio percorso fino ad ora, ti invito ad un nostro match al glorioso Brilli Peri.


Le ragazze del Montevarchi ci salutano così.


Sono io che ti ringrazio Jacopo (Anche per avermi confermato che in Valdarno siete tutti Juventini :D ma non ci andare alla Juve, le tue aquilotte valgono di più di un CR7 qualsiasi, ti diverti di più qua) in ogni caso l'opportunità ce la stiamo dando a vicenda, visto che io non potrei andare avanti senza le vostre storie. Il mio progetto continuerà fino a che ci saranno persone e società che hanno voglia di raccontarsi, e lasciami dire che un dirigente di una squadra importante come il Montevarchi non capita tutti i giorni, solo in Toscana sono state travolte dalla crisi società di categorie superiori alla vostra e vedere invece che c'è chi resiste, chi assicura alle giocatrici la possibilità di continuare a credere nel proprio sogno, di vivere il calcio come si deve e come il loro talento merita, lasciami dire che è un qualcosa di straordinario, che scalda il cuore di ogni appassionato di questa disciplina splendida ma condannata al precariato più che altro dal menefreghismo dei media e dall'ignoranza della gente che spesso non da a priori una possibilità al femminile, perché poi è proprio come dici te, basta che vengano una volta allo stadio e guardino coi loro occhi la passione e la serietà che ci mettono per poi ricredersi. Sei una brava persona Jacopo, il calcio femminile ha bisogno di ragazzi come te, giovani, determinati e di cuore, e certo che ci vengo al Brilli-Peri appena sarà possibile, voglio stringerti la mano, congratularmi ma anche ringraziarti per tutto il tuo lavoro, e tifare insieme a te per queste ragazze che sapranno sicuramente farsi valere in questa realtà calcistica che gli ignoranti potranno snobbare quanto vogliono, per chi la pratica e la ama è tutto.



venerdì 21 agosto 2020

LA SERIE A CHE VERRA'.

Sarò banale, ma non posso non iniziare questo post con la frase di Enzo Tortora "Dove eravamo rimasti?".


Un certo pudore mi impedisce di commentare il nuovo logo, dico solo che è intonato al 2020 (Fonte; L football)



Io ero rimasto allo scorso 23 febbraio, a Empoli- Tavagnacco, l'ultima partita vista dal vivo prima dello stop. Erano giorni inquietanti ma ancora non credevamo a una tale catastrofe, a un incubo che ancora non ci ha abbandonati, anzi dovremo ancora conviverci a lungo e una partita allo stadio per ora resterà un sogno nel cassetto, d'altra parte lo abbiamo visto con le discoteche l'affidabilità dell'italiano medio, quindi meglio tenere tutto chiuso, e ve lo dice uno che ci soffre come pochi a non andare allo stadio.
Fu una partita tesa quella di Monteboro, con quel goal a freddo di Kunisawa pareggiato al novantesimo da Cecilia Prugna che trafisse Capelletti, ora sua compagna di squadra, con un destro magico. Era l'Empoli di Alessandro Pistolesi, l'ultima sua partita da tecnico prima dell'immeritato esonero. L'ultimo goal, gli ultimi già rischiosi abbracci tra noi tifosi, un gesto che abbiamo perso da un giorno all'altro e ancora non abbiamo riavuto indietro.
Dopo sei mesi esatti  l'Empoli tornerà in campo, contro il neopromosso San Marino, un Empoli stravolto in tanti sensi, già impegnato in una gara che deve assolutamente vincere, il campionato a dodici squadre permette pochissimi errori. La sera prima, il 22, si sfideranno la nuova Fiorentina wom...scusate, femminile (che ventata di autarchica freschezza!!) contro l'Inter del riconfermato Sorbi, lui allena ancora e Pistolesi no, le barzellette.

Ma non corriamo, vediamole le squadre, cominciando da quelle toscane. Ah, prima uno spoiler; vince la Juventus, che ha fatto un mercato sontuoso, ovvero ha confermato tutte le sue campionesse più la talentuosa Ippolito, ergo comincerà a macinare avversarie fin dalla prima giornata senza risentire di stop e rivoluzioni. 

Ma vediamo la Fiorentina, oggetto misterioso dal potenziale enorme, ma tutto da plasmare.
Dire che la rosa Viola è stata stravolta è usare un simpatico eufemismo; ha perso Ilaria Mauro, ha perso l'immensa  Alice Parisi, Ha perso...scusate non ce la faccio ancora a scriverlo, si, lei, il simbolo, la leggenda. E' una questione proprio a livello psicologico, ancora non riesco a dire ch voi-sapete-chi se ne è andata, zero acredini verso di lei credetemi, ma farsene una ragione e capire le sue motivazioni non significa che dispiaccia di meno, in fondo sono un tifoso. In ogni caso 3 delle 4 fuoriclasse della rosa se ne sono andate, è rimasta solo Tatiana Bonetti. Poi ci sono stati altri addii, da quello stranino forte di Davina Philtjens che ha sposato il progetto Sassuolo (e anche se per me le neroverdi saranno la rivelazione del campionato, il gap con le viola resta) a quelli di Lisa De Vanna, l'acquistone dello scorso anno che però non è mai riuscita a dare del tu al campionato italiano, fino a Paloma Lazaro, arrivederci e grazie, visto che  parte la doppietta iniziale con la Florentia alla prima giornata che fece innamorare un po' tutti è rimasta nella memoria più per gli scherzi da spogliatoio che per le giocate.
La società non è certo rimasta con le mani in mano, gli acquisti ci sono stati e importanti, da Daniela Sabatino a Claudia Neto, da Julia Quinn a Tessel Middag, dalle giovani Baldi e Zanoli (ma che siano tanto più forti di ragazze che avevamo già in primavera? vedremo) le big che sono state prese hanno due cose in comune; l'innegabile talento e una età non più verde, e soprattutto potrebbero fare come la De Vanna, arrivare senza disfare la valigia (almeno mentalmente) e ripartirsene subito, spero siano tutte come le due Stephanie, straniere si ma che hanno dimostrato di amare la maglia, e continuano a onorare i colori viola con grande determinazione, veterane importantissime.  Ma in ogni caso potrebbe essere tranquillamente una rosa da tricolore, visto le conferme della talentuosissima Mascarello, le sempreverdi canterane Fusini, Tortelli, Adami (a lei la fascia di capitano, a lei!!!) e Vigilucci e soprattutto un trio di portieri da paura, che nessuna squadra ha, una qualità incredibile, pure troppo, visto che si rischia di scontentare veramente una tra Katja Schroffenegger, Stephanie Ohrstrom e Camilla Forcinella. Per Katja solo tanti elogi, una dei portieri italiani più forti e una ragazza dolcissima che mi era già molto simpatica già in maglia Florentia, ma avrà il suo bel daffare per scalzare dalle gerarchie Steph, anch'essa un portento e credo la calciatrice più travolgente che abbia mai conosciuto in serie A, della cultura italiana ha preso tutto il meglio conservando la pacatezza e il pragmatismo tipici del nord; tutti i tifosi amano Stephanie Ohrstrom!!! Camilla Forcinella, grande promessa del calcio Italiano e lo scorso anno titolare dell'Hellas Verona, è un bel diamante grezzo ma credo abbia poche speranze, in ogni caso avrà solo da imparare per crescere ulteriormente. E sul fronte portieri attendo con ansia la maturazione di Rebecca Tinti, che mi ha impressionato al torneo di Viareggio, una ragazza da tenere in grande considerazione per la prima squadra.
Cosa penso della nuova Fiorentina? che se le giocatrici prese sposano il progetto e rimangono tutte nel prossimo campionato possono davvero giocarsi lo scudetto, ma non quest'anno, troppo da amalgamare, troppo da digerire, troppo di tutto, ci vorrà il suo tempo per far girare la squadra a ritmi alti e questo campionato tempo non ne da, basta vedere la partenza zoppicante dello scorso anno, con una scontitta e un pareggio nelle prime cinque giornate la vetta era già lontana. In ogni caso credo fermamente in un altro secondo posto, importantissimo in vista della champions 2021/2022 che sarà a gironi nonchè (si spera!!) a porte aperte, dove di partite se ne faranno almeno sei, un appuntamento da non mancare e alla portata delle viola.

Veniamo all'Empoli ladies. Dunque, chi scrive pensa che un rinnovamento del progetto ci poteva stare, che il nuovo corso targato Corsi (Rebecca, figlia del presidente azzurro) porterà molti miglioramenti a livello societario, ma il tutto poteva essere fatto senza mettere alla porta Alessandro Pistolesi, il tecnico più importante del panorama italiano per esperienza e professionalità, che stava portando le azzurre, con una squadra senza i talenti del vivaio Juve che avrà il nuovo tecnico, anch'esso di marca bianconera, Alessandro Spugna, a una tranquilla salvezza espressa con del bel gioco, un esonero che ha la sua sola giustificazione nel voler dare scientemente un taglio al passato, ma non trova un perchè in nessun altro senso. Va bene, ci può stare, lo ha fatto la Juve maschile con Sarri che ha comunque vinto uno scudetto, non può farlo l'Empoli ladies? però ricordatevi una cosa; questa squadra potrà andare meglio sul campo (anche se ne dubito, vista la concorrenza e l'eccellente campionato fatto dalle azzurre lo scorso anno) ma è diventata una squadra come tutte le altre, non è più la squadra-oasi   di un tecnico speciale che insegnava l'umanità insieme al calcio, ora è solo la "solita" compagine che cerca profitti e risultati. Meno male che, pur avendo mandato via Alessandro, ha avuto l'accortezza di tenere tutte le sue pupille, le giocatrici da lui plasmate (della serie non sei degno del nuovo Empoli, però non hai lavorato malaccio, quello che hai creato ce lo teniamo stretto) con la sola eccezione di Giada Morucci che mi è dispiaciuto tantissimo veder andare via, quindi lo scheletro su cui si reggerà questo "Nuovo" Empoli sarà la coppia difensiva Varriale - Giatras, Aurora de Rita e il capitano Lucia di Guglielmo sulle fasce, Cecilia Prugna e Norma Cinotti a rendere grande il centrocampo, Arianna Acuti all'attacco; ecco, queste le veterane, peccato che non abbiano precisamente un'età da veterane, anzi; al netto del nuovo acquisto Eleonora Binazzi, che porterà senz'altro esperienza ma è comunque  nuova in maglia azzurra, la "vecchia" è Zoi Giatras che ha solo 29 anni, e qui c'è da domandarsi se non fosse stato il caso di tenere almeno una tra Elisa Caucci e Simona Parrini, loro si che avrebbero fatto comodo adesso, con tante ragazze giovanissime che lo scorso anno erano in primavera e di straniere come Knol e Leonessi delle quali si dice una gran bene, ma sono veramente molto giovani, una squadra green che da un lato mi emoziona, sull'asse Cecilia Prugna - Benedetta Glionna, due fuoriclasse assolute, potrebbero nascere cose meravigliose, Elisa Polli è la bomber di spessore che mancava lo scorso anno, in porta dopo la fuoriclasse Rachele Baldi passata alla Roma ci sarà una flessione ma Capelletti e Fedele sono due talenti purissimi...insomma questo nuovo Empoli è una squadra che ha due strade; potrebbe essere una rivelazione assoluta oppure una grande delusione. Chi scrive crede che, come per la Fiorentina, questo gruppo abbia bisogno di tempo per riuscire a esprimersi al meglio, e che se le giocatrici, delle quali molte in prestito, saranno confermate in toto per la prossima stagione ci saranno risposte importantissime. Spugna ha un compito molto difficile visto da chi eredita quella panchina, anche per lui è un'occasione colossale ma senza appello in caso di flop. Insomma, vedremo, intanto grande fiducia nelle ragazze del gruppo storico, e domenica col San Marino è già una gara da non sbagliare assolutamente.

E la Florentia San Gimignano? beh, la squadra di patron Becagli è quella che meno ha stravolto la rosa, gli addii di Schroffenegger e Lipman sono importanti e dolorosi (anche se Amanda Tampieri ha una grande occasione per dimostrare la grande portiere che è, spero che Tona e Domenichetti non si sognino di preferire Lia Lonni, Amanda non si tocca e deve giocare lei) così come la decisione di Chiara Abati, Ilaria Leoni ed Evelyn Vicchiarello di lasciare il calcio giocato sono state delle ferite all'intero sistema, ma le riconferme sono state tante così come i nuovi acquisti, si potrà ancora vedere la titanica Tamar Dongus svettare in difesa assieme a Rodella e Serena Ceci, il centrocampo con Cecilia Re, Irene Lotti (spero di vedere questa autentica bandiera del Florentia prendersi il posto al sole che merita) e Florin Wagner,  con la freschezza del Gioiellino Francesca Imprezzabile, altra da tenere d'occhio, poi in attacco Melania Martinovic  assieme a Sara Nillson che tanto aveva impressionato lo scorso inverno e con le giovani Cantore e Anghileri, entrambe in prestito dalla Juve, che potrebbero avere molto spazio; credo che in virtù del mantenimento del gruppo la Sangi sarà la squadra toscana che partirà meglio in campionato, e potrà ragionevolmente sperare di assestarsi sul lato sinistro della classifica, visto che lo scorso anno ha chiuso quinta.

In ogni caso sarà un campionato molto più difficile ed equilibrato del precedente; Milan e Roma hanno fatto un'ottima campagna acquisti e si confermano le avversarie più credibili delle viola in ottica secondo posto, il Sassuolo ha perso Sabatino ma ha preso Parisi e Philtjens e mantenuto tutto il gruppo che tanto bene ha fatto (riflettori su Claudia Ferrato, che per me quest'anno esploderà) poi c'è il Napoli di Lello Carlino, una squadra per le quali nutro forti simpatie perchè mi piace la città, il progetto, la simpatica spacconeria del presidente, il Mister Marino che potrebbe imporsi, e poi ci sono fior di giocatrici come Alessandra Nencioni, Jenny Hjolman, la portera ex viola Catalina Perez (e chi se la dmentica?), Federica di Criscio, Isotta Nocchi, Deppy Xhatzy, Ana Lucia Martinez, Eleonora Goldoni; una campagna acquisti veramente importante che porta il Napoli in quella fascia di mezzo della zona tranquilla (ma con vista ai piani alti, se il progetto decolla) alla quale a parer mio possiamo ascrivere anche l'Inter (che a me continua a non impressionare) e le stesse Empoli e Florentia, mentre Hellas Verona, Pink Bari (Occhio a Noemi Manno e Debora Novellino) e San Marino Academy sono destinate a giocarsi la salvezza; attenzione però che non vedo "Orobiche" all'orizzonte e sia Hellas che Bari mi paiono più forti e compatte dello scorso anno, e lo stesso San Marino con una coppia d'attacco potenzialmente devastante come quella composta da Raffaella Barbieri e Fabiana Vecchione, con Azzurra Corazzi a innescarle e le brave ex Tavagnacco Chandarana e Kunisawa a portare esperienza e geometrie questa squadra potrà fare il suo.

Una stagione tutta da vivere, qualitativamente superiore alla precedente, ma decisamente più allineata al nuovo corso del calcio femminile che ha già iniziato a scimmiottare pateticamente il maschile nei suoi aspetti più deleteri, che va verso il professionismo ma dimentica il fattore umano, quei valori che prima erano un vanto del movimento ma che adesso sembrano già, almeno nella massima serie, quasi un anacronismo; ci sono già i maneggi contrattuali di procuratori che lavorano per loro stessi più che per le loro assistite, ragazze che si sono un filo montate la testa anche coi tifosi,  un circo mediatico di contorno che in parecchi casi invece di informare fa sensazione con bombe di mercato spesso improbabili e articoli acchiappaclic tipo "Clamoroso! la grande giocatrice ha firmato..." (ma per favore....) dice sia il progresso, il professionismo che ancora però non c'è, come se esso non potesse essere possibile senza per forza trasformare tutto in un'azienda, in una catena di montaggio, il calcio - fabbrica senza più bandiere, senza più valori  e senza più poesia.

Inizieranno presto, visto che ormai le società sono epigoni delle maschili anche per nomi e divise, anche gli scontri tra tifoserie, qualcosina è già successo e si può star certi che tutto negli anni verrà esasperato, godiamoci quindi gli stadi tranquilli finchè ci saranno. Vedete, ho la fondata paura che in pochi anni tutto si risolva come nello slogan, che al sottoscritto è sempre rimasto antipatico, della squadra più forte del torneo, in quel "Vincere è l'unica cosa che conta" che travolgerà tutto il resto.

 Seguirò quindi questa serie A per le giocatrici a cui sono affezionato, alcune le ho anche conosciute e sono ragazze che meritano tantissimo, ma quando questa pandemia finirà e si potrà tornare allo stadio vado a vedermi l'Arezzo di Giulia Orlandi e di tante altre ex Firenze, il Montevarchi, la Pistoiese, il Pontedera di Ulivieri e Priscilla del Prete, l'ultimo calcio dove si cerca di vincere con ogni stilla di energia ma nel quale, in fondo, alla fine è bello anche solo partecipare.

lunedì 10 agosto 2020

"ROMPI IL PALCO" DI COSTANZA MASCILLI MIGLIORINI

Avevo grandi timori verso questa estate, me la immaginavo in un certo senso cupa, grigia, con la paura a trionfare sulla gioia, e invece ho scoperto che la resilienza sia mia che delle altre persone è andata oltre, che tutto sommato si può stare insieme lo stesso, bastano mascherine e un poco di accortezza, e soprattutto non immaginavo di avere la fortuna di conoscere Costanza Mascilli, che con le sue iniziative sta colorando l'estate a me e a mia moglie Eleonora.


Il palco prima della "rottura"


Ha tante sfumature, l'arte di Costanza, nelle sue recite l'abbiamo vista accorata, intensa, arrabbiata e poi triste, mentre ieri sera abbiamo conosciuto la sua sfumatura brillante, la capacità di coinvolgere, di improvvisare insegnando a sua volta l'improvvisazione.

Tutto in quel parco dell'Anconella, zona Firenze Gavinana, sulle rive dell'Arno, che cinque anni fa esatti vidi distrutto dopo un tifone che riuscì ad abbattere i maestosi alberi che garantivano frescura e protezione, il comune ha poi risistemato tutto, gli alberelli ripiantati sono ancora giovani, ma il parco è più vivo e vitale che mai, palcoscenico ideale per stare insieme in tutta sicurezza. Dovevano esserci molti eventi e manifestazioni annullati causa covid, ma grazie  a Costanza, direttrice artistica del progetto teatrale "Agosto Teatro al parco dell'Anconella" possiamo ugualmente gustarci alcuni spettacoli nell'arco di varie serate per tutto il mese di agosto (PS trovate maggiori dettagli e il programma completo sulla pagina Facebook Cambiamusic Firenze)


Ad animarlo poi ci pensa proprio Costanza, direttrice artistica del progetto, che curerà i vari eventi e che ieri sera ha presentato un suo spettacolo dal titolo "Rompi il palco" dove l'autrice letteralmente chiama gli spettatori a partecipare, ci coinvolge e ci invita sul palco, e al sottoscritto che in fondo non manca la voglia di mettersi in gioco è venuto voglia di partecipare, incitato anche da Eleonora che sa quanto mi piacciano queste cose.

Costanza ci "Chiama alle armi" mentre Giada e Domenico già sono all'opera.

Quindi in poche parole io e altre nove persone, sconosciute e sconosciuti diventati amici di una sera grazie alla magia di un'idea, ci siamo trovati a essere al tempo stesso registi e attori; Costanza ci ha fatto pescare un foglietto in cui era scritto un titolo, una traccia, e da questa dovevamo dirigere una scena impiegando tutti gli altri attori, poi accanto al palco abbiamo ideato e provato tutte le scene con Costanza che ci seguiva e aiutava, e da persone di ogni età e di diversa sensibilità e preparazione hanno preso corpo delle idee mai banali, anche perché nessuno sapeva dell'abilità dell'altro, nessuno conosceva il potenziale della persona con cui interagiva, ci siamo tutti coinvolti casualmente, scelti sulla base di uno sguardo, eppure non c'è stato mai un momento di sconforto o di tedio, o qualcuno che si è arreso, mai. Eleonora mi ha poi detto che queste prove sono durate quasi un'ora, ma vi giuro eravamo talmente presi che mi erano parsi venti minuti al massimo, ecco forse l'essenza di questo progetto, annullare il tempo, per un'ora di prove più un quarto d'ora di recita sul palco tutto il resto non è esistito, eravamo attrici e attori da sempre, nessuno che ci giudicava o a cui rendere conto tranne un pubblico davvero indulgente ma tutti volevamo dare il massimo lo stesso, e alla fine la riuscita senz'altro sarà stata rivedibile da un punto di vista scenico, ma quello che mi ha veramente stupito è stata l'armonia naturalmente creatasi tra noi, persone ignote che si sono scoperte gruppo e parte di un qualcosa, avrei voluto ricominciare da capo, pescare altri bigliettini e improvvisare nuove scene. Eleonora, che mi conosce bene, mi ha detto che ricorderò questa serata negli anni, e credo che abbia ragione, mi ha visto negli occhi quella luce che mi si accende quando sono felice.

Che poi la mia scena ve la voglio raccontare, in quanto  sono stato davvero fortunato; dal piattino di Costanza ho pescato la traccia "La mia missione" e subito ho pensato al calcio femminile, a questo blog che per me rappresenta molto, è una delle cose più belle che abbia creato e per me è un vero orgoglio, quindi con piglio registico autoritario alla Eric Von Stroheim (se, vabbè...) ho chiesto a un ragazzo, che poi ho scoperto essere un attore vero, e si vedeva dalla sua presenza scenica (tra l'altro avrò il piacere di veder recitare Bartolomeo Bartolini, questo il suo nome, sia a Siena il 14 agosto in Palco da calcio che il 18 proprio all'Anconella, quindi amici fiorentini se il 18 sera alle 21 passate in zona non vi potete davvero perdere il suo "Quindi...lo sapevi", come il 21 sera è assolutamente da vedere "Uomini e corpi - La tragedia de la Meduse" di Emiliano Vizzi, altro teatrante vero in mezzo ai dilettanti, spettacolo al quale collaborerà anche Giada...è tutto a ingresso libero e li vicino si mangia e si beve bene, cosa c'è di meglio in un'estate di città? non fate i timidi, è tutta arte regalata) di far finta di scrivere su un taccuino invisibile mentre le ragazze del gruppo si passavano tra loro una palla anch'essa immaginaria, mentre gli uomini intorno le tifavano e incitavano, e io incitavo loro a tifarle, "Guardatele, sono loro che salveranno il calcio" poi ho gridato goaaaal e tutti abbiamo esultato. Insomma, raccontata così non è che sia esattamente una regia strehleriana, però il cuore ce lo abbiamo messo tutti.

Il logo del blog by Ele che tengo appeso nel mio studio ha un nuovo elemento...


Che poi la serata non si è limitata alla sola recitazione, Costanza nei suoi spettacoli cerca sempre di dare spazio a varie forme artistiche, per un insieme sempre mosso e stimolante; sul palco, mentre noi provavamo, c'era la giovanissima artista Giada Marcucci, con dei suoi quadri esposti a fianco del palco (e io mi sono perso negli occhi della ragazza dipinta al centro...)


Giada con le sue opere esposte.


che mentre noi forgiavamo il nostro spettacolo lei, accanto a noi, dipingeva in stile astratto, e un ragazzo alla chitarra, Domenico Luca Longo, tra l'altro organizzatore generale del progetto, che suonava tutta la musica che il cuore e la mente gli suggerivano; improvvisazione era il leit motiv, improvvisazione sul palco, sulla tela, sulle corde di una chitarra, arte nel suo stato più puro e larvale, emozione.


Dopo lo spettacolo, con le luci della ribalta che si spegnevano, per una volta (e chissà se e quando mi ricapiterà mai un qualcosa di simile) anche su di me, il gruppo di nuovi amici, perchè lo spettacolo lo abbiamo intitolato appunto così, "Icchè viene viene...tra nuovi amici" ha cominciato a fraternizzare, a raccontarsi, in qualche modo già a ricordare.

L'improvvisata compagnia si prende i meritati applausi.



Chissà se saremo destinati a essere amici solo per una sera o se magari con qualcuna o qualcuno si potrà stabilire un rapporto o una complicità nel tempo, fatto sta che Costanza e le sue iniziative ci hanno permesso di esserlo per un momento, le esistenze delle persone sono come dei fili lasciati liberi in una cesta, si annodano casualmente e a volte si districano subito, a volte restano legati per un po' di tempo, ma colei che ha preso questi fili e li ha fatti intrecciare è una sola, Costanza Mascilli Migliorini, una delle donne più forti, coraggiose e talentuose che conosca, che ha dato un senso all'estate di tutte e tutti coloro che hanno avuto la fortuna e la voglia di farsi prendere per mano da lei.









domenica 9 agosto 2020

BENVENUTA EVA!!!!!!





"Il viola e il rosa" si unisce alle felicitazioni per il lietissimo evento della nascita di Eva, la figlia del portiere del Cesena Alice Pignagnoli, che ha raccontato la sua bellissima storia di calcio e coraggio su questo blog, narrandoci della difficoltà di restare incinta da calciatrice in attività e di tutto l'aiuto ricevuto dalla sua splendida società, che prima l'ha supportata in ogni modo e poi le ha rinnovato il contratto per la stagione che verrà. Per questo auguro al Cesena la massima serie quanto prima!

Eva è bellissima ed è arrivata tra noi questa mattina alle 5 e 40, ancora congratulazioni ad Alice e al marito Luca Lionetti, con la speranza che tra un decennio e qualcosa  ci sia una nuova numero 1 di belle speranze che cerca squadra, magari proprio in quel Cesena  che la sua mamma si riprenderà presto! Per questo, Alice, ti auguro uno splendido secondo tempo, in tanti ti abbiamo seguita in questi mesi su Instagram con crescente commozione e partecipazione, ho avuto il piacere di conoscerti grazie a questo blog e sei una persona splendida, ed è davvero bello averti vista raggiungere la meta.

Ci vediamo presto sul terreno di gioco Alice, Ci sono porte in tutta Italia che aspettano solo te per essere difese alla grande, ancora tantissimi auguri e un bacio alla piccolina!!! 

INCONTRO CON SARA COLZI, E L'IMPORTANZA DELL'OPEN DAY DEL PONTEDERA CALCIO FEMMINILE.

 Fin dalla splendida intervista che, ormai più di un anno fa, mi regalò (Potete trovarla qui;  IL VIOLA E IL ROSA: LE PROTAGONISTE; INTERVIS...