Il palco prima della "rottura"
Ha tante sfumature, l'arte di Costanza, nelle sue recite l'abbiamo vista accorata, intensa, arrabbiata e poi triste, mentre ieri sera abbiamo conosciuto la sua sfumatura brillante, la capacità di coinvolgere, di improvvisare insegnando a sua volta l'improvvisazione.
Tutto in quel parco dell'Anconella, zona Firenze Gavinana, sulle rive dell'Arno, che cinque anni fa esatti vidi distrutto dopo un tifone che riuscì ad abbattere i maestosi alberi che garantivano frescura e protezione, il comune ha poi risistemato tutto, gli alberelli ripiantati sono ancora giovani, ma il parco è più vivo e vitale che mai, palcoscenico ideale per stare insieme in tutta sicurezza. Dovevano esserci molti eventi e manifestazioni annullati causa covid, ma grazie a Costanza, direttrice artistica del progetto teatrale "Agosto Teatro al parco dell'Anconella" possiamo ugualmente gustarci alcuni spettacoli nell'arco di varie serate per tutto il mese di agosto (PS trovate maggiori dettagli e il programma completo sulla pagina Facebook Cambiamusic Firenze)
Ad animarlo poi ci pensa proprio Costanza, direttrice artistica del progetto, che curerà i vari eventi e che ieri sera ha presentato un suo spettacolo dal titolo "Rompi il palco" dove l'autrice letteralmente chiama gli spettatori a partecipare, ci coinvolge e ci invita sul palco, e al sottoscritto che in fondo non manca la voglia di mettersi in gioco è venuto voglia di partecipare, incitato anche da Eleonora che sa quanto mi piacciano queste cose.
Costanza ci "Chiama alle armi" mentre Giada e Domenico già sono all'opera.
Quindi in poche parole io e altre nove persone, sconosciute e sconosciuti diventati amici di una sera grazie alla magia di un'idea, ci siamo trovati a essere al tempo stesso registi e attori; Costanza ci ha fatto pescare un foglietto in cui era scritto un titolo, una traccia, e da questa dovevamo dirigere una scena impiegando tutti gli altri attori, poi accanto al palco abbiamo ideato e provato tutte le scene con Costanza che ci seguiva e aiutava, e da persone di ogni età e di diversa sensibilità e preparazione hanno preso corpo delle idee mai banali, anche perché nessuno sapeva dell'abilità dell'altro, nessuno conosceva il potenziale della persona con cui interagiva, ci siamo tutti coinvolti casualmente, scelti sulla base di uno sguardo, eppure non c'è stato mai un momento di sconforto o di tedio, o qualcuno che si è arreso, mai. Eleonora mi ha poi detto che queste prove sono durate quasi un'ora, ma vi giuro eravamo talmente presi che mi erano parsi venti minuti al massimo, ecco forse l'essenza di questo progetto, annullare il tempo, per un'ora di prove più un quarto d'ora di recita sul palco tutto il resto non è esistito, eravamo attrici e attori da sempre, nessuno che ci giudicava o a cui rendere conto tranne un pubblico davvero indulgente ma tutti volevamo dare il massimo lo stesso, e alla fine la riuscita senz'altro sarà stata rivedibile da un punto di vista scenico, ma quello che mi ha veramente stupito è stata l'armonia naturalmente creatasi tra noi, persone ignote che si sono scoperte gruppo e parte di un qualcosa, avrei voluto ricominciare da capo, pescare altri bigliettini e improvvisare nuove scene. Eleonora, che mi conosce bene, mi ha detto che ricorderò questa serata negli anni, e credo che abbia ragione, mi ha visto negli occhi quella luce che mi si accende quando sono felice.
Che poi la mia scena ve la voglio raccontare, in quanto sono stato davvero fortunato; dal piattino di Costanza ho pescato la traccia "La mia missione" e subito ho pensato al calcio femminile, a questo blog che per me rappresenta molto, è una delle cose più belle che abbia creato e per me è un vero orgoglio, quindi con piglio registico autoritario alla Eric Von Stroheim (se, vabbè...) ho chiesto a un ragazzo, che poi ho scoperto essere un attore vero, e si vedeva dalla sua presenza scenica (tra l'altro avrò il piacere di veder recitare Bartolomeo Bartolini, questo il suo nome, sia a Siena il 14 agosto in Palco da calcio che il 18 proprio all'Anconella, quindi amici fiorentini se il 18 sera alle 21 passate in zona non vi potete davvero perdere il suo "Quindi...lo sapevi", come il 21 sera è assolutamente da vedere "Uomini e corpi - La tragedia de la Meduse" di Emiliano Vizzi, altro teatrante vero in mezzo ai dilettanti, spettacolo al quale collaborerà anche Giada...è tutto a ingresso libero e li vicino si mangia e si beve bene, cosa c'è di meglio in un'estate di città? non fate i timidi, è tutta arte regalata) di far finta di scrivere su un taccuino invisibile mentre le ragazze del gruppo si passavano tra loro una palla anch'essa immaginaria, mentre gli uomini intorno le tifavano e incitavano, e io incitavo loro a tifarle, "Guardatele, sono loro che salveranno il calcio" poi ho gridato goaaaal e tutti abbiamo esultato. Insomma, raccontata così non è che sia esattamente una regia strehleriana, però il cuore ce lo abbiamo messo tutti.
Il logo del blog by Ele che tengo appeso nel mio studio ha un nuovo elemento...
Che poi la serata non si è limitata alla sola recitazione, Costanza nei suoi spettacoli cerca sempre di dare spazio a varie forme artistiche, per un insieme sempre mosso e stimolante; sul palco, mentre noi provavamo, c'era la giovanissima artista Giada Marcucci, con dei suoi quadri esposti a fianco del palco (e io mi sono perso negli occhi della ragazza dipinta al centro...)
Giada con le sue opere esposte.
che mentre noi forgiavamo il nostro spettacolo lei, accanto a noi, dipingeva in stile astratto, e un ragazzo alla chitarra, Domenico Luca Longo, tra l'altro organizzatore generale del progetto, che suonava tutta la musica che il cuore e la mente gli suggerivano; improvvisazione era il leit motiv, improvvisazione sul palco, sulla tela, sulle corde di una chitarra, arte nel suo stato più puro e larvale, emozione.
Dopo lo spettacolo, con le luci della ribalta che si spegnevano, per una volta (e chissà se e quando mi ricapiterà mai un qualcosa di simile) anche su di me, il gruppo di nuovi amici, perchè lo spettacolo lo abbiamo intitolato appunto così, "Icchè viene viene...tra nuovi amici" ha cominciato a fraternizzare, a raccontarsi, in qualche modo già a ricordare.
L'improvvisata compagnia si prende i meritati applausi.
Chissà se saremo destinati a essere amici solo per una sera o se magari con qualcuna o qualcuno si potrà stabilire un rapporto o una complicità nel tempo, fatto sta che Costanza e le sue iniziative ci hanno permesso di esserlo per un momento, le esistenze delle persone sono come dei fili lasciati liberi in una cesta, si annodano casualmente e a volte si districano subito, a volte restano legati per un po' di tempo, ma colei che ha preso questi fili e li ha fatti intrecciare è una sola, Costanza Mascilli Migliorini, una delle donne più forti, coraggiose e talentuose che conosca, che ha dato un senso all'estate di tutte e tutti coloro che hanno avuto la fortuna e la voglia di farsi prendere per mano da lei.
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