martedì 28 gennaio 2020

ROMA - FIORENTINA WOMEN'S 2-2

AS ROMA: Ceasar, Soffia, Bernauer, Andressa, Bartoli, Thestrup, Thomas, Greggi, Bonfantini, Swaby, Pettenuzzo. A disposizione: Casaroli, Pipitone, Ekroth, Hegerberg, Zecca, Erzen, Serturini, Ciccotti, Coluccini. All. Elisabetta Bavagnoli

FIORENTINA WOMEN'S FC: Ohrstrom, Cordia, Vigilucci, Arnth, Philtjens, Adami, Parisi, De Vanna, Bonetti, Guagni, Mauro. A disposizione: Tortelli, Breitner, Mascarello, Perez, Ripamonti, Catena, Thogersen, Lazaro, Fusini. All. Antonio Cincotta


formazione iniziale (fonte; pagina facebook fiorentina)


E ci risiamo con la Roma; stesso orario da lunch-match, stessa Sky, tutto contribuiva a rimandare alla partita di andata, unica sconfitta stagionale al Bozzi, immeritata dopo una vera e propria sagra della sfiga, specialmente nel primo tempo, dove proprio niente andò per il verso giusto; due legni di Bonetti, rigore sbagliato sempre da Tatiana, un eurogoal di Serturini che probabilmente non le riaccadrà di segnare più e goal bellissimo e regolare annullato della devastante Paloma dello scorso settembre.
Poi un secondo tempo anonimo, con espulsione di Breitner, la seconda rete e altre amenità, e la consapevolezza di aver buttato via una vittoria che avrebbe di fatto, alla seconda giornata già complicato il campionato, perchè con sole 12 squadre e una prima della classe schiacciasassi è in pratica proibito lasciare punti in giro anche nelle primissime partite; nel maschile, con 38 gare a disposizione, le vincitrici del torneo ne possono perdere anche 5 o 6 senza pregiudicare nulla, in questa difficilissima serie A femminile, campionato serrato e per cuori forti, anche un pareggio è un dramma.

Proprio quello che ieri si è materializzato in una partita per certi versi ancora più sfortunata dell'andata. Già si parte male con le due centrali titolari Agard e Tortelli entrambe ai box per problemi fisici; già mi agito se ne manca una, quindi figuratevi entrambe.
Cincotta quindi deve reinventasi la difesa; dentro Arnth, brava ma troppo svagata per far dormire al tifoso sonni tranquilli, e Vigilucci centrale improvvisata, con Cordia e Davina Philtjens sulle fasce. Alia, che ormai si potrebbe ribattezzare "ala" togliendo una sola vocale al suo nome, resta più avanzata sulla fascia con De Vanna sull'altro lato, con Parisi e Adami metronomi di centrocampo e Mauro e Bonetti terminali offensivi. In pratica,centrali a parte, la formazione vincente vista contro la Sangi solo con Parisi titolare al posto di Mascarello, ma quel problema in difesa resta.

La Fiorentina si presenta al tre fontane col lutto al braccio per la scomparsa del grande Narciso Parigi, orgoglio di firenze e voce del nostro inno immortale, quella canzone viola che a ogni partita ci emoziona come fosse la prima volta.

La partita inizia, e la sfiga comincia già a fare capolino beffarda dal quarto minuto, quando lo splendido sinistro a incrociare di Davina, assolutamente imparabile per Ceasar, lambisce il palo più lontano e si spegne fuori. I ritmi sono alti, il gioco frammentato, ma il pallino è delle nostre ragazze, più ordinate e propositive. Al minuto 18 però sale in cattedra Alia, che con una progressione assolutamente spaventosa parte dalla propria area e si fa tutto il campo, con le calciatrici della Roma che la guardano a bocca aperta colte da sindrome di Stendhal e quando si decidono a contrastarla ormai è troppo tardi, Alia si accentra e lascia partire un siluro (dopo almeno 60 metri di corsa eh...) che Ceasar non può trattenere, e De Vanna anticipa Pettenuzzo per la ribattuta vincente; vantaggio meritato e Roma alle corde. Nei minuti successivi il gioco viola tocca il suo zenit, con un altro sfortunatissimo palo di Lisa De Vanna, che con un solo tocco fa fuori difesa avversaria e portiere ma calcia poi sul palo, davvero un peccato. Il forcing continua spietato, e al minuto 31 un cross della scatenata Alia trova il braccio (aderente, in verità) di Soffia e l'arbitro concede un generoso rigore.

E qui in pratica cè lo sliding doors del match. Per qualche misterioso motivo, per la battuta del rigore, con Parisi e Bonett in campo, viene designata Vigilucci. Mordo il bordo del plaid, ricordo il rigore dell'andata, ho brutti presentimenti. Infatti, la famosa saponetta-Ceasar, responsabile di errori portieristici tra i più assurdi della stagione, quando vede viola decide di fare la fenomena, ma a dire il vero col rigore telefonato e impaurito calciato dalla nostra Valery non importava ci fosse Toldo a parare, per cui occasione gettata al vento e squadra che, come all'andata, dopo il rigore sbagliato va nel panico, e la Roma tre minuti dopo (vecchia legge del calcio) trova il pareggio; crossacio di Elisa Bartoli che viene raccolto dalla brava e bella Bonfantini (la migliore delle sue)  che conclude di prima mandando la palla sulla traversa, e sulla respinta Arnth si addormenta e permette a Thestrup di mettere la freccia, sverniciarla e entrare in porta con la palla, con la Orhstrom che non ha il tempo materiale di opporsi.

il pareggio giallorosso (fonte; corrieredellosport.it)

Tutto da rifare, finisce il primo tempo e inizia il secondo con la stessa foga e agonismo,ma ora a comandare sono le giallorosse, con capitan Bartoli che cresce mentre la sua gemella bandiera Alia perde spinta, ma quando il 2-1 delle romaniste sembra nell'aria Cincotta indovina il cambio Adami-Breitner, e cosa ti fa la tedesca? dagli sviluppi di un calcio d'angolo si inventa, con un destro al volo intelligente e vellutato, una pralina al pistacchio che si deposita nell'angolino basso con tutta la Roma a guardarla entrare incredule.

Tutta la gioia di Stephanie Breitner (fonte; pagina facebook fiorentina women's)

In pratica è successo questo; nel momento migliore della Fiorentina ha segnato la Roma, nel momento migliore delle giallorosse sono passate le nostre. Nemmeno Nostradamus poteva vaticinare su questa partita, credetemi.

La Roma però non si demoralizza, ed è una grandissima Stephanie Orhstrom che nega con due interventi strepitosi il goal prima a Andressa e poi a Bonfantini, le due Stephanie ci tengono avanti e in vita. La viola soffre e cerca con le ultime forse di portare a casa tre punti che sarebbero vita pura per la classifica, ma niente, la minuto 91 Chiara Ciccotti, ovvero quella che non ti aspetti, fa la Rivaldo in area e Janelle Cordia, non in grande giornata a dire il vero, la stende ingenuamente colpendola col gomito largo. Poco da fare,rigore netto, e siccome le rigoriste buone loro le fanno tirare, ecco chesulla palla va Andressa Alves, in pratica una sentenza. Stephanie spiazzata, rigore imparabile e 2-2, titoli di coda e un punto a testa che non fa la gioia di nessuno se non della Juve e del Milan.
Il triplice fischio è infatti insieme rabbia e sollievo, la rabbia di non poter ancora cercare un altro goal ma il sollievo di non subirne più in una qualche ripartenza delle giallorosse. Se la partita fosse andata ai supplementari, magari con il vecchio golden goal, sarebbe stato impossibile dire chi avrebbe marcato la rete vincente, tanto la sfida è stata incerta, tesa, con ribaltamenti di fronte imprevisti e imprevedibili.

Una bellissima sfida, e un pari alla fine giusto, ma che consegna di fatto lo scudetto alla Juventus, che ormai è in fuga e ci resterà, anche se mai dire mai, molte cose clamorose hanno ancora il tempo di accadere; si potrebbe sperare in un triplice miracolo Florentia, che al Santa Lucia dopo quello di Roma e Milan si prenda anche lo scalpo delle bianconere,ma peccato che manchino i tre maggiori artefici di quelle imprese; Ardito in panchina, la capitana Giulia Orlandi a dominare il centrocampo e Maegan Kelly in attacco. Senza questi elementi, e senza il carisma e la mentalità vincente che portavano alla squadra, le neroverdi non sembrano davvero in grado di impensierire le Juventine. Se frenassero col Milan (in casa?uhm...) perdessero qualche punto con Inter e Roma e arrivassero a Firenze con qualche certezza polverizzata allora si, con una vittoria tutto sarebbe ancora possibile, ma sinceramente non lo credo. Cerchiamo invece di tenere il secondo posto, cerchiamo di vincere contro tutte le piccole, di non perdere a Milano e che Empoli e Florentia ci continuino a qualificare in champions continuando a beffare le nostre rivali. Per adesso restano solo i rimpianti di una doppia sfida quasi maledetta, punti persi che ci costeranno carissimi e che fanno ancora più male perchè il verdetto del campo, risultato a parte, è stato ben chiaro la Fiorentina è ben più forte di questa deludente, magmatica Roma, forse la delusione vera del campionato in corso visto il sontuoso mercato operato in estate.

IL PAGELLONE DI OMARONE

ORHSTROM 8; Ha parato tutto il parabile con interventi prodigiosi, partita attentissima con parata da annali su Bonfantini, sul primo goal non è assistita da Arnth e sul rigore di Andressa la parata era impossibile per chiunque. Sicurezza assoluta, una Dragowski senza barba e con occhi bellissimi, per Catalina Perez sarà dura imporsi nel breve.
CORDIA; 5,5 ; volontà e sostanza, ma partita nervosa, imprecisa, tocchi facili sbagliati che le attirano l'ira delle compagne, e poi quel fallo ingenuo su Ciccotti, una con la sua velocità poteva opporsi senza fallo.
ARNTH 6- ; non sono un fan della danese, ma non ha giocato male, pericolosa in avanti e attenta in più occasioni, ma quel "prego accomodati" alla Thestrup in occasione dell'1-1 è un errore da matita rossa.
VIGILUCCI 5,5 ; inedita centrale, cerca di sostituire degnamente Tortelli e ci riesce in più occasioni, ma quel rigore loffio ne penalizza la valutazione.
PHILTJENS 5,5 ;  se fosse entrata quella rasoiata di sinistro all'inizio saremmo qua a parlare di eurogoal del folletto belga, ma non avuto fortuna. Propositiva e volenterosa, anche troppo, visto i falli e gli interventi al limite che con un arbitro appena più in giornata grigia le sarebbero costati un meritato rosso. (THOGERSEN S.V. entra per salvare Davina dalla doccia anticipata, ma non ha tempo di costruire granchè)
GUAGNI 7,5 ; il coast-to-coast nell'azione del primo goal è un qualcosa di immenso da vedere e rivedere, si è mangiata il campo con l'appetito di Obelix ed è riuscita comunque, dopo quella corsa folle, a lanciare un missile terra aria che Ceasar non ha potuto trattenere. Peccato che nel secondo tempo sia sparita dal gioco, anche poco cercata dalle compagne.
ADAMI 5,5 ; in giornata così così, geometrie eleganti alternate a passaggi imprecisi e inconcludenti, poco lucida anche in fase d'attacco. E ormai le difese avversarie il giochino dell'angolo sul primo palo con lei che prova il tacco al volo alla Mancini lo hanno capito.(BREITNER 7; un goal di grande opportunismo e furbizia dopo due minuti dall'ingresso in campo, poi qualche attenta chiusura; la nostra guerriera teutonica sta tornando)
PARISI 6; la maga del centrocampo ha le polveri un poco bagnate, più precisa e utile nella manovra di Adami ma senza quei grandi guizzi che nelle giornate migliori illuminano d'immenso il terreno di gioco. (MASCARELLO 6; ordinata e combattiva, ma si vede poco)
MAURO 5,5 mai nel vivo delle azioni, tocca pochi palloni e non in modo memorabile, anche se si fa vedere con due conclusioni piuttosto pericolose. Giornataccia, avrà modo di rifarsi.
BONETTI 5,5 ; la nostra attaccante più in forma e ispirata con la Roma non ha proprio fortuna; dopo la disastrosa gara d'andata, un'altra prova incolore fatta di tentativi perlopiù imprecisi e finanche velleitari (ma perchè cercare un improbabile tiro in porta in quella punizione al minuto 93 invece di crossare in area?) e poi il rigore andava battuto da lei e solo da lei.
DE VANNA 7; conferma il buon momento di forma, è lei che trascina l'attacco, che si fa trovare pronta sulla respinta di Ceasar per l'1-0, che prende un palo sfortunato dopo un'azione perfetta, che si sbatte, cerca e trova pericolose punizioni. Leader tutto cuore, ormai è parte del progetto.

CINCOTTA 6,5; i problemi muscolari di Tortelli e Agard lo costringono a scelte azzardate, ma la squadra fa un primo tempo di altissimo livello in casa di una big, e nel momento di maggior sofferenza azzecca il cambio di Breitner; senza quei pali e quel pareggio in zona Cesarini parleremo di capolavoro tattico, ma anche così è stata davvero una buona partita. Però, mister, con le grandi non se ne vince proprio una, e c'è da chiedersi come mai.

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