domenica 26 aprile 2020

LE INTERVISTE IN VIOLAROSA; JACOPO UCCELLI, E LA STORIA DEL VIOLA CLUB GO WOMEN'S


Cari lettori, 

Questa volta mi sento quasi in colpa, perchè il vostro blogger ha veramente campato di rendita in modo vergognoso; coinvolgere il nostro amico Jacopo Uccelli è stato come un po' come andare in mezzo a una fila di vecchietti ingrugniti alle poste e iniziare a parlare male del governo, basta dare il la e si scatena l'inferno, per capirsi. Così ho fatto con Jacopo, grande tifoso e anima, anzi cuore pulsante del Viola club go women's , che conta più di cento iscritti tra cui il sottoscritto. Grande amico e compagno di scorribande a San Marcellino per andare a vedere l'allenamento delle ragazze, Jacopo mi ha coinvolto nel progetto Viola e mi ha fatto conoscere tutti gli aspetti più belli del tifo organizzato. Gli ho mandato le domande e lui ha risposto con un entusiasmo tale che quando mi è arrivata la sua mail mi si è ribaltato il pc .

Bello, seducente, meraviglioso, stupendo....piazzale Michelangelo.

Quindi, come ribadisco, il lavoro immenso che leggerete lo ha fatto tutto lui, e anche la particolare scelta stilistica delle risposte in caratteri viola è stata voluta da Jacopo stesso, e molto volentieri ho appoggiato la sua idea. Pure le immagini, bellissime, sono state tutte create e montate da lui. 
Non ho altro da aggiungere,  tanto tranquilli che parlerà Jacopo anche per me.

-Ciao Jacopo, è un piacere averti qua nel blog, da compagno di tifo e amico ci tenevo molto. 

Ciao Omar, è un piacere anche per me essere intervistato da te, una persona con cui è subito scattato l’appeal oltre che a condividere la passione per gli stessi colori, abbiamo la stessa passione nel voler far crescere un movimento che ne ha tutto il diritto per farlo con la speranza che la genuinità dello stesso rimanga tale.

Si, decisamente. Partiamo con la prima domanda; da quanto tempo segui le ragazze? come è nata, e grazie a chi, la tua passione?


Nasce per caso, e forse soprattutto per curiosità, la mia passione per la Fiorentina Women's, vengo travolto da questo mondo definito dai più calcio minore oppure denigrato con termini più pesanti e discriminatori nei confronti di un movimento che è sempre più in crescendo e appassiona sempre maggior pubblico. Per me, ragazzo del '67, vedere il tricolore accanto al nostro giglio è motivo di emozione pura e grande orgoglio. Alla mia età, appunto, vedere il proprio volto bagnarsi di scroscianti lacrime d'emozione per una cavalcata inarrestabile dell'inesauribile Alia, oppure di un dribbling ubriacante di Lana, o di una rete mai banale di Tatiana, oppure di un gol da centravanti puro di Ilaria, per non parlare delle architettoniche giocate di Alice o dei voli d'angelo miracolosi di Stephanie, è proprio stupendo... e non me ne vogliano tutte le altre splendide pittrici di quest'opera meravigliosa a tinte viola, se non le cito è solo per lasciar spazio ai caratteri, tralasciando le pulsazioni del mio cuore.

Seguo con piacere e soddisfazione la Fiorentina Women’s dalla memorabile stagione 2016-17, quella del doblete che ci ha regalato lo scudetto e la Coppa Italia e la mia folgorazione è avvenuta grazie a loro, che facendo risultato e notizia avevano accesso in me l’interesse, non curante di tutti i pregiudizi che si portano ancora oggi come pesante fardello, mi decido di andare a vedere “Queste fenomene” come ricordo di aver detto allora se non ricordo male, ed ho iniziato a seguirle tutte le settimane, anche se non fisicamente, tramite giornali e altri media dalla quindicesima vittoria consecutiva a cui seguì l’unica sconfitta di quella stagione contro il Mozzanica, e il primo approccio dal vivo fu nella gara scudetto contro il Tavagnacco al Franchi, mi ricordo tutta la gente, il mio cuore batteva forte e non nascondo l’emozione forte e le lacrime che mi scendevano come ad un ragazzino alla prima cotta. Vedevo delle ragazze giocare al gioco più bello del mondo con la stessa determinazione e costanza che avevo sempre visto solo a livello maschile.



Passione tale che ti ha portato a creare, assieme ad altri, il primo club ufficiale della squadra, il "Viola club Go women's" riconosciuto dalla stessa società. Raccontaci, abbondando sui dettagli, la storia della sua nascita;

Il club è arrivato dopo, intanto dovevo affinare la mia passione, ed il mio approccio con le Women’s riprende da dove avevo lasciato la stagione precedente, e cioè ancora dal Franchi, ma stavolta non c’è da festeggiare, ma da affrontare le campionesse danesi del Fortuna Hjorring, è Champions League. Anche in quell’occasione l’emozione prende il sopravvento,  e viene scacciata via da quel meraviglioso siluro di Vigilucci al 38 che si insacca in rete liberando la gioia di tutti i presenti. Fino al raddoppio del bomber Mauro ed alla rete di Bruun che ci costringerà ad andare a Hjorring con un pochino di apprensione in più. Passiamo il turno e stavolta ci capitano le tedesche del Wolfsburg, un’altra corazzata per noi che siamo neofiti della competizione, il primo tempo finisce 0-0 ed io penso ad un’altra impresa europea, spazzata via solo dopo il primo quarto d’ora della ripresa in cui finimmo sotto 0-3, e per la prima volta accuso il malessere da inferiorità. E poi finalmente la mia prima gara di Campionato, non al Bozzi come verrebbe facile pensare ma al Bartolozzi di Scandicci, dove assisto alla vittoria per 4-0 contro il Chievo; preso il coraggio a quattro mani oso farmi il primo selfie a fine gara con Alia Guagni, che è di una disponibilità incredibile e mi mette subito a mio agio. Seguirà un’altra gara al Bartolozzi, quella del 16 Dicembre contro l’ostico Mozzanica sotto una pioggia torrenziale, mi ricordo che in tribuna con me c’erano i nuovi acquisti Spord e Schjelderup, e a fine gara chiesi al Presidente Mencucci se potevo avere la maglia del Capitano indossata in quella gara, lui a fine gara fu gentilissimo andò negli spogliatoi e tornò con in un sacchetto la maglia di Alia tutta ancora inzuppata. La passione cresceva sempre di più riuscivo a seguire tutte le partite anche se non fisicamente perché impegnato al lavoro, riuscivo a documentarmi, poi ho iniziato a scoprire e seguire di più tutto il movimento, grazie a trasmissioni apposite come Colpo di Tacco condotta da Valentina Buttini. Poi c'era un gruppo bello massiccio su Facebook che si chiama Passione  Fiorentina Women’s, e da lì ho cominciato ad interagire con quelli che sarebbero diventati i compagni di Curva prima, e i nostri soci poi. 



Ospitata a Colpo di tacco, con Valentina Buttini. Nella foto insieme a lei Jacopo, il curatore del management del Club Fabio Puglisi, il segretario Sergio Berni e  il responsabile del marketing e sviluppo Francesco Colella. Poi Jacopo sempre con Valentina nella sede del Club.

E quindi questo Viola Club, questa idea sempre più nell'aria, come si è tramutata in realtà? 

Firenze da sempre è la culla del Rinascimento, la bellezza e l'arte fa da contorno al carattere di noi fiorentini, a volte burberi, sguaiati, brontoloni, polemici e in disaccordo su tutto, ma capaci di identificarsi in un’unica passione quando si tratta di difendere i propri colori e la propria città della quale ci sentiamo in diritto "Solo noi" di criticarla, ma guai a chi ce la tocca. Per questo nasce in me la voglia di creare uno spazio da dedicare a tutte le artefici del "Capolavoro". L'idea di vederle esultare sotto qualcosa che che le rappresentasse, con dietro il suo popolo festante. Così grazie al gruppo su Facebook riesco ad interagire con persone che condividono la mia stessa passione, che si trasforma in colletta, e viene realizzato un bellissimo striscione. La scritta forte ed imperativa: GO WOMEN'S.

Sento che da tempo circola l'idea di creare un Viola Club vero e proprio. In una calda sera di giugno vengo piacevolmente invitato per conoscere le basi di questo bellissimo progetto, così che in una buia piazza di Firenze sud faccio la mia conoscenza di un gruppo di persone splendide e determinate a realizzare questo sogno. Ci sono; un manager affermato e preparatissimo, un'esperto di calcio femminile nonché collaboratore di Calcio Femminile Italiano, una deliziosa ragazza che trasuda entusiasmo da tutti i pori, e altri due "ragazzotti" della mia età o giù di lì. Ma la cosa più importante è che ognuno ha il Viola dentro. Viene deciso di creare non UN Viola Club, ma come lo chiamo io, IL Viola Club con annessi e connessi. Le riunioni si intensificano, si confrontano le idee ed il gruppo si plasma, si ingrandisce e si delinea. Un unico desiderio comune: il Presidente dovrà essere una donna, così dopo aver cercato all'interno del gruppo una figura che potesse soddisfare le aspettative viene individuato il profilo giusto, Sonia Nuzzi. Nessuna poteva ricoprire la carica meglio di un’affermata giornalista dalla schiena dritta da anni nel settore del calcio dilettantistico e professionistico, che accetta subito con l'entusiasmo, la professionalità e la competenza che da sempre l'hanno contraddistinta. Nell'attuale organigramma, oltre ai nomi già citati sotto alle foto, figura anche la responsabile della cooperazione allo sviluppo Giulia Liguori, senza dimenticare la nostra presidente onoraria, la meravigliosa e fiorentinissima cantante Irene Grandi, che ha accettato con grande piacere la nomina.  Inoltre, voglio aggiungere che devo tutto questo ad una persona che mi ha introdotto in questo mondo, e mi ha fatto conoscere ed alimentare la mia passione giorno dopo giorno, ovvero Andrea Bianchi, al quale sarò grato per sempre.


Sopra con Fabio, Alia e Danila Zazzera, e sotto con un signore che mi pare abbia fatto qualche partita in viola. La sciarpa che vedete è quella originale del club.


Quali sono i tuoi ricordi più belli da tifoso? il momento che hai cristallizzato nella memoria?


Ne potrei elencare almeno tre divisi in emozioni e vissuti differentemente;
 
-La conquista della seconda Coppa italia a Noceto di Parma dove esordì il nostro striscione, giornata caldissima, tribuna piena un mix di gioie e dolori, noi in minoranza che fraternizzavamo con i tifosi del Brescia e mentre noi gioivamo per il trionfo loro erano doppiamente tristi perché quella sarebbe purtroppo  stata l’ultima gara del glorioso Brescia calcio. 


-Forse il ricordo più bello a livello emotivo è il 21 Aprile 2018, al Bozzi arriva la Juve che all’andata ci aveva battuto 2-0 in una partita in notturna nella tristissima Vinovo, al ritorno invece è un pomeriggio infernale, caldo torrido, sugli spalti ancora più caldo, cori fumogeni e la consapevolezza di essere più forti, partita tiratissima fino al 72° quando una zampata di Mauro infiamma il Bozzi, nemmeno il tempo di gioire e su un rimpallo di Caruso Franssi pareggia, ma il bello (come disse mia mamma prima di partorirmi) deve ancora venire, infatti sull’ultimo calcio d’angolo dopo che Brazil salta a vuoto la palla rimbalza su Salvai, che goffamente la spinge nella sua porta. E’ l’apoteosi, e anche il segnale che le più forti siamo ancora noi, nonostante il campionato altalenante e la troppa distanza in Classifica.


 
- Il più appagante a livello di trionfo è senz’altro la vittoria della Supercoppa. Il Club è costituito da pochi mesi, e organizza la prima trasferta in quel di La Spezia per la Finale di Supercoppa Italiana, organizziamo un Pullman gran Turismo a 54 posti, creiamo stupore e orgoglio nel Presidente Mencucci che per sua stessa ammissione nel vedere un pullman con lo striscione Go Womens appeso dietro rimane felicemente sbalordito. Io purtroppo ero a lavorare ma ottengo il permesso per uscire alle 19. Mi ricordo i pistoni della macchina sul cofano che mi chiedevano perdono. Ma ci dovevo essere, sentivo che sarebbe stato un trionfo. Arrivo allo stadio al secondo minuto del primo tempo con il Bianchi che fa partire un coro in mio onore per accogliermi. La partita è molto tirata le due squadre si equivalgono siamo in un feudo bianconero, in minoranza come sempre, ma superiori in tutto. Poi Lana si inventa un dribbling dei suoi e porge un assist al bomber Mauro che non si può esimere e appoggia in porta. Un boato incredibile investe tutta la costa ligure fino a Ventimiglia, è l’apoteosi. Poi la festa, la gioia incontenibile, la sorella di Greta che le lancia la sciarpa del Viola Club, che farà da contorno a tante foto ufficiali.



- Quali sono, a parte Alia ovviamente, le giocatrici che più ami tra quelle attualmente in rosa? e qualche ex che vorresti non se ne fosse andata?

Hai fatto bene a precisare, perché ALIA è Firenze nel mondo, io la paragono ad ANTOGNONI, anche se le riconosco molto di più in quanto è fiorentina, e veste la maglia viola da 23 stagioni. Personalmente ti potrei fare due nomi che reputo un gradino sopra le altre. ALICE TORTELLI, io l’adoro non ho la fortuna di conoscerla personalmente, ma ti dico che per me è una di livello assoluto, classe 98 ha appena festeggiato (nell’ultima gara ufficiale) la sua 150° presenza in Serie A. Quante della sua età possono vantare questo traguardo? Secondo me si parla troppo poco di lei, sempre in anticipo sull’avversaria, poco fallosa e soprattutto sempre concentrata, lei c’è sempre THE WALL !  Io scherzando con il suo babbo ho sempre detto che sogno un suo gol, anche se in serie A con la maglia del ACF Firenze è già andata a segno. L’altra è GRETA ADAMI ;statisticamente è quella con più presenze in Fiorentina Women’s quindi questo vorrà pur dire qualcosa, è una ragazza disponibilissima e mai banale, è di una dolcezza unica e non si nega a nessuno (Daniele non fare il geloso eh?) la colonna portante di questa squadra, ottimi piedi e gran tiro, che purtroppo, come le rimprovero bonariamente io, lo sfrutta poco. 





Delle ex che dire? 
Purtroppo ho sofferto per la partenza di Elena Linari, anche se si era capito da tempo che avrebbe voluto provare questa esperienza all’estero, e sono sicuro che il suo è soltanto un arrivederci, 
Elisa Bartoli una perdita tecnica incredibile, le ho fatto la “corte” per tutta l’estate pregandola di rimanere, ma lei mi pronunciò una frase che mi convinse in pieno e dovetti accettare mio malgrado “Roma è casa, e quando casa chiama, bisogna andare”. 
Marta Carissimi una persona che avrei conosciuto l’anno successivo, ragazza intelligentissima e soprattutto preziosa per il nostro centrocampo. Beh che dire dei dribbling di Patrizia Caccamo? una che è stata penalizzata dalla carta d’identità e forse anche dall’esplosività del suo carattere, ma era una che sapeva spaccare le partite e sono sicuro che un pezzettino di cuore è rimasto qua! 


E qualcuna che forse avrebbe potuto dare qualcosa in più, anche a livello affettivo ?

Non ho mai capito tutto il livore che hanno avuto le varie Panico, Vicchiarello e Tona quando non hanno rinnovato loro il contratto, anche se tutte ringraziano personalmente il Presidente Mencucci, segno evidente che la vecchia proprietà avrebbe voluto ridimensionarsi, ma Mencucci, Fattori, Cincotta, lo Staff e le ragazze hanno creato un alchimia magica creando il Capolavoro del tricolore. In barba a tutte coloro che ci hanno voluto male.



Parlando di avversarie, quali sono quelle che più ti hanno impressionato, e che ogni volta ti fanno tremare i polsi?

Ti sembrerò il solito fiorentino orgoglioso e sicuro di se, e magari anche provinciale…..ebbene lo sono, quando scende in campo la mia squadra, ho la certezza matematica che è più forte dell’avversario punto, perché portare quel giglio sul petto è solo un valore aggiunto che ti da la forza di cui hai bisogno. A parte le mie certezze, proprio tremare i polsi no, ma avversarie di tutto rispetto ce ne sono, riconosco il salto notevole di qualità che ha fatto Girelli dai tempi del Brescia ad oggi, ma facciamo un giochino te ne tolgo una per squadra in ordine di classifica, oltre alla sopra citata. Milan: Giacinti, Roma: Giugliano, Florentia: Schroffenegger, Sassuolo: Sabatino, Empoli: R. Baldi, Inter: Alborghetti, Verona: S. Baldi, Pink Bari: Soro, Tavagnacco: Polli, Orobica Bergamo: L. Merli.

Quando uno è geniale...chapeau.

Qualche aneddoto divertente/toccante legato alla curva?

Te ne voglio citare due, uno come protagonista assoluto (divertente) e l’altro come Viola Club (toccante). 
Per il primo devo ringraziare il genio e l’estro di quel matto di Marco Barbetti al quale mi lega il primo stato, la pazzia ed una forte empatia emotiva che mi ha legato fortemente a lui. Devi sapere che io ogni partita la vivo con lo stomaco chiuso e non riesco a starmene fermo e seduto, quindi generalmente la seguo dalla balaustra dietro alla panchina di Cincotta, e forse vivo la gara con troppa partecipazione, gesticolando ecc. In occasione della gara di ritorno di coppa Italia contro il Verona 20/02/19 (esordio di Emma Severini in maglia viola), Marco Barbetti con tanto di cartello forbici nastro ecc….inaugura al Bozzi in balaustra il Corridoio Uccelliano a me dedicato, con tanto di video intervista a cura di Bianchi Andrea.


Tornando alle cose serie voglio ricordare ciò che il Viola Club ha organizzato il giorno 25 Novembre 2018 in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne. Al Bozzi si giocava Fiorentina-Juventus. Abbiamo ospitato completamente a nostre spese la Cooperativa Sociale Controvento di Assisi, che ospita ragazze madri vittime di abusi ed i loro figli piccoli andandole a prendere direttamente nella persona di Fabio Puglisi, Responsabile Management, con un pulmino da 20 persone e portate al Bozzi dove ad accoglierle eravamo io ed Enzo Corti,amico e tifoso appassionato, omaggiandole con un piccolo pranzo a sacco nonché degli immancabili fiori e regalando ai loro figli, oltre che le sciarpe del Club, anche dei piccoli gadget ufficiali della Fiorentina.
 Inoltre era presente, sempre nostra ospite con i propri genitori,  Elisa Spediacci, un' atleta paralimpica di una bellezza disarmante che ha assistito alla gara insieme a noi. Ecco, quel giorno ho vissuto sulla pelle un'emozione particolare ed incredibile, aver regalato a quelle donne con i loro figli due ore di assoluto svago e spensieratezza distraendole dal loro purtroppo triste quotidiano. Lì mi sono sentito vincitore e orgoglioso.  



- Avrei già voluto essere dei vostri per sostenere questa bellissima iniziativa. So che hai fatto molte trasferte, qual è quella più bella o avventurosa, che resterà sempre tra i tuoi ricordi?

Sicuramente stavolta Allianz Stadium di Torino, lo so il risultato non ci ha premiato, l’amarezza ha fatto da contorno per tutto il viaggio di ritorno e per la settimana successiva, però è stata la festa del Calcio Femminile proprio nella settimana di sosta del calcio maschile. E’ stata dura organizzare quella trasferta, ma anche piacevole, abbiamo riempito un pullman da 59 posti più un pulmino da 9, in pullman con noi c'era anche qualche atleta delle giovanili viola con i rispettivi dirigenti tutti in tuta d’ordinanza. Il resto appartiene alle cronache e non sto a  ripeterlo.



-Sei soddisfatto dell'attuale gestione societaria, o ci sono aspetti che vorresti fossero gestiti diversamente?

Sono molto soddisfatto dell’entusiasmo che ha creato questa nuova proprietà, che sembra molto attenta ad ogni comparto, vivono di comunicazione che è il loro pane quotidiano ma sono attenti anche al lato umano, Barone sa come e dove deve muoversi. Per loro non esistono maschi o femmine, grandi o piccini, loro hanno la concezione di unica grande famiglia, e come veri genitori devono far star bene ogni sua creatura. Sono sicuro che torneremo ad essere una società forte e competitiva in ogni reparto. Diamogli il tempo di capire cosa ancora c’è da fare per crescere e ci faranno crescere tutti davvero.



-Condivido il tuo entusiasmo e le tue riflessioni. Per finire, cosa ti auguri per il futuro?

A livello di Fiorentina Women’s mi auguro di tornare ad essere una corazzata invincibile, portare a casa tanti trofei e battere il record di scudetti che è ancora della Torres con sette titoli. Per il nostro Viola Club mi auguro di continuare a crescere ancora non soltanto come numero di iscritti, ma riuscire a coinvolgere ancora quelli più scettici, che non credono che una donna possa fare spettacolo con un pallone tra i piedi, far capire a tutti quanto sia importante e faticoso mandare avanti un Club e diventare sempre più un punto di riferimento non soltanto con la Società ma con la gente stessa.

Beh, Jacopo, questa  intervista insieme a te ha un solo difetto; finisce. Ti ringrazio tanto per la miniera di informazioni che ci hai dato sul Club e sul tifo Viola, e  per i tanti racconti bellissimi che ora non andranno più persi. Grazie mille, e ci vediamo presto, non possiamo certo lasciare le nostre ragazze ad allenarsi da sole! 

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