mercoledì 29 aprile 2020

LE INTERVISTE IN VIOLAROSA; STEFANO GRASSI.

Oggi ho il piacere di presentarvi un bravo ragazzo, uno di quelli che hai piacere di incontrare allo stadio e non solo, giovane ma già molto competente, che ha dedicato molto del suo tempo al calcio in ogni suo aspetto. Il suo nome è Stefano Grassi, molti di noi tifosi viola lo conoscono e lo apprezzano per il suo modo di parlare di calcio, sia femminile che maschile, in modo preciso e mai sguaiato.


Stefano in tenuta da mister


Ma vi lascio il piacere di conoscere Stefano attraverso le sue parole, per una intervista davvero ben riuscita e stimolante in molti aspetti;

Ciao Stefano, è un vero piacere averti sul mio blog, la tua è una figura davvero interessante, in quanto vivi il calcio veramente a 360 gradi; da sportivo, da tifoso e da allenatore. Raccontaci l' origine di questa tua grande passione.

Ho il calcio nel sangue da quando sono nato; ho iniziato a calcare i campi a 6 anni e smesso due anni fa. Da piccolo ho giocato a 11, poi sono passato al calcio a 5, arrivando fino alla Serie C. Sono tifoso viola da sempre, figlio di genitori che hanno l’abbonamento al Franchi da una vita. Ho amato il calcio degli anni 90, la Viola di Bati, Rui e Toldo e quella di Prandelli. Attualmente la mia vita ruota tutta intorno al calcio: collaboro con La Giovane Italia, per cui scrivo articoli inerenti al campionato Primavera femminile, alleno una squadra Under 14 e svolgo lezioni di avviamento allo sport in alcune scuole primarie di Firenze.


Ho letto infatti alcuni tuoi articoli con molto interesse, scrivi molto bene e riesce sempre a essere coinvolgente.
Ti confesso che invidio il tuo essere allenatore di una squadra femminile giovanile.
Raccontaci di queste ragazze e del tuo rapporto con loro abbondando in particolari, siamo
molto curiosi in merito.

Ricordo il primo allenamento dell’anno, svolto in assoluto silenzio. Le ragazze non mi conoscevano ed erano intimidite, io avevo allenato solo nel settore giovanile maschile e con i maschi il silenzio non è contemplato. Per fortuna dal secondo allenamento in poi la situazione è cambiata e in poco tempo si è creata una bella sintonia e un rapporto di fiducia reciproca che ci permette di lavorare in serenità e con concentrazione. Le ragazze sono come spugne, assorbono tutto ciò che insegni loro. Hanno una grande capacità di apprendimento e si allenano seriamente e senza mai lamentarsi. Anzi, ne approfitto per sottolineare quanto mi mancano. 
Ci siamo visti l’ultima volta il 4 marzo, poi gli allenamenti sono stati sospesi e non siamo riusciti neanche a salutarci.


Ed è in questi casi che si benedicono i social, che ci permettono di salutarci e tenerci in contatto almeno a distanza.
Da allenatore qual è la tua più grande soddisfazione?

La soddisfazione più grande è mettere a loro disposizione la mie esperienza e la mia passione. 
La società per cui alleno, la Midland GS, ha iniziato dallo scorso settembre il progetto Scuola Calcio per quanto riguarda il femminile e l’obiettivo è dare la possibilità a tante bambine di appassionarsi a questo sport. Il percorso che abbiamo fatto quest’anno con le ragazze, sia in termini di crescita che di risultati sul campo, è la ciliegina sulla torta.


Stefano con le ragazze del Midland GS. Con loro Giulia Ferrandi.



Hai qualche aneddoto riguardo a questa tua avventura?

La partecipazione alla trasmissione radiofonica Donne in Goal su Lady Radio,condotta da Giulia Ferrandi e il Benzivendolo Andrea Di Salvo. In rappresentanza della squadra ho portato il capitano e la bomber, hanno avuto l’opportunità di raccontare la loro storia calcistica, dai primi anni vissuti in squadra con i maschi alla soddisfazione di giocare insieme alle ragazze. Erano molto emozionate, è un’esperienza che ricorderanno con piacere quando saranno grandi. La Ferrandi,che ha giocato in Serie A con le maglie di Atalanta, Brescia, Fiorentina e Florentia, ha partecipato ad un nostro allenamento ed è stata una grande soddisfazione sia per me che per le ragazze. Credo sia importante, per le giovani che si affacciano al calcio, avere dei modelli femminili a cui ispirarsi.


Stefano con Giulia e il mitico benzivendolo


Veramente, questa bella iniziativa avrà dato loro molta motivazione e stimoli positivi. Voglio cogliere inoltre l'occasione per salutare Giulia, con la quale ho casualmente assistito a una partita in quel di Monteboro, fu molto gentile e simpatica e commentò la gara in corso con osservazioni sempre puntuali e competenti, quasi da allenatrice.

Veniamo ora allo Stefano tifoso di calcio femminile; da quanti anni segui la Fiorentina
Women's? Hai seguito anche il "Vecchio" Firenze?

Il Firenze del Presidente Andrea Guagni rappresenta un pezzo di storia importante del calcio femminile della nostra città, in anni in cui il movimento era praticamente sconosciuto al grande pubblico. Non dimentichiamoci che le ragazze che oggi giocano in Serie A stanno raccogliendo i frutti di ciò che altre calciatrici hanno faticosamente seminato in passato. A dire la verità da tifoso ho seguito marginalmente il Firenze, mi sono goduto però i 5 anni di Fiorentina Women’s e i numerosi successi. Ho ancora il video della festa Scudetto al Franchi, una soddisfazione immensa per noi tifosi viola.

Quali sono le tue giocatrici preferite tra quelle attualmente in rosa? E quelle che rimpiangi
tra coloro che sono partite?

Alia Guagni è senza dubbio la mia calciatrice preferita, sia per le qualità che mostra in campo, sia per l’amore che ha sempre dimostrato nei confronti di Firenze e della maglia viola. Giancarlo Antognoni e Alia Guagni sono le bandiere della Fiorentina, assolutamente al di sopra di qualsiasi altro calciatore o calciatrice. Stravedo poi per Tatiana Bonetti, mix di talento sopraffino e imprevedibilità, e mi piacciono molto Alice Tortelli, Valery Vigilucci e Marta Mascarello. Tra coloro che sono partite rimpiango Elena Linari, a mio giudizio il difensore italiano più forte in attività, Elisa
Bartoli, che da anni fornisce prestazioni di altissimo livello, e Deborah Salvatori Rinaldi, che nelle ultime stagioni ha fatto bene sia alla Florentia che al Milan. Un altro cruccio è stata la partenza, nella scorsa estate, della giovane Emma Severini che si è accasata alla Roma.


Stefano con una delle nostre ex più rimpiante



Parlando di giocatrici avversarie, quali sono quelle che più ti impensieriscono quando incontrano le nostre?

Ti faccio la lista delle cinque calciatrici che vorrei in viola: Rachele Baldi in porta,Beatrice Merlo in difesa, Valentina Cernoia e Giada Greggi a centrocampo, Melania Martinovic in attacco. Non male eh? Spendo anche una parola per due ragazze che militano nel campionato Primavera e che, secondo me, hanno un grande futuro:  Ilaria Berti e Alice Corelli, bomber rispettivamente di Juve e Roma. Sono giovanissime ma già molto forti.


Non male davvero, specialmente Baldi e Cernoia che nei loro ruoli sono due fuoriclasse vere.
Oltre alla prima squadra Viola, segui anche le ragazze della primavera? Se si, che ne pensi delle ragazze di Ricci? Per quali di loro vedi un grande futuro in prima squadra?

Sono spesso a San Marcellino a vedere le ragazze della Primavera e devo dire che ci sono tanti prospetti interessanti. Qualche nome? Il portiere Rebecca Tinti, Sofia Lorieri (che gioca come terzino sinistro) Azzurra Corazzi (play di centrocampo), Margherita Monnecchi (esterno di attacco) e Marta Morreale, centrocampista che all’occorrenza viene impiegata da Ricci anche come terzino destro. Lei e la Corazzi, a mio modesto parere, meriterebbero più spazio in prima squadra.


Ultima domanda; cosa ti auguri per il futuro del movimento?

Mi auguro per prima cosa che l’emergenza Coronavirus non faccia letteralmente sparire alcune società e che si possa tornare presto a giocare. Poi una considerazione, fatta con un pizzico di amarezza: lo sviluppo e la crescita del movimento partono dalla valorizzazione dei settori giovanili delle squadre dilettantistiche. Ci sono ancora poche società che hanno il settore femminile. Colpa anche di pregiudizi che sono duri a morire, ma siamo nel 2020 e sarebbe l’ora di evolversi culturalmente.

Concordo Stefano, e ti dico di più, che ti sento vicino, perchè io e te abbiamo una cosa in comune, prendere a calci nei denti menefreghismo e pregiudizi stupidi, tu allenando le tue ragazze e io facendo conoscere storie. Siamo due uomini che hanno capito i valori e la poesia del calcio femminile, e che fanno del loro meglio per contribuire a tenere viva questa pianta splendida e fragile , e per questo mi fa piacere considerati un amico. Grazie mille per essere stato ospite del mio blog, e arrivederci a presto.


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