mercoledì 22 aprile 2020

SERIE A 2019/2020; LA MIA TOP TEN DI EMOZIONI DAL VIVO.




Il nostro primo anno...io e voi tutti insieme a tifare.


In questi giorni si stanno decidendo i destini dei campionati maschili e femminili; dopo la chiusura dei campionati giovanili serpeggia un cauto ottimismo per la prosecuzione dei tornei delle prime squadre, anche se l'ultima parola spetterà al governo. Il sogno di tutti e tutte noi sarebbe quello di terminare la stagione anche in piena estate (giocando in notturna)  o almeno iniziare la prossima puntuale e in sicurezza.
Ma una cosa è certa, il tutto proseguirà a porte chiuse per lungo tempo, non potremo essere li a soffrire con loro, a incitare le nostre beniamine, a intonare (o stonare) cori personalizzati, a gridare consigli non richiesti dalla tribuna, a rischiare di prendere un pallone in faccia ma chissenefrega, che male non fa.
Sono state però partite meravigliose, vissute in 4 stadi, Bozzi di Firenze, Monteboro di Empoli e Santa Lucia di San Gimignano, più una scappatella al Ricci di Sassuolo. In ogni partita c'è stato almeno un qualcosa da ricordare, due soli gli 0-0 ma entrambi spettacolari, Empoli - Florentia con Rachele Baldi a giganteggiare e il fortino Sangi contro la Juventus.

Di una cosa sono certo; non ho mai rimpianto il prezzo del biglietto (anche perchè le cifre sono molto contenute) E ogni volta sono uscito soddisfatto, magari deluso e frustrato per il risultato (Mi girano ancora le bolas per quell'Empoli - Roma con beffa finale, con la piccineria della Thomas che deride un pubblico che mai aveva offeso lei e le sue compagne, per me potrà anche vincere il pallone d'oro ma non gliela perdonerò mai...) Ma sempre con l'adrenalina a mille e con la consapevolezza di aver assistito a uno spettacolo di forza e passione.
Ma di questi momenti, che NON andranno perduti come lacrime nella pioggia, ne ho scelti dieci, una top ten emozionale, scelta con poco calcolo e tanto cuore, momenti in partite anche perse dalla squadra che supportavo, ma indelebili per i vari tipi di emozione che mi hanno fatto provare. Ho anche ricordato eventi e situazioni già noti, per "Riassumere" la stagione e riportare alla memoria qualche dettaglio comprensibilmente scordato.
PS le foto senza fonte le ho scattate io, forse non saranno i massimo ma è un modo per farvi "sentire" la mia vicinanza alle partite.

10- LA DOPPIETTA LAMPO DI PALOMA LAZARO A SAN GIMIGNANO;

Dopo il mio innamoramento per il calcio femminile post mondiale, aspettavo con ansia una partita dal vivo delle ragazze della Fiorentina. La partita di Champions contro l'Arsenal al Franchi, della quale parlerò a parte, è stata una bellissima esperienza unita a una cocente delusione sportiva, ma la passione nascente per la squadra della mia città non avrebbe certo subito flessioni.
Domenica 15 settembre 2019 arrivo allo stadio Santa Lucia di San Gimignano, fortunatamente un'ora abbodante prima del fischio d'inizio visto che c'era un autentico fermento dentro e fuori gli spalti; è la prima partita in assoluto della Florentia nel nuovo stadio e nella nuove veste neroverde, e l'accoglienza è veramente degna di un grande evento, con tanti volontari e volontarie che distribuiscono prelibatezze agli spettatori e ci coccolano dal primo al novantesimo minuto, tanto che ti senti quasi in colpa a tifargli contro (ma mi rifarò poi durante le successive visite al Santa Lucia, dove il mio tifo sarà tutto per la Sangi).





 Ricordo di quanto fossi solo, senza conoscere nessuno dei miei futuri compagni di tifo, ma dopo tanti anni che non andavo a vedere una partita mi ero dimenticato di quanto fosse facile fraternizzare uniti da una comune passione. Dal punto di vista sportivo avevo timore che le viola fossero ancora sotto shock per la debacle in Champions, ma  invece già al minuto 8 una ragazza spagnola ancora oggetto misterioso, schierata dall'inizio al posto dell'acciaccata Ilaria Mauro, si inventa prima una rete strepitosa con un tiro cross di destro da posizione defilatissima che sorprende Katja Schroffenegger e poi, dopo altri dieci minuti, si fa trovare pronta su un invito di Alia dopo che questa si era letteralmente triturata la fascia sinistra in una delle sue leggendarie progressioni palla al piede. Venti minuti e già due volte parte il coro "Cuccuruccuccù Paloma", il primo udito dal portentoso megafono del Bianchi, c'è un entusiasmo incredibile per la nuova beniamina; poi la partita proseguirà col 3-0 di Cordia e la pericolosa rimonta della Sangi prima con Tamar Dongus  che segna di testa il primo storico goal della Sangi, e poi con un gran goal a incrociare di Kelly, e solo nel recupero Lisa De Vanna di giustezza andrà a segnare il goal della tranquillità; una girandola di emozioni in una cornice magnifica, adrenalina a mille in un pomeriggio di settembre ancora caldo, per una personale prima da tifoso in serie A assolutamente indimenticabile.


9-LA PARATA DI AMANDA TAMPIERI SU DANIELA SABATINO;

Freddo cane in questa bassa di inizio dicembre. Ore 18, venerdì di lavoro e strade piene, di quelli stressanti e noiosi che ora ci mancano. Quella di Sassuolo, tra una pasta e una piadina di periferia, è una partita per temerari del tifo, una battaglia contro la nebbia gelida che sale da combattere battendo i piedi e sfregando le mani.
E' una Sangi col morale a mille, viene dalla storica vittoria in extremis contro il Milan, ma si vede subito che contro le paricolore emiliane è tutto sbagliato, dall'atteggiamento timido alla disposizione in campo. Il Sassuolo è padrone del campo, il goal già nel primo tempo pare questione di minuti, ma non hanno fatto i conti con una immensa Amanda "Serranda" Tampieri, al meglio della condizione; chiamata a grandi responsabilità dopo l'infortunio di Katja Schroffenegger, contro la Roma aveva infuso sicurezza a tutta la difesa, contro il Milan era stata superata solo su rigore, rivelandosi sempre più una autentica sorpresa di questa serie A. Ma come detto la capitolazione è nell'aria, e quella vecchia volpona di Daniela Sabatino si smarca durante un corner e da due passi si avvita in un colpo di testa assolutamente perfetto, ma Amanda con un colpo di reni strepitoso manda la palla sulla traversa, la sfera rimbalza sulla riga e poi termina tra le sua braccia, lasciando la Sabatino nel più completo sbigottimento e il pubblico letteralmente senza parole,un lungo istante di silenzio che credo sia stato il miglior tributo a questo grande intervento.


I due tempi dell'intervento (screenshots da youtube)


Poi nel secondo tempo, complici errori marchiani della difesa, Amanda dovrà arrendersi per tre volte allo strapotere delle ragazze di Piovani, ma quella parata rimarrà nei ricordi di tutti quelli che c'erano.



8- VIVIANNE MIEDEMA (E L'ARSENAL) AL FRANCHI;
Si, lo so che apro un capitolo doloroso, ma quella contro l'Arsenal era più di una capitolazione annunciata, era un terrestri VS marziane dopo il quale alle nostre ragazze si poteva rimproverare ben poco,anzi solo applaudirle per averci provato, specialmente nel primo tempo.
Per me una vittoria arrivò già un'ora prima del fischio d'inizio, appena varcata la soglia dell'Artemio Franchi, uno dei tempi del calcio Italiano. Lo confesso, il mio primo vero grande stadio, visto che dal vivo non ho mai visto una partita di serie A maschile e il terreno da gioco più importante dove ero stato prima era il campo Turchi a Pistoia, non esattamente il Maracanà.
Ma mentre mi beavo dello spettacolo attorno a me gettai giù un occhio ai riscaldamenti in atto; se vedere Alia e compagne dal vivo per la prima volta fu un brivido vero, gli esercizi compiuti dalle inglesi erano di una velocità tale che le nostre parevano ferme, una fisicità e uno scatto impressionanti; riconobbi Kim Little, le olandesi Jill Roord e Danielle van de Donk finaliste del mondiale insieme a colei che più mi aveva impressionato, Vivianne Miedema, il più grande talento giovane del calcio mondiale, che equivale a trovarsi davanti M'Bappè nel maschile.




Tutto il Franchi provò a supportare le nostre, ma era una battaglia impari anche perchè Alia fu costretta a dare forfait all'ultimo minuto causa dolore al piede, e le ragazze si arresero presto allo strapotere avversario, con Miedema che fece doppietta, con un secondo goal strepitoso, propiziato si da uno sciagurato retropassaggio di Breitner ma con lei seppe far suo il pallone in un istante, aggirare con maestria Francesca Durante e battere a rete, e non mi restò che imprecare e poi applaudire sportivamente. Lo 0-4 finale fu un risultato spiacevole, ma avere visto queste campionesse dal vivo è stata una vera emozione che, aldilà dei colori, non può davvero lasciare indifferente ogni intenditore di calcio, non solo femminile.


7- LA RETE DI MARTA VARRIALE IN EMPOLI - ROMA;

partita di destini questa, di storie nelle storie, che per le azzurre porterà zero punti ma tanti bei ricordi tra le ragazze. Ce ne saranno due di episodi da top ten legati a questa partita, combattuta dalle empolesi con incredibile tenacia contro avversarie fisicamente e tecnicamente superiori quasi in tutto, che però si sono scontrate contro un muro di orgoglio  e  passione che sgretolare è costato loro fatica e frustrazioni varie.
Dopo un primo tempo tutto sommato equilibrato, arriva una specie di gollonzo romanista in un'azione viziata da una indecisione del guardalinee, sulla quale ci sarebbe stato da discutere parecchio. Le ragazze tornano in campo stanche, hanno accusato il colpo, Rachele compie un miracolo del quale parlerò tra poco, ma comunque per rientrare in partita ci vuole un goal, poco da fare. Mi giro verso il mio compagno di tifo di quel giorno e concordiamo che servirebbe una palla inattiva o una punizione, ci vorrebbero le centrali a svettare, un bel cross e via.
"Ma chi abbiamo di alte? Quelle della Roma sono delle gigantesse"
"Lascia fare, c'è Norma Cinotti, c'è Zoi Giatras, e c'è anche Marta Varriale, abbi fede"
Insomma, un minuto dopo, corner perfetto di Simonetti, difesa della Roma presa in contro tempo e proprio la numero 26 azzurra riesce a girare in rete di testa, un goal bello ma ancora più fantastica è la successiva esultanza, forse la più travolgente che abbia mai visto dal vivo, con Marta che va ad abbracciare Pistolesi in quella che rimane una bellissima istantanea della stagione azzurra. Ancora non lo sapevo, ma quello era il suo primo goal in assoluto in serie A, e tutto il pubblico di fede empolese era felicissimo per lei.


fonte; pagina facebook empoli ladies


 E' stato davvero un gran bel momento di calcio e di umanità, se c'è una cosa che mi commuove è la passione e la gioia che esplode in queste ragazze che hanno fatto e stanno facendo tanti sacrifici per emergere, e Marta, tra l'altro una delle persone più simpatiche e genuine che si possano incontrare sui campi da gioco, si è meritata questo goal più di ogni altra, con i migliori auguri che sia il primo di tanti

6- IL RIGORE DI ALICE PARISI CONTRO IL VERONA;

Siamo onesti, Fiorentina - Verona 4-2 non è una partita che verrà ricordata nel tempo, non ha particolari momenti memorabili, ma è stata comunque un grande divertimento misto a vera sofferenza per chi ha assistito, la croce e delizia di essere tifoso viola. Perchè la Fiorentina di inizio stagione pareva un po' una squadra Zemaniana, che poteva battere tutte ma anche avere cali di attenzione tali da far sperare nella rimonta anche avversarie davvero meno attrezzate come Florentia, Tavagnacco e appunto Verona.



Era stata una partita sul velluto, con Ilaria Mauro a giganteggiare nel primo tempo, e lo splendido pallonetto al volo di Tatiana Bonetti a beffare Gritti in uscita. 3-0, sugli spalti fa un freddo pellicolare ma si ride e si scherza, ma il Verona aveva in campo una giocatrice formidabile (poi appannatasi dopo il rientro dalla sosta natalizia, assieme a tutta la sua squadra) ovvero Benedetta Glionna, forse il talento più puro tra le giovani calciatrici Italiane e purtroppo già proprietà Juve, che iniziò a spronare la squadra e a crederci, fino a trovare un bel goal dei suoi, ovvero taglio verso l'esterno e poi tiro a incrociare sul palo opposto, ne sa qualcosa anche la Marchitelli. Dopo questo goal il Verona ritrova coraggio, e pochi minuti dopo Pasini segna il goal della vita con un sinistro imprendibile dal limite. Inizia la paura, iniziavo a pregustare la prima vittoria al Bozzi da spettatore dopo il pareggio contro il Milan e ora tutto rischia di sfumare, ma per fortuna pochi minuti dopo Vigilucci viene atterrata in area da Ledri. Rigore, ovvero non proprio la specialità della casa visto che negli ultimi tempi se ne sono sbagliati molti, ma per fortuna sul dischetto va Alice Parisi, che con grande freddezza spiazza Gritti con un elegante piatto destro. Nonostante questo goal della sicurezza, il Verona ormai in trance agonistica attacca in massa, e negli ultimi minuti ancora Glionna colpisce il palo con un pallonetto geniale, e subito dopo Sofia Cantore fa partire un Bolide che Steph miracolosamente devia sulla traversa, e meno male poi arriva il triplice fischio che ci fa sbuffare di sollievo. Ecco perchè questo rigore, seppur non eccezionale, è uno dei momenti che ricordo con più piacere; perchè senza di esso sarebbero stati dei minuti finali da girone dantesco. Meno male che nelle partite successive i vantaggi con ampio margine sono stati sempre ben gestiti dalle nostre.


5-LA RETE DI CECILIA PRUGNA CONTRO IL TAVAGNACCO;

Il calendario, mai benevolo con le neopromosse, lo è stato ancora di meno con l'Empoli ladies, che si è ritrovato in un vero e proprio ottovolante, con 3-4 partite con le big consecutive e poi filotti di gare più abbordabili, passare di colpo da Davide che cerca di opporsi come meglio può ai Golia (e talvolta ci riesce...Milan, ricordi niente?) a favorita di gare da vincere a tutti i costi per recuperare punti e posizioni è tutt'altro che facile.
E le ragazze, dopo un filotto thrilling con Milan, Juventus, Inter, Roma e ancora Juventus in coppa Italia, finalmente hanno una partita abbordabile contro il penultimo Tavagnacco, che però, come detto, va vinta per tenere questa squadra ferita e insidiosa a debita distanza; una vittoria sarebbe la salvezza quasi matematica, una sconfitta un mezzo disastro che renderebbe pericolosamente ansiogeno il finale di stagione.
Sugli spalti c'è entusiasmo ma anche una sottile inquietudine, che diventa più palpabile già nei primi minuti di gioco, con le ragazze che non riescono a far viaggiare la palla, perchè squadre tecnicamente dotate come l'Empoli paradossalmente giocano meglio contro Juve e Milan che non con squadre catenacciare.
Al minuto 10 arriva la doccia fredda; palla persa al limite e Kunizawa lascia partire un tiro che sorprende una Baldi poco reattiva, presa in contropiede dagli errori delle sue stesse compagne. E chi ha perso palla in modo maldestro è proprio colei che forse è il maggior talento offensivo in campo tra le 22, Cecilia Prugna, che si dispera perchè sa benissimo di aver messo nei guai la sua squadra e soprattutto di non aver reso giustizia alla sua classe.
Passano i minuti, come ricorderete il Tavagnacco piazzò l'autobus davanti alla sua porta, una partita di sofferenze inaudite, si arriva quasi al novantesimo e tutti noi sugli spalti ormai ci rassegniamo a un pomeriggio maledetto, solo l'Arzilli ci crede ancora e ci incita a incitare, e fa bene; minuto 90 spaccato, cioccolatino di Simonetti per Francesca Papaleo che porta la palla in area, salta l'avversaria con un sombrero sopraffino e poi serve palla a Cecilia Prugna che si coordina alla perfezione e in mezzo a due avversarie che stanno per intervenire lascia partire uno splendido destro a incrociare che non lascia scampo a Capelletti, un grandissimo goal dopo il quale Cecilia si accascia a terra sfinita mentre le compagne fanno cerchio intorno a lei, il riscatto dopo l'errore, l'orgoglio di aver rimesso tutto a posto come solo le campionesse sanno fare.


fonte; pagina facebook empoli ladies


Sugli spalti esplode la gioia, credo di aver abbracciato padri e madri di metà delle calciatrici, un delirio assoluto. Peccato che dopo il fischio finale le ragazze fossero nervose e deluse, certo ne avevano tutte le ragioni, ma da tifoso invece ero felicissimo perchè per me quello per me è stato il goal che ha scacciato via definitivamente i mostri, che permetterà alle azzurre di finire il campionato con prudenza ma senza troppe sofferenze, un pareggio che letteralmente vale una stagione.


4- LA TRIPLETTA DI TATIANA BONETTI CONTRO L'INTER;

Il 15 dicembre non era solo il giorno di Fiorentina - Inter, era anche il compleanno di Tatiana Bonetti, e tutti noi sugli spalti  speravamo si regalasse (e ci regalasse) Almeno un goal. In tribuna c'erano anche i suoi genitori e la sorella, sua prima tifosa, tutto era predisposto affinchè riuscisse una giornata memorabile. E memorabile fu, oltre ogni aspettativa, non solo perchè contro l'Inter la Viola fece la partita perfetta della stagione, ma perchè in avanti fu un vero e proprio Tatiana show, movimenti da fuoriclasse e una precisione nelle conclusioni da lasciare sbalorditi.


Era la sua giornata, tutta la squadra ha lavorato per farla segnare e lei ha onorato i loro sforzi con una prestazione maiuscola, e nessuna si è permessa di segnare al posto suo, visto che l'unico goal non firmato da lei è una maldestra autorete di Fracaros, vittima sacrificale del gioco  orchestrato da Cincotta e lasciata allo sbaraglio da un Sorbi in totale confusione.
La prima rete arriva al minuto 17 dopo un triangolo con Alia, con la palla che rimbalza e Tatiana  che con un tiro chirurgico batte la povera Aprile, letteralmente presa a pallonate e nonostante tutto migliore delle sue, con almeno 3 interventi decisivi.
La seconda rete alla mezz'ora è forse la più pregevole dal punto di vista tecnico; Cordia crossa per De Vanna che serve con un bel colpo di testa Tatiana, che con un sinistro di controbalzo micidiale a incrociare fulmina ancora la povera portiere interista; una rete da cineteca.
Nel secondo tempo, ormai sul 3-0, altra perla assoluta; tiro di Mauro rimpallato, arriva Tatiana che si impadronisce del pallone, converge sulla sinistra e poi e scaglia un bolide a togliere le ragnatele all'incrocio, per la gioia incontenibile sua e di tutta la curva.
Dopo la partita Tatiana uscì dagli spogliatoi col pallone del match firmato dalle compagne, e tutti noi le tributammo grandi applausi e auguri di buon compleanno, con lei che minimizzava con la sua pacatezza, e la modestia propria delle grandi.
Di triplette al Bozzi di Tatiana ce ne sarà un'altra un mese dopo contro la Florentia, ma questa rimarrà nei miei ricordi più belli per la bellissima giornata dicembrina, per gli auguri natalizi tra tifosi e alle ragazze, per tutta un'atmosfera magica che porterò sempre nel cuore.


3- IL GOAL DI MAEGAN KELLY CONTRO IL MILAN E IL SALUTO A GIULIA ORLANDI;

Si dice che a volte la vita sia un romanzo, ma se la partita del 30 novembre a San Gimignano tra Florentia e Milan fosse stata la trama di una qualche opera di fiction il suo autore sarebbe stato accusato di aver abbondato in luoghi comuni e stucchevolezze, "Non possono verosimilmente accadere tante cose belle nella vita vera". E invece.
Perchè Sangi-Milan per 90 minuti è stata una partita non bella, combattuta e di buon livello tecnico ma con poche emozioni, con due goal frutto di due rigori più o meno discutibili.
Ma non era una partita qualunque, perchè era l'ultima  della leggendaria Giulia Orlandi, che dopo una grande carriera tra Firenze e Fiorentina culminata con uno scudetto da capitana era poi diventato il motore e il simbolo della Florentia, e che appena due giorni prima aveva fatto deflagrare la bomba, lasciare il calcio per cause di forza maggiore ovvero esigenze di lavoro, che per una dilettante (Mi sento in imbarazzo a definirla così, ma non sono io a dovermi vergognare, solo chi permette questo) spesso diventa una tale priorità da dover abbandonare la propria vera passione.
Nella sua ultima partita Giulia ha orchestrato la maovra di centrocampo da par suo, il Milan ha provato a sfondare ma le dighe hanno retto, ma le rossonere hanno fame di punti, si scoprono, e la loro fuoriclasse in difesa Laura Fusetti è acciaccata, si tiene su con un coraggio da leonessa ma non ne ha più, e a un minuto dalla fine una palla arriva a Vicchiarello che si accentra e, invece di tirare, con altruismo serve Kelly tutta sola; ricordo ancora tutti noi che ci alziamo sulle tribune, Maegan che colpisce a botta sicura, il terremoto di gioia appena la palla entra; dalla paura di prendere goal al tripudio assoluto, Giulia prima festeggia ma poi si riscuote e prende per mano la squadra, c'è ancora un minuto da fare e l'attenzione deve essere massima, ma l'emotiva Giacinti calcia in porta di frustrazione da centrocampo, e il Milan si arrende.


fonte; pagina facebook Florentia san gimignano

Quel che succede dopo è un caleidoscopio incredibile di emozioni che vanno dalla gioia al pianto, Giulia sulle spalle di Serena Ceci portata in trionfo rimarrà un'istantanea indelebile di questa stagione, ed essere rimasto li in mezzo a centinaia di altre persone a godermi ogni istante di questa malinconica festa è stato ciò che mi ha fatto innamorare definitivamente e irreversibilmente del calcio femminile, percependo tutta la sua carica emotiva, le storie personali delle atlete che si intrecciano con il loro carriere, i sacrifici e le rinunce ma anche l'orgoglio e la speranza, una causa in cui credere, una battaglia da combattere. Non ho avuto la fortuna di veder giocare Giulia Orlandi nei suoi anni d'oro ma sono stato li a salutarla nel suo ultimo atto, e questo mi fa un immenso piacere.



2- LA PARATA DI RACHELE BALDI SUL RIGORE DI ANDRESSA;

Dicevamo sopra di Empoli Roma, partita difficile ma equilibrata, giallorosse in vantaggio con goal discutibile etc.
La ripresa iniziò in maniera assai complicata per le azzurre, con la Roma in avanti per chiuderla e loro che cercano di opporsi come possono. Al minuto 52 una svolta; "Simpatia" Thomas prende palla in area e va verso Lucia di Guglielmo che ha la colpa di essere li, la romanista le frana addosso ma per l'abitro il fallo è della capitana azzurra. Rigore.
La curva comprensibilmente è furiosa, ma io mi isolo, non prendo parte alla protesta, inizio a sussurrare "Ricordatevi della Martinovic" anche lei ha sfidato Rachele dal dischetto, e anche lei ci ha lasciato le penne, un doppio intervento strepitoso che valse un punto d'oro per la sua squadra.
Si presenta Andressa, che la settimana prima aveva castigato sempre dal dischetto Stephanie Ohrstrom, con un rigore perfetto e angolatissimo. Ho iniziato a sperare che Rachele si buttasse a destra, può darsi che la brasiliana sia in qualche modo scaramantica, repetita iuvant in fondo. Gli ultimi fischi si acquietano, Andressa parte, Rachele è una sfinge, parte il tiro ed è potente, angolatissimo e perfetto, e sempre a destra; ma stavolta non lo alza, rimane a filo d'erba, non è più imparabile, è quasi imparabile, nel senso che un portiere normale non ci arriva lo stesso,ma la fuoriclasse Rachele Baldi si, lei ce la può fare, con la punta delle dita tocca il pallone e lo manda sul palo, la sfera ritorna in gioco ma lei è più reattiva di una pantera e  sulla ribattuta costringe Bartoli ad alzare colpendo la traversa; poi gioco fermo, fallo in attacco, ma come non era entrata la ribattuta della Martinovic non era entrata nemmeno questa, ma purtroppo questo scatto di rara agilità costerà a Rachele un infortunio muscolare che ne condizionerà il resto della gara, ma il miracolo è compiuto, la grande Andressa non è passata, e da questo poi è nato l'altro magic moment della partita, il già descritto goal di Marta Varriale.

da farci un poster (fonte; pagina facebook empoli ladies)

Nel calcio femminile questa è la parata più bella che finora abbia la fortuna di avere visto dal vivo, e ci vorrà del tempo prima di rivederne un'altra che le sia pari, e sono convinto che se ci sarà la compirà di nuovo Rachele Baldi, la miglior portiere del nostro campionato.



1- IL GOAL DI ALIA IN FIORENTINA - MILAN.

Vi giuro, a inizio campionato ho avuto una specie di maledizione del Bozzi. Il giorno della prima partita contro la Roma,mentre mi stavo vestendo per arrivare, un po' come Fantozzi nella sera del frittatone di cipolle arriva una telefonata che manda al'aria tutto quanto, e devo correre dai miei per risolvere un problema creatosi sul momento, non ho rotto finestre per chiedere chi ha fatto palo ma poco ci è mancato.
Il giorno precedente alla gara col Tavagnacco febbre e tosse, e niente da fare, mia moglie mi chiude in casa col brodino e la spremuta. Poi la sosta della nazionale, e si arriva a novembre, e finalmente il fato smette di congiurare contro di me; dopo quasi due mesi riesco a rivedere le ragazze e finalmente a entrare al Bozzi, momento che attendevo con trepidazione da fine giugno.
Mi siedo, ancora timido tra tanti sconosciuti adesso conosciuti, nel seggiolino che poi è diventato "Il mio" a mezza fila all'altezza della linea del centrocampo davanti alla tribuna vip.
Guardo il riscaldamento, tante ragazze mondiali di ambedue le squadre, il ricordo azzurro è ancora recente e vivissimo, credo di sognare.

Prima foto al Bozzi e prendo lo striscione del Viola club Go women's...coincidenze?

Sento per la prima volta la canzone viola cantata a squarciagola, conosco le parole ma l'emozione mi impedisce di cantare, è tutto meraviglioso. Solo una cosa mi auguro, che segni Alia, ecco se alla mia prima al Bozzi segnasse proprio la capitana sarebbe da sogno.
E niente, alle volte ho fortuna, sarà per quel seggiolino che da quando mi ci metto io la viola (A parte proprio questa gara finita 1-1) ha sempre vinto, o anche come risarcimento morale per le vicissitudini precedenti, fatto sta che non solo Alia segna davvero, ma fa un goal bellissimo, straordinario, forse tecnicamente il più bello della stagione, perchè è un goal cercato e voluto in ogni suo aspetto da Alia e da Tatiana Bonetti, con un passaggio di sinistro quasi no look assolutamente perfetto della nostra numero dieci che taglia via tutte la retroguardia rossonera per giungere ad Alia che se fosse una giocatrice normale o anche buona proverebbe il tiro di potenza ma lei no, lei è una grande fuoriclasse, per cui con un morbidissimo e vellutato tocco di destro crea una parabola a scendere imprendibile per Korenciova, con la palla che non  termina in rete, vi si adagia come una goccia di pioggia sul petalo di un fiore.
Non ho capito assolutamente più niente, ho afferrato Giacomo e Guido, due ragazzi con il quale nel frattempo avevo fatto amicizia, vado ad abbracciare anche la Giada che già avevo conosciuto al Santa Lucia, insomma completamente impazzito, avrò gridato "Alia!! Alia!!" fino alla fine del primo tempo.
 Poi la partita è andata come è andata, ma se il primo goal della viola visto nel suo stadio è stato proprio di Alia e così bello, evidentemente il destino voleva che questa fosse la mia nuova grande passione, che nessun virus potrà mai spegnere nemmeno per un attimo, ci potrà provare ad allontanarci ma non ci riuscirà manco per idea, appena potremo chi c'era sempre ci sarà di nuovo, per altre top ten di momenti magici vissuti tutti insieme, uniti in un unico grandissimo abbraccio.

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