domenica 13 settembre 2020

ALICE MICHELOTTI, LA MEGLIO GIOVENTU' DEL BADESSE.

 Care lettrici e cari lettori,


Vi voglio fare una confidenza; ho conosciuto una squadra molto carina, con gente simpatica davvero, dall'allenatore alle calciatrici; si chiama Badesse e milita in promozione, uno di quei progetti belli, puri, che piacciono tanto al sottoscritto e cerca di valorizzarli. Dopo aver intervistato il Mister Gianluca Fineschi, è tempo ora di conoscere le calciatrici biancoazzurre, cominciando da Alice Michelotti, appena diciottenne ma con già tante storie da raccontare, e che ha scelto proprio "Il viola e il rosa" per farlo, e ciò mi fa veramente piacere.

Alice Michelotti in maglia Badesse.

Alice, nonostante la giovanissima età, è già un punto fermo di questa squadra, anzi ne è addirittura il vice capitano, vice di Benedetta Parri, da quest'anno detentrice della fascia principale e che conosceremo prestissimo su questi lidi. E se una ragazza così giovane viene premiata con un tale riconoscimento credo sia davvero indizio di maturità e affidabilità.

Ma andiamo a conoscere meglio Alice attraverso le sue parole.


Ciao Alice, grazie ancora per aver accettato questa intervista! vuoi innanzitutto presentarti ai lettori? 


Prima di tutto ti ringrazio per darmi l’opportunità di raccontarmi. Ciao a tutti! Mi chiamo Alice Michelotti e abito a Volterra; ho 18 anni e sto ancora frequentando le scuole superiori. Attualmente gioco nel Badesse femminile e, quando riesco, anche in una squadra di calcio a cinque qui dove abito: l’Atletico Pergnente (Volterrana).


Voglio un bonus punti per la tua squadra di futsal solo per il nome!! :D

Parlaci di Alice bambina; chi o cosa ti ha fatto innamorare del calcio? e il calcio è stata fin da subito la tua scelta oppure prima hai provato altri sport?


In realtà ho provato altri sport prima; ho iniziato praticando lo sport “standard” per la maggior parte delle bambine…la danza classica. Mi annoiavo parecchio e sono passata al nuoto. Per un insieme di fattori, ma soprattutto perché non mi sentivo appagata, ho smesso e mi sono proiettata verso il calcio; è stato subito amore. Mi ci sono avvicinata grazie a mio babbo; la domenica andavo spesso a vederlo ed il tutto mi attirava. La scintilla è scoccata ad un compleanno in cui vi erano prevalentemente maschi ed ho provato a dare due calci al pallone…. Da lì non ho più smesso.


A che età hai iniziato a giocare a calcio? pur essendo giovanissima so che hai comunque iniziato in squadre maschili; quali erano i tuoi rapporti con i compagnucci dell'epoca? ti se sentita accettata fin da subito o hai dovuto sgomitare per importi?



Il primo anno di Alice.


Si, ho iniziato all’età di 8 anni nella Giovanile Val di Cecina, squadra puramente maschile. Mi hanno accolto bene fin da subito anche se, solo inizialmente, vedevo che erano perplessi. Poi sono iniziate le amicizie e tutto era più che normale. 

In realtà ho trovato più difficoltà ad essere accettata dalle squadre avversarie subito prima delle partite; non ti prendono sul serio fin quando non giochi come loro.







Altri momenti nelle squadre maschili.

Molto interessante questo tuo punto di vista, sei la prima che ne parla, non avevo mai pensato che una bambina/ragazzina potesse far più "sensazione" agli avversari che non ai compagni, spero almeno che tu li abbia messi in riga come meritavano.

Qual è stata la tua prima squadra interamente femminile? per tante è stato un poco traumatico passare dal calcio maschile al femminile, tu come hai affrontato questo passaggio?


La prima squadra femminile in cui ho giocato è stata il Livorno Sorgenti; durante il campionato con i maschi venne organizzato un raduno di rappresentativa e in quell’occasione l’allenatore Flavio Carola mi notò. Le prime partite con loro furono di Coppa Toscana. Una realtà completamente diversa considerando che venivo da un campionato a 7. Come gruppo mi sono sempre trovata bene nonostante fossi la più piccola, ad ogni minima difficoltà erano tutti disponibili... e in uno spogliatoio è tra le cose più importanti. L’annata successiva sono ufficialmente entrata a far parte della squadra. 





Amaranto Livorno.


In che ruolo giochi, Alice? e come sei arrivata a ricoprirlo?

Ho ricoperto i ruoli più disparati. Il primissimo anno nel maschile ero attaccante poi sono passata dietro. Posso giocare come terzino o difensore centrale. Il mio attuale allenatore, Gianluca Fineschi, mi ha testata anche come mezz’ala e centrocampista. Quest’ultimo ruolo lo sento mio in quanto riesco ad esprimermi al meglio. 


Veramente, ti manca solo di provare a stare in porta! Comunque ora so dove trovarti in campo quando verrò a vedere il Badesse.

Per te poi c'è una bella opportunità, quella delle giovanili dell'Empoli ladies; cosa ci vuoi raccontare di quel periodo, e quali sono i tuoi ricordi più belli in maglia azzurra? Ti è mai capitato di confrontarti con la prima squadra all'epoca gestita da quel maestro di tattica e umanità che è  Alessandro Pistolesi?



Ai tempi di Empoli.


Ho avuto l’opportunità di entrare in questo mondo proprio l’anno del passaggio da Castelfranco a Empoli. È stato sicuramente un periodo di crescita, sia personale che sul campo. Ho giocato in primavera dal primo anno, anche qui ero la più piccola, e mi sono dovuta far valere. Già l’anno successivo ho ritrovato compagne che conoscevo, coetanee o quasi, ed il rapporto nello spogliatoio è migliorato. Colgo l’opportunità per dire GRAZIE a Thomas Fiorenzani, allenatore che mi ha dato fiducia ed ha creduto in me fin da subito.

Con Thomas Fiorenzani.


Per quanto riguarda la Prima squadra, è capitato diverse volte di dividere il campo o di fare qualche partitella a fine allenamento. Ho conosciuto Alessandro Pistolesi e non potevi dare definizione più appropriata, non solo un mister ma un uomo premuroso verso le sue “bimbe”.

Sempre in azzurro


Dopo la parentesi in maglia azzurra, poi passi alla Colligiana; che cosa ci puoi raccontare di questa esperienza?

Con la Colligiana è stata un’annata in cui ho provato nuovi ruoli come ho già detto, ma soprattutto mi è servita molto per prendere fiducia e consapevolezza di me e dei miei mezzi. 






Durante l'avventura alla Colligiana.


Ti è capitato di segnare dei goal, Alice? se si, qual è quello che ricordi con più piacere, almeno per adesso, visto che la tua carriera è appena iniziata?

Si ho segnato diversi goal in questi anni, ma quello che più preferisco l’ho siglato con la maglia della Colligiana. Giocavamo contro il Lebowski, prima in classifica, in casa loro… eravamo contate e grazie al mio goal al volo passammo in vantaggio…pareggiammo. L’agonismo dietro a quell’azione, l’importanza del match e la bellezza del gesto, fanno si che sia il mio preferito.


Mi fa piacere, ma spero anche che non lo rimanga a lungo, che venga scalzato nelle gerarchie dei tuoi affetti da tante reti ancora più belle e importanti.

Arriviamo adesso al tuo presente, il Badesse; da quanto militi in questa squadra? E cosa ci puoi dire di questa realtà?

Sono due anni che sono in questa squadra e da tre anni che conosco il mister e parte delle mie compagne. Siamo un gruppo solido e affiatato, con tanta voglia di fare, e alle spalle una società che crede in noi. Purtroppo la stagione passata ho giocato poco a causa di un infortunio che mi ha tenuto distante dal campo fino a metà gennaio. Avevo tanta voglia di ricominciare, ma il campionato è stato fermato. Sicuramente quest’anno parto con molta positività e l’entusiasmo di far bene. 

E infine...BADESSE!


E soprattutto, lo ripeto, parti con la fascia di vice capitano, davvero una investitura importante per una calciatrice così giovane, segno di grande maturità e affidabilità da parte tua, in qualche modo sei già la storia del Badesse. 


Alice e Benedetta Parri mostrano con orgoglio le fasce da capitano.


Siccome sei molto giovane, potresti essere la prima generazione che può vivere una fetta importante di carriera da professionista, se il governo non si rimangia la parola data esso sarà realtà dal 2022/2023; quanta sicurezza nel futuro ti da tutto questo? e cosa vorresti dire alle calciatrici in età matura o che hanno appena smesso, senza le quali il calcio femminile non sarebbe mai decollato?

A loro voglio dire un semplice ma enorme grazie. Grazie per aver abbattuto i pregiudizi e per aver smosso questa società maschilista, grazie per aver lottato nel darci notorietà e per aver combattuto contro questo governo. Onestamente ora vedo un futuro un po’ più certo. Forse d’ora in poi possiamo smettere di organizzarci la vita facendo uno, o magari due lavori oltre a giocare, e riuscire a sostentarci facendo quello che più amiamo.  

Tra tutte le risposte a questa domanda che spesso pongo alle calciatrici, la tua risposta è una di quelle che mi è piaciuta di più, in quanto sei stata poco diplomatica, hai parlato apertamente di maschilismo, di donne che hanno combattuto e stanno combattendo contro le istituzioni per farsi riconoscere un diritto; grazie.

 Per quanto mi riguarda fino a che non vedo tutto nero su bianco questa del professionismo continua a rimanere una promessa elettorale, il futuro è roseo ma prima di dire che potrete mantenervi e maturare contributi pensionistici solo facendo le calciatrici è lecito aspettare conferme.

Ultima domanda; quali obiettivi ti poni per il futuro Alice? e qual è il tuo più grande sogno sportivo nel cassetto?

Non sono troppo ambiziosa, per il futuro spero di continuare a migliorarmi e divertirmi, poi beh, il sogno nel cassetto è quello di riuscire ad arrivare ad avere una carriera in serie A…. ma per adesso preferisco rimanere con i piedi per terra. Grazie ancora per questa piacevole “Chiaccherata”.

Ma grazie a te Alice, sei ancora talmente giovane da sognare tutto quello che vuoi, e se ce la farai forse è proprio perché non sei rosa dall'ambizione, se posso darti un consiglio da vecchietto questo è proprio l'atteggiamento migliore, il talento si coltiva nella serenità, dai sempre il meglio di te stessa e con Gianluca e le tue compagne che ti aiuteranno a crescere ancora poi le soddisfazioni arriveranno, magari con il super Badesse che è stato messo su quest'anno, una squadra che si è rafforzata molto e con un progetto veramente serio, e che sicuramente punterà su di te per una scalata alle categorie superiori che con questa formazione vedo davvero possibile. 

In ogni caso quella fascia al braccio parla di te e parla per te, mi piace immaginarti come una predestinata, o comunque come una persona che vive il calcio nel modo giusto, con grande passione nel presente e con grande fiducia verso il futuro. Il movimento ha bisogno di persone come te, e così noi appassionati, quindi grazie Alice, e buona fortuna.






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