La vedete questa foto? E' il San Miniato Siena anno 2018/2019, al massimo del suo fulgore, una foto che ho trovata per caso sul profilo di Clara Meattini, che di questa squadra era il capitano e il simbolo.
Ma ora questo San Miniato di Claudio Pacciani non esiste più, non esiste più nemmeno il Siena di Valentina Fambrini, il calcio femminile a Siena città è stato cancellato in un luglio che per tutti noi era già abbastanza triste così.
E purtroppo di questa fine corsa sono stato mio malgrado spettatore mio malgrado, in quanto la sera del 17 luglio mi ero recato nella struttura del San Miniato per assistere uno degli spettacoli di Costanza Mascilli del suo splendido Palco da calcio (non lo dimenticherò mai, amica mia, sappilo) e mi trovai davanti un tavolo con tante ragazze dagli occhi tristi, chi arrabbiata, chi incredula, chi rassegnata.
Mi ricordo Valeria Mazzola che mi informa che c'era stata una riunione e che non era andata benissimo, e me ne sono rimasto li in un angolo senza osare disturbare le ragazze, io che avevo narrato tanti fallimenti ora avevo modo di vederne uno "In diretta" ma fino ad adesso non avevo mai nemmeno avuto il coraggio di parlarne, non so cogliere l'istante molto bene, avrei potuto narrare la cosa stando "Sul pezzo" ma il senso di pudore mi ha trattenuto fino ad oggi, perché quelle ragazze volevano solo essere lasciate in pace.
Poi a fine serata, complice anche Costanza che aveva emozionato tutti noi, prevalse la voglia di andare avanti, per tante di loro non era la prima volta di ritrovarsi col culo per terra e senza squadra, che volete, ci sono abituate. Alcune ragazze presero un pallone e cominciarono a palleggiare tra di loro, gli ultimi tiri in quell'impianto, poi io mi offrii di andare in porta e la serata diventò epica, i bolidi di Laura Pini per poco non mi mandarono dall'ortopedico, ma altre, come Carlotta Bernardini, Francesca Solazzo e Giuditta Toppi, furono più "gentili".
Nei giorni successivi apparve sui social una bellissima lettera delle ragazze che fu al tempo stesso un monito severo e un saluto a un mondo e a un'epopea di un San Miniato difficilmente ripetibile, una grande formazione toscana, nella foto sopra potete vedere tante ragazze, ne conosco la maggior parte, alcune sono già care amiche, altre lo stanno diventando.
Una squadra con Valeria Mazzola, Ilaria Ciofini, Clara Meattini, Valentina Fambrini, Costanza Mascilli, Costanza Gangi, Francesca Solazzo, Giulia Bruci, Laura Pini, Greta Mosconi, Ilaria Gurgugli, Alice Carniani, Elena Tamburini, Serena Pecchia, Giuditta Toppi Camilla Pastorelli e tante altre con un progetto serio e duraturo poteva veramente puntare alla B, e chi dice il contrario mi dispiace ma non si intende di calcio femminile, tante campionesse miracolosamente tutte insieme e poi far fallire la società, si va oltre il dispiacere, qui si è sfregiata un'opera d'arte, si è pugnalata una colomba.
Si, perché parliamone, dei pregiudizi della gente verso le calciatrici di squadre minori, apriamolo un capitolo a parte. Mi sono state fatte battutine da parecchie persone da quando non mi occupo più dell'elitaria serie A e sono sceso a fare il "Paladino delle squadre di eccellenza e promozione" (cit.) mi hanno detto che evidentemente non ho più appeal nel calcio che conta e mi sono dovuto ridurre così, e cose simili. Vorrei fosse vittimismo o che non fosse vero, ma non sto inventandomi niente purtroppo. Io però a queste persone vorrei dire due cose, sempre che si abbassino a leggermi ovviamente; che chi ha le proprie beniamine nelle squadre che contano si ricordi che questi top club fino a 4-5 anni fa erano nelle stesse difficoltà e nello stesso fango delle squadre che ora dileggiano, le calciatrici erano a fare le formine con la sabbia del sintetico disastrato di San Marcellino (O pensate che le cose non me le raccontino?) e facevano le docce fredde quando c'era l'acqua, quindi ricordarsi da dove si viene è sempre bello.
Seconda cosa; tenete conto che in queste vituperate categorie ci sono delle giocatrici di grandissimo talento che però per le cose della vita non hanno potuto dedicarsi al calcio di serie A per i livelli che richiedono adesso, per un lavoro ben avviato che non si sono sentite di lasciare, o per problemi fisici o talvolta di salute, però non è che per questo, perché non hanno mai giocato in A o ci sono arrivate tardi o non hanno mantenuto la categoria per motivi personali siano meno forti. Per dire, io una Priscilla del Prete non la cambierei con la Bonansea, oppure una fuoriclasse come Valentina Cei illuminerebbe ancora qualsiasi campo della serie A. Costanza Mascilli è la giocatrice che palla al piede è la più forte e imprevedibile che abbia mai visto coi miei occhi, ha una classe brasiliana che incanta e che tra le italiane della serie A vedo solo in Cecilia Prugna, Benedetta Glionna e pochissime altre, Valeria Mazzola in serie A ci doveva andare, così come Valentina Fambrini e l'atomica Jessica Migliorini (chissà quanto varrebbe al fantawomen adesso...), ma il Siena è riuscito a fallire 2 volte prima di 2 serie A, poi come detto lavoro, infortuni, l'età che avanza hanno inficiato il percorso di tante, ma tranquilli che il vero calcio è anche qui nei "bassifondi" e poi, dulcis in fundo, in queste categorie ho trovato le storie più belle e le persone più umili, ragazze e donne che si sono raccontate con passione vera, interviste che andrebbero fatte leggere a tante nuove fenomene che non rispondono neanche a un saluto dei tifosi quando passano o non degnano di uno sguardo uno striscione di benvenuto.
Ok torniamo a noi, al fallimento del San Miniato; come vi ho già accennato la squadra lo scorso primo agosto pubblica una lunga lettera, un "J'accuse" di straordinaria potenza e finezza, anatomia di un fallimento si potrebbe definire, dove vengono toccate tutte le dinamiche che hanno portato allo scioglimento della società, i vari aspetti che non sono andati e la comunicazione, come spesso in questi casi, lacunosa e intempestiva da parte della dirigenza, un tenere sulla corda le giocatrici fino alla fine facendo anche loro perdere dei treni importanti. Vi invito a ricercare questa lettera sulla pagina Facebook e Instagram del San Miniato Siena, così capirete cosa comporta per le calciatrici ritrovarsi senza maglia e senza sogno.
Qualche giorno dopo poi diventò ufficiale anche il fallimento della Robur Siena femminile di Valentina Fambrini, un altro grande dispiacere, Siena città cancellata dal calcio femminile, il fondo toccato. Restano senza squadra altre calciatrici importanti come, tra le altre, Elena Picciafuochi, Giulia Bruci, Maria Chiara Fantozzi, Serena Pecchia, Jessica Caligiore.
E nel corso dell'estate le ragazze hanno cercato una casa calcistica altrove, chi a Pistoia come Costanza Gangi, Laura Pini e Giuditta Toppi, chi nel vicino Badesse come Costanza Mascilli, Jessica Caligiore, Alice Carniani e Carlotta Bernardini, chi all'Arezzo o al Montevarchi, mentre Giulia Bruci e Valeria Mazzola, per mia immensa gioia, hanno raggiunto Ilaria Ciofini nel San Giovanni calcio a 5.
Ora, a inizio settembre, qualcosa di nuovo finalmente si muove, sembra che il calcio femminile possa ripartire, in pratica (ma vi darò dettagli più precisi in seguito) sembra che verrà riformata la Robur Siena e che il San Miniato fornirà i campi per allenamenti e partite, e che questa nuova squadra ripartirà dall'eccellenza.
Sulla già citata pagina del San Miniato è apparso nei giorni scorsi un incoraggiante trafiletto dove, oltre a pubblicizzare un open day per ragazze dai 12 ai 15 anni proprio per oggi pomeriggio che spero vivamente sia andato bene, ci si proponeva di dare, cito testualmente, "Finalmente vita a un progetto duraturo e ambizioso".
Molto bene, ne sono felice, ed è quel "Finalmente" molto rivelatore che mi fa sperare in un qualcosa di buono, perché almeno si riconoscono gli errori del passato, si riconosce che tutta la storia tormentata del calcio femminile a Siena tra Robur e San Miniato, questa "Fusione" mi sembra una buona idea, l'unione fa la forza, due squadre nella stessa città erano troppe e infatti sono cadute insieme, vediamo se una ce la fa a resistere. Certo, è stato un anno drammatico, con lo stop per covid e tante altri fattori che hanno complicato un percorso già difficile, ma il virus non deve essere sempre un'attenuante, i problemi c'erano già prima.
Siena è una città fantastica che merita anche nel maschile una squadra di nuovo in serie A, non so se riusciremo ad avere una nuova generazione forte come quella che ora si è disgregata ma ripeto, con la fortuna di trovare delle degne eredi e un progetto serio e duraturo poi si arriva lontano, come sarebbe arrivato il San Miniato con le spalle adeguatamente coperte.
Perchè vedete, è la continuità a portare grandi risultati, pensate al Firenze, dal 1979 al 2015 ha tenuto insieme la squadra, con difficoltà anche notevoli, ma alla fine quel blocco è stato preso dalla Fiorentina che con il gruppo Firenze più innesti ad hoc ha vinto il campionato.
Alessandro Pistolesi ha tenuto su il calcio femminile nel Valdarno inferiore per più di trent'anni, dal 1985 c'è sempre stata una sua squadra, si poteva chiamare Piazza, Valdarno o Castelfranco ma centinaia di ragazze hanno trovato in Alessandro, Marco Landi e tanti altri pionieri sempre un punto di riferimento, ci sono state ragazze che sono diventate bandiere di queste squadre, ci sono nate, cresciute e ci hanno smesso, ma l'Empoli Ladies di oggi, con tutti i suoi nuovi innesti e tutte le sue rivoluzioni societarie, si basa ancora nell'ossatura sul gruppo storico del Castelfranco, su Lucia di Guglielmo, Cecilia Prugna, Marta Varriale, Zoi Giatras, Norma Cinotti, Arianna Acuti. Ecco a cosa porta un progetto serio e continuativo, ecco cosa poteva essere il calcio senese con tutta la fucina di talenti che vi sono gravitati in quest'ultimo decennio. Volete trasformare il più grosso rimpianto del calcio femminile toscano in un progetto serio e duraturo? bene, ma fatelo alla svelta e fatelo bene, perchè è l'ultima occasione, perché altrimenti le ragazze che state coinvolgendo nel progetto perderanno definitivamente la fiducia, e così i tifosi, quei tifosi che nell'ultimo anno del San Miniato pagavano 10 euro a testa (più della serie A, non proprio un modo di avvicinare la gente al movimento...) pur di vedere le proprie beniamine che verosimilmente torneranno, ma anche loro (anzi noi tifosi, perchè mi riprometto non appena possibile di seguirlo, questo nuovo Siena) si meritano una maglia da poter amare senza riserve e senza timore.
Cari dirigenti e allenatori del nuovo Siena, grazie per riprovarci, avete una responsabilità enorme, credo vi meritiate fiducia in quanto le intenzioni che avete sono nobili, non fiducia cieca visti i precedenti, quella la dovrete conquistare negli anni, ma se delle ragazze che conosco e stimo vorranno sposare il vostro progetto mi fiderò prima di tutto di loro, poi vediamo.
Quindi faccio i migliori auguri a questo nuovo corso del calcio femminile a Siena,allo staff e alle ragazze che ne faranno parte, alcune ormai verso la maturità calcistica, altre ancora in rampa di lancio, possano finire o continuare la loro carriera con il cuore al caldo.
Non si scherza sul futuro delle calciatrici, hanno già avuto abbastanza sogni infranti, ora anche basta, sempre se non è chiedere troppo.
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