FIORENTINA: Ohrstrom, Cordia, Guagni (62'
Thogersen), Tortelli, Adami, Parisi (55' Mascarello), Mauro, Bonetti, De Vanna
(73' Lazaro), Philtjens, Agard
INTER: Aprile; Auvinen, D'Adda, Debever;
Merlo, Alborghetti, Santi (70’ Pandini), Brustia, Fracaros (70' Van Kerhoven);
Tarenzi, Marinelli.
(fonte; pagina facebook fiorentina women's)
Che sarebbe stato un bel pomeriggio
lo si era capito prima di mezzogiorno, quando le nubi di una mattinata plumbea
si sono dissolte per far posto a un tiepido sole dicembrino.
Arrivo presto, come sempre, è bello
avere tutto il Bozzi a disposizione, scegliersi il sedile prediletto, aspettare
gli amici di tifo.
Lo stadio stavolta è bello pieno,
il clima è quello delle grandi occasioni, c’è Sky e le sue inviate, tanti
tifosi ospiti che in questa domenica intelligentemente hanno approfittato del
doppio confronto tra Fiorentina e Inter (alle 20 e 45 c’erano anche i ragazzi)
per una doppia emozione su campo di calcio.
Sole sul Bozzi
Poi l’Inter, si sa, è sempre
l’Inter, il nome basta a incutere rispetto, tanto che si tende a dimenticare
una cosa importante; che questa di Sorbi è di fatto una squadra neopromossa che
ancora non ha onorato il suo blasone. Fiorentina e Juventus hanno dimostrato di
valere il proprio nome, Roma e Milan lo stanno dimostrando, ma le nerazzurre
sono ancora una compagine incompiuta, che ha stentato fin dall’inizio e le tre
gare con Sassuolo, Roma e Milan le ha perse malamente, 9 goal subiti e solo 2
realizzati, uno di Tarenzi bellissimo ma del tutto inutile.
Ma si sa, le squadre ferite vanno
temute, le giocatrici buone ci sono, l’Inter Women sulla carta è un bel mix di
giovani di grande talento e giocatrici esperte, con Marchitelli e D’Adda
veterane di gran livello; peccato che, in campo, la squadra non abbia idee,
nerbo, risolutezza e soprattutto unità, e di questo il responsabile, come quasi
sempre in questi casi, è soprattutto chi allena. Io ho molta stima della
persona di Attilio Sorbi, lo trovo un fior di galantuomo e il suo motto “a
tutta randa” mi è simpatico, ma forse per fare l’allenatore serve altro, magari
della cattiveria costruttiva, della sana grinta da trasmettere alle giocatrici,
insieme a una bella iniezione d sicurezza.
riscaldamenti
Ma in questa domenica di sole a
tradimento c’è anche un’altra bella ricorrenza; è il compleanno della nostra
Tatiana Bonetti, punto fermo della squadra, e siccome la Parisi mercoledì
scorso nel giorno del suo compleanno ha segnato in coppa Italia contro il
Ravenna, tutti sperano in un ripetersi della fortunata circostanza, per
cantarle “Tanti auguri a te” tutti in coro.
Alla lettura delle formazioni,
notiziona delle notizione; la nostra capitana Alia Guagni è in campo, si sapeva già
che poteva giocare ma la conferma provoca comunque un boato di gioia. Cincotta
per la prima volta dopo parecchie partite rinuncia alle accelerazioni di
Thogersen per costruire una fascia con Janelle Cordia terzina e Alia più avanzata, mentre dalla parte
opposta ripropone ancora De Vanna sulla fascia esterna come a Empoli, lasciando
Paloma in panca. A centrocampo Parisi e
Adami assicurano qualità, mentre in difesa si dorme sonni tranquilli con la
collaudata coppia Tortelli – Agard.
L’Inter schiera la sua formazione
tipo, con le possenti Debever e Auvinen centrali, il collaudato centrocampo
comandato da Alborghetti e la temibilissima Marinelli in coppia con Tarenzi,
con Regina Baresi e Eleonora Goldoni relegate in panca.
Calcio d'inizio
Dopo pochi minuti appare chiaro che
la scelta del mister sulla fascia destra pagherà moneta sonante; questo
perché Janelle e Alia iniziano a rosolarsi
a fuoco lento la malcapitata Caterina Fracaros, talentuosa ma ancora troppo
giovanina per certi clienti, un vero e proprio Davide contro due feroci Golia,
ma un Davide impaurito e senza fionda.
E anche dall’altra parte la povera
Beatrice Merlo ha il suo bel daffare a contenere le sfuriate di De Vanna, che
però spesso e volentieri esagera, e in varie occasioni le sue folate terminano
mestamente sulla linea di fondo. Se non finisse il campo probabilmente
arriverebbe al Poggio Imperiale palla al piede, la generosità è commovente ma,
lasciatemelo dire, Paloma ha più il suo perché da esterna avanzata, perlomeno
si ferma, salta l’avversaria con eleganza e mette delle belle palle al centro.
Si, lo avete capito, stimo molto Lisa de Vanna ma in quel ruolo non mi convince
proprio.
Ma d’altra parte, con Ilaria Mauro
recuperata e una Bonetti in stato di grazia, la coppia d’attacco non si tocca
davvero. E, dopo un goal annullato alle nerazzurre per un presunto tocco di
mano, proprio Tatiana al minuto 17 mette il turbo e decide che è l’ora di
iniziare a farsi cantare gli auguri di compleanno; dopo aver ricevuto palla da
Cordia sulla tre quarti si beve la Debever (ha ha ha) e la Auvinen e trafigge
l’incolpevole Roberta Aprile, schierata al posto di Marchitelli.
E proprio la portierona
recentemente convocata in nazionale sarà la migliore in campo delle sue, compiendo interventi letteralmente prodigiosi prima su
Mauro da distanza ravvicinata, poi un cross di Cordia destinato a insaccarsi
beffardo, poi ancora su un tiro di Parisi e infine su Guagni lanciata a rete
con un assist di Bonetti degno dello Zico dei tempi d’oro. Insomma, senza le
parate di Aprile il passivo per le nerazzurre, già pesante, sarebbe stato
osceno.
Ma nulla può al minuto 39, quando
un bel cross dell’onnipresente e liberissima Cordia viene intercettato da De
Vanna che appoggia di prima verso Tatiana, che si coordina e lascia partire un
siluro VanBasteniano direttamente nell’angolo opposto, e non c’è Aprile che
tenga, anzi per le nerazzurre è pieno inverno.
Il primo tempo è ormai finito, ma
c’è ancora un minuto di recupero, quanto basta alla povera Fracaros per
suggellare il suo primo tempo da incubo; cross in mezzo di Mauro per Alia e la
terzina nerazzurra, intimorita dall’avere sul collo il fiato di un’avversaria
di tale spessore, va nel panico e insacca nella propria porta per la più
maldestra delle autoreti. A quel punto la povera Fracaros è contestata senza
pietà dai suoi tifosi, e qui, forse perché coinvolto marginalmente, mi sento di
spezzare una lancia a favore della diciottenne terzina nerazzurra; onestamente quella
di schierare una difesa a tre anziché la solita a quattro e mettere una ragazza
così giovane in una situazione simile è stata, da parte di Sorbi, una scelta
davvero discutibile, al limite del masochistico; cronaca di una morte
(calcistica) annunciata, scriveva il
buon Garcia Marquez. Coraggio Caterina, dimentica in fretta, sei giovanissima e
questo è solo un incidente di percorso, una partitaccia, a Empoli sei stata una
delle migliori in campo, la prossima volta andrà meglio.
Il secondo tempo comincia come era
terminato il primo, viola in avanti e occasioni che fioccano; da calcio
d’angolo Adami prova un tacco alla Mancini che se fosse entrato sarebbe stato
un euro (ma anche asiatico e africano) goal; peccato davvero. In ogni caso al
minuto 53, dopo un batti e ribatti in area su azione insistita di Mauro,
Tatiana decide di regalarsi un pallone per il compleanno e lancia un missile
terra-aria sotto la traversa; 4-0 tondo tondo,tripletta per Bonetti e interiste
annichilite. Noi del pubblico impazziamo per Tatiana, chi le canta ancora tanti
auguri, chi il collaudato coro “Tatiana Bonetti eeh ooh”, tutto il Bozzi è per
lei.
Fortunatamente per le nerazzurre,
le nostre decidono che può bastare; entrano Thogersen, Mascarello e Paloma per
De Vanna, Adami e Parisi, ma non si affonda più, le interiste si arrabattano
per trovare almeno il goal della bandiera ma concludono poco o niente, Tarenzi
e Marinelli sono sole, la Van Kerkhoven porta poco o niente alla manovra,
Baresi e Goldoni restano a guardare sconsolate, inspiegabilmente ignorate dal
loro tecnico.
La fine arriva come una
liberazione, le nostre festeggiano Tatiana lanciandola in aria, sporcano la
Orhstrom con l’erba del Bozzi perché in effetti la sua divisa era pulita quasi
come al primo minuto, si preparano a festeggiare un natale sereno. Questa
squadra già da tre partite consecutive largheggia nel risultato e, cosa ancora
più importante, non permette alle avversarie di rientrare inopinatamente in
partita, come successo con Florentia, Verona e Tavagnacco; niente più cali di
tensione, squadra che ha raggiunto una condizione fisica e mentale top, e
speriamo che la lunga sosta natalizia non comprometta quest’armonia raggiunta
abbastanza faticosamente.
Finale in festa
Le ragazze dell’Inter Women, invece,
sono l’immagine della sconfitta; dopo il fischio finale sono apparse stanche,
rassegnate, senza nemmeno quella rabbia bella di chi esce battuto ma sa di
avere dato tutto. Riprendetevi ragazze, perché mi piacete molto, siete una
bella squadra e vedervi quart’ultime fa male al cuore. Credete in voi, e se
Sorbi non riesce a darvi la scintilla, sarebbe giusto si facesse da parte.
Nel dopogara da segnalare la
gentilezza delle giocatrici interiste; nonostante la cocente sconfitta (quasi)
tutte loro si sono prestate volentieri a selfie e autografi; Regina Baresi è
una ragazza davvero cordiale, degna figlia e nipote di due grandi gentiluomini
del pallone, Gloria Marinelli è sorridente e simpatica, Eleonora Goldoni
gentilissima e, anche se non sono uso fare commenti “estetici” sulle
calciatrici, è davvero una bellissima ragazza, dal vivo ancor più che in foto,
se possibile. Ma una menzione speciale va a Beatrice Merlo, che non mi ha fatto
solo la solita firma con numero, mi ha chiesto il nome e mi ha fatto anche una
dedica, un bell’autografo di quelli di una volta, che spiccherà sempre nel mio
ormai griffatissimo libro sulle ragazze mondiali; a Beatrice Merlo, ma anche a
tutte le altre ragazze interiste, auguro di diventare anche loro ragazze
mondiali, la stoffa per fare grandi cose c’è, manca solo un buon motivatore che
cementi un gruppo che ha perso la fiducia.
Dopo gli ultimi auguri alle nostre
meravigliose ragazze vincenti, durante le buone feste di rito tra noi tifosi
una nuvola è andata a oscurare il sole, aumentando la malinconia crescente;
cinque settimane senza partite, la prossima giornata vedrà tutte le toscane in
trasferta, per una nuova partita al Bozzi se ne riparla il 18 gennaio, derby
contro la Sangi; una piccola eternità, ma sarà ancora più bello quando ci
ritroveremo tutti insieme, calciatrici e tifosi, per un altro pomeriggio da
ricordare.
Concludo con dei grazie doverosi.
Grazie mister Cincotta, grazie ragazze,
grazie Alia, Ilaria, Alice,Tatiana, Stephanie, Alice, Greta, Laura, Davina,
Paloma, Lisa,Stephanie, Frederikke, Valery, Francesca, Janni, Marta, Janelle,
Lana, Michela, Martina, Marta, Chiara, Azzurra, Margherita, Noemi, Rebecca.
Grazie per tutte le emozioni, per tutti i sorrisi, per averci reso
quest’autunno meno grigio e malinconico, e la vita un po’ migliore.
Grazie allo staff di persone dietro le quinte,
che organizzano e dirigono, che risolvono i problemi, che permettono che lo
spettacolo abbia inizio.
E un grazie anche a noi tifosi, che
ci siamo ogni volta, che sosteniamo senza violenze e inciviltà, che coi soldi
del biglietto permettiamo a questo movimento di continuare a esistere.
A tutte e tutti voi, a tutta la
Fiorentina Women’s , tanti auguri di buone feste da un tifoso che vi vuole bene
e non vi lascerà più. Ci rivediamo negli anni venti.
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