martedì 17 dicembre 2019

FIORENTINA WOMEN'S - INTER WOMEN 4-0




FIORENTINA: Ohrstrom, Cordia, Guagni (62' Thogersen), Tortelli, Adami, Parisi (55' Mascarello), Mauro, Bonetti, De Vanna (73' Lazaro), Philtjens, Agard

INTER: Aprile; Auvinen, D'Adda, Debever; Merlo, Alborghetti, Santi (70’ Pandini), Brustia, Fracaros (70' Van Kerhoven); Tarenzi, Marinelli.


(fonte; pagina facebook fiorentina women's)




Che sarebbe stato un bel pomeriggio lo si era capito prima di mezzogiorno, quando le nubi di una mattinata plumbea si sono dissolte per far posto a un tiepido sole dicembrino.
Arrivo presto, come sempre, è bello avere tutto il Bozzi a disposizione, scegliersi il sedile prediletto, aspettare gli amici di tifo.
Lo stadio stavolta è bello pieno, il clima è quello delle grandi occasioni, c’è Sky e le sue inviate, tanti tifosi ospiti che in questa domenica intelligentemente hanno approfittato del doppio confronto tra Fiorentina e Inter (alle 20 e 45 c’erano anche i ragazzi) per una doppia emozione su campo di calcio.


Sole sul Bozzi


Poi l’Inter, si sa, è sempre l’Inter, il nome basta a incutere rispetto, tanto che si tende a dimenticare una cosa importante; che questa di Sorbi è di fatto una squadra neopromossa che ancora non ha onorato il suo blasone. Fiorentina e Juventus hanno dimostrato di valere il proprio nome, Roma e Milan lo stanno dimostrando, ma le nerazzurre sono ancora una compagine incompiuta, che ha stentato fin dall’inizio e le tre gare con Sassuolo, Roma e Milan le ha perse malamente, 9 goal subiti e solo 2 realizzati, uno di Tarenzi bellissimo ma del tutto inutile.
Ma si sa, le squadre ferite vanno temute, le giocatrici buone ci sono, l’Inter Women sulla carta è un bel mix di giovani di grande talento e giocatrici esperte, con Marchitelli e D’Adda veterane di gran livello; peccato che, in campo, la squadra non abbia idee, nerbo, risolutezza e soprattutto unità, e di questo il responsabile, come quasi sempre in questi casi, è soprattutto chi allena. Io ho molta stima della persona di Attilio Sorbi, lo trovo un fior di galantuomo e il suo motto “a tutta randa” mi è simpatico, ma forse per fare l’allenatore serve altro, magari della cattiveria costruttiva, della sana grinta da trasmettere alle giocatrici, insieme a una bella iniezione d sicurezza.



riscaldamenti


Ma in questa domenica di sole a tradimento c’è anche un’altra bella ricorrenza; è il compleanno della nostra Tatiana Bonetti, punto fermo della squadra, e siccome la Parisi mercoledì scorso nel giorno del suo compleanno ha segnato in coppa Italia contro il Ravenna, tutti sperano in un ripetersi della fortunata circostanza, per cantarle “Tanti auguri a te” tutti in coro.
Alla lettura delle formazioni, notiziona delle notizione; la nostra  capitana Alia Guagni è in campo, si sapeva già che poteva giocare ma la conferma provoca comunque un boato di gioia. Cincotta per la prima volta dopo parecchie partite rinuncia alle accelerazioni di Thogersen per costruire una fascia con Janelle Cordia terzina  e Alia più avanzata, mentre dalla parte opposta ripropone ancora De Vanna sulla fascia esterna come a Empoli, lasciando Paloma in panca.  A centrocampo Parisi e Adami assicurano qualità, mentre in difesa si dorme sonni tranquilli con la collaudata coppia Tortelli – Agard.
L’Inter schiera la sua formazione tipo, con le possenti Debever e Auvinen centrali, il collaudato centrocampo comandato da Alborghetti e la temibilissima Marinelli in coppia con Tarenzi, con Regina Baresi e Eleonora Goldoni relegate in panca.


Calcio d'inizio


Dopo pochi minuti appare chiaro che la scelta del mister sulla fascia destra pagherà moneta sonante; questo perché  Janelle e Alia iniziano a rosolarsi a fuoco lento la malcapitata Caterina Fracaros, talentuosa ma ancora troppo giovanina per certi clienti, un vero e proprio Davide contro due feroci Golia, ma un Davide impaurito e senza fionda.
E anche dall’altra parte la povera Beatrice Merlo ha il suo bel daffare a contenere le sfuriate di De Vanna, che però spesso e volentieri esagera, e in varie occasioni le sue folate terminano mestamente sulla linea di fondo. Se non finisse il campo probabilmente arriverebbe al Poggio Imperiale palla al piede, la generosità è commovente ma, lasciatemelo dire, Paloma ha più il suo perché da esterna avanzata, perlomeno si ferma, salta l’avversaria con eleganza e mette delle belle palle al centro. Si, lo avete capito, stimo molto Lisa de Vanna ma in quel ruolo non mi convince proprio.
Ma d’altra parte, con Ilaria Mauro recuperata e una Bonetti in stato di grazia, la coppia d’attacco non si tocca davvero. E, dopo un goal annullato alle nerazzurre per un presunto tocco di mano, proprio Tatiana al minuto 17 mette il turbo e decide che è l’ora di iniziare a farsi cantare gli auguri di compleanno; dopo aver ricevuto palla da Cordia sulla tre quarti si beve la Debever (ha ha ha) e la Auvinen e trafigge l’incolpevole Roberta Aprile, schierata al posto di Marchitelli.
E proprio la portierona recentemente convocata in nazionale sarà la migliore in campo delle sue, compiendo  interventi letteralmente prodigiosi prima su Mauro da distanza ravvicinata, poi un cross di Cordia destinato a insaccarsi beffardo, poi ancora su un tiro di Parisi e infine su Guagni lanciata a rete con un assist di Bonetti degno dello Zico dei tempi d’oro. Insomma, senza le parate di Aprile il passivo per le nerazzurre, già pesante, sarebbe stato osceno.
Ma nulla può al minuto 39, quando un bel cross dell’onnipresente e liberissima Cordia viene intercettato da De Vanna che appoggia di prima verso Tatiana, che si coordina e lascia partire un siluro VanBasteniano direttamente nell’angolo opposto, e non c’è Aprile che tenga, anzi per le nerazzurre è pieno inverno.
Il primo tempo è ormai finito, ma c’è ancora un minuto di recupero, quanto basta alla povera Fracaros per suggellare il suo primo tempo da incubo; cross in mezzo di Mauro per Alia e la terzina nerazzurra, intimorita dall’avere sul collo il fiato di un’avversaria di tale spessore, va nel panico e insacca nella propria porta per la più maldestra delle autoreti. A quel punto la povera Fracaros è contestata senza pietà dai suoi tifosi, e qui, forse perché coinvolto marginalmente, mi sento di spezzare una lancia a favore della diciottenne terzina nerazzurra; onestamente quella di schierare una difesa a tre anziché la solita a quattro e mettere una ragazza così giovane in una situazione simile è stata, da parte di Sorbi, una scelta davvero discutibile, al limite del masochistico; cronaca di una morte (calcistica)  annunciata, scriveva il buon Garcia Marquez. Coraggio Caterina, dimentica in fretta, sei giovanissima e questo è solo un incidente di percorso, una partitaccia, a Empoli sei stata una delle migliori in campo, la prossima volta andrà meglio.
Il secondo tempo comincia come era terminato il primo, viola in avanti e occasioni che fioccano; da calcio d’angolo Adami prova un tacco alla Mancini che se fosse entrato sarebbe stato un euro (ma anche asiatico e africano) goal; peccato davvero. In ogni caso al minuto 53, dopo un batti e ribatti in area su azione insistita di Mauro, Tatiana decide di regalarsi un pallone per il compleanno e lancia un missile terra-aria sotto la traversa; 4-0 tondo tondo,tripletta per Bonetti e interiste annichilite. Noi del pubblico impazziamo per Tatiana, chi le canta ancora tanti auguri, chi il collaudato coro “Tatiana Bonetti eeh ooh”, tutto il Bozzi è per lei.
Fortunatamente per le nerazzurre, le nostre decidono che può bastare; entrano Thogersen, Mascarello e Paloma per De Vanna, Adami e Parisi, ma non si affonda più, le interiste si arrabattano per trovare almeno il goal della bandiera ma concludono poco o niente, Tarenzi e Marinelli sono sole, la Van Kerkhoven porta poco o niente alla manovra, Baresi e Goldoni restano a guardare sconsolate, inspiegabilmente ignorate dal loro tecnico.
La fine arriva come una liberazione, le nostre festeggiano Tatiana lanciandola in aria, sporcano la Orhstrom con l’erba del Bozzi perché in effetti la sua divisa era pulita quasi come al primo minuto, si preparano a festeggiare un natale sereno. Questa squadra già da tre partite consecutive largheggia nel risultato e, cosa ancora più importante, non permette alle avversarie di rientrare inopinatamente in partita, come successo con Florentia, Verona e Tavagnacco; niente più cali di tensione, squadra che ha raggiunto una condizione fisica e mentale top, e speriamo che la lunga sosta natalizia non comprometta quest’armonia raggiunta abbastanza faticosamente.


Finale in festa


Le ragazze dell’Inter Women, invece, sono l’immagine della sconfitta; dopo il fischio finale sono apparse stanche, rassegnate, senza nemmeno quella rabbia bella di chi esce battuto ma sa di avere dato tutto. Riprendetevi ragazze, perché mi piacete molto, siete una bella squadra e vedervi quart’ultime fa male al cuore. Credete in voi, e se Sorbi non riesce a darvi la scintilla, sarebbe giusto si facesse da parte.
Nel dopogara da segnalare la gentilezza delle giocatrici interiste; nonostante la cocente sconfitta (quasi) tutte loro si sono prestate volentieri a selfie e autografi; Regina Baresi è una ragazza davvero cordiale, degna figlia e nipote di due grandi gentiluomini del pallone, Gloria Marinelli è sorridente e simpatica, Eleonora Goldoni gentilissima e, anche se non sono uso fare commenti “estetici” sulle calciatrici, è davvero una bellissima ragazza, dal vivo ancor più che in foto, se possibile. Ma una menzione speciale va a Beatrice Merlo, che non mi ha fatto solo la solita firma con numero, mi ha chiesto il nome e mi ha fatto anche una dedica, un bell’autografo di quelli di una volta, che spiccherà sempre nel mio ormai griffatissimo libro sulle ragazze mondiali; a Beatrice Merlo, ma anche a tutte le altre ragazze interiste, auguro di diventare anche loro ragazze mondiali, la stoffa per fare grandi cose c’è, manca solo un buon motivatore che cementi un gruppo che ha perso la fiducia.
Dopo gli ultimi auguri alle nostre meravigliose ragazze vincenti, durante le buone feste di rito tra noi tifosi una nuvola è andata a oscurare il sole, aumentando la malinconia crescente; cinque settimane senza partite, la prossima giornata vedrà tutte le toscane in trasferta, per una nuova partita al Bozzi se ne riparla il 18 gennaio, derby contro la Sangi; una piccola eternità, ma sarà ancora più bello quando ci ritroveremo tutti insieme, calciatrici e tifosi, per un altro pomeriggio da ricordare.
Concludo con dei grazie doverosi.
Grazie mister Cincotta, grazie ragazze, grazie Alia, Ilaria, Alice,Tatiana, Stephanie, Alice, Greta, Laura, Davina, Paloma, Lisa,Stephanie, Frederikke, Valery, Francesca, Janni, Marta, Janelle, Lana, Michela, Martina, Marta, Chiara, Azzurra, Margherita, Noemi, Rebecca. Grazie per tutte le emozioni, per tutti i sorrisi, per averci reso quest’autunno meno grigio e malinconico, e la vita un po’ migliore.
 Grazie allo staff di persone dietro le quinte, che organizzano e dirigono, che risolvono i problemi, che permettono che lo spettacolo abbia inizio.
E un grazie anche a noi tifosi, che ci siamo ogni volta, che sosteniamo senza violenze e inciviltà, che coi soldi del biglietto permettiamo a questo movimento di continuare a esistere.
A tutte e tutti voi, a tutta la Fiorentina Women’s , tanti auguri di buone feste da un tifoso che vi vuole bene e non vi lascerà più. Ci rivediamo negli anni venti.

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