JUVENTUS : Giuliani; Hyyrynen, Gama, Sembrant,
Boattin; Galli (74'Caruso), Pedersen; Cernoia (92'Staskova), Rosucci, Maria
Alves (58'Bonansea); Girelli. All.
Guarino
Dopo il sabato pomeriggio a dir poco
esaltante di San Gimignano (anche se Giulia Orlandi che ha smesso di giocare
lascia comunque un retrogusto amaro alla festa), è arrivato un sabato sera
molto meno scoppiettante; una sconfitta era comunque da mettere in conto, ma
sinceramente pensavo che ci saremmo divertiti un po’ di più.
Dunque, rispetto alla disastrosa
supercoppa qualche passo avanti c’è stato, perlomeno le nostre ragazze hanno
lottato su ogni pallone fino alla fine, ma non era certo un’impresa fare “un
poco meglio” e alla fin fine non sono andate molto oltre quell’un poco.
Cerchiamo di capirci; questa Juventus, in questo stato di forma fisica e
mentale, semplicemente non si avvicina, è un fortino inespugnabile. E’ più
forte delle altre squadre in tutti i reparti, e ora sta recuperando anche Barbara
Bonansea, fantasista che toglierà quel poco di prevedibilità che le bianconere potevano avere in attacco.
E oltre ad avere tanto talento in
tutte le sue undici, ha anche un’altra cosa che a questa viola manca; la
grinta, la sicurezza, per dirla alla napoletana a’ cazzimma, e questa viene trasmessa dalla
tostissima Rita Guarino, ex grande giocatrice e ora tecnico per la quale le
ragazze si vede che danno il massimo, si vede che le vogliono bene. Tutte
prerogative che un po’ mancano al nostro mister. Considero Cincotta un ottimo
tecnico, forse a livello tattico il migliore della serie A, ma non ho usato il
termine “tecnico” a caso; ci sono gli allenatori e ci sono i tecnici, i primi
forse sono meno bravi ma riescono a trasmettere la scintilla guerriera alla
squadra, i secondi invece creano il bel gioco ma restano più distanti dai loro
calciatori. Io, da semplice tifoso, ho l’impressione (magari sbagliatissima)
che le nostre ragazze spesso siano spaesate, non si trovino a memoria, non
siano vicine al mister e alle sue idee come lo sono le bianconere alla Guarino.
Ma veniamo alla partita; la Juve
prende subito il pallino del gioco, ma
non riesce a creare molto; niente paura, perché al minuto dieci la Arnth e la
Orhstrom si inventano una nuova ricetta, il “pasticciotto scandinavo”.
Ingredienti; prendi un cross che sarebbe finito innocuo sul fondo, lo svirgoli
bello a effetto fino a mandarlo esattamente sotto la traversa per il più epico
degli autogoal, poi lo rifinisci con un veloce tocco di guanto saponettato e il
pasticcio è pronto per il vorace appetito dell’attaccante che più apprezza le
prelibatezze lasciate in giro per l’area dalla difesa avversaria, ovvero
Cristiana Girelli, che ringrazia e insacca di testa in tutta comodità.
Una vera mazzata per le
disorientate ragazze viola, che cercano di reagire, ma sbattono nella diga
formata dalla rocciosissima Sara Gama, talmente sicura di se che si permette
incursioni in avanti, e da Linda Sembrant, una sicurezza assoluta e ormai punto
fermo della squadra; Cecilia Salvai, se rivorrà la maglia da titolare dopo il
lungo stop per un grave infortunio, dovrà sudarsela parecchio.
Sulla fascia destra Tuya Hyyyrynen
fa il bello e il cattivo tempo (a proposito, con quel cognome sai le risate se
lei e Szczesny si conoscono, si innamorano e si vanno a sposare? All’officiante
gli prende un colpo…vuoi tu, Hyyyrynen, prendere Szczesny… ) e le bianconere
prendono un sopravvento tale che non dilagano solo perché ci protegge una
santa; santa traversa.
Se qualcuno/a di voi ha giocato a
calcio, forse ha avuto un allenatore che alla fine delle sedute metteva in
palio una coca o un estathè a chi colpiva la traversa dal limite, era un gioco
di precisione balistica; devo dire che ero bravino e più di una volta ho bevuto
a scrocco, ma se avevo come avversaria Valentina Cernoia non avrei avuto speranze.
La grande Cernoia, semplicemente
colei che, potendo optare per una sola giocatrice della serie A da portare in
viola, sceglierei senza esitazioni, ci ha graziati per ben due volte in pochi
minuti con due sinistri da manuale sui
quali, se fossero stati nello specchio, sarebbero stati due eurogoal pazzeschi.
Ma oltre alla traversa ci tiene a
galla anche una grande Stephanie Ohrstrom, comunque molto meno colpevole sul
goal di quello che non possa sembrare a prima vista, che compie un primo prodigio
su Maria Alves.
Un tiro di Tatiana Bonetti che fa
sporcare un poco i guanti a Laura Giuliani è tutto quello che di offensivo le
nostre hanno proposto nella prima frazione.
Il secondo tempo, con l’ingresso di
Parisi al posto di una Marta Mascarello un poco appannata rispetto alla grande
prova contro il Milan, porta un filo più di proposte in avanti, che comunque si
traducono in un tiro telefonato della stessa Alice e pochissimo altro. Lisa De
Vanna, entrata al posto di Vigilucci, continua a non convincere e ad essere
troppo distante dalla manovra; quando prende palla è un portento, ma le sue
corse grandiose palla al piede finiscono invariabilmente sulla linea di fondo,
scortata gentilmente verso di essa dalle difensori juventine. Sempre meglio
comunque di una spaesata Thogersen, che ha una velocità esplosiva ma poi non sa
quasi mai cosa fare del pallone una volta arrivata in area.
Ma Paloma? Proprio no? Perché nelle
partite importanti Cincotta non la vede? Eppure ha dimostrato di avere piedi
ottimi, di interagire molto bene con le compagne, di essere veramente parte
integrante della squadra.
La Juventus riprende rapidamente il
sopravvento, la vuole chiudere ma la nostra
Stephanie è strepitosa prima su Bonansea che, un poco egoista, tira invece di
servire la Girelli per il più facile dei goal, e soprattutto sulla scatenata
Cernoia, con una parata galattica che si iscrive fin da adesso nella top five
di quelle più belle di tutto il campionato.
Nel finale di gara la Sembrant
coglie la terza traversa, ci va veramente di lusso; si, le nostre ci hanno provato
a giocare, ma senza legni e Ohrstrom se era una goleada schiacciante la Juve
non avrebbe rubato proprio nulla.
La sensazione è che questa Fiorentina,
senza Alia e con altre assenze pesanti, abbia fatto veramente il possibile, ma
le bianconere sono nettamente più forti, poco da fare.
Concludo ribadendo la mia stima e
ammirazione per Stephanie Orhstrom;
migliore in campo delle nostre per distacco, purtroppo come ogni volta
per i portieri, ruolo di dispiaceri e solitudine con poche gratificazioni
subito dimenticate dal pubblico (e questo vale per Buffon come per un portiere
delle squadre di periferia più scalcinate) si ricorda più un singolo
errore di tante cose buone, ma Stephanie
ci ha salvati da un passivo pesantissimo che dalla Juve sinceramente mi sarebbe
dispiaciuto parecchio.
Sezione buone notizie; la Uefa ha
detto che dalla prossima Champions ci saranno i gironi all’italiana, quindi
sarebbero comunque almeno 3 partite in casa e molte più chance di passare il
turno; lottare per lo scudetto sarà durissima, ma anche il secondo posto vale oro più che mai!!
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