lunedì 2 dicembre 2019

JUVENTUS - FIORENTINA WOMEN'S 1-0




JUVENTUS : Giuliani; Hyyrynen, Gama, Sembrant, Boattin; Galli (74'Caruso), Pedersen; Cernoia (92'Staskova), Rosucci, Maria Alves (58'Bonansea); Girelli. All. Guarino
FIORENTINA : Ohrstrom; Cordia, Tortelli, Arnth, Philtjens; Adami (68'Agard), Mascarello (46'Parisi); Thogersen, Bonetti, Vigilucci (46'De Vanna); Mauro. All. Cincotta


Dopo il sabato pomeriggio a dir poco esaltante di San Gimignano (anche se Giulia Orlandi che ha smesso di giocare lascia comunque un retrogusto amaro alla festa), è arrivato un sabato sera molto meno scoppiettante; una sconfitta era comunque da mettere in conto, ma sinceramente pensavo che ci saremmo divertiti un po’ di più.

Dunque, rispetto alla disastrosa supercoppa qualche passo avanti c’è stato, perlomeno le nostre ragazze hanno lottato su ogni pallone fino alla fine, ma non era certo un’impresa fare “un poco meglio” e alla fin fine non sono andate molto oltre quell’un poco.
Cerchiamo di capirci; questa  Juventus, in questo stato di forma fisica e mentale, semplicemente non si avvicina, è un fortino inespugnabile. E’ più forte delle altre squadre in tutti i reparti, e ora sta recuperando anche Barbara Bonansea, fantasista che toglierà quel poco di prevedibilità  che le bianconere potevano avere in attacco.

E oltre ad avere tanto talento in tutte le sue undici, ha anche un’altra cosa che a questa viola manca; la grinta, la sicurezza, per dirla alla napoletana  a’ cazzimma, e questa viene trasmessa dalla tostissima Rita Guarino, ex grande giocatrice e ora tecnico per la quale le ragazze si vede che danno il massimo, si vede che le vogliono bene. Tutte prerogative che un po’ mancano al nostro mister. Considero Cincotta un ottimo tecnico, forse a livello tattico il migliore della serie A, ma non ho usato il termine “tecnico” a caso; ci sono gli allenatori e ci sono i tecnici, i primi forse sono meno bravi ma riescono a trasmettere la scintilla guerriera alla squadra, i secondi invece creano il bel gioco ma restano più distanti dai loro calciatori. Io, da semplice tifoso, ho l’impressione (magari sbagliatissima) che le nostre ragazze spesso siano spaesate, non si trovino a memoria, non siano vicine al mister e alle sue idee come lo sono le bianconere alla Guarino.

Ma veniamo alla partita; la Juve prende subito il pallino del gioco,  ma non riesce a creare molto; niente paura, perché al minuto dieci la Arnth e la Orhstrom si inventano una nuova ricetta, il “pasticciotto scandinavo”. Ingredienti; prendi un cross che sarebbe finito innocuo sul fondo, lo svirgoli bello a effetto fino a mandarlo esattamente sotto la traversa per il più epico degli autogoal, poi lo rifinisci con un veloce tocco di guanto saponettato e il pasticcio è pronto per il vorace appetito dell’attaccante che più apprezza le prelibatezze lasciate in giro per l’area dalla difesa avversaria, ovvero Cristiana Girelli, che ringrazia e insacca di testa in tutta comodità.

Una vera mazzata per le disorientate ragazze viola, che cercano di reagire, ma sbattono nella diga formata dalla rocciosissima Sara Gama, talmente sicura di se che si permette incursioni in avanti, e da Linda Sembrant, una sicurezza assoluta e ormai punto fermo della squadra; Cecilia Salvai, se rivorrà la maglia da titolare dopo il lungo stop per un grave infortunio, dovrà sudarsela parecchio.

Sulla fascia destra Tuya Hyyyrynen fa il bello e il cattivo tempo (a proposito, con quel cognome sai le risate se lei e Szczesny si conoscono, si innamorano e si vanno a sposare? All’officiante gli prende un colpo…vuoi tu, Hyyyrynen, prendere Szczesny… ) e le bianconere prendono un sopravvento tale che non dilagano solo perché ci protegge una santa; santa traversa.
Se qualcuno/a di voi ha giocato a calcio, forse ha avuto un allenatore che alla fine delle sedute metteva in palio una coca o un estathè a chi colpiva la traversa dal limite, era un gioco di precisione balistica; devo dire che ero bravino e più di una volta ho bevuto a scrocco, ma se avevo come avversaria Valentina Cernoia  non avrei avuto speranze.
La grande Cernoia, semplicemente colei che, potendo optare per una sola giocatrice della serie A da portare in viola, sceglierei senza esitazioni, ci ha graziati per ben due volte in pochi minuti con due sinistri da  manuale sui quali, se fossero stati nello specchio, sarebbero stati due eurogoal pazzeschi.

Ma oltre alla traversa ci tiene a galla anche una grande Stephanie Ohrstrom, comunque molto meno colpevole sul goal di quello che non possa sembrare a prima vista, che compie un primo prodigio su Maria Alves.
Un tiro di Tatiana Bonetti che fa sporcare un poco i guanti a Laura Giuliani è tutto quello che di offensivo le nostre hanno proposto nella prima frazione.

Il secondo tempo, con l’ingresso di Parisi al posto di una Marta Mascarello un poco appannata rispetto alla grande prova contro il Milan, porta un filo più di proposte in avanti, che comunque si traducono in un tiro telefonato della stessa Alice e pochissimo altro. Lisa De Vanna, entrata al posto di Vigilucci, continua a non convincere e ad essere troppo distante dalla manovra; quando prende palla è un portento, ma le sue corse grandiose palla al piede finiscono invariabilmente sulla linea di fondo, scortata gentilmente verso di essa dalle difensori juventine. Sempre meglio comunque di una spaesata Thogersen, che ha una velocità esplosiva ma poi non sa quasi mai cosa fare del pallone una volta arrivata in area.

Ma Paloma? Proprio no? Perché nelle partite importanti Cincotta non la vede? Eppure ha dimostrato di avere piedi ottimi, di interagire molto bene con le compagne, di essere veramente parte integrante della squadra.
La Juventus riprende rapidamente il sopravvento, la vuole chiudere  ma la nostra Stephanie è strepitosa prima su Bonansea che, un poco egoista, tira invece di servire la Girelli per il più facile dei goal, e soprattutto sulla scatenata Cernoia, con una parata galattica che si iscrive fin da adesso nella top five di quelle più belle di tutto il campionato.
Nel finale di gara la Sembrant coglie la terza traversa, ci va veramente di lusso; si, le nostre ci hanno provato a giocare, ma senza legni e Ohrstrom se era una goleada schiacciante la Juve non avrebbe rubato proprio nulla.

La sensazione è che questa Fiorentina, senza Alia e con altre assenze pesanti, abbia fatto veramente il possibile, ma le bianconere sono nettamente più forti, poco da fare.
Concludo ribadendo la mia stima e ammirazione per Stephanie Orhstrom;  migliore in campo delle nostre per distacco, purtroppo come ogni volta per i portieri, ruolo di dispiaceri e solitudine con poche gratificazioni subito dimenticate dal pubblico (e questo vale per Buffon come per un portiere delle squadre di periferia più scalcinate) si ricorda più un singolo errore  di tante cose buone, ma Stephanie ci ha salvati da un passivo pesantissimo che dalla Juve sinceramente mi sarebbe dispiaciuto parecchio.

Sezione buone notizie; la Uefa ha detto che dalla prossima Champions ci saranno i gironi all’italiana, quindi sarebbero comunque almeno 3 partite in casa e molte più chance di passare il turno; lottare per lo scudetto sarà durissima, ma anche il secondo posto  vale oro più che mai!!

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