SANGI; Tampieri, Ceci, Lipman,
Rodella, Bursi, Dongus, Imprezzabile, Orlandi, Vicchiarello, L. Roche, Kelly
MILAN; Korenciova, Fusetti, Vitale,
Tucceri, Hovland, Carissimi, Refiloe Jane, Conc, Heroum, Bergamaschi, Giacinti
E’ una bella giornata limpida a San
Gimignano, le torri si stagliano nitide dietro agli spalti del Santa Lucia, che
a un’ora dall’inizio della sfida inizia a riempirsi come solo nelle grandi
occasioni.
Con la mia sciarpa Sangi appena comprata
Il Milan si presenta in formazione
quasi tipo, ma il quasi non è di poco conto, visto che deve fare a meno di Deborah
Salvatori Rinaldi, attualmente l’attaccante rossonera più ispirata e grande ex della partita, alle
prese con una fascite plantare. Quindi unica punta la Giacinti, pregiatissima estremità
di un tridente formato dalla gemella del
goal Valentina Bergamaschi e dalla finlandese Nora Heroum, e con la brava Linda
Tucceri molto più avanzata del solito sulla fascia sinistra.
Ci si prepara alle ostilità
La Florentia, con la capitana Giulia Orlandi, come è noto, alla sua ultima partita, ancora senza Katja
Schroffenegger e con Stephanie Roche non al meglio, adotta invece una tattica
piuttosto prudente, con una difesa a 4, Tamara Dongus mediana d’altri tempi, un
folto centrocampo a 4 con la sola Maegan Kelly in zona goal.
Un mazzo di rose per Giulia (fonte; pagina facebook Florentia San Gimignano)
A dire il vero il primo tempo
scivola via abbastanza anonimo, in una partita combattuta soprattutto a
centrocampo, con qualche lampo come una conclusione a incrociare di Giacinti respinta
meravigliosamente da Amanda Tampieri, portiere di ottima reattività e di grande
sicurezza nelle uscite che fa dormire sonni tranquilli al tifoso ansioso (categoria nella quale
rientro fin sopra i capelli, anzi la pelata). Amanda Tampieri, la giovane
sceriffa che, come in un western, con sguardo sicuro e senza un cedimento fa
rispettare la legge nell’area di rigore, e che respinge gli assalti alla
diligenza delle infuriate ombre rossonere.
In questo è coadiuvata dall’ispiratissima
coppia di centrali formata da Michela Rodella, sempre attenta e finanche
elegante, e la strepitosa, altissima Emma Lipman from Malta, che la si può
soprannominare, in contrapposizione al noto personaggio dei fumetti creato da
Hugo Pratt, la “Lunga maltese”, baluardo sul quale si infrangono i sogni di
gloria di Giacinti e co.
Bursi e Ceci, con grande
sacrificio, rintuzzano i pericoli dalle fasce e cercano di dialogare con le compagne
più avanzate, ma Korenciova a dire il vero nel primo tempo poteva anche portarsi da leggere.
Giulia Orlandi, faro di centrocampo, nella sua ultima partita gioca regalando una summa perfetta di
tutta la sua carriera; sacrificio, dedizione, lotta, piedi educati. Se l’espressione
“fare legna a centrocampo” non fosse solo una metafora, la Orlandi ne avrebbe
accatastata una quantità tale da riscaldare San Gimignano per tutto l’inverno.
All’inizio della ripresa appare
chiaro che questa è la classica partita dove le squadre o si accontentano di un
punto a testa e restano a badarsi a vicenda oppure cercano in tutti i modi la
vittoria; essa conveniva soprattutto al Milan, diciamocelo, con lo scontro
diretto tra Juventus e Fiorentina era un’occasione d’oro per rubare punti a una delle due, o a entrambe in
caso di pareggio.
Infatti le rossonere iniziano a spingere,
e al minuto 55 Valentina Giacinti viene trattenuta in area da Ceci; il contatto
innegabilmente c’è e con esso il rigore, ma è anche vero dire che la Giacinti, davvero
una bella persona fuori dal campo, sul terreno di gioco è abbastanza furbetta,
eccelle infatti nella disciplina tutta maschile del doppio carpiato con
avvitamento in area e dell'accentuazione teatrale della caduta, anche nel primo tempo si è lasciata cadere cercando il
rigorino, ottenendo il risultato di
farsi prendere in antipatia dai tifosi avversari, come successo anche a
Firenze, che poi da buoni toscani iniziano a beccarla (senza per fortuna
offendere, cosa ingiustificabile a prescindere) con lei che talvolta risponde piccata
alle provocazioni. Cara Valentina, se magari la smetti con certi atteggiamenti, nessuno
ti dirà più niente.
Comunque niente, rigore e
trasformazione impeccabile, Milan in vantaggio e si ricomincia.
Dopo il goal, però, Michele Ardito
tiene fede al suo cognome, iniziando a sbilanciare la squadra in avanti;
entrano Isotta Nocchi e Irene Lotti, la Sangi non ci sta, vuole il pareggio, e
solamente sei minuti dopo Linda Tucceri, fino a quel momento una delle migliori
in campo, intercettando una palla in area si dimentica, bontà sua, che con le nuove regole anche la testa dell’omero
fa parte del braccio, e quindi è fallo di mano; lei ovviamente nega e strepita,
ma l’arbitro indica giustamente il dischetto. Un bel regalo anticipato di
natale che Maegan Kelly trasforma in goal, spiazzando Korenciova.
La partita si accende, diventa
sempre più bella, il Milan ha giocatrici più esperte ma con le polveri bagnate,
prima Tucceri, poi Vitale ancora Giacinti si mangiano delle occasioni
colossali, l’attacco rossonero è sempre più nervoso, la Bergamaschi spinge e
crea ma non viene seguita dalle compagne.
E cosa ti fa, a pochi minuti dalla
fine, quel temerario ardito di Ardito? Ti mette in campo (anzi non lui, espulso
piuttosto fiscalmente per proteste, ma
la sua seconda Elisabetta Tona) Melania Martinovic, brava e vulcanica
attaccante molto amata da noi tifosi, e la Sangi ha in campo così tre attaccanti,
il mister ha capito che le rossonere attaccheranno a testa bassa e con sempre
meno lucidità e prova a sorprenderle in contropiede.
Inizia il recupero, il Milan ci
prova ancora, ma è stanco, e a dire il vero è stanca anche la Sangi, anzi no;
ultimo giro di orologio, Isotta Nocchi si impadronisce del pallone e serve con
un ispirato tocco Lotti, che serve poi Evelyn Vicchiarello che scatta sulla fascia, indossa
grembiule e cappello bianco trasformandosi in maitre chocolatier, e serve un
delizioso cioccolatino con cuore scioglievole alla solissima Maegan Kelly che
con un elegante tocco di piatto sinistro deposita in rete.
E’ il tripudio. Le tribune
impazziscono, tutta la panchina corre ad abbracciare le artefici del miracolo,
il Milan è completamente frastornato, ci sarebbero ancora trenta secondi buoni
da giocare ma la reazione rossonera è tutta in un rabbioso tiro da centrocampo
della Giacinti che finisce a chilometri dalla porta di Tampieri. Non ce n’è
più, fischio finale, è solo festa, Giulia Orlandi viene chiamata sotto la curva
e poi festeggiata dalle compagne, impossibile non farsi prendere dalla
commozione, già una vittoria al minuto 94 contro una squadra più quotata è
emotivamente devastante, se coincide poi con l’ultima partita del capitano
tutto questo diventa poesia, poesia del calcio femminile, si questo sport
meraviglioso che riconcilia al pallone tanti delusi da quello maschile mangiato
dai soldi e dai procuratori. La Florentia San Gimignano è nata solo da qualche
mese, ma sabato 30 novembre 2019 ha aggiunto un capitolo storico, indelebile
alla sua storia, e sono felice e onorato di essere stato li con tante altre
persone a viverlo. Non so se veramente la Sangi sia la più bella storia del
calcio femminile come recita il bel pannello visibile dalle tribune, ma se
continua così rischia di diventarlo davvero. Grazie presidente Becagli per aver
regalato tutto questo alla Toscana, e grazie mister e ragazze per averci fatto
vivere queste emozioni.
Dopo la partita sono piovuti autografi nella mia copia libro di Alessandro Alciato dedicato alla nazionale femminile, “Non pettinavamo mica le bambole”. Nessuna delle più giovani è ancora un’azzurra della prima squadra, ma ho voluto lo stesso far griffare il libro dalle calciatrici della Sangi; Michela Rodella, Amanda Tampieri, Isotta Nocchi, Melania Martinovic.
Dopo la partita sono piovuti autografi nella mia copia libro di Alessandro Alciato dedicato alla nazionale femminile, “Non pettinavamo mica le bambole”. Nessuna delle più giovani è ancora un’azzurra della prima squadra, ma ho voluto lo stesso far griffare il libro dalle calciatrici della Sangi; Michela Rodella, Amanda Tampieri, Isotta Nocchi, Melania Martinovic.
Milena
Bertolini, vieni a San Gimignano, vieni a vedere le ragazze,il Santa Lucia, il
mercato al campo, tutta questa splendida realtà. Guarda come giocano e prendi
appunti per il futuro, perché la Sangi E’ il futuro.
IL CORAGGIO DI LAURA FUSETTI
Apro una parentesi per rendere
onore a una grande avversaria, che ha giocato una partita nella partita, la
sfida di una combattente assoluta contro la sua gamba sinistra infortunata.
Laura Fusetti, centrale di difesa meritatamente anche nel giro della nazionale,
comincia a zoppicare vistosamente al minuto 75, e con una forza d’animo non
comune resiste, accasciandosi alla fine di ogni strappo e di ogni scatto anche
in zona d’attacco per poi rialzarsi e continuare ancora a dare tutto. Io e il
mio amico e compagno di tifo Giacomo non credevamo ai nostri occhi, ogni volta
si rialzava, era un miracolo di forza di volontà, e se sono stato contentissimo
per il 2-1 delle nostre, una fitta di dispiacere per la Fusetti l’ho comunque
avvertita.
Ma Laura è stata una fuoriclasse anche dopo la
partita; se infatti alcune giocatrici del Milan sono andate via col cappuccio
alzato e l’aria torva, lei è uscita zoppicante ma sorridente, non dicendo mai
di no a un selfie, a un autografo (e con lei la Bergamaschi, davvero tanto
carina e simpatica). Di Laura Fusetti ce ne vorrebbero minimo tre per squadra,
onore a una giocatrice e una donna fantastica.
UN SALUTO A GIULIA ORLANDI
Dopo gli ultimi buonasera alle
calciatrici di entrambe le squadre, con il palcoscenico che iniziava a spegnere
le sue luci, io e Giacomo ci siamo trovati ad andare verso la macchina proprio
con Giulia Orlandi e delle sue amiche, le ho chiesto l’autografo, ci tenevo ad
avere anche il suo, visto che non ci sarà più occasione di chiederglielo sul
campo.
Una volta arrivati alle rispettive
auto ci siamo salutati garbatamente, ma la mia timidezza mi ha impedito di dirle
queste parole, che mi riescono meglio se le scrivo; tanti, tanti auguri per il
tuo secondo tempo, Giulia.
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