VI ricordate l'intervista dello scorso 2 maggio a Giulia Liguori, portiere del San Giovanni calcio a 5 e grande tifosa viola? in quell'intervista ho fatto in qualche modo intendere che mi sarei occupato ancora di quella squadra che Giulia è stata così brava a farci conoscere, e grazie alla grande disponibilità di alcuni vertici della società, con cui ho iniziato un percorso di collaborazione che si sta già trasformando in amicizia, ho potuto saziare la mia curiosità (che spero sia anche la vostra) su questo mondo affascinante, quello del Futsal in Valdarno.
Rieccoci al San Giovanni fresco di A2 in questa foto ormai storica (Noemi è l'ultima ragazza da sinistra a destra, col braccio sinistro proteso)
Questa intervista che segue sarà solo il secondo capitolo di un piccolo romanzo, quello del San Giovanni calcio a 5 femminile, che sarà un mondo a parte nell'affresco calcistico che presenterò, sia per la disciplina comunque diversa dal calcio a 11 che per seguirlo proprio "In presa diretta" portandovi dentro anche alle dinamiche societarie e alle vicissitudine incontrate dai membri dello staff e se vorranno collaborare anche delle stesse calciatrici, le prime attrici di questa bella realtà che dalla prossima stagione giocherà in A2, un campionato nazionale...quale momento migliore per iniziare a seguirla?.
Ringrazio per questa opportunità prima di tutto il presidente Mirco Bossini, che ha creduto nel mio progetto e mi sta dando una fiducia che spero di ripagare, e grazie anche alla ragazza che sarà la protagonista della nostra intervista di oggi, ovvero la responsabile della squadra femminile Noemi Cavuti, che ho il grande piacere di presentare su "Il viola e il rosa".
Vi avverto, se pensate di cavarvela nella lettura in pochi minuti vi consiglio di rivedere i vostri calcoli, perchè Noemi è uno splendido fiume in piena di pura passione e si è raccontata con grande generosità, quindi il mio consiglio è di gustarvi questa intervista con tutta calma. E non abbiate paura se è "solo calcio a 5", non morde, anzi è un mondo tutto da scoprire e che potrebbe piacervi davvero tanto.
Ma ora vi lascio prendere per mano da Noemi, che ci racconta la sua storia di quasi una vita intera insieme al Futsal;
Ciao Noemi, grazie ancora per essere qua con noi. Vuoi innanzitutto presentarti al pubblico?
Ciao Omar! oddio, mi scappa quasi da ridere, non mi ero mai trovata in questa situazione, ma accetto la sfida e mi metto in gioco con te! Ti avverto, però, che sono davvero un po’ logorroica e quindi, bah! io ti ho avvisato! Comunque torniamo a noi.
Ciao a tutti, sono Noemi Cavuti, ho 25 anni, in realtà quasi 26 ma continuo a dire 25, fa più scena! in molti, soprattutto dove abito, mi conoscono come “la nipote del fattore o di Primino..” ed ho una passione sfrenata (a tratti penso che la mia sfiori la patologia) per il Calcio a 5 o meglio per il Futsal.. forse è stato proprio Primino, mio nonno, a trasmettermela; anzi ne sono certa! È tutto merito o colpa sua… dipende dai punti di vista !
Non è una patologia, se ti fa sentire così felice! e poi, come accaduto a te, da mio nonno ho ricevuto tante cose belle, anche se purtroppo non amava il calcio.
Il tuo ruolo è quello di responsabile della squadra femminile del San Giovanni calcio a 5, che come ho detto è una squadra della quale mi è rimasto la curiosità di approfondire, anzi di scriverne, anche col tuo aiuto, un piccolo romanzo calcistico in attesa di potervi venire a tifare. ma dicci, in cosa consiste esattamente il tuo ruolo? puoi farci un excursus della tua carriera in tal senso?.
Prima di tutto di nuovo complimenti e grazie per l'intervista a Giulia!
Poi, la mia carriera non penso che sia mai nata, anzi è difficile chiamarla tale, ma la mia storia in mezzo ai campi da calcio a 5 inizia davvero tanto tempo fa…
Il primo vero ricordo che ho di un campo penso risalga alle elementari, sempre con mio nonno d’estate nei famosi tornei proprio qui a Campogialli, il paesello dove abito. Mi ricordo che c’era Lui che prima allenava e poi gestiva i ragazzi che si erano messi in testa di fare una squadra amatoriale e facevano i tornei estivi.
Mi ricordo bene, però, che tutto partì quando (non chiedermi il perché, che non lo so) andando una sera con lui prima al campo vicino “alle scuole” e poi al nuovo campo dal niente gli chiesi “Nonno, ma perché si passano così tante volte la palla per fare goal?” lui sorridendo mi rispose solo “Topo, sono una squadra.”
Ecco, queste parole mi hanno sempre accompagnato negli anni e forse è una delle pochissime volte che lo dico.
Poi, più “grandicella” se così posso dire verso gli otto o nove anni la Barbarina (mia mamma) mi portava sempre a vedere il “Borgorosso”, allora era la squadra di Boss, ossia Mirco Bossini, il nostro attuale presidente. E si, ero piccina e tonda ma mi racconta sempre Mirco che già da piccola mi facevo sentire… povere le loro orecchie!
Mio nonno e Boss ,sono stati proprio quelli che mi hanno sempre accompagnato alle partite, fatto sorridere e soprattutto mai giudicata perché sono una donna ed amo il pallone. Nel corso degli anni, purtroppo, mio nonno si è ammalato e ho continuato, da sola o con Mirco, ad andare nei vari campi.
Quando nel 2013 Primino morì, il Borgorosso non c’era già più, credo neanche il Dakota che era la squadra di soli ragazzi che avevamo creato successivamente per non far giocare i ragazzi in mezzo a una strada, ma avevo promesso a mio nonno che qualunque cosa fosse successa sarei andata contro tutti e tutto pur di portare avanti il nostro sogno. Così è stato: nel 2014, io e Boss arriviamo al San Giovanni calcio a 5 di Mirko Massi, attuale allenatore della prima squadra maschile e attualmente vicepresidente, e Francesco Notari, dirigente del consiglio direttivo, e iniziamo tutti insieme la bellissima avventura che prosegue ancora oggi. Una società abbastanza giovane allora, in cinque- sei anni siamo passati da una sola squadra a ben dodici tra maschile e femminile, risultando ad oggi uno dei settori giovanili più completi in Toscana. Ovviamente non avrei mai potuto far nulla, senza il mio Staff: primo su tutti il mio “babbo calcistico” Mirco che mi ha accompagnato e fatto vincere il titolo di campione regionale allievi nel 2015, poi l'altro allenatore delle giovanili Gianluca Faraoni, anche con lui ci siamo divertiti con la Juniores e poi finalmente dopo tanto giovanile sono arrivata anche a vedere una partita (sempre dalla panca) delle prime squadre. Con Mirco, Francesco e Daniele Scarpellini, attuale allenatore delle nostre ragazze, è iniziata l' avventura delle prime squadre, le trasferte da organizzare, le note da preparare e le macchine da contare.
Gli allievi campioni 2015
Abbraccio con Mirco Bossini
Con Mirko Massi e Mirco Bossini con la coppa del campionato allievi.
L’anno scorso mi è stato proposto dopo quasi vent’anni di solo calcio maschile di approdare nel mondo femminile. Inizialmente sono sincera non volevo assolutamente andarci, conoscevo le ragazze ma qualcosa mi tratteva, poi Francesco e Daniele mi hanno fatto ragionare e mi hanno fatto capire che forse, per qualche strana ragione, ero la persona più qualificata per il ruolo, e quindi a Settembre è iniziata l’avventura più bella degli ultimi anni; non solo per i risultati (ovviamente aiutano tanto, non siamo ipocriti) ma è tutto il contesto, la magia che in qualche modo si forma, le amicizie che si creano e la consapevolezza vera (credimi, molto più che nel maschile) che dove non posso arrivare io ci sia una di loro pronta ad arrivarci al posto mio. Mi ci viene da ridere se penso a tutte le volte che mi hanno aiutato a portare il borsone, o la borsa medica! Eppure loro erano giocatrici ed io lo staff.. ma ci aiutiamo tutti per quanto possiamo.
Ad oggi sono la “responsabile” della squadra femminile, ma ho sempre detto loro che prima di tutto sono Noemi, poi la loro responsabile. Anche al Mister Scarpellini, che ormai sono due anni che passiamo insieme tutti i venerdì sulla stessa panchina (e speriamo che mi confermi anche l’anno prossimo...) ho sempre detto che prima sono Noemi. È strano ma credimi che anche con lui, nell’insieme, si è creata una magnifica amicizia. Lui ha “il potere” come dico sempre di capire le donne e quindi in qualche modo c’è stato davvero tanto quest'anno. Povero Daniele! Non sa in che casino si è messo.. alla fine siamo così, ci arrabbiamo perché è sempre in ritardo peggio delle donne, lo mandiamo a quel paese in campo, ma sotto sotto forse ci vogliamo bene. Ma ora che ci ripenso..ma poi, sono responsabile di che o di cosa ?
Noemi con i suoi ragazzi e le sue ragazze; nella seconda foto un incontro amichevole con la nazionale Australiana juniores di Futsal femminile.
Hai ragione, in una "famigliona" come la vostra i ruoli tendono a farsi più sfumati, ma comunque una come te che faccia da sostegno e da parafulmini credimi, è importantissima.
Quante squadre conta la sezione femminile del San Giovanni calcio a 5? ce le puoi presentare?
Il femminile è stata una scommessa nata, forse un po’ per sbaglio un po’ per esigenza, grazie a Daniele circa tre o quattro anni fa quando praticamente me lo sono trovato in cucina e abbiamo iniziato a parlare di creare tutto questo.
Ad oggi contiamo una Prima Squadra, che prima dello stop a causa della pandemia aveva già vinto matematicamente il campionato in corso qualificandosi nel campionato nazionale di Serie A2. Da quest’anno sono arrivate anche le Pulcine! e sono allenate da Boss (che più che presidente è tutto fare, ma penso sia proprio la fortuna della nostra società avere uno come lui, l'umiltà fatta persona). Sono bellissime, credimi, è davvero una soddisfazione vederle giocare con tanto entusiasmo. E poi dovresti sentirle quando fanno i conti per quanti anni ci vorrà loro per venire il prima squadra e giocare con le ragazze. Nel mio piccolo, credo di invidiare loro, oltre che la bravura (perchè fidati, non sono buona davvero col pallone tra i piedi) la loro costanza e spensieratezza.
Da piccoli si spera di crescere presto, e spesso poi si rimpiange di essere cresciuti..
E siamo in due a invidiarle, cara Noemi.
Parlando ora di prima squadra, c'è una bellissima foto che vi ritrae tutte e tutti insieme, calciatrici e staff. Giulia ci ha presentato le sue compagne da un punto di vista calcistico, ti va di presentarci tutte/i (staff compreso) in modo più approfondito, anche da un punto di vista umano? Giulia vi aveva presentato sotto un aspetto più prettamente sportivo, tu cosa altro puoi dirci? per il nostro piccolo romanzo che verrà dobbiamo conoscerne bene i protagonisti.
Qui potete conoscere protagoniste e staff nome per nome (Si ringrazia la sempre gentilissima Giulia Liguori per il paziente lavoro)
Ma Certo! Oddio, speriamo che non si arrabbi nessuna/o! Come ti ho detto prima, siamo pochi ma buoni (ci muove la passione, non altri scopi) quindi tutti facciamo tutto, c’è Daniele Scarpellini che è il Mister, ma come ti ho detto prima è soprattutto un grande amico, uno di quelli che puoi chiamare perché ti piace una persona e lui ti risponde “ci troviamo lì e ne parliamo, ovviamente con uno spritz” oppure quello che ti chiama e ti dice "Ma quest' anno a Formentera ci si va o no?" Come se non ce lo avessi già portato!! E' cocciuto a volte peggio di una donna, ma è un grande uomo.
Poi c’è Mirco Bossini, il Boss, come farei senza di lui… in questi anni ci siamo dati al massimo una pacca sulla spalla a vicenda; non ci vedrai mai dirci il classico “ti voglio bene” è più facile, anzi, che tu ci senta urlare uno contro l'altro, ma credimi che siamo forze le persone più complici che conosco. So che ci capiamo con lo sguardo, lui capisce già a che penso, lsa cosa mi passa per la testa prima ancora che me lo dica, credimi che brontola ed anche parecchio ma a modo suo, per le piccole cose c’è sempre. Beh, forse Boss è la persona più testarda di tutti noi, a volte antipatico e atipico rispetto ad altra gente che conosco, ma è uno dei gradi pilastri della mia vita.
Veniamo alle ragazze, alle calciatrici, che sono prima di tutto amiche.
Da chi parto? Fammi pensare..si da Francesca Tanzi, ovvero Capitan Trilli: mamma, che tipa anche lei!! è strana..anche lei non ti dirà mai il "ti voglio bene" però per noi c'è sempre, non so davvero come faccia. È questo il segreto di una buona amicizia, no? È la mia parte razionale nell’organizzazione delle cose, diciamo così!
Poi ci sono le “giovani” Margherita Bazzini e Anna "Annuccia" Staiano.. beh, Marghe oramai è tanto che è con noi, la prima volta che l’ho vista aveva forse otto anni, è cresciuta nel nostro settore giovanile, senza mai farsi mettere i piedi in testa dagli altri.. Annuccia è un’uragano di emozioni; come dico io è la mia nipote matta! Con tutti quei selfie mi farà diventare scema prima o poi!
Ci sono anche le storiche Come la Silvia "Berli" Berlingozzi, Alessandra "Medo" Medori, Giulia Liguori che tu già conosci e Marsida "Marsi" Milaqi, sicuramente senza di loro tutto questo non sarebbe potuto esserci, la squadra è nata grazie a loro tre anni fa!
E nonostante avessero visto negli anni passati forse solo due o tre volte hanno creduto in me, o ra voglio dire loro grazie davvero per essere rimaste, sono stati gli abbracci più strani e belli allo stesso tempo.
Quest’ anno abbiamo avuto anche delle novità nella rosa ! ad esempio Giulia "Gatto" Pacitto è brava, ma davvero brava credimi. Mi chiederai perché gatto? Perché non ho mai visto nessuno essere così veloce a rialzarsi a 3… e si pensavi che te lo dicessi… hahah no, non potrei mai!
C’è Ilaria “cuore dolce” Ciofini, che è prima di tutto una grande donna. È stabile, è la serietà fatta persona ed è anche un grande punto di riferimento sia in campo che fuori. Di solito è quella che incoraggia, che da la pacca sulla spalla. Poi c’è Maria Costanza "Cocca" Aterini...ecco lei è la donna più insicura che conosca, avrà centomila paranoie, ma quando scende in campo,non so come fa, diventa tutta un'altra persona.. forse solo perché neanche lei conosce le sue capacità.
E poi ci sono loro, ultime ma non per importanza, quelle de “Il trio SOS” ovvero Ilaria Borghesi, Eleonora Innocenti e beh, l’altra sarei io, te lo avevo detto che eravamo amiche. Ci potrei scrivere un libro su di loro, sulla loro testardaggine, e permalosità, ma sono quelle persone che puoi dir loro alle quattro di notte “Ho fame.. mi portate a prendere un cornetto?” e non si arrabbieranno mai, le stesse che puoi passare le serate a cantare e ballare che stai sicuro non scappa niente di quello che è successo!
Te lo ripeto, siamo prima di tutto, un gruppo di amiche, con quella immensa passione per il pallone che ci ha portate ad essere quello che siamo.
"La vostre gloria, dieci ragazze, come un fiume d'amore orna il Valdarno" (semicit. Umberto Saba)
Vedi Noemi, non so come dirtelo, ma mi sono commosso. Forse perchè negli ultimi anni avevo perso un filo di fiducia nelle persone e nell'amicizia, ma che esistano realtà come la vostra mi scalda davvero il cuore. Ok, smetto di fare il sentimentale, perchè io del vostro gruppo sarei quello ansioso e che consola tutti e tutte, il classico magazziniere bonaccione con una parola per tutte.
Torniamo a noi, so che sono stati anni molto belli, con qualche delusione ma anche grandi gioie, come la recentissima promozione in A2 ottenuta con largo anticipo. Nell'arco dei tuoi anni da responsabile, quali sono i momenti magici, quelli da ricordare?
Immagini del memorial Daria Nannelli del settembre 2019.
Certo, ovviamente come in tutte le cose ci sono stati alti e bassi. Non rimpiango niente e nessuno, sono stati utili tutti, anche quelli che apparentemente ci “hanno fatto male” ci hanno insegnato qualcosa, ovvero come non bisogna fare e come una cosa non deve essere.
E ci sono stati anche tante cose belle, anzi sono quelle che ci sono state di più, come la vittoria del campionato allievi nel 2015 insieme a Boss, e le nazionali in Sardegna, ma anche l’essere riusciti a togliere un ragazzo dalla strada e a quasi quindici anni con tanto impegno e due allenamenti in più avergli fatto finalmente prendere il diploma di terza media. La mamma ci disse “senza l’impegno che ha visto in voi nello sport, probabilmente ancora era per la strada e non stava studiando”. Ecco questo è uno dei miei grandi successi, anche più di una partita vinta. Sono cose che ti rimangono, cose che ti insegnano e che ti fanno capire che stai facendo la cosa giusta. Ci sono stati tanti episodi belli, anche per esempio, la C1 di due anni fa che eravamo terzi.. e poi questa stagione è stata come la ciliegina sulla torta.. PERFETTA!E tu pensavi di non avere niente da dire, e invece hai narrato una delle più belle storie di tutto questo progetto di interviste..mi continui a far commuovere, antipatica!! scherzo ovviamente.
Parliamo in fattispecie dell'ultima stagione, veramente positiva e da ricordare, almeno prima dell'arrivo di Marzo; ci puoi raccontare le fasi salienti che l'hanno resa memorabile?
Non penso ci siano state delle fasi, credo piuttosto che ci sia stato un percorso di crescita sia sportiva che personale di tutte le ragazze e di noi compresi. Ti dovessi dire però le partite che mi ricordo più di tutte ce ne sono un paio.. c’è stata quella a Viareggio, quella contro il Montecalvoli, penso che sia stata la nostra svolta, quella contro il Pisa in casa loro, la finale persa, perché nonostante il brutto risultato per assurdo ero sicura che quello sarebbe stata la nostra fortuna! Poi Signa, un giorno che non si arrivava mai, e la chiamata a mia mamma urlandole che avevamo vinto!
E il 28 febbraio 2020 alle 22:30 San giovanni – Futsal Pistoia.. beh penso di ricordarmi tutto, ogni goal, il tifo, ogni canzone messa apposta per il riscaldamento, le facce delle ragazze, la grinta, la rabbia e la voglia di riscatto nei loro occhi, le solite parole dette al mister per scaramanzia, il “BENVENUTE ALL' INFERNO SIGNORE MIE”, la maglia di Boss ed io che sono più scaramantica di Annuccia mi ero messa le stesse cose come tutti i venerdì ed avevo esattamente fatto tutte le stesse cose. Ricordo che al triplice fischio ho lasciato le maglie alle ragazze ho messo i Queen a tutto volume ed abbracciato Boss urlando “Abbiamo mantenuto la promessa, ce l’abbiamo fatta”. Poi abbiamo iniziato a piangere e ballare tutti e sono finita sotto la doccia.. ma me l’avevano promesso! Quella sera tutto era concesso!
L'orgoglio e la voglia di celebrare un traguardo.
Sono emozioni che solo chi le ha provate sa cosa vogliono dire, ma grazie di avercele fatte arrivare anche a noi, credo che tutti i lettori proveranno una fitta di dispiacere per non essere stati parte della vostra festa. Accipicchia, mi sembra di vedere tutto, e vi ho visto solo in una foto! Ma ci siamo fatti una promessa, appena sarà possibile verrò a vedervi, e io le promesse, lo scoprirai, le mantengo, specialmente queste.
Dopo i bei ricordi, devo farti qualche domanda meno piacevole. Purtroppo la pandemia, tra le altre cose, ha spezzato tanti sogni sportivi, e ricominciare sarà dura, specialmente per gli sport indoor come il futsal. Cosa prevedi per il futuro della disciplina?
Ed io che mi ci stavo abituando alle “belle domande”..sinceramente però me la aspettavo, era inevitabile.
Beh, sarà sicuramente dura come in tante altre discipline, confido in chi di dovere tenga conto un po’ di tutto, diciamo così. Ma purtroppo mi sa che la strada è ancora lunga…
La percorreremo tutti insieme al vostro fianco, tutti noi tifosi e appassionati vogliamo solo che tutti voi, società e atlete, torniate alla normalità, perchè la vostra normalità sarà anche la nostra, e non temete, vi prenderemo per mano e vi sosterremo come se fosse passato solo un istante. Non vi dimenticheremo e saremo con voi, e credo di poter parlare a nome di tutte e tutti.
Quando ricomincerete la nuova stagione in A2 ( e lo voglio dare per scontato, sono ottimista) probabilmente ci saranno parecchie partite a porte chiuse. Quanto vi mancherà il vostro pubblico, e che rapporto avete con esso? che ci dici delle persone che vi vengono a vedere, e delle quali come ti ho già detto spero di fare presto parte anch'io?
Il nostro pubblico, che bello! Sono stati sempre presenti ed efficienti. Ti dico solo che a febbraio in palestra cerano striscioni, cuori, bandire di tutto, una vera festa sugli spalti!
Credo che il nostro rapporto sia principalmente di fiducia; noi crediamo in loro e loro credono in noi. Semplice, no? Sicuramente dovessi ad ora pensare di giocare senza di loro, che ti ripeto orami sono parte integrante della squadra mi manca l’aria, ma se così sarà ce ne faremo una ragione.. ma ci mancheranno tanto credimi. Sicuramente non il sentire “Forza Ragazze” delle nostre ultras..ma no, quali ultras, sono le nostre amiche (G&G)!! ma davvero, scherzi a parte sarà strano, e sarà difficile.
Comunque, certo, oramai ti aspettiamo! Devi venire per forza a conoscerci, oramai fai “parte di noi”, quindi benvenuto in questa famiglia di pazzi!
Vedi Noemi, secondo me no, non è semplice, la fiducia reciproca è la cosa più difficile da conquistare in assoluto, e se ci riuscite, se avete fatto innamorare delle persone di voi e avete vissuto insieme lo stesso sogno, avete già fatto il vostro capolavoro. E ti ringrazio tanto, ma tanto, si avermi detto che faccio parte di voi, siccome ancora non mi ero commosso...meno male siamo alla fine sennò mi ci voleva un altro fazzoletto! (si, sono un sentimentale, e allora?)
Concludiamo con un sorriso,che ci vuole sempre; quanto sarà bello ritrovarvi al primo allenamento di squadra, rivedervi anche senza magari potervi riabbracciare? quanto aspetti questo momento?
L'ultima foto insieme di questo splendido gruppo.
Guarda ne parlavo proprio stamani con cuore dolce (la Ciofini) sarà sicuramente strano, perché è una delle cose che facevamo di più, gli abbracci ed i sorrisi che ad oggi purtroppo sono nascosti dalle mascherine sicuramente mi mancheranno, ma credo che più o meno la pensiamo tutte allo stesso modo: il vedersi, seppure con tutte le precauzione del caso, passare un pomeriggio insieme ma distanti sarebbe vitale; ormai più che una squadra siamo diventate una grande strana famiglia.
Aspetto tanto questo momento, dopo (boh, ho perso il conto dei giorni...) sarebbe ossigeno puro in tutto l’assurdo che ci circonda.
Hai ragione Noemi, è una nuova normalità quella che ci aspetta, ma credo che già riavvicinarsi sia importantissimo, come lo è usare tutte le precauzioni possibili; ma mai bisogna dimenticare la normalità di ieri, quella "vecchia" quella cara che fino ad ora forse non sapevamo quanto fosse cara, e che non dovrà mai essere soppiantata da nessun nuovo che avanza; i sentimenti, gli abbracci sconfinati ora interrotti, sono quelli che dobbiamo tornare a darci appena possibile, sia per festeggiare una vittoria che per consolare una sconfitta, perchè quando si creano realtà come la vostra, come il San Giovanni calcio a 5, la vittoria c'è già stata, e alla fine conta aver viaggiato insieme a voi più che aver raggiunto una meta. A presto ragazze e ragazzi, per altri viaggi e altri sogni.
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