venerdì 29 maggio 2020

SAN GIOVANNI CALCIO A 5 STORY; ILARIA CIOFINI, UNA VITA DA MEDIANA.


Di Ilaria Ciofini, appena la conosci anche solo virtualmente, ti arriva subito la simpatia, il dinamismo, la voglia di fare e di mettersi in gioco nella vita come sul campo. Poi leggendo le sue risposte scopri tante belle storie, tanta vita sportiva vissuta stagione dopo stagione e stagione dopo stagione amata, e adesso che il suo presente è quello di centrale del San Giovanni calcio a 5, la realtà che davvero amo raccontare attraverso chi lo rende meravigliosa partita dopo partita, Ilaria ci ha raccontato il suo oggi e tutto il suo ieri con la generosità tipica di tutte le intervistate del San Giovanni, forse per appartenenza, forse perchè innamorate della loro squadra, queste interviste sono meravigliose, un roseto a parte nel giardino di questo progetto.

Ilaria Ciofini si presenta..con un po' di mistero.


Ma ora veniamo a Ilaria e ai suoi racconti, con me che in casi come questi mi limito ad accompagnare, al dare il la a un palpitante concerto di vita.

Ciao Ilaria, lasciami esprimere ancora il piacere di averti su "Il viola e il rosa" vuoi innanzitutto presentarti ai lettori? E chi, o cosa, ti ha fatto innamorare del pallone?

Ciao Omar, innanzitutto volevo ringraziarti per questa intervista e per avermi dato l'occasione di raccontarmi un po'. Mi chiamo Ilaria Ciofini e beh, che dire..la mia storia calcistica è iniziata da circa 15 anni. Dunque partiamo dall'inizio come mi chiedi. No ho iniziato in realtà in età piuttosto matura, ovvero a 19 anni. Prima di quel momento la mia esperienza calcistica era stata nei parchi  contro i ragazzi. Però per ben cinque anni in  fase adolescenziale avevo praticato un altro sport ovvero la pallamano. Sono approdata al calcio da grandicella, avevo sempre avuto la passione per questo sport grazie a mio padre che fin da piccola mi ha insegnato i primi "rudimenti" se così si può dire. Ricordo ancora oggi dei pomeriggi invernali infiniti in cui non essendoci altri bambini al parco con cui giocare lui si metteva lì ad insegnarmi a colpire di collo o di piatto. Devo a lui questa passione e anche se penso che nella formazione di una bambina giocare nei settori giovanili coi maschi l'aiuti estremamente a formarsi come giocatrice. D'altro canto penso che ci voglia anche un'esperienza al di fuori di essa, in quanto può  aiutarla a diventare meno omologata ed a sviluppare un'istintività da riportare in futuro al di fuori da schemi e tatticismi.   

Vedi, forse in età "matura" se 19 anni può veramente definirsi tale in qualsiasi contesto, avrai iniziato col calcio ufficiale e con tutte le regole, ma il calcio da strada è già aver giocato a calcio, come dice anche Gattuso ai ragazzi di oggi manca giocare con gli amici, si affinano tecnica, istinto, si imparano i trucchi; io sono uno scarpone unico, te lo assicuro, ma negli uno contro uno qualche fintaccia me la ricordo bene, e potrei dire la mia, pur essendo improponibile in qualsiasi altro contesto. E anch'io, quando non avevo nessuno, giocavo con mio padre, e sono stati tra i miei più bei momenti di sport, come credo lo siano stati anche per te; evviva quindi tutti quei genitori che hanno regalato il tempo ai loro figli, trasmettendo loro passioni che poi si sono portati fino all'età adulta.
E che ruolo ricoprivi nel calcio a 11? è sempre stato il tuo o ne hai provati altri?

Guarda Omar voglio risponderti a questa domanda con una citazione di una mia grande amica e compagna Serena Chellini (in arte il "Giaguaro") con cui abbiamo condiviso veramente tanti, se non quasi tutti questi anni di calcio, la quale mi ha sempre definito una giocatrice molto versatile: so giocare a centrocampo, a centrocampo ed anche a centrocampo. Ho sempre giocato come mediano se così si può dire..negli ultimi anni come vertice basso davanti alla difesa che è il ruolo che in assoluto preferisco. Ho giocato anche in altri ruoli, trequartista, punta, fascia, centrale di difesa, persino una volta terzino..ma come ti ho detto la mia dote principale non è la versatilità..sono sempre stata una centrocampista e forse nonostante la mia esperienza col calcio a 11 si sia conclusa lo sarò sempre...quella visuale di campo appartiene in un certo senso al mio modo di essere.

La tua "vita da mediano" merita tutto il rispetto del mondo, perchè i mediani sono quelli che ti fanno vincere le partite, alcune tra le mie giocatrici preferite ricoprono quel ruolo.
Hai militato per otto anni nella Stella azzurra, importante squadra femminile dei dintorni di Arezzo, dove tra l'altro ha giocato anche Elena Bruno, una delle persone che più mi sono vicine col mio progetto e che colgo l'occasione di ringraziare pubblicamente, e della quale sei stata anche capitano; cosa ci racconti di questo lungo periodo con questa maglia?

Una giovanissima Ilaria nella Stella Azzurra


Elena Bruno la conosco anch'io e colgo l'occasione per salutarla, ma non ci siamo incrociate perchè la mia esperienza con la Stella Azzurra si è chiusa quando lei è arrivata, ovvero nel campionato di Serie B. La Stella Azzurra è stata la mia "casa" per otto anni. La mia famiglia...il mio tutto. Sono stata onorata di esserne per molto tempo capitano e soprattutto di aver portato, insieme alle mie compagne, una realtà così piccola dalla serie D alla serie B. Una squadra nata in un paesino vicino ad Arezzo che è arrivata a giocare nello stadio cittadino e ad essere la prima squadra della città..sono soddisfazioni indelebili. 

Fiera capitana della Stella Azzurra


La Stella Azzurra mi ha cresciuta come una  vera e propria famiglia, sono arrivata da bambina e non dico di esserne uscita donna ma sicuramente più matura e consapevole. Di aneddoti in otto anni ci vorrebbe un libro intero probabilmente, ed io non ho il dono della sintesi. Siamo sempre state in primis un gruppo di amiche, io ho vissuto diciamo un passaggio di due generazioni diverse ma le "cavolate" pre e post partita sono sempre state all'ordine del giorno. Racconterò poco per non imbarazzare nessuno, posso solo dire che a distanza di tempo ciò che ti rimane sono davvero questa cavolate ed ancora nelle cene e nei ritrovi queste storie riprendono vita. Ho avuto la fortuna di vivere molte emozioni con questa maglia, promozioni, vittorie ma se dovessi sceglierne una direi sicuramente la vittoria della nostra prima Coppa Toscana nel 2012. E' stata una vittoria epica, una stagione sfortunata con tanti infortuni, ci ritrovammo con una rosa molto esigua e ci presentammo contro le favorite dell'Agliana (già vincitrici del campionato) veramente decimate e stremate da tutto l'anno sportivo. Ma la nostra forza di volontà ha prevalso su tutto...voglio ringraziare le mie compagne di allora...per avermi fatto sollevare quella coppa, ancora oggi a parlarne ho gli occhi lucidi.

Stella Azzurra ovvero appartenenza.



Vedi, credo che anche quando vi ritroverete tra 50 anni queste storie salteranno fuori, e vi emozionerete ancora per quella coppa contro l'Agliana, certe cose inumidiranno sempre gli occhi ed è bellissimo così, grazie per averle condivise con noi lettori, la vostra felicità adesso è un po' anche la nostra.

Dopo la Stella Azzurra  hai giocato per sei anni in un'altra squadra nota ai calciofili toscani, il San miniato Siena; cosa ci vuoi raccontare di quest'altra esperienza?

Ilaria nel San miniato 


Il San Miniato è stata per me una seconda pelle. Dopo la Stella Azzurra non pensavo di riuscire a coinvolgermi così epidermicamente con un'altra squadra ed un'altra società. Invece così è andata. Diciamo che parte del mio "vecchio" gruppo della Stella Azzurra ha condiviso questi anni con me quindi tutto ciò mi ha facilitato. Anche lì siamo partite dalla serie D per poi ottenere due promozioni nel corso dei sei anni in cui ho vestito questa maglia, siamo arrivate fino all'Interregionale. L'anno scorso abbiamo vinto praticamente tutto, Campionato, Coppa Toscana e Coppa Italia col San Miniato (NB;che triplete fantastico!!) poi nazionali con L'Alter Ego e finali regionali e nazionali con la Rappresentativa Uisp; anche questa è stata una grande soddisfazione, oltretutto ottenuta con la fascia da capitano dopo molti anni di partecipazione alla selezione della Rappresentativa Uisp di Arezzo,.è stato un anno veramente irripetibile. 


Vittoria da capitano della rappresentativa Uisp di Arezzo...fenomenale Ilaria!!!


Una partita su tutte...difficile citarla. Da un punto di vista di traguardo calcistico forse ti direi la vittoria in finale di Coppa Toscana l'anno scorso al Buozzi, perchè è stato il primo risultato importante conseguito dalla squadra fino a quel momento.

Qui con il portiere del San Miniato Siena e grande amica Valeria Mazzola.

In mezzo a questi sei anni di San Miniato ho giocato per un anno in Casentino, con le mitiche CCF. E' stata una parentesi breve ma importante soprattutto a a livello umano.Poi ho chiuso con il calcio a 11 tornando per un ultimo anno in terra senese. 

Non ho veramente parole, sei davvero una specialista di coppe e promozioni (ultima ma non ultima quella in A2 col San Giovanni appena conquistata) mi fa piacere per te, si parla sempre di giocatori e giocatrici "che non hanno vinto mai" per dirla alla De Gregori, come se contassero solo i blasoni e i campionati di prima fascia, ma questi non sono trofei, non sono vittorie, non sono momenti da portare nel cuore come se fossero uno scudetto in serie A o una Champions? Sei una vincente, tu e tutte quelle col tuo cuore e col tuo coraggio.
 Per concludere col calcio a 11; ti va di ricordare compagne e avversarie più forti con le quali hai incrociato il tuo cammino?

Qui Omar dovrei veramente citare l'elenco del telefono perchè credimi che per quanto può sembrare banale e buonista..ogni compagna mi ha dato qualcosa, ovviamente intendo di quelle con cui ho condiviso più anni insieme. Io ho letteralmente imparato dalle mie compagne, o un gesto tecnico, o l'attitudine alla fatica e al lavoro, o la voglia di far gruppo e stare insieme. Su questo punto cito nuovamente Serena Chellini, un motore, una fucina di simpatia, vitalità e calore umano. Imprescindibile in ogni squadra. A livello tecnico sicuramente tra le persone più forti e blasonate con cui sono stata onorata di giocare cito Valentina Fambrini storico capitano del Siena e la ex Nazionale e ex Fiorentina Serena Patu. Poi voglio citare le persone splendide con cui ho condiviso tante vittorie in questi anni, che mi hanno permesso di vincere tanto, perchè senza gruppo penso che nessun singolo può essere valorizzato. Giulia Bruci, Valeria Mazzola, Simona Giorgini, Clara Meattini, Francesca Solazzo, Giulia Martini, Francesca Pecorellii , Andrea Toppi, Jessica Marraccini Costanza Mascilli potrei continuare per ore.. queste sono alcune delle persone con cui sono cresciuta calcisticamente e con cui ho condiviso moltissimi anni in varie maglie insieme. Sono parte del mio percorso e non sto citando tutte (non voglio che chi non cito ci resti male) perchè la mia lista è veramente infinita e voglio ringraziare tutte le persone che sono state mie compagne in tante splendide vittorie ed altrettanto amare ma formative sconfitte. 

Ti ringrazio per tutte coloro che hai citato, adoro i nomi, adoro che persone che hanno macinato una vita calcistica con passione e coraggio siano nominate, che purtroppo nessuna Gazzetta ha mai celebrato le vostre imprese se non con occasionali e mortificanti trafiletti.
Adesso mi interessa moltissimo, e credo anche ai lettori, il tuo percorso parallelo al calcio a 11, ovvero la tua storia di capitano e presidente dell'Alter Ego, una squadra di calcetto UISP completamente autofinanziata con la quale hai vinto molto, compreso un titolo a livello nazionale. Ti va di raccontarci la storia decennale dell'Alter ego abbondando in particolari? sono queste le storie che amo più far conoscere.

La grande avventura dell'Alter ego.


Dunque il capitolo Alter Ego...diciamo la saga potrebbe riempire un'enciclopedia! 
L'alter Ego è nato circa  dieci anni fa..ne sono sempre stata il presidente e il capitano. E' stata dura portare avanti questo impegno nel campionato Uisp per tutti questi anni, ovviamente molte società di calcio a 11 non vedono di buon occhio una esperienza parallela alla loro attività, temono infortuni e un calo di rendimento. Ma io in questi anni non ho mai ceduto, se questa sia stata una scelta coraggiosa o una scelta che un po' mi ha escluso da un certo tipo di professionismo chi lo sa..forse lo capirò nel tempo.


Ilaria in azione in giallorosso



 Per me è sempre stata ricchezza. Ricchezza di esperienza, ricchezza a livello formativo perchè ritengo che specialmente a livello tecnico il calcetto possa aiutare molto ad affinare la tecnica. Ma soprattutto che è sempre stato l'aspetto più importante della mia intera carriera calcistica, ricchezza a livello umano. E' una squadra nata da NOI, amiche di una vita, compagne, senza grandi sponsor, senza società alle spalle, in molte ricopriamo altri ruoli dirigenziali oltre che giocare. Abbiamo vinto molti campionati UISP provinciali ad Arezzo, può sembrare presuntuoso da dire ma ho perso il conto. Abbiamo vinto quattro titoli Regionali ed anno scorso a fine giugno è arrivato anche il tanto agognato titolo Nazionale. 

Campionesse nazionali!!!


Ci abbiamo provato per tre anni consecutivi e finalmente siamo riuscite a cucire lo scudetto nei nostri petti. Vincere in questo modo, diciamo da "sole", autofinanziandosi, inventando ogni anno qualche lotteria da cui attingere la quota per partecipare ai campionati nazionali, andando contro il volere talvolta delle nostre società di appartenenza, ma soprattutto vincere con amiche, non compagne saltuarie con cui ti ritrovi a giocare in un'annata calcistica (e magari nemmeno sotto sotto tolleri molto) ma scegliere ogni anno di portare avanti questa maglia è stata negli anni una soddisfazione per me impagabile. L'Alter Ego Omar è un pezzo del mio cuore, le mie compagne lo sanno. 

Mi hai fatto venire letteralmente la pelle d'oca, che storie meravigliose che posso raccontare grazie a voi. Immagino i sacrifici, il lottare contro chi non vedeva di buon occhio il progetto, e poi le gioie immense; un film bellissimo che mi sta scorrendo davanti agli occhi anche senza aver mai visto e conosciuto le protagoniste, sei stata travolgente.

Poi per te arriva il San Giovanni calcio a 5; raccontaci il tuo percorso in questa bellissima realtà, i momenti più belli, i rapporti che avete stretto tra compagne; tutto quello che ti interessa che rimanga nella memoria.

Qui e nelle foto successive; centrale nel San Giovanni calcio a 5

Siamo arrivati ai giorni nostri più o meno, è stato un viaggio lungo ma spero non troppo, purtroppo mi viene facile dilungarmi. Ti dico cos'è per me il San Giovanni calcio a 5. Per me il San Giovanni rappresenta quelle storie d'amore improvvise che ti arrivano tra capo e collo quando meno te lo aspetti e ti ritrovi disillusa o cinica nei confronti della vita. Ma la vita è sempre lì a ricordarti la sua imprevedibilità purtroppo o per fortuna. Volevo un'esperienza nuova e volevo mettermi in gioco dopo il calcio a 11 ma non avevo un'aspettativa precisa. Pensavo un po' che gli anni migliori fossero andati ecco...Ciò che è avvenuto da settembre 2019 in poi è stato una magia o come direbbe il mio mister che saluto un "incanto". Un gruppo splendido, eterogeneo, di ragazze ognuna diversa, ognuna disposta a sacrificarsi per l'altra e ognuna originale sia in campo che fuori. 


Vorrei spendere qualche parola sulle mie compagne...innanzitutto vorrei ringraziare la parte tecnica, diciamo sia il mister Scarpellini che la dirigente Noemi che soprattutto il presidente Mirko Bossini. Senza queste tre figure niente di quello avvenuto quest'anno sarebbe stato possibile. 
Partiamo dai portieri, Giulia Liguori un'emblema di costanza ed umiltà. La mia "collega naif" il muro Giulia Pacitto con cui abbiamo costruito una grande intesa dentro e fuori dal campo. C'è il gruppo poi delle "storiche" della squadra e, senza di loro, il San Giovanni non solo non sarebbe qui, ma non sarebbe proprio esistito. 
Marsida Milaqi, sempre portiere, la punta di diamante Alessandra Medori, e la fascia instancabile e imprevedibile Silvia Berlingozzi. 
Menzione particolare la voglio fare per capitan Trilli Francesca Tanzi, un cuore e una generosità difficilmente trovabili. 
Poi Omar ci sono le "piccine", la piccola ma grande Marghe che secondo me è già un'adulta nella testa e la bomba ad orologeria Annina Staiano.. Chiudo con "rabbia" Eleonora Innocenti...un toro, forza fisica incredibile ed instancabile anche nella testa.
 L'altro tornante è Mariacostanza "Cocca" Aterini..che ti devo dire, con gente che corre così tanto sono nella bambagia da giocatrice più vecchietta e ultima e non ultima la "nostra" Borghesi Ilaria. Il nostro Di Caprio le dico sempre, diva, in grado di decidere con una giocata una intera stagione sportiva. Grazie a tutte voi citte per questo sogno.


Per me la partita più bella è stata quella contro il CUS Pisa al ritorno di quest'anno dove abbiamo alzato un vero e proprio fortino e abbiamo difeso per un tempo intero. Diciamo che ce la siamo un pò fatta sotto ma questo sforzo è stato ripagato è stato un tassello davvero importante per la vittoria finale del campionato. Maria Costanza Aterini detta Cocca che gioca laterale nei primi 5 minuti era un po' in palla..aveva lo sguardo del cerbiatto prima di essere investito in tangenziale. Ha stranamente sbagliato qualche stop. E' durata poco già dopo 5 minuti si era ripresa, ma il pensiero della sua faccia mi fa ridere tuttora. E l'epilogo della partita ancora di più. Tra di noi la cosa che apprezzo maggiormente è come ci prendiamo in giro..come riusciamo a scherzare sui difetti dell'altra quando sbagliamo, come riusciamo a "fogarci" anche nelle partitelle e poi a sfottere la squadra perdente. 



Non c'è omertà, non ci sono non detti. Secondo me rivela un grandissimo attestato di stima, il saper scherzare con intelligenza sui difetti altrui, e il riuscire a comprenderli e a livellarli in campo trasformandoli nell'unica entità che ha forza: la Squadra.

Dammi un attimo Ilaria...quando mi sarò ripreso da tutto questo turbine di forza e bellezza sportiva proseguirò nell'intervista, che farà emozionare tutte le tue compagne...e ti costerà un'entrataccia da Mariacostanza alla prima partitella contro, ma il dolore passerà, tranquilla :-) 

Dunque, mediana nel calcio a 11, e nel calcio a 5 invece che ruolo ricopri?

Gioco centrale Omar. Anche qui per i motivi di cui sopra...la versatilità non è davvero il mio  forte, so fare solo quello. 

Ma almeno lo sai fare bene, ed è questo che conta.
Ancora prima della pandemia avevate già vinto il campionato di serie C conquistando un posto nel campionato nazionale di A2; puoi dirci il tuo ricordo più bello della partita scudetto (Match che ormai mi pare di aver vissuto anche a me..) l'attimo che hai cristallizzato nel cuore?

Beh, l'ultima partita che abbiamo giocato prima del lockdown che è stata quella che ha sancito la promozione, e penso che non me la scorderò mai. Non stavo bene quella partita..avevo rimediato un infortunio muscolare che non mi ha dato tregua per una settimana. Non sapevo onestamente se ce l'avrei fatta a scendere in campo, era un'impresa abbastanza ardua come tempi di recupero. Mi disturbava anche l'idea di non trovarmi fisicamente al cento per cento per quella sfida ma è proprio vero che dove non arriva il fisico arriva la testa. E se dovessi descrivere la mia esperienza calcistica o dare un consiglio direi questo. Non c'è un limite sportivo che la testa non possa risolvere o cercare di livellare. Se vuoi fortemente qualcosa è il 90 per cento di ciò che ti serve per ottenerla (intendendo in questa la volontà e l'abnegazione).   Il mister ha creduto in me e alla fine l'ho giocata praticamente tutta, è stata una soddisfazione incredibile, non sapevo prima di entrare in campo se sarei riuscita a tenere botta ma invece è andata come in una favola.  

Grande, concordo con te, e poi rimango ancora sbalordito su come combattiate voi donne su un terreno da gioco, sono calcisticamente "innamorato" di voi proprio per la vostra forza, la vostra mancanza di falsità, il non risparmiarvi mai e a volte andare anche oltre; il vostro è nobilissimo calcio femminile, quello dei "campioni" dell'attuale serie A  che non giocano per un'unghia incarnita è un calcio da femminucce.
Ultima domanda; cosa ti aspetti dalla prossima stagione? quanto ti sentirai "strana" a giocare senza pubblico? pensi che sarete comunque più forti di tutto questo?

Omar sinceramente non so bene cosa aspettarmi, purtroppo penso che fino a quando tutto questo non sarà finito la normalità anche nell'esercitare questo sport sarà un'utopia. Non mi spaventa giocare senza pubblico, ogni giocatore deve essere animato da delle  grandi motivazioni che devono venire fuori nei momenti di difficoltà. Noi le abbiamo, ognuna di noi ha lottato per questo obiettivo con le unghie e con i denti quindi dobbiamo solo guardare avanti con speranza ed essere pronte e al pezzo quando ci daranno il via per poter fare una delle cose che più amiamo nelle nostre vite. Sono convinta che le mie compagne, e io, quel giorno ci faremo trovare pronte.

L'ormai consueto saluto del San Giovanni (e di Ilaria)

Credo, anzi SONO SICURO che sarete pronte e consapevoli, e che abbiate in voi tutto quello spirito di resilienza che vi farà adattare a qualsiasi cambiamento pur di poter proseguire nel vostro sogno, pur di continuare nel fare ciò che amate, e con il subentro della normalità "antica" che appena dopo il vaccino riprenderà a mio avviso istantaneamente il sopravvento cancellando ogni traccia di questa che adesso è la (a)normalità attuale, riprenderete a giocare a Futsal come avete sempre fatto, ma con ancora più rabbia e più gioia.

Che dire, Ilaria? vedi, tu ti sei scusata molte volte perchè ti pareva di essere troppo enciclopedica e dilungarti troppo, e noi invece avremmo voluto avere il doppio, il triplo delle tue storie, dovresti scusarti, si, ma perchè non abbiamo modo di passare ancora più tempo con te, come un'ospite graditissima che se ne deve andare via prima del previsto.
Io ti ringrazio di cuore, come le tue compagne e tutti coloro che hanno creato la splendida realtà del San Giovanni calcio a 5, che è bello conoscere e far conoscere. Ci vediamo presto sui campi di calcio, alla prima occasione in cui sarà possibile sarò sugli spalti, vostro nuovo tifoso, per vivere insieme a voi un altro sogno targato San Giovanni.


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