Cari lettori,
Oggi ho il piacere di presentarvi una sportiva vera, una donna che se non la conoscessi personalmente dubiterei perfino della sua esistenza, ma invece Ilaria Bianchi esiste eccome ed è una delle donne più formidabili che abbia mai incontrato, la passione per lo sport fatta persona.
Grinta e determinazione da numero 1
Quando finirete di leggere l'articolo resterete sbalorditi da tutto ciò che Ilaria ha fatto, e non amatorialmente giusto per passare il tempo, ma sempre a livelli altamente competitivi per la categoria di riferimento.
E in tutto questo ha trovato anche il tempo per avere assieme al marito Antonio due bellissime figlie, Sara e Cecilia, che di cognome fanno Prugna e si, Cecilia è proprio la fantasista dell'Empoli ladies tanto cara a chi ammira il bel gioco.
Proprio sugli spalti di Monteboro ho conosciuto Ilaria, come altri genitori orgogliosamente al seguito delle figlie, e con lei come con altri è scattata subito una stima reciproca che poi si è trasformata in amicizia.
Quando le ho chiesto di concedermi un'intervista conoscendo il suo passato, tra l'altro, di calciatrice (e preparatevi a un'emozione quando saprete ruolo e numero di maglia....) e il suo presente di runner, le ho detto anche "Oh, se poi ti è capitato anche di fare altri sport e vuoi parlacene..." Ecco, ho scatenato l'inferno!! E ne è uscito uno spaccato di sport femminile veramente inestimabile, mi sento i brividi a presentarvelo.
Ma è arrivato il momento di lasciar parlare Ilaria stessa.
Ciao Ilaria, onoratissimo di averti qui su "Il viola e il rosa". Ho già detto qualcosa di te, ma parlacene tu stessa, cominciando proprio dal calcio. Una foto "galeotta" su Facebook ti mostrava in un undici calcistico, quindi ora ti tocca farci tutta la storia; quanto hai giocato a calcio? anzi, quando hai iniziato a praticare sport?
Ciao Omar, la mia storia sportiva e’ iniziata col nuoto, ai miei tempi era lo sport consigliato dal pediatra ed i miei genitori contro la mia volonta’ mi iniziarono a questo sport a cui poi presi passione ed insieme a mio fratello abbiamo praticato a livello agonistico fino all’eta’ di 15 anni in quel di Pontedera, accompagnati da mia mamma. In quel periodo io abitavo a Montopoli ed in quel borgo non c’era molta scelta per la pratica di uno sport ed i mezzi pubblici per poter raggiungere altre localita’ erano praticamente assenti.
Una giovanissima Ilaria nel periodo del nuoto, durante i campionati UISP
La mia indole sportiva pero’ mi ha tenuto sempre in movimento, ed il vantaggio di abitare in paese mi ha portato sempre ad uscire e giocare a pallone con gli amici ed i compagni di scuola; ricordo che, quando si formava la squadra, ero tra i primi ad essere scelta perche’ rappresentavo “una garanzia”.. insomma ero il “maschiaccio” del paese. Sin da piccola il mio papa’ mi ha fatto praticare anche lo sci, sempre in modo amatoriale e che ho continuato a praticare anche con Antonio e le bimbe.
Quando il nuoto inizio’ a diventarmi “stretto” passai alla pallavolo, in una squadra del paese, che ho praticato per circa tre anni. Nel mentre, dal 1984 al 1987, ho frequentato l'ISEF di Firenze, proprio per la mia passione totale per il mondo dello sport. E proprio mentre praticavo la pallavolo, nell’estate del 1987, nel mio paese, fu organizzata una partita di pallone femminile tra il rione del Perinsu’ e quella del Peringiu’.
Le ragazze del rione perinsù (Ilaria è la terza accosciata da sinistra)
Chiaramente eravamo tutte ragazze che non avevano mai giocato a calcio e quindi per circa un mesetto ci trovavamo la sera per allenarci e capire le regole del gioco, fu un periodo bellissimo, dove l’entusiasmo di tutte noi ebbe il sopravvento e la partita fu un successo seguito da una tribuna gremita di tifosi. Proprio in quel periodo ho conosciuto Antonio che era allenatore della squadra del perinsu’ e organizzatore dell’evento e che poi e’ diventato mio marito. Qualche giorno dopo mi vennero a suonare il campanello un ragazzo ed una ragazza per convincermi ad andare a giocare a pallone nel Casteldelbosco, paese limitrofo al mio. Lasciare la pallavolo mi dispiaceva ed allora decisi di praticarli entrambi. Prima pero’ che terminasse il campionato di pallone, durante una partita purtroppo mi feci male al legamento crociato anteriore e la mia “carriera” calcistica termino’ lì. In quel periodo tra l'altro ho partecipato al famoso torneo “pallone rosa”di Castelfranco, che pensa un po’ era organizzato da un giovanissimo Alessandro Pistolesi.
Ilaria nel Casteldelbosco (terza accosciata da destra)
Mi riuscirà di fare un articolo senza che ci venga tirato in ballo Alessandro, povero martire? Scherzo ovviamente.
Prima di proseguire il tuo romanzo sportivo volevo chiederti questo; Che ruolo ricoprivi?
Ero ala destra, numero 7… casualita’….
Come Cecilia. Casualità, fato o qualsiasi cosa sia sono ancora emozionato da questa cosa, è bellissima. Un numero lo si può scegliere, l'attitudine a un ruolo no, anche se poi con il calcio moderno dove i ruoli sono più sfumati Cecilia gioca benissimo anche sulla trequarti e in altre zone del campo.
Com'era giocare a calcio per una donna, qualche annetto fa? i campi, le strutture, la cornice di pubblico..?
Giocando in una squadra di serie inferiore, i campi spesso e volentieri erano adatti a piantare le patate, io comunque mi divertivo tantissimo, non pensavo certo alla mancanza di strutture ed alla totale assenza di personale medico e tecnico, tutte noi non vedevamo l’ora di incontrarci al campo e piu’ motoso era e piu’ ci divertivamo. Il pubblico poi era formato da parenti ed amici, era un vero ritrovo per stare tutti assieme.
Ci diresti il tuo ricordo più bello a livello individuale, e quelli legati alla squadra?
La prima partita a cui ho partecipato, praticamente a campionato iniziato avevano perso tutte le partite e quando arrivai io vincemmo 1 a 0 grazie ad un mio goal, come esordio niente male….
Ho visto un video con un tuo goal, una vera bomber, perentoria e precisa.
Aiutaci a conoscere qualche altra ex giocatrice; quali sono state le compagne più forti con cui hai giocato?
Eravamo un gruppo di ragazze messe insieme piu’ per amicizia che per talento ed il fatto di trovarsi agli allenamenti ed alle partite era un motivo per frequentarci e stare insieme. Una bravissima calciatrice che ho conosciuto ormai da ex e’ stata Emma Iozzelli, compagna di squadra sia di Carolina Morace che di Milena Bertolini. Al museo a Coverciano e’ possibile osservare la foto della squadra italiana che vinse contro la Germania agli europei a cui partecipo’ anche lei. Ma ti parlerò ancora di Emma tra poco..
Benissimo, è arrivato il momento di archiviare, almeno per adesso, il calcio. Parlaci dell'Ilaria sportiva post-pallone.
Col problema al ginocchio che poi ho operato dopo qualche anno, mi sono data alla palestra, partecipando anche in quel contesto a qualche gara di fitness.
Una statuaria Ilaria nel periodo fitness.
Ma gli ambienti chiusi non facevano per me e cosi’ mi avvicinai alla MTB iscrivendomi in una squadra locale ed ottenendo discreti risultati, prima ad un campionato toscano e terza ad un campionato nazionale categoria UISP.
Ilaria in MTB
Poi il lavoro il matrimonio mi hanno ridotto l’orario da dedicare allo sport ed allora decisi di darmi alla corsa amatoriale fino a quando il mio responsabile di lavoro mi invito’ a partecipare ad una mezza maratona dove veniva assegnato il titolo italiano dei bancari, vincendolo senza troppe rivalita’ e senza allenamenti specifici per l’occasione. E da li e’ partita la mia “carriera” di maratoneta alla veneranda eta’ di 36 anni, quando gia’ erano nate le mie figlie Cecilia e Sara. Io a correre e mio marito in bici con la Ceci sul seggiolino posteriore e la Sara su quello anteriore a riprendermi con la telecamera. Chi l’avrebbe mai detto che le migliori soddisfazioni ed i migliori risultati sarebbero arrivati proprio in questo sport che tutt’ora pratico ancora con molto piacere, insieme anche allo Sci e alla bici che non manco mai di rispolverare.
Ilaria sugli sci.
E' in questo mondo come ti dicevo che ho conosciuto Emma, che dopo il calcio ha iniziato a praticare la corsa ed insieme abbiamo “scozzato” parecchie volte, anche se tra noi nacque una bella amicizia… ricordo che i primi colpi di pallone Cecilia li ha tirati proprio con lei mentre aspettavamo le premiazioni alle gare ed ha sempre detto “questa bimba ha una bella coordinazione con la palla ed un bel tocco….
...e ha dimostrato di intendersene.
Ho qua un tuo curriculum sportivo, un elenco delle tue Maratone e Mezze maratone, con sottolineati i tempi migliori, davvero impressionanti, forse riesco a farli anch'io coi tuoi tempi...in automobile.
ELENCO MARATONE
Livorno 2005: prima classificata 2h52’
Pisa 2006: prima classificata 2h45’
Livorno 2006: terza classificata 2h47’
Reggio Emilia 2006: seconda classificata 2h43’
Una bella coincidenza; anni dopo Ilaria tornerà nello stesso
stadio dell'arrivo, il Mirabello, a vederci giocare Cecilia
contro il Sassuolo; la madre che fa da spettatrice alla figlia
dopo che la figlia bambina fece da spettatrice alla madre.
Da ricordare che sempre in questa maratona Ilaria fu battuta
solo dalla fortissima maratoneta fiorentina Gloria Marconi.
Salsomaggiore (maratona delle terre verdiane) 2007: prima classificata 2h37’
Ilaria a Salsomaggiore nella sua gara più impressionante.
Pisa 2007: prima classificata 2h40
Nella sua città.
Jesolo 2007: prima classificata 2h42’
Pisa 2008: terza classificata 2h56’
Lucca 2010: quarta classificata 2h45’
Livorno 2010: prima classificata 2h42'
Reggio Emilia 2010: prima classificata 2h40'
Salsomaggiore 2011: prima classificata 2h45’
Livorno 2011: prima classificata 2h56’
Reggio Emilia 2015 ottava classificata 2h58’
ELENCO MEZZE MARATONE
Torre del Lago 2005: prima classificata 1h17’
Scandicci 2005: prima classificata 1h17’
Lammari 2005: prima classificata 1h16’
Grosseto 2005: prima classificata 1h20’
Lammari 2006: seconda classificata 1h16’
Grosseto 2006: prima classificata 1h17’
Torre del Lago 2007: prima classificata 1h16’
Scandicci 2007: prima classificata 1h20’
Fucecchio 2007: seconda classificata 1h21’
Pieve di Cento 2007: seconda classificata 1h15’
Bologna 2007: prima classificata 1h14’
Prato 2007: prima classificata 1h16’
Bonelle 2008: prima classificata 1h23’
Agliana 2008: seconda classificata 1h23’
Scandicci 2009: seconda classificata 1h21’
Quarrata 2009: seconda classificata 1h21’
Imperia 2009: seconda classificata 1h20’
Bologna 2010: settima classificata 1h16’
Grosseto 2010: terza classificata 1h18’
Agliana 2010: prima classificata 1h17’
Torre del Lago 2011: prima classificata 1h18’
Scandicci 2011: seconda classificata 1h16’
Fucecchio 2011: terza classificata 1h16’
Pistoia 2011: quarta classificata 1h17’
Bonelle 2011: seconda classificata 1h21’
San Miniato 2011: prima classificata 1h19’
Sei fantastica, davvero, il tuo anno d'oro si evince sia stato il 2007 ma anche gli altri non scherzano. Scusa tra l'altro se mi scappa una lacrimuccia per Bonelle (PT) è il paese natale di mio padre ed è sempre un piacere riportarlo alla mente.
Con Emma Iozzelli
Ilaria coi suoi premi più belli
Con un ragazzo che andava a cento all'ora
Sempre alta quota.
Tra l'altro siete una vera famiglia di sportivi, tuo marito Antonio anche lui ex calciatore, poi Sara, che mi hai detto essere una sportiva anche lei, e infine Cecilia che non ha certo bisogno di presentazioni. Come è stato, da madre, vederla ricalcare le tue orme e raggiungere questi ragguardevoli risultati?
Lo sport credo aiuti ad affrontare meglio le difficolta’ della vita, ho sempre creduto nell’insegnamento di vita che rappresenta lo sport ed ho sempre cercato di trasmetterlo alle mie figlie. Non ho mai ostacolato le scelte sia di Cecilia che di Sara per lo sport e quindi il fatto che Cecilia abbia poi scelto il calcio mi ha reso felice, anche se sapevo che squadre femminili in zona non ce n’erano e quindi ci sarebbe voluto un po’ di spirito di sacrificio anche da parte nostra. La Sara invece ha scelto il pattinaggio artistico che ha praticato fino a 14 anni, anche lei vincendo diversi titoli, tra cui quello AICS a livello nazionale.
Ho capito, una domenica a guardare la Tv in panciolle non è davvero contemplata in casa vostra! Scherzi a parte, fai bene a sottolineare i sacrifici fatti da voi genitori per permettere alle vostre figlie di inseguire i loro sogni, un aspetto dello sport di cui si parla sempre troppo poco.
Torniamo ora al pianeta calcio. So che Cecilia è da molti anni agli ordini di Mister Pistolesi; raccontaci qualcosa dei tuoi anni da tifosa, da Castelfranco a Monteboro.
Cecilia e’ cresciuta calcisticamente in una squadra maschile, la Scintilla, fino all’eta’ di 14 anni, dove e’ stata trattata da vera ladies da tutti i maschietti, era un po’ come un onore per tutti loro avere Cecilia in squadra tanto che in quegli anni ha portato la fascia da capitano. Poi l’approdo al Castelfranco, grazie ai consigli del suo allenatore ed amico di Alice Ristori, un’altra grande ex del calcio femminile che ha indossato la maglia del Castelfranco e che ci parlo’ molto bene dell’ambiente. E da qui in poi la storia la conoscete gia’. Io come tifosa ho vissuto gli anni di Cecilia nel maschile in modo molto sereno, rassicurata dal rispetto che tutti avevano verso mia figlia, ma e’ proprio a Castelfranco che mi appassiono e divento una vera tifosa del calcio femminile.
Voglio sottolineare il fatto che tua figlia sia stata ben accettata dai ragazzi, me lo stanno dicendo in tante ragazze questo, e mi fa veramente molto piacere.
A parte tua figlia, quali sono secondo te i talenti migliori di questa serie A?
Non me la sento di rispondere a questa domanda, anche perche’ e’ vero che conta molto la tecnica e le potenzialita’ individuali, ma senza una squadra che gioca da squadra non si arriva ad ottenere i risultati prefissati.
Hai ragione, la tua è proprio una bella riflessione..vedi il punto di vista di una sportiva? arriva a capire cose che i soli appassionati non afferrano.
Due splendide foto del recente passato, dopo la vittoria-promozione in A
Cosa ne pensi del calcio femminile di adesso? Visibilità maggiore a parte, lo trovi meglio in tutto oppure c'è una punta di dispiacere per tante società gestite in modo più amatoriale che stanno pian piano scomparendo?
Il calcio femminile sta crescendo, credo che l’interesse delle societa’ maschili sia fondamentale per una crescita ulteriore, anche se cio’ puo’ sfavorire le squadre che ancora sono realta’ individuali.
-Ultima domanda prima di salutarci; cosa ti auguri per il futuro del movimento?
Beh, vorrei vedere una realta’ nazionale ancora piu’ competitiva sia a livello europeo che mondiale, ed una bella cornice di pubblico per il campionato italiano, gli stadi vanno riempiti di tifosi, Vorrei pero’ che allo stesso tempo si mantenessero la lealta’ ed il rispetto in tutto l’ambiente, che fino ad oggi hanno contraddistinto il mondo del calcio femminile.
Verissimo Ilaria, i valori genuini del calcio femminile sono il motivo che ha riavvicinato me e tanti altri delusi al gioco più bello del mondo, e se si perdono questa disciplina rischia di appiattirsi, di somigliare troppo a un semplice gioco, mentre va preservata quella che è il grande valore aggiunto del femminile; la poesia.
Beh, che dirti Ilaria? facendo un riepilogo, hai praticato; nuoto, volley, calcio, MTB, fitness, e pratichi corsa di fondo e sci. Molti di noi farebbero fatica perfino a immaginarsi di fare tutto questo, e per ciò hai la mia imperitura stima, tutti gli sportivi che conosco sono anche persone positive e serene, proprio come te, che mi hai travolto con la tua simpatia!
Speriamo di vedersi prestissimo a Monteboro, l'ultima volta, e l'ultima partita da tifosi di tutti noi, è finita con io e te che ci siamo abbracciati dopo una rete di tua figlia al novantesimo, speriamo di riprendere esattamente da dove abbiamo lasciato, per tante nuove emozioni sui campi da gioco.
Grazie Omar, non ho parole, grazie per essere stata inserita nel tuo blog e' un vero onore per me
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