mercoledì 27 maggio 2020

IL VIOLA E IL ROSA E IL SUO "MANIFESTO".

Care amiche e cari amici,

Oggi è un giorno bellissimo per il mio blog, l'ennesimo. Grazie al talento di mia moglie Eleonora, illustratrice e grafica anche lei impegnata in un progetto bellissimo denominato "Ekenorart" la cui pagina Instagram e Facebook vi invito a visitare (si, faccio pubblicità a mia moglie, perchè no?...)  sono lieto di presentare il manifesto, il logo, il biglietto da visita di questo blog. che Eleonora ha ricreato da una foto, bellissima, che ritrae Marta Varriale che abbraccia Cecilia Prugna ai tempi del Castelfranco.

IL MANIFESTO DE "IL VIOLA E IL ROSA"


L'immagine di partenza con Marta e Cecilia.


Quando me lo ha consegnato (è tutta farina del suo sacco, anche il pentagono che richiama i palloni di una volta) mi ha chiesto se fossi sicuro, se non volessi una immagine più "vincente" magari di gioia collettiva. Le ho detto di no, che era meglio così, perchè nel calcio femminile di gioia ce ne è stata poca, la sua  è una storia ultradecennale di sacrifici immani, di discriminazione, di pregiudizi, di diritti negati, di schifose battute da bar che talvolta riecheggiano anche allo stadio (per le squadre che hanno un impianto degno di questo nome, almeno...) di scudetti e coppe decisi in campacci indegni di una terza categoria, di un sistematico menefreghismo dei media che dal mondiale in poi hanno cercato di lavarsi invano la coscienza e non per motivi etici ma per puro tornaconto, calcio femminile come probabile vigna che fa uva, probabile mucca da mungere, un interesse effimero e scemato già molto prima della batosta Covid.

Un mondo in cui le imprese di fuoriclasse come Elisabetta Vignotto o Silvia Fiorini sono tramandate oralmente come le leggende di una volta, perchè in giro per il web c'è poco o niente, ma in questo mondo dove la parola conta sempre meno in favore dell'immagine (e che relegherà sempre questo blog a un pubblico di nicchia anche se sceltissimo) tutto andrà perso come le ormai classiche lacrime nella pioggia, per questo cerco di raccogliere, col mio progetto e col vostro aiuto, quelle gocce di splendore da preservare.

Per questo credo che questo logo riassuma alla perfezione quello che il calcio femminile è; passione, poesia e tante lacrime, delle calciatrici e degli appassionati che vorrebbero che fosse loro riconosciuto il giusto spessore, perchè il calcio femminile non è solo bello, è meraviglioso, e basterebbe spingerlo mediaticamente e tutelarlo nel modo giusto per farne appassionare legioni di italiane e italiani.

Di tutt'altro genere, ma sempre assai deliziosa, è questa presa in giro della perfida Eleonora nei miei confronti;

Ironizzando sul mio progetto con un garbo e un'arguzia impareggiabili, e a tal proposito mi ha chiesto quali fossero le squadre del passato che più amo raccontare, lei che diciamo è piuttosto digiuna sull'argomento, e io le ho risposto senza nutrire sospetti, e il risultato è questo
 :-D  Spero davvero, ragazze, che non abbiate di me questa percezione...almeno non troppo!!



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