venerdì 8 maggio 2020

LE INTERVISTE IN VIOLAROSA; MARTINA MISURACA



Una delle cose che mi rende orgoglioso di questo progetto di interviste è avere sempre persone estremamente interessanti che si raccontano, figure diverse tra loro ma che si impegnano sempre a  illustrare con passione e competenza tutti gli aspetti di un mondo variegato e stimolante come quello del calcio femminile.
E' con grande piacere che oggi vi presento la super tifosa viola Martina Misuraca, uno degli orgogli del Bozzi, che ha scelto "Il viola e il rosa" per raccontare la sua lunga passione per i colori viola.

Una radiosa Martina si presenta.

In un certo senso, per me Martina è la prima tifosa viola in assoluto di cui ho memoria. Ero al Santa Lucia di San Gimignano, e vedo questa ragazza con la maglia di Alia che già, pur essendo anch'io arrivato un'ora abbondante prima, con altri suoi amici stava preparandosi al tifo organizzato, con tutto l'entusiasmo per una stagione nuova che sta per cominciare. Senza saperlo, mi trovavo di fronte per la prima volta proprio a Martina e al suo gruppo di amici, il CAVW, del quale parleremo drante l'intervista.
Peccato però che, pur essendoci trovati seduti non lontani in parecchie occasioni, io e Martina non abbiamo mai avuto modo di presentarci ufficialmente, anche perchè al Bozzi siamo in tanti e non conosco ancora nemmeno un terzo delle persone che lo popolano stabilmente. Ma comunque sono stato lietissimo di fare intanto la sua conoscenza telematica, grazie a un comune amico che ci ha messi in contatto,  e sono stato davvero felice di scoprire che Martina è una ragazza davvero sensibile, profonda e competente oltre che davvero gentile e disponibile, pervasa di un tifo purissimo che è un distillato di amore per le ragazze e per la maglia.
Ma ora lascio ai lettori il piacere di conoscere Martina attraverso le sue parole;

Ciao Martina, grazie ancora per aver accettato di raccontarti. Vuoi presentarti ai lettori che ancora non dovessero conoscerti?

Ciao Omar,ti ringrazio per avermi coinvolto. Ho 33 anni,fiorentina e tifosa viola dalla nascita.

Raccontaci la tua storia di tifosa. Come hai scelto il calcio femminile e la Fiorentina women's? cosa ti ha spinto ad amare questa maglia?

Penso che non ci sia bisogno di scegliere qualcosa, quando è la Passione che ti spinge a seguirla, da sempre.
Nascere a Firenze, con la Passione per il pallone, per me è del tutto naturale che porti alla maglia viola (salvo, probabilmente, rari casi, che studierei approfonditamente...).

L'appartenenza..

Battute a parte, il pallone mi ha sempre attratto, fin da quando forse, a confronto, rischiava di essere, quasi, più grande di me.
E’ rimasta, però, una Passione (NB è Martina stessa che scrive la parola passione con la P maiuscola, e trovo questo molto bello da parte sua)  praticata come passatempo, non essendomi mai decisa, da bambina, forse per timidezza, a concretizzare quell’iscrizione a San Marcellino, dove i miei genitori mi portarono, senza battere ciglio ed entusiasti, per iniziare.
(E ci tengo a sottolinearlo,dato i trascorsi di tante ragazze,sotto questo punto di vista).
Per questo il calcio,che in generale è da sempre il mio sport preferito, al femminile riesce a coinvolgermi e trasmettermi ancora di più.

Mi sarebbe piaciuto saperti anche calciatrice, se fossi brava in campo quanto lo sei da tifosa Alia avrebbe avuto un seria concorrente nel cuore della tifoseria! Scherzi a parte, so che oltre a essere di casa al Bozzi partecipi anche a molte trasferte; hai qualche aneddoto al riguardo? la trasferta più picaresca, o la più bella da ricordare? portaci in viaggio per l'Italia insieme a te.

Quanti chilometri sono stati macinati in questi anni,ma sono quelli che non mi stanco mai di percorrere e che, al rientro, ti lasciano addosso adrenalina ed emozione, mai stanchezza.
Di trasferte ce ne sono state davvero tante;come non ricordare quella di Marzo 2019 a Torino, Allianz Stadium, a giocarci il campionato.
Sappiamo tutti, purtroppo, com’è finita, ma la tensione,l’emozione e la voglia di esserci, ci hanno accompagnato per tutto il viaggio.
Divertente è stata la trasferta di Monza, del febbraio scorso,andata dei quarti di Coppa Italia.
Vero che noi, a fine partita, eravamo euforici per il risultato,ma trovarsi a cantare e saltare,insieme ai tifosi del Milan, “chi non salta è bianconero” tra risate e foto ricordo, ha reso il tutto ancora più bello.
Costruttivi gemellaggi antijuve

Un aneddoto,invece,che non dimenticherò mai è stato quando a fine partita, dopo aver vinto la Coppa Italia, a Noceto nel 2018, contro il Brescia, Marta Carissimi uscì a salutare, mettendomi la sua medaglia al collo e dicendo che avevamo vinto insieme, loro in campo,i tifosi sugli spalti.
Un gesto inaspettato,quanto indimenticabile.

Son soddisfazioni, veramente.


Wow, a me sarebbe mancato un battito o due al cuore!! E poi la Carissimi, che giocatrice fantastica, mi piace molto anche come commentatrice delle partite in Rai, la trovo  intelligente quanto pacata.
La maglia di Alia che indossi fieramente (e ci mancherebbe altro) a ogni partita rende superflua la domanda su chi sia il tuo idolo delle ragazze viola. Ce ne sono altre che ami o hai amato particolarmente?

Dici che si “intuisce” la mia preferenza eh?!
In qualche modo si allaccia alla risposta di prima, nel senso che, trattandosi di Passione e di ciò che mi sarebbe piaciuto fare, da fiorentina di nascita e tifosa viola, va da sé che Alia calcisticamente è un’icona.
Vuoi per tutti i traguardi raggiunti, in viola ed in Nazionale, oltre che personali, vuoi perchè da figlia di Firenze ne è diventata Bandiera con passione, orgoglio e senso di appartenenza, che poi è quello che provo ogni volta che indosso la sua maglia.
Ha assolutamente tutte le caratteristiche sportive e morali per essere di esempio alle future generazioni di calciatrici.

Tutto lo splendore di Alia palla al piede (credit; Lisa Guglielmi)

Delle altre ragazze in rosa, ti dico Mauro, per forza ed attaccamento (ha pure imparato abbastanza bene ad aspirare la “c” quando parla) ed Ohrstrom; la sua sicurezza,formato saracinesca è fondamentale.
Tra le ex viola,invece,senza dubbio Bartoli,Carissimi,Salvatori Rinaldi,Orlandi e Binazzi.

Martina e i suoi amici regalano il sostegno alle ragazze (credit Lisa Guglielmi)

Senza volere tra l'altro hai nominato le due giocatrici viola con cui ho avuto (assieme ad Alice Parisi, che è stata gentilissima con me in una particolare occasione, e che non dimenticherò) modo di rapportarmi un minimo; Ilaria è simpaticissima, a volte ti sorprende venendoti a salutare lei, e poi si, quella parlata tosco-friulana è meravigliosa! Steph, anzi Steph1 come la chiamo io per distinguerla dalla Breitner, è di una gentilezza e di una simpatia decisamente mediterranee che sulle prime non ti aspetteresti incrociando i suoi occhi di ghiaccio.

Tornando a noi, so che assieme ad altri amici hai ideato Il CAVW (Collettivo Autonomo Viola Women's) un'altra realtà del Bozzi che sarebbe bello conoscere. Ce ne puoi parlare?

Il gruppo CAVW posa con le nostre beniamine.


Con piacere! E ti ringrazio dell’opportunità.Ruota sempre tutto intorno alla Passione...
forte, vera, genuina.

Tutti aspetti che, nella mia personale concezione di aggregazione da stadio, devono avere come unico e reale interesse il sostegno alla squadra e alle ragazze, nel caso specifico.

Doppiamente fortunati

Nasco tifosa viola e cresco con questa Passione, la semplice e sola cosa con cui vivo lo stadio e tutto quanto, lì , sia permesso di esternare attraverso il tifo, nel suo lato più sano e sportivo.
Cresce così il movimento e la voglia di sostenerlo, in maniera tale che anche i tifosi possano, nel loro piccolo, contribuire in questo e, per riuscire a farlo, l’aggregazione deve essere di persone, ma soprattutto di intenti e di valori.
Perché, naturalmente, non tutti siamo uguali, né la pensiamo allo stesso modo o agiamo con lo stesso spirito e perché credo che ogni esperienza vissuta, positiva o negativa che sia, ci insegni sempre qualcosa.
Anche nel campo del tifo, più o meno organizzato, per quanto mi riguardale esperienze vissute mi hanno insegnato qualcosa,sia rafforzando un’idea sia confermando chi e come voglio continuare ad  essere, ma soprattutto come non voglio essere, né diventare.


Il gruppo di amici, ovviamente, era già ben radicato e presente, la sua denominazione, invece, nasce proprio da tutto questo, da un sentire comune, dalla necessità di distanziarsi da ciò che non può essere considerato rappresentativo e dalla voglia di continuare a fare e sostenere il più possibile le ragazze, nel solo nome della Passione.

Credit Lisa Guglielmi

Amici con un pulmino per girare l’Italia;
un tamburo,a scandire il ritmo dei cori;
un megafono,con cui giocare a fare anche da speaker, dopo ogni gol;
bandiere da sventolare e stendardi per colorare di viola ogni stadio;
trombette, perché non si dica che non ci facciamo sentire;
fumogeni (all’occorrenza) e l’ugola sempre pronta a vibrare dai cori (anche durante i chilometri che,in trasferta,ci dividono dallo stadio di destinazione).


Senza dimenticare che, anche fuori dai giorni canonici delle partite, ci sono sempre buone occasioni per essere vicino alla squadra.
Insomma,l’imperativo è: divertirsi.

Tutto questo per dire che Il Collettivo Autonomo Viola Women’s è, per noi, l’identificazione di un modo di essere e di vivere il tifo, con sostanza e non apparenza, una rappresentazione di condivisione, di Passione.


E le nostre ragazze sono la Passione che ci unisce.



Beh, hai descritto questa realtà con una tale bravura e passione che ora sono ancora più felice di averti conosciuta, perchè ancora non avevo ben compreso la portata della vostra opera all'interno dello stadio. Quello che posso dire è che davvero vi si sente moltissimo anche da lontano, e in più di un senso.
Uno degli aspetti che ti contraddistingue,tu con il tuo gruppo, è il cantare i cori, sei una delle direttrici d'orchestra del Bozzi. Quali sono i tuoi inni preferiti, che magari hai ideato tu stessa assieme al resto del CAVW?

Siamo “rumorosi” è vero.
I cori poi sono tanti, difficile sceglierne uno in particolare, di certo crearli ci diverte e cantarli ci soddisfa;la collaborazione è continua, poi nel gruppo c’è un grande “paroliere” come Simone, che difficilmente sbaglia un colpo.
Mi tengo il megafono solo per scandire i nomi di ogni nostra ragazza dopo un gol.
Con tutto il resto della curva speriamo di riuscirci bene,dai.

Credit Lisa Guglielmi


Assolutamente si. So che hai organizzato diverse iniziative anche per omaggiare le ex storiche che lo meritavano, ce ne racconti qualcuna?

Molto volentieri, anche perché per me, se vuoi, si tratta di riconoscenza sportiva, nei confronti di chi alla Firenze femminile del calcio ha dato tanto, con impegno e senza risparmiarsi, con il cuore.
Noi fiorentini,per quanto “buboni” e spesso polemici, sappiamo riconoscere tutto questo e credo sia doveroso non dimenticarlo mai, anche quando capita che le strade si dividano.
Vorrei, anche in questo caso,fare un plauso particolare al nostro Simone, sempre pronto a spendersi in prima persona nella creazione, organizzazione e “manodopera” di quello che abbiamo provato a fare; devo riconoscergli un merito davvero speciale in tutto questo.
Detto questo, ti posso dire di quanto orgogliosamente siamo riusciti, nel nostro piccolo, a riconoscere un tributo ad Elisa Bartoli, sia a Roma che a Firenze, quando con uno striscione, quando con uno stendardo, un’altra volta ancora, al Bozzi, facendo stampare un suo primo piano in decine di copie, poi distribuite allo stadio e tenute, da noi tifosi, davanti al viso al momento dell’ingresso in campo delle squadre, a testimonianza di quanto la consideriamo sempre una di noi.


Elisa Bartoli, una di noi.

Abbiamo fatto anche striscioni per Marta Carissimi e Giulia Orlandi, perché sono tra le autrici del “Nostro Capolavoro” e la storia viola non si dimentica.
Striscione per Marta Carissimi (credit Lisa Guglielmi)

E quello per Giulia Orlandi che tanto mi colpì (credit Lisa Guglielmi)

Quello che avete fatto per Elisa Bartoli mi fa venire i brividi a pensarci, come forse ti ho già detto Elisa è il mio idolo dopo Alia e per me i tributi per lei non basteranno mai.
Ho un vivido ricordo anche del recente striscione a Giulia Orlandi, ricordo l'emozione di tutti quando Giulia stessa ha fatto capolino dalle tribune, il lungo applauso, la sua e la nostra commozione, e quel bellissimo striscione a sottolineare il tutto.
Qual è il momento più bello vissuto sugli spalti da tifosa?

Sicuramente il 6 maggio 2017,il giorno dello scudetto al Franchi,contro il Tavagnacco.
Quasi indescrivibile l’adrenalina prepartita,i brividi nel vedere entrare in campo le ragazze,accompagnate dall’inno viola,cantato anche da noi,quasi 10.000 cuori viola.
Abbiamo tremato alla traversa friulana di Clelland,ma poi assoluto delirio per i gol di Caccamo e Bonetti…i loro nomi urlati dopo lo speaker,la festa al triplice fischio e gli abbracci,all’uscita dallo stadio,con le ragazze.
Sensazioni indelebili,impossibili da spiegare,vanno vissute.


Una festa scudetto che è già storia.


E io mi rammarico di non essere stato con voi, ma la mia storia da tifoso di calcio femminile doveva ancora iniziare. C'è qualche figura extracalcistica legata alla società che vorresti ricordare?

Bella domanda!
Ti ringrazio per avermelo chiesto perché si, ci sono figure a cui sono affezionata.
Tamara Gomboli; non è più in società da qualche mese, ma la sua professionalità, serietà e grande disponibilità l’hanno sempre contraddistinta e fatta essere, almeno per quanto mi riguarda, un punto di riferimento, anche per chi segue la squadra dagli spalti.

Martina con la rimpiantissima Tamara Gomboli


Vorrei anche nominare Sonia, magazziniera e vera istituzione viola.
Ed infine, ma non ultimo, Andrea Guagni ”Il Presidente” con il grande merito di aver creduto in quello che siamo oggi, lavorando alla sua creazione fin dai tempi dell’ ACF Firenze, quando tutto ciò che oggi è realtà, era ancora solo una speranza.
A mio avviso,il primo artefice del nostro capolavoro.

Credo che, assieme ad Alessandro Pistolesi, Andrea Guagni sia la persona più volte ringraziata e salutata nelle mie interviste, e mi fa piacere perchè sono due persone eccezionali che stimo davvero molto, e provo vera gioia nel sentire che la stima è ampiamente condivisa da tanti di noi.
Mi fa anche piacere che tu abbia citato Tamara e Sonia, tra l'altro due persone che, per diversi motivi, avrebbero storie molto belle da raccontare e che sarebbe un piacere ascoltare (e se ne avessero voglia..firulì firulà..)
Parliamo ora di calcio femminile più in generale, se ti va.Tra le avversarie delle nostre ragazze, quali sono le giocatrici che ti impensieriscono di più? e quelle che vedresti bene con la nostra maglia? (anche se non ci manca niente, anzi...)

Volentieri.
Chi mi impensierisce di più…Girelli, che anche quest’anno, fino alla sosta era in uno stato di forma impressionante; sicuramente Giacinti e Sabatino, che sono sempre tra le più prolifiche.
A loro aggiungo, senza dubbio, Salvatori Rinaldi, che a Firenze sappiamo bene di cosa è capace e non ci ha fatto mancare i classici gol dell’ex.

Un incubo chiamato Deborah...ma che giocatrice meravigliosa.


Se dovessi “rubare” una giocatrice alle altre,penserei a Cernoia,ma aggiungo anche che, tornare ad avere Mauro e Clelland a disposizione al 100% della forma,sarebbe un gran colpo per la viola.

Ti do perfettamente ragione, anche su Cernoia, che assieme a Parisi, Adami e Mascarello formerebbe un centrocampo credo stratosferico e tra i primi tre in europa. Su Deborah Salvatori Rinaldi beh, è praticamente la mia più grande fonte d'ansia quando ce l'abbiamo contro.
Hai seguito gli ultimi mondiali? A parte Alia che mette tutte in fila, quali altre azzurre ti hanno stupita e impressionata? e la tua più grande emozione legata a questo torneo?

Assolutamente si e ti potrei dire che l’emozione è stata già essere lì a giocarcela,dopo 20 anni dall’ultima qualificazione e vedere il gruppo combattere, unito e pieno di voglia, fino alla fine.
Se un momento in particolare deve esserci, penso al gol di Bonansea al 95° nell’esordio contro l’Australia, con l’abbraccio generale delle ragazze e la curva azzurra in delirio.
E penso anche alla partita contro l’Olanda, ai quarti; finale di partita ed emozioni totalmente opposti, vista la sconfitta e l’eliminazione dal torneo, ma era quasi impensabile, all’inizio, arrivare fino lì e, paradossalmente, quello è stato il momento di svolta, in termini di considerazione, da parte di tanti italiani nei confronti del calcio femminile.
Credo che il gruppo sia stato la vera forza del mondiale e penso che, Alia a parte, Linari abbia giocato un gran torneo e, per me, merita una menzione particolare Mascarello che, all’esordio assoluto in azzurro è, subentrata prima e giocato da titolare poi, con una personalità quasi da veterana; la vera sorpresa di questa spedizione azzurra.

Concordo su tutto, tra l'altro con l'Olanda se non si faceva male Elisa Bartoli e Elena Linari non fosse stata penalizzata da un'ammonizione eccessiva, forse...ma lasciamo stare. Analisi perfetta su Marta Mascarello, e aggiungo anche, sempre parlando di nazionale, la soddisfazione di aver visto perlomeno in panchina Rachele Baldi, l'altra fuoriclasse italiana esplosa in stagione assieme proprio alla Mascarello.
Ora siamo tutti fermi, calciatrici e anche tifosi, e non sappiamo quando potremo tornare a fare compagnia alle nostre ragazze. Io al tuo confronto sono arrivato ieri al Bozzi, quindi immagino che per persone come te sia molto più difficile. Sei già al lavoro con nuove idee e cori per il gran giorno del ritorno, o non riesci ancora a entrare in un clima di ripartenza?

Sicuramente la mancanza del campo, dell’atmosfera, dell’adrenalina e dei suoni dello stadio si sente, anche perché, per il tifoso, la partita è il giorno della settimana più atteso, ma ti dico sinceramente che in questo particolare momento penso che il calcio, in generale, passi obbligatoriamente e doverosamente in secondo piano rispetto all’emergenza che stiamo vivendo.
Certo che, appena sarà possibile tornare a vivere lo stadio in sicurezza sarà non solo un divertimento, ma una vera conquista, per tutti noi.

Ultima domanda, di solito la faccio alle calciatrici ma la porgo volentieri anche a una tifosa d'eccezione come te; cosa ti auguri per il futuro del movimento? quali obiettivi secondo te sono più realisticamente alla portata?

L’augurio più immediato è che questo difficile momento non vanifichi quanto, faticosamente, ma altrettanto fondamentalmente è stato conquistato fino ad oggi, specie dopo il mondiale di Francia, in termini di considerazione, visibilità ed attenzione.
Che vengano seguite e valorizzate seriamente le nuove generazioni, a partire dalle bambine e tutti i settori giovanili; sono loro il futuro di questo movimento.
Sempre in quest’ottica che ogni squadra, almeno di serie A, possa contare sul sostegno delle società maschili; abbiamo visto quanto questo sia stato importante per lo sviluppo del calcio femminile in Italia,a partire proprio dalla Fiorentina.
Tutto questo con il grande obiettivo di poter finalmente passare al professionismo,quanto prima; il premio più meritato per tutte le ragazze ed i loro sacrifici.

Devo dire che nessuno ancora aveva risposto con così tanta passione e precisione a una domanda che pare scontata solo in apparenza, e te ne ringrazio davvero.
La regina in campo e la regina sugli spalti vi salutano così

Si conclude il viaggio nel tifo viola DOC assieme a Martina, che ringrazio davvero per la gentilezza e la disponibilità, con l'augurio di poterci presto vedere e salutare di persona sugli spalti del nostro stadio preferito, con tanti cori nuovi da cantare insieme e una passione che riesploderà con fragore immenso non appena dagli altoparlanti risuonerà per noi la Canzone viola di Narciso Parigi, il momento in cui noi tutti tifosi diventiamo una cosa sola.

Una per tutte, tutte per una..arrivederci a presto (Credit Lisa Guglielmi)

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