Ci sono i giorni di pioggia come questo, triste e lugubre, di un giugno travestito da novembre come non capitava da anni; il giorno perfetto per annunciare un evento che segnerà lo spartiacque definitivo tra i movimento calcio femminile di ieri e quello proiettato verso il futuro; l'esonero di Alessandro Pistolesi dalla panchina dell'Empoli ladies. Si, avete capito bene, è ufficiale e irreversibile; Pistolesi non è più il mister delle ragazze azzurre.
A dare l'annuncio è il sito dell'Empoli ladies, con un comunicato ufficiale apparso anche su Facebook, un trafiletto che a parer mio serve solo a mortificare ulteriormente l'uomo di calcio e la persona.
Si comincia maluccio, ma proprio male "Alessandro Pistolesi LASCIA l'Empoli ladies". Si, certo come no, proprio Alessandro, ci crediamo tutti, specialmente noi che abbiamo avuto modo di conoscerlo e volergli bene. Questa è la diplomazia estrema che si trasforma in mancanza di rispetto, il non detto che arriva a deformare la verità, perchè le sue ragazze non le avrebbe mai lasciate per nessun motivo, gliele hanno fatte lasciare, quindi facevate meglio figura a scrivere "Alessandro Pistolesi è stato SOLLEVATO DALL'INCARICO" ecco così era meglio, chiunque l'abbia scritto accetti il consiglio, per questa volta.
Aspettate, non è tutto; l'annuncio prosegue con "Dopo cinque anni di Empoli ladies" Ah si, certo, inappuntabile, le stagioni di Empoli sono appunto cinque, peccato ci si sia dimenticati dei 30 anni precedenti tra Piazza, Valdarno e Castelfranco, una bazzecola proprio; dal momento che al passaggio dell'Empoli le giocatrici del Castelfranco se le sono prese in blocco insieme al mister e allo staff, tra cui anche Valerio Bechi, storico presidente di Castelfranco e dello stesso Empoli ledies fino allo scorso febbraio anche lui da oggi non più nell'organico, silurato o dimissionario che sia non ha importanza, quindi allora si dovevano menzionare questi tre decenni con più dovizia di particolari, non solo un accenno al passaggio Castelfranco/Empoli ma un qualcosa di ben più approfondito.
Insomma, io non è che sono uno che in questo blog ha mai cercato la polemica, però un comunicato così asettico, privo di umanità, di sentimento verso la fine di un'epoca e di un mondo non lo posso proprio digerire, e le successive statistiche delle vittorie di Alessandro da allenatore sono solo cronaca sterile.
Insomma, visto che nessuno lo ha fatto ora ve lo ricordo io Alessandro col sentimento che merita, quando anche grazie a lui, alle ragazze e alla splendida curva mi sono innamorato dei colori azzurri, più che innamorato, consacrato a una causa, e la prima scintilla è stato il sorriso gentile di una persona dalla voce bella, che quando gli auguri in bocca al lupo ti risponde "Viva il lupo" che non manca mai di salutare, di ringraziare per il sostegno. Una persona a cui le sue ragazze vogliono bene (non ne parlo al passato, non ce la faccio ancora, mi perdonerete spero) a cui confidano i loro dubbi e le loro paure, a cui si affidano, che vanno ad abbracciare dopo un goal, con quell'istantanea di Marta Varriale che lo travolge dopo la rete con la Roma che adesso è ancora più preziosa in quanto non ne rivedrò un'altra, e la memoria è già dolore.
Una persona che festeggia o che raccoglie i cocci, che asciuga le lacrime, che mi hanno detto gentile anche agli allenamenti, quegli allenamenti sognati per mesi e che ora non vedrò, che mi saranno raccontati dai miei amici, dalle ragazze stesse spero, perchè ho voglia di parlarne, il presente si sta trasformando in storia e io sono qui appunto per salvarle, queste storie, questa e tante altre di una lunga storia d'amore tra il calcio femminile e un uomo straordinario.
Ma in questo articolo non si daranno colpe, non si cercherà di sviscerare una situazione societaria che non posso conoscere, anzi io tendo una mano a chi verrà; si parla di Alessandro Spugna, ex tecnico della primavera delle Juventus, profilo giovane e interessante, sicuramente più "smart" e proiettato verso il calcio del futuro molto più di quanto avrebbe potuto esserlo Alessandro, spero davvero sia un tecnico all'altezza che possa portare ancora più in alto la squadra e le ragazze, perchè ora è questo che conta, le ragazze, coloro che sono a sudare sangue sul campo, a onorare la maglia; questo è un appello che faccio a tutti i tifosi azzurri, non ci disuniamo, rimaniamo compatti per supportare le ragazze e il nuovo mister, sono convinto che Alessandro sarebbe il primo a volere questo, tante ragazze che sono con lui da una vita (letteralmente) saranno spaesate e avranno bisogno di noi, li a Monteboro, con le nuove sciarpe realizzate da Andrea Arzilli al collo, a tifare per loro; stiamo loro vicino, crediamo nel nuovo progetto anche se all'inizio saremo anche noi frastornati e diffidenti, applaudiamo il nuovo Mister e diamogli fiducia. Ricordiamoci dell'azzurro cielo di questa maglia e di chi la indosserà ogni fine settimana, prendiamoci per mano e andiamo oltre.
In questo momento l'Empoli ladies è come un circo appena smontato, buio e silenzio, la polvere che si alza dalla terra battuta. Scorrono davanti e dentro agli occhi istantanee, il primo Piazza, le maglie meravigliose del Castelfranco, la promozione in A dello scorso anno, nelle cui foto si vedono ancora Simona Parrini ed Elisa Caucci, le prime sacrificate di un nuovo corso che si stava già profilando, la prima picconata alla storia del calcio in Valdelsa, i primi "vecchi" mobili gettati via, seppur ancora belli e in ottimo stato.
Ad Alessandro auguro adesso una chiamata importante, e se questa non arrivasse allora spero che prenda una squadra femminile in qualche categoria minore, la prenda per mano e la porti magari fino alla serie B se non oltre, come sta facendo l'altro grande maestro del calcio femminile toscano Renzo Ulivieri col suo Pontedera. Mi piacerebbe tanto, ma proprio tanto, che Pistolesi ritrovasse presto il modo di sanare una ferita azzurra profonda col balsamo di altri colori, verso un calcio di cuore e di valori, ormai relegato sempre più nella periferia, nelle serie minori; il calcio femminile che resiste ai soldi e ai nuovi corsi avrà bisogno di Alessandro, e credo che con il progetto giusto lui risponderà presente, perchè lo sa quanto bisogno c'è di lui.
Due capelloni in sintonia.
Concludo citando la mia poesia azzurra dello scorso aprile, spero mi si perdoni l'autoreferenzialità, con delle strofe che oggi potrebbero particolarmente far male, ma vi voglio riproporre, poi vi spiego perchè;
"E di scriver sono fiero,
poi di un grande condottiero;
ve lo dico ormai da mesi,
è un maestro Pistolesi,
di talento e umanità
mai da sole lascerà
le sue splendide ragazze
che di lui van tutte pazze"
Sono versi giocosi, ma sentiti, che se da un certo verso sono ormai da declinare al passato, da un altro invece sono proiettati nel presente e nel futuro; perchè un maestro Alessandro lo è e lo sarà, un condottiero gentile e senza spada, e le sue ragazze gli vorranno sempre bene, porteranno i suoi insegnamenti nel cuore, li metteranno in pratica per tutta la loro carriera e li insegneranno alle ragazze che verranno, sempre se avranno la voglia di impararli; le calciatrici cresciute da Pistolesi avranno sempre una marcia in più, saranno donne di calcio e persone migliori, e formeranno una resistenza silenziosa a un nuovo calcio femminile ormai stile "Maschile 2.0" che da oggi si sta certamente profilando, che porterà più soldi, più tutele e benefici alle giocatrici ma finirà (ma perchè poi? per quale motivo una cosa dovrà sempre escludere l'altra?) per perdere quel puro fattore umano che solo persone come Alessandro possono regalare.
Un abbraccio Alessandro, amico e impareggiabile uomo di sport, e ricordati che a un tramonto segue sempre una nuova alba.
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