Quando mi hanno parlato di Margherita la prima cosa che mi hanno detto di lei è stata questa; "E' una ragazza che pensa già come un'adulta, in campo e fuori".
Un giudizio che ha fatto molto piacere per lei, ma che a volte viene concesso in modo un poco generoso o per simpatia, non c'è niente di male, anche io sono indulgente con chi ho caro e cara; ma mi è bastato leggere le sue risposte, semplicemente perfette e appunto di una maturità sbalorditiva, per capire che non c'era nessuna esagerazione nella frase suddetta.
Margherita Bazzini
Classe 2003, laterale o fascia dell'ormai iconica San Giovanni calcio a 5, Margherita è quello che si suol dire il prodotto del vivaio del quale la società va orgoglioso, la meglio gioventù cresciuta in casa, con Mirco, Noemi e Daniele che letteralmente l'hanno vista crescere (e, buon, per lei, di crescere non ha ancora finito) e con una sua compagna di squadra che prima è stata anche sua allenatrice...insomma, un romanzo calcistico e umano particolarmente bello, l'ennesimo della storia del San Giovanni calcio a 5, per cui sono lietissimo di presentare, su "Il viola e il rosa" Margherita Bazzini!
Ciao Margherita, grazie ancora di essere mia ospite! Ti va innanzitutto di presentarti ai lettori?
Ciao a tutti sono Margherita Bazzini, vivo a Loro Ciuffenna, ho 16 anni (ad ottobre 17) e frequento la terza superiore del Liceo Scienze Applicate. Sono una ragazza molto...troppo timida, ma quando si tratta di mettermi in gioco non mi tiro indietro. Da quando sono piccola ho praticato vari sport partendo da svariati anni di nuoto: quando mi è stato offerto di passare al livello agonistico, però, ho capito che non mi sarebbe piaciuto fare gare da “sola” con la testa sotto l’acqua. Infatti mi sono resa conto di aver bisogno di un gioco di squadra, del contatto con l’avversario, dello sguardo d’intesa con una compagna.
Hai ragione, la predisposizione allo sport di squadra è un istinto che non si può sopprimere, ce lo hai dentro.
Chi o cosa ti ha fatto innamorare del futsal? come è nata in te questa passione?
La passione per la palla l’ho sempre avuta fin da bambina e, inaspettatamente a come si potrebbe pensare, mi è stata trasmessa da mia mamma, visto che mio babbo sta iniziando a capire ora come è fatto un pallone!! Fin da piccola mi divertivo con lei a casa e mentre magari le altre bambine giocavano con le bambole o iniziavano ad andare alle lezioni di danza io stavo fuori, talvolta pure in casa (fatto che tutt’oggi fa partire di testa il mi' babbo), a rincorrere, con una felicità incontenibile, quel pallone.
Così crescendo non ho smesso di “sbombare” (come dico sempre con una mia amica) lungo le pareti di casa e quando mi si è presentata l’occasione di poter provare a fare ciò che mi è sempre piaciuto ho preso la palla al balzo. E facendolo sono entrata nel mondo della futsal con la bellissima famiglia, prima che società, del San giovanni Calcio a 5 alla quale sono legatissima da circa 5 anni (da quando facevo le medie, nel mio paesino).
Diciamo che la palla al balzo l'hai presa in tutti i sensi!! E permettimi di dire che non potevi trovare società migliore.
Mi fa proprio piacere avere ospite una che, dalle giovanili alla prima squadra, ha giocato sempre con una sola maglia. In pratica sei alla tua terza squadra all'interno della società, la prima tutta al femminile, ma prima ancora hai giocato con i ragazzi. Ci racconti le tue esperienze come unica bambina /ragazza coi maschi, qualche racconto divertente, qualche trofeo vinto?
Negli anni con la maschile ho vissuto un sacco di emozioni: agli albori abbiamo vinto il campionato 2015-16; nell’ultima annata con la mia prima squadra maschile abbiamo subito una dolorosa ed amara sconfitta ricevuta a Sangiovanni in una semifinale per la vittoria del campionato (contro una squadra con cui, ricordo ancora, avevamo vinto sia nel girone d’andata che in quello di ritorno)!
La medaglia del campionato 2015/2016
Sotto l’aspetto del divertimento non mi sono mai stancata, nel periodo in cui giocavo con la mia seconda squadra i miei compagni, mezzi “grulli” (a cui voglio un bene dell’anima), mi facevano un ridere come una pazza.
Ci siamo divertiti molto, per esempio, durante il viaggetto in traghetto (nel quale eravamo noi a dare un po’ di movimento), all’Isola d’Elba dove andavamo per giocare. Mentre eravamo là ricordo che cercavamo disperatamente un pallone e dopo aver pranzato girammo vari negozi e dopo essere riusciti a trovarlo, per giocare, andammo dietro una casa in un posto che sembrava abbandonato, ma che poi si rivelò una proprietà privata e dopo aver sentito il proprietario urlarci partimmo a corsa per mezza isola come se non ci fosse un domani.
In generale comunque sono rimasta molto unita ed anche in contatto con le mie ex squadre che quando posso cerco di andare a sostenere ed incoraggiare, notando che comunque anche loro ci tengono.
Margherita e i suoi amici.
Bravi, meravigliosi tu e loro!! che poi che male faranno dei ragazzi che giocano a pallone.. ce ne fosse di più di ragazzi e ragazze che giocano nei parchi, nei campetti e anche in qualche aia, alla faccia dei proprietari.
Quindi dai, il tuo rapporto con loro era affiatatissimo, sei stata dei loro fin da subito o comunque ci hai messo un pochino a farti accettare?
Il rapporto con i miei compagni è sempre stato ottimo perché, per farvi capire, erano stati loro stessi a dirmi di provare nel loro gruppo di calcetto. Infatti la maggior parte di loro erano miei compagni di classe che si erano accorti della mia passione perché, quando uscivamo, stavo sempre con loro a giocare nel campetto del “Circolo” del paese e vedevano che comunque me la cavicchiavo. Quindi non ho avuto problemi di inserimento, anzi, mi sentivo proprio a mio agio: poi è normale che ogni tanto venisse fuori la battutina, ma era sempre fatta in modo scherzoso!
Qui e nella foto successiva; Margherita coi suoi compagni e Francesca Tanzi.
Molto bene così, mi dai speranza per le nuove generazioni, alla faccia dei soloni che dicono (ma lo fanno da sempre, poi quando sarò "boomer" a mia volta lo farò anch'io, ormai mi manca poco...anche se non credo) che questi giovani d'oggi non vengono su bene, invece io sono ottimista, perlomeno vi state liberando di tanti pregiudizi travestiti da "tradizioni", che i valori veri, quelli universali, sono un'altra cosa.
So che nella seconda squadra sei stata allenata da Francesca Tanzi, tua attuale compagna di squadra e capitano; cosa si prova a passare da essere una sua calciatrice a giocare al suo fianco?
Francesca è stata mia allenatrice nell’annata 2018-19 quando ero passata nella mia seconda squadra maschile, con i ragazzi di almeno un anno più piccoli di me. Già la conoscevo da un po’ di tempo, ma in quel periodo, essendo io il capitano, l’ho pure “affiancata” per tenere in riga i ragazzi. Come allenatrice è stata veramente brava e soprattutto giusta, perché quando era giusto ci riprendeva, ma in altri momenti stava anche agli scherzi e alle battute. Una sua dote che ho notato molto in quel momento è stata anche la pazienza perché se, durante l’allenamento, non ti tornava qualunque cosa, come uno schema, lei cercava di spiegartelo nel modo più semplice possibile.
Adesso invece è una mia compagna di squadra e anche un bravissimo capitano, che ti sa aiutare e dare la dritta giusta quando ne hai più bisogno (come ogni buon condottiero dovrebbe fare), sia sotto l’aspetto calcistico che sotto l’aspetto umano.
Capitan Margherita
Meno male che ci sono persone come Francesca nel mondo dello sport, con la loro esperienza e positività sono indispensabili per formare le campionesse di domani.
Arriviamo adesso alla prima squadra tutta al femminile, ma prima voglio chiederti; qual è il tuo ruolo in campo? e da quando lo è diventato stabilmente?
Il mio spazio in campo è sempre stata la fascia, anche negli stage della rappresentativa mi hanno sempre usato in quella zona. In particolare sono quasi sempre messa nella fascia sinistra perché sono mancina e quindi quella è la mia posizione ideale, infatti ormai sono abituatissima a muovermi con la linea della rimessa laterale alla mia sinistra.
Una delle mie pecche è il fatto di non riuscire molto a trovare spazio per il tiro perché lo specchio della porta si restringe abbastanza per un mancino da sinistra, nella fascia opposta la visione sulla porta sarebbe sicuramente più libera, ma è anche vero che non essendo troppo abile con il destro (che cerco anche di allenare, anche se non è semplice) tenderei troppo a scoprire la palla al centro del campo.
Bene, adesso sei praticamente la "figlioccia" di tutte le tue compagne, sei parte di una squadra esperta e quindi non proprio dall'età media verdissima; in pratica e toccandola piano, cosa si prova a giocare con delle vecchierelle? :-) E, scherzi a parte, quanto impari da ciascuna di loro?
Qui e nelle foto successive; Margherita in prima squadra.
Quando ho avuto la possibilità di entrare in questa squadra, sono stata subito onorata e quasi incredula di essere arrivata a questo punto, ma inizialmente (se devo essere sincera) mi è salita un po’ d’ansia perché comunque essendo ragazze più grandi avevo paura di sentirmi messa da parte. Poco dopo che le ho conosciute, però, sono immediatamente diventate le mie vecchierelle preferite e mi sono affezionata incredibilmente ad ognuna di loro! A volte infatti posso sembrare “distaccata”, ma quello deriva dalla mia timidezza (cosa che penso ormai le mie compagne abbiano capito) e dal fatto che penso una cosa cento volte prima di dirla per la paura che ho di sbagliare. Loro però mi hanno fatto sentire immediatamente a casa, e non lo dico per utilizzare una “frase fatta”, ma perché è la pura verità!
Sono tutte ragazze di grande esperienza sotto qualunque punto di vista, ma parlando dell’ambito calcistico posso dire che, quando siamo in allenamento, a volte mi imbambolo un po’ nell’osservare i loro movimenti e cerco di studiare le caratteristiche di ognuna per cercare di imparare sempre qualcosa (come anche il mister mi dice sempre di fare!).
E il tuo è da sempre il miglior modo per essere accettate e supportate in una squadra, anche se hai compagne eccezionali una giovane deve sempre avere un atteggiamento giusto, e fin dall'inizio.
Mi hanno già presentato le tue compagne di squadra da tanti punti di vista, mi manca però il tuo di esordiente; ce le vuoi raccontare? e che ci dici di Mirco, Daniele e Noemi, coloro che si prendono cura di voi, che vi disciplinano e pretendono molto ma anche vi proteggono e si fanno in quattro per realizzare il vostro sogno?
Partendo dai “piani alti” della società molti possono pensare che questi rimangano estranei alla maggior parte delle cose sotto l’aspetto umano, be’ non è così nel Sangiovanni Calcio a 5.
Un esempio è Mirco, il nostro Boss, che conosco sin dall’inizio: con lui ho un ottimo rapporto, infatti è una persona estremamente seria quando è giusto, ma è anche molto divertente (infatti spesso mi prende in giro parlando di un presunto fidanzato!!). Un’altra figura fondamentale è quella di Noemi, anche lei la conosco da sempre (è la mia “zia”, come dice sempre lei) ed oltre ad essere la nostra dirigente: che ci segue sempre e comunque portando la sua grinta, che quest’anno si è mutata spesso in lacrime di estrema felicità; è una grandissima donna dalla risata estremamente contagiosa che porta animo nelle serate. Parlando di Daniele posso dire che ci conosciamo ormai molto bene da un bel po’ di tempo e so che è un ottimo mister che ha saputo mantenere perfettamente in tiro mentalmente e fisicamente la squadra. È anche una persona con cui se hai un problema ne puoi discutere tranquillamente ed una sua caratteristica positiva è il fatto che le cose te le dice in faccia chiare e tonde!
Ma adesso veniamo alle mie compagne di squadra…partirò dalle veterane del gruppo tra cui: Silvia che rappresenta la tipologia di fascia che dà alle avversarie un pressing fisico esaustivo; Marsy che è uno dei nostri buoni portieri; infine la Medo che è la classica punta che si aspetta il pallone nei piedi per potersi girare e tirare. Poi abbiamo Giulia Liguori, lei è un buon portiere che quando chiamato in causa ha sempre risposto presente, inoltre è una buona amica con la quale mi confido molto piacevolmente nei viaggi Loro-Sangiovanni. L’altro portiere è la nostra Pacio, detta “gatto” per come riesce a lanciarsi per prendere qualsiasi tipo di tiro che cerchi di violare la sua porta (tranne, come le diciamo scherzosamente, negli allenamenti del lunedì ;-). Poi abbiamo Anna, la più vicina a me con l’età (ma comunque già maggiorenne), lei è una forza della natura, non importa cosa le metti davanti, lei vi si scaglierà comunque, e se in partita hai bisogno di una persona che cambi il ritmo per spronare le altre lei è quella giusta. Parlando sempre di pivot abbiamo la nostra bomber, il capocannoniere della stagione, la Borghe: lei è la tipologia di punta che cerca di farsi vedere per avere palla e quando la prende se l’avversaria le lascia uno spiraglio sullo specchio della porta, lei la trafigge! Anche con lei faccio spesso, per non dire sempre, i tragitti Loro-Sangiovanni, durante i quali parliamo con in sottofondo la sua musica (la quale mi ha trasmesso i suoi generi musicali). Poi abbiamo il nostro capitano Francesca, della quale ho parlato prima, che magari alla vista risulta piccola ma con la sua forza e il suo carattere ti rigira come vuole. Un altro laterale è Eleonora che mi impressiona sempre (e fa sorridere) per la sua potenza esplosiva e soprattutto resistenza; mi ricordo, per esempio, quando in una partita aveva giocato sempre e nei minuti finali era in progressione in attacco e un secondo dopo entrava in scivolata nella sua area per difendere la porta! L’altra laterale, raramente difensore, è la Cocca che è mancina come me (ma li trova facilmente gli spazi per fare gol splendidi!!), lei è fortissima in quanto riesce a superare con facilità l’avversaria e dirigersi come un tornado verso la porta facendo anche una serie di finte che disorienterebbero chiunque. Infine abbiamo la nostra centrale, la Ciofa, giocare con lei è stupendo perché trasmette sicurezza ed è bello quando alle spalle hai una persona che ti può guidare al meglio e di cui ti fidi ciecamente!
Sai mi piacciono sempre tantissimo le "Presentazioni" che vi fate tra compagne, sono veramente belle e ogni volta aggiungete sempre qualcosa di nuovo. Naturalmente mi ci emoziono solo io eh, Noemi per esempio so che non si commuove per niente...
L'ultima stagione, la tua prima con la tua attuale squadra, è stata una cavalcata trionfale; vuoi dirci i momenti che ricordi con più piacere?
Quest’annata è stata stupenda e l’ho vissuta a pieno! Uno dei momenti più belli è stato l’esordio fuori casa nella seconda giornata di campionato, quella partita mi rimarrà sempre nel cuore perché il mister mi dette tantissimo spazio e fiducia e giocai quasi tutta la partita. Durante la quale mandai in rete con un lancio lungo Eleonora e poi riuscii a fare una doppietta personale con un gol, di mezza girata, che mi sono sognata più volte e che Daniele nominò Euro-gol!
Qui e nella foto successiva; Margherita in azione.
Un altro momento di forte emotività è stata la finale persa di Coppa Toscana nella quale la dura semifinale del giorno precedente ha sicuramente influito lucidità del gioco nella prateria dell’Estraforum (palazzetto di Prato). In quella giornata mi ha segnato perché anche lì c’aveva seguito la nostra incredibile tifoseria(che ci ha sempre sostenuto con urla e striscioni) e il momento che mi ha emozionato di più è stato quando a fine partita, prima che ci consegnassero le medaglie di seconde classificate, c’è stato un momento in cui i rappresentanti della regione hanno detto al microfono “Ringraziamo il Sangiovanni...” ecco lì in quell’istante la nostra curva a iniziato a far tremare le gradinate in ferro, il cui frastuono rimbombava ovunque e guardandoli mi hanno fatto letteralmente tremare il cuore ed emozionare.
Infine naturalmente, l’ultimo grande ricordo, è la coronazione del nostro sogno nella perfetta serata del 28 Febbraio che è un qualcosa che non dimenticherò mai (come dice il mister i campionati non si vincono tutti i giorni!!), sia per la gioia derivante dal risultato sul campo (con la meritatissima rivincita contro la squadra che ci aveva tolto la Coppa Toscana) sia per i grandi festeggiamenti che aveva preparato la nostra splendida tifoseria per quella notte da incorniciare!
A ogni nuova testimonianza su quella sera aumenta il rimpianto di non essere stato li, di non avervi conosciuto ancora! Complimenti a te, e credo di poterti dire che sarà un ricordo indelebile anche tra 50 anni, il primo trionfo sportivo non si scorda mai, è come il primo bacio!
Credo che anche a te, pur essendo molto giovane, il virus abbia sconvolto parecchio l'esistenza, niente più scuola, niente più amici e niente più futsal, credo che alla tua età l'avrei resa molto peggio di adesso, si pensa sempre ai problemi degli adulti ed è giustissimo, ma come ha vissuto la lontananza dal pallone e dalle compagne una ragazza giovane?
È stata dura perché quando sei abituata a vivere una cerchia di persone che ti fanno sentire quotidianamente bene è scioccante separarsene da un giorno all’altro. Le mie compagne sono infatti diventate la mia seconda grande famiglia e sono certa che se mai avrò bisogno di qualcosa loro saranno disposte a darmi una mano.
Per cercare di colmare questa distanza abbiamo fatto varie video chiamate tutte insieme, ma quando sarà possibile ci ritroveremo anche se il sorriso sarà magari coperto da una mascherina.
La tecnologia riduce le distanze...
Ma sotto la mascherina il sorriso sarà sempre lo stesso, lo stesso sorriso di gioia e appartenenza.
Senti, parliamo di cose serie; se vengo tra 10 anni a vedere il San Giovanni calcio a 5 , ti ritrovo capitano? ;-)
AHAHAH me lo auguro, spero di diventare sempre più utile e importante per questa società! Infatti questa è la sfida che mi ha lanciato il Boss che mi dice sempre che le “Pulcine” (le bambine della squadra giovanile) fanno sempre il calcolo di quanti anni gli mancano per poter approdare in prima squadra e giocare con me. Personalmente è un fatto che mi rende molto felice, perché mi farebbe piacere riuscire a rimettermi la fascia al braccio, ma naturalmente non per vantarmi, bensì perché significherebbe che ho raggiunto un buon grado di responsabilità e “importanza”.
E ancora ci salutiamo così, con la foto iconica della storia recente di questa squadra.
E vista la tua maturità, ti vedo come una seconda Francesca, giocatrice, allenatrice dei giovanissimi o delle giovanissime, punto di riferimento assoluto; sei già presente e sarai il futuro.
Ultima domanda; cosa diresti a un tuo amico/a o compagno/a di scuola per convincerlo a venire a vedere una partita di futsal femminile?
Allora parto dal fatto che sono già venuti molti dei miei amici/amiche più stretti/e che devo dire, da quello che mi hanno detto, il giorno dopo a scuola, sono rimasti veramente stupiti, entusiasti e si sono divertiti molto nel vedere questa squadra divertirsi giocando e vincendo!
Comunque se dovessi convincere altri a venirci a vedere gli direi che la futsal femminile è un bellissimo mondo che non annoia, infatti le femmine non è che in campo stanno attente a non rovinarsi le unghie, anzi...
Concludo ringraziandoti di avermi dato la possibilità di parlare della storia bellissima che sto vivendo!
Sono io che ringrazio te, Margherita, per la tua freschezza cristallina, il tuo entusiasmo non ancora alterato da qualche delusione (che arriverà, ma c'è tutto il tempo) questo vivere lo sport nella luce splendente della tua primavera. Avere il talento è fortuna, coltivarlo con Mirco, Noemi, Daniele e le tue compagne lo è altrettanto, puoi fare grandi cose con i tuoi piedi, la tua testa e le persone giuste vicino a te; il futsal è tutto tuo, non ti resta che farti avanti e prendertelo.
Veramente un bel ritratto, con un po' di retorica in eccesso ma ti descrive esattamente come sei e come ti vogliamo tutti noi che ti vogliamo bene.Brava, brava, brava!!!!👏👏👏💪💪💪👍👍👍
RispondiEliminaGrazie mille per l'apprezzamento all'intervista da me curata, la retorica diciamo che fa un poco parte del taglio "letterario" che ho dato a tutto il blog, ma credo sia un prezzo ragionevole da pagare per un ritratto più accurato di quello che di solito tendono a realizzare i quotidiani sportivi. Gentili saluti.
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