lunedì 6 luglio 2020

UN SALUTO A ILARIA LEONI.

Ci sono notizie che sulle prime ti creano dispiacere, ti provocano quella lacrima che tentenna sulla palpebra e non sa se cadere, ti lasciano in bocca l'amaro di un qualcosa che finisce e che non ritornerà. Quando ho letto che Ilaria Leoni ha deciso di smettere di giocare la sensazione è stata quella di aver perso un'orizzonte, l'occasione di vederla prima o poi giocare una partita, di vederla allenarsi,perchè gli allenamenti dei portieri sono belli, quando i preparatori le mettono alle strette e ogni volta diventa una sfida, e fremi perchè la tua beniamina pari quel tiro maligno, impossibile, fatto apposta per spingerla oltre i suoi limiti.

Una sorridente Ilaria sembra invitarci a seguirla nelle sue prossime avventure.



 Invece tutto questo non succederà, perchè Ilaria, con una scelta ponderata e ineccepibile, ha deciso di dare priorità alla sua carriera lavorativa, che tanto per la sua generazione il professionismo arriverà sempre troppo tardi, e non possono certo aspettare i comodi di un governo che tentennerà per quanto potrà tentennare, e così il calcio femminile giocato perde uno dei suoi numeri uno più esperti e affidabili, e una persona splendida, che ho conosciuto due mesi fa grazie all'intervista che con grande gentilezza mi ha concesso, intervista che  è una delle più belle e complete mai apparse nel mio progetto, e con cui ho instaurato un bel rapporto fin da subito, Ilaria è una persona simpatica, allegra e umile, che ama il calcio e vi si dedica con grande serietà ma non per questo è mai venuta meno al suo lato umano. Non conosco ancora il suono della sua voce, ma abbiamo comunicato spesso, e ci si può anche affezionare alle persone pur senza averle ancora conosciute vis a vis, anche un blogger ha le sue simpatie, le sue inclinazioni, e specialmente dopo aver conosciuto le storie di Ilaria, il suo calcio di strada da bambina con un pallone di carta e scotch, le sue grandi parate, i suoi momenti magici, l'amore con cui svolge la sua attività di allenatrice, mi hanno fatto capire di trovarmi davanti a una donna speciale.

Ne ha conosciute tante di stagioni, Ilaria, prima con il viola del Firenze, poi nella lontana e magica Oristano, per poi tornare in Toscana nel Castelfranco poi Empoli, per poi finire con quella Florentia con cui ha contribuito,nell'ultimo anno della cavalcata, al triplete che ha portato la squadra dalla serie C alla serie A in tre anni, e che le ha anche dato la possibilità di allenare le sue under 15, che le hanno regalato tante soddisfazioni tra cui la coppa Toscana del 2019 contro le pari età della Fiorentina.

E ora Ilaria chiude lo scrigno della sua luce, che non risplenderà più in un campo verde, non illuminerà ancora una volta il mistero della solitudine di ogni portiere. Ma sono convinto che questa per Ilaria è solo la fine del primo tempo, perchè una come lei che ha la vocazione ad allenare non tarderà a trovare una sua nuova dimensione, magari con la Sangi stessa, magari con qualche altra squadra qui della sua Firenze, ma questo secondo tempo di Ilaria, predestinata della panchina che a soli 31 anni ha già alzato un trofeo, è tutto da seguire, tutto da scoprire, e in questo calcio femminile che conta ancora troppe poche allenatrici Ilaria potrà fare ancora meglio, se possibile, che da calciatrice, regalandoci ancora emozioni, quindi non importa dove, non importa quando, ma torna presto con noi Ilaria, vogliamo vederti sul rettangolo verde, sapere l'era sotto ai tuoi piedi, anche se non potrai uscire dallo spazio riservato ai coach tu sarai li, potremo saperti ancora con noi e sugli spalti, quali essi siano, ci sentiremo meno soli, come al Santa Lucia, quando era bello vederti anche solo negli allenamenti prepartita assieme a Katja e Amanda, le tue ultime compagne pariruolo.
Regalaci ancora momenti magici, Ilaria, regalaci brividi sotto la pelle, facci abbracciare tra sconosciuti e sconosciute, metti ancora la tua firma su quel miracolo di gioia chiamato calcio.

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