sabato 29 febbraio 2020

IL GRANDE REBUS PORTIERE IN CASA FIORENTINA WOMEN'S.




Tra tutti i ruoli calcistici il portiere è quello che prediligo, forse anche per averlo praticato per qualche anno, ai livelli più infimi, nei classici campionati provinciali dove anche se si arriva ultimi con un punto in stagione non si retrocede perchè non esistono serie ancora inferiori. Però quel poco l'ho fatto con passione, e ritengo di intendermi un poco del ruolo, e in una squadra, qualunque segua, vado subito a vedere chi gioca in porta, e solo nelle squadre toscane c'è stato da rifarsi gli occhi, con Rachele Baldi, Katja Schroffenegger e Amanda Tampieri, senza dimenticare Alice Lugli, che nelle partite in cui ha sostituito Rachele mi è piaciuta assaje. E poi Giuliani, Capelletti, Forcinella, Piazza, Aprile, Gritti, le veterane Marchitelli e Pipitone, la scuola italiana dei portieri è di altissima qualità anche nel femminile.


Ma è dei portieri (anzi, delle portiere) Viola che parleremo nell'articolo, perchè si sta creando una situazione a dir poco esplosiva nelle dinamiche di spogliatoio e nelle gerarchie, che se non è ben gestita rischia di deflagrare in estate.
Attualmente, come saprete, i tre portieri che la Fiorentina women's ha tra le sue fila sono Stephanie Ohrstrom, Francesca Durante e Catalina Perez. Ovvero rispettivamente la storia delle women's, la promessa per il futuro e un totale oggetto misterioso.


la mitica Stephanie (fonte;sito top player company)


Partiamo da Stephanie, e dico subito; GUAI A CHI LA TOCCA e a chi non le rinnova il contratto a giugno. Perchè Stephanie è una grande numero 1, è affidabile, esperta e non tradisce mai, perchè è una donna di una simpatia travolgente utilissima per lo spogliatoio e perchè ci ha letteralmente salvato la stagione. Si perchè quando la Durante ha dovuto fermarsi e operarsi Stephanie, che aveva accettato di essere diventata la riserva, al momento in cui c'è stato bisogno di lei è tornata in campo senza alcun livore mettendoci tutto l'impegno e l'amore per la maglia possibile, riprendendosi alla grande quello che era suo e senza più essere messa in discussione, con Catalina che non ha trovato ancora un minuto di spazio, non credo per suoi demeriti ma perchè ora come ora Stephanie è in una forma eccellente e sostituirla sarebbe un autogoal clamoroso.
Certo, l'anagrafe non gioca a suo favore, 33 anni già compiuti non sono pochi, ma proprio per questo deve restare, magari non sempre da titolare ma comunque per fare da maestra alle ragazze che verranno, ad esempio Rebecca Tinti se viene promossa, come mi auguro, in prima squadra a breve, che già in alcune gare a dicembre è stata la portiere di riserva, un qualsiasi problema a Stephanie e Rebecca avrebbe preso il suo posto, con tutto il suo talento ma anche con tutta la sua esperienza a quei livelli. Ma tanto la nostra svedese è stata una roccia, e continua a esserlo.


La nostra  Francesca (fonte; calciofemminileitaliano.it)


Poi, veniamo a Francesca Durante. Anche qua mi sento disarmato, perchè anche a Francesca sono (sportivamente eh) affezionato quasi quanto a Stephanie, è una ragazza dolce, gentile, alla quale non puoi non volere bene. E mi sbilancio; fisicamente è eccezionale, e tra i pali è la migliore in assoluto della serie A, le ho visto fare parate incredibili, copre lo specchio come nessun'altra riesce a fare. Se si giocasse ancora coi portieri stile Zoff, che non oltrepassavano l'area piccola, Francesca sarebbe davvero la migliore, ma purtroppo ha il tallone d'achille della poca sicurezza nelle uscite (e non voglio tirare in ballo la gara contro la Juve, ha sbagliato in modo plateale ma prima aveva fatto una grande partita, la stanno crocifiggendo troppo per quell'episodio) esitazioni che trasmette anche alla difesa, che non sempre riesce a registrare; un portiere deve essere temuto e rispettato non solo dagli attaccanti avversari ma dai suoi stessi difensori, e se questa fiducia viene meno la porta vacilla. E purtroppo non è che Francesca sia così giovane da dire "Diamole tempo, si farà" Ha già 23 anni, o si migliora subito o rischia di perdere quello che ha giustamente conquistato.

Catalina Perez (fonte; L football.it)


E poi, Catalina Perez. Che aiuterebbe molto un tifoso che deve scegliere la propria beniamina tra i pali se fosse un'antipaticona scontrosa e anche un po' racchia, uno la rimpiangerebbe il giusto in caso di partenza...ma niente, non ci facilita per niente il compito; è simpatica, sorridente e bellissima, e in allenamento fa degli interventi strepitosi, proprio non ce la fai a non amarla. Però, come detto, a tutt'oggi i minuti da lei giocati sono zero, e presumibilmente troverà spazio sono nell'ultima di campionato contro l'Orobica e poco altro, e il suo contratto scade a giugno, il timore è vederla tornare in Colombia (anzi negli USA, dove si è formata calcisticamente e vive)  da inespressa, e col mezzo rimpanto di aver perso una possibile grande giocatrice. Ma è qui che il rebus si fa incasinato; come si fa a tenere tre portiere tutte di alto/altissimo livello? credo che in tutta europa non ci sia una squadra con tale qualità tra i pali, proprio perchè tre portieri di alto livello è un lusso che nessuno può permettersi.

Bene, come se ne esce? vediamo tutte le possibili combinazioni.
1-Catalina saluta e se ne va, Tinti viene promossa terzo portiere e si ritorna alla situazione di settembre, col ballottaggio Durante/ Ohrstrom.
2-A Stephanie a giugno scade il contratto, la società non lo rinnova e tiene Catalina Perez puntando su di lei, che entrerebbe in ballottaggio con Durante.
3-Francesca Durante viene mandata in prestito per ristabilirsi del tutto e fare esperienza, quindi si punterebbe sul duo Ohstrom- Perez.
Quale preferisco? io per affezione scelgo la prima opzione, vorrei dare fiducia a Francesca perchè se trova in lei la sicurezza allora diventa davvero una portiere top.

Già complicato così, vero? ma divertiamoci a complicare ancora di più il tutto, con l'opzione LA FIORENTINA PRENDE RACHELE BALDI.
Si, lo so, ho appena ribadito tutta la stima e l'amore per le portiere che abbiamo, ma se ad esempio nel maschile la Viola prendesse Messi, a qualcuno fregherebbe più qualcosa di Chiesa e Castrovilli? è il crudele paradosso del calcio, per uno forte che arriva altri partono, senza essere nemmeno troppo rimpianti dai tifosi che comunque li hanno sinceramente amati.
Questo è l'anno della consacrazione di Rachele, è la portiere italiana più forte e i top club, non solo Italiani, presto caleranno su di lei come grifoni sulla preda, e se la viola, sfruttando il fattore vicinanza, non si muove per prima farebbe la sua seconda grande cappellata di mercato dopo la cessione di Deborah Salvatori Rinaldi (E non metto in conto le cessioni "obbligate" di Linari e Bartoli, comunque dolorose).
E se quindi arrivasse Baldi (comunque ipotesi remota eh, non ci sono voci al riguardo, è solo una suggestione che serpeggia tra i tifosi) come la si risolverebbe? delle attuali tre se ne dovrebbero andare in due, e per quanto mi riguarda la soluzione migliore sarebbe tenere Stephanie e far giocare Baldi titolare, Ohstrom riserva e Tinti terza.

Vedremo, è tutto cazzeggio puro, almeno fino a giugno. Ma sul versante portiere ci sarà da divertirsi, ma io una cosa la so per certa; Stephanie, Francesca, Catalina, vi voglio bene a tutte e tre.

giovedì 27 febbraio 2020

INTERVISTA A ME STESSO (Con narcisismo...ma non troppo)






Non sono certo il primo, non è un'idea particolarmente originale, ma è un ottimo modo di farmi conoscere meglio dai miei lettori, occasionali o affezionati, che leggendo queste righe possono legittimamente chiedersi "Ma chi è, questo Omar? cosa cerca? perchè lo fa?" se avrete la bontà di leggere questa (lunghetta) auto-intervista, spero almeno ne sappiate qualcosa di più, e di rimanervi più simpatico, o più antipatico, oppure (e questo mi dispiacerebbe davvero) indifferente, che non è detto sia poi questo granchè.

CIAO OMAR, COME TI E' VENUTA L'IDEA DI QUESTO BLOG?

All'inizio ho cominciato a fissare su carta (anzi su word) i momenti più emozionanti vissuti durante le partite, un modo per ricordarseli a posteriori, per andarseli a rileggere tra un anno o due per rivivere emozioni sempre più lontane dal giorno che le ha generate. E poi, siccome non sono nuovo a esperienze di blogger, ho pensato di condividerle.

IL TUO BLOG PIACE A CHI TI LEGGE?

Ovviamente non ho un gran numero di lettori, ma ce ne sono di buoni e affezionati. Avere una passione in comune aiuta certamente, ma gli attestati di stima ci sono stati e sono stati sinceri. Ci sono state anche delle critiche, ovviamente, ma sempre garbate.

DEL TIPO?

Che scrivo troppo, o che sono troppo aperto al tifo di altre squadre oltre alla mia. Alla prima legittima critica rispondo invitando a considerare l'articolone di apertura della Gazzetta dello sport su qualche partita importante; io mi ispiro a quelli, per stile e lunghezza, anche se capisco che  a confronto degli scarni trafiletti che di solito le grandi testate dedicano al femminile debbano sembrare dei papironi niente male...

E IL PAGELLONE CHE FAI, COI VOTI ALLE CALCIATRICI, NON TI PARE UN FILO ARROGANTE?

Perchè non scrivo sulla Gazzetta o Tuttosport, non dovrei saper leggere una partita o avere le competenze per giudicare una prestazione? ma poi dai, non è mica severo, è più che altro un modo per parlare delle calciatrici una ad una, esaltarne le qualità o molto più raramente una prestazione sbagliata, ma se guardi i voti sono piuttosto generosi, e tendo a esaltare i meriti più che i demeriti. Certo beh, se una calciatrice che mi piace fa un errore però è giusto che ne tenga di conto, ad esempio il 5,5 dato alla mia adorata Rachele Baldi mi fa ancora soffrire, ma non potevo fare altrimenti.

E SULLA SECONDA OBIEZIONE? PER QUALE SQUADRA TIFI OMAR, E PERCHE'?

Ma che domande fai, non hai visto titolo e sfondo del blog? la mia squadra è la Fiorentina women's, perchè è la squadra della città nella quale vivo, che non è quella dove sono nato ma è quella che adesso amo. E inoltre sono rimasto folgorato da Alia Guagni vedendola giocare contro l'Australia senza nemmeno sapere chi fosse, la calciatrice azzurra che mi è piaciuta di più assieme a Elisa Bartoli e Barbara Bonansea. E sapere che gioca nella viola ha certamente indirizzato la mia scelta, e poi si, anche il fatto di poter raggiungere il Bozzi a piedi da casa mia è un vantaggio non da poco.

E COSA SIGNIFICA TIFARE VIOLA PER CHI NON E' NATO A FIRENZE?

Prima dello scorso giugno semplicemente non mi ponevo il problema, il calcio maschile non lo seguo da anni, dopo l'addio al calcio di Roberto Baggio e i fatti di calciopoli ho seguito più che altro la Premier League, tifando Manchester United. Ma se vivi nel capoluogo, se ormai sei parte di questa città e amando oltre a Firenze anche una fiorentina pensi di rimanerci per sempre, tifare viola è un qualcosa che ti rende più bello viverci, un senso di appartenenza incredibile che mi ha travolto, anche se mai concorderò con alcuni dogmi autoimposti delle frange più calde del tifo.

A TAL PROPOSITO, TORNO SUL DISCORSO DEL TIFO PER ALTRE SQUADRE; MA NON BISOGNEREBBE TIFARNE SOLO UNA E STOP?

Ci sono molti che lo pensano e rispetto questa idea, ma so anche che qualcuno sotto sotto mi giudica per questo, come se dovessi rendere conto di qualcosa, a delle regole di stadio non scritte delle quali francamente me ne infischio. Vedi, io il calcio femminile lo vedo e lo vedrò sempre come un movimento da sostenere, dove andare a vedere più partite possibili perchè mi piace farlo e perchè il sistema ha bisogno anche di uno in più che spenda pochi euro di biglietto. Tifare Fiorentina non mi impedisce anche di sostenere in modo sfegatato l'Empoli ladies quando vado a Monteboro, oppure la Sangi quando vado al Santa Lucia. E poi io sono uno che se va a vedere una partita dal vivo, fosse anche un torneo dei rioni, DEVE tifare per qualcuno se no non si diverte. In stagione ho fatto il tifo anche per Sassuolo e Tavagnacco, senza alcun problema. Certo, sono della Fiorentina e non mi vedrete mai tifare Juventus e difficilmente tiferei per Roma o Milan, ma non per questo le detesto, anzi.

ORA CAPISCO LA TUA IDEA..E SE QUALCUNO DEI TUOI COMPAGNI DI TIFO NON E' D'ACCORDO?

Si gratta.

BENE...PARLIAMO ADESSO DELLA FIORENTINA WOMEN'S; TI PIACE COSI' COM'E' O CAMBIERESTI QUALCOSA?

Domanda difficile. Da mesi seguo la squadra e adesso quando posso pure gli allenamenti, ce ne sono tante alle quali mi sono anche affezionato per la loro gentilezza, e mi diventa difficile dire a cuor leggero che vorrei che fossero mandate via per essere sostituite con altre. Ma, se a livello umano va tutto a posto, devo dire che a livello tecnico qualcosa vorrei cambiasse...

ASPETTA, ORMAI CE LO DEVI DIRE; CHI TI STA PIU' SIMPATICA DI QUESTA VIOLA?

Premetto; di antipatiche non ce ne sono, te lo dico col cuore, e con molte ovviamente non ho interagito oltre un semplice saluto. Ma se proprio devo scegliere quelle che con me (e coi tifosi in generale) finora sono state più gentili, ti dico innanzitutto Stephanie Ohrstrom, quella donna è un portento di simpatia, sempre sorridente in ogni situazione. E anche la bomber Ilaria Mauro, che a volte ti sorprende venendoti a cercare lei per salutarti, poi Martina Fusini, Marta Mascarello, Stephanie Breitner, Davina Philtjens e anche Francesca Durante, dal sorriso dolcissimo e sempre disponibile a scambiare una parola. E poi Lisa de Vanna, che quando la saluti risponde sempre "Ehi cciao come stai?" è la classica scontrosa solo in apparenza. E anche le ragazze della primavera sono tutte educatissime, segno di una scuola calcistica che le prepara anche alla gentilezza.

CHE COMUNQUE POI DEVONO GIOCARE A CALCIO, MICA ESSERE OBBLIGATE A RELAZIONARSI CON VOI TIFOSI..

Certamente, e io sono il primo a detestare tifose e tifosi che si approfittano della disponibilità spontanea delle calciatrici, che ogni volta irrompono in eccessi di amore che per una sportiva possono essere fonte di imbarazzo e di fastidio. Ma per chi come me (Che sono abbastanza timido e da poco ho trovato il coraggio di chiedere un selfie ma solo accodandomi ad altri, a fermare una calciatrice stanca dopo una partita col borsone in mano mi pare sempre di disturbare) si limita a un saluto e, se e quando possibile, a una breve frase di cortesia, fa piacere trovare corrispondenza. Ma capisco anche che per colpa di pochi esagitati le calciatrici stiano molto attente a dare confidenza, la normalità è un'utopia in ogni ambito, e il rischio di stalking e molestie, vedi la recente spiacevole vicenda nella quale è stata coinvolta la pallavolista Alessia Orro, è sempre dietro l'angolo.

TORNIAMO A UN DISCORSO PURAMENTE TATTICO; COSA CAMBIERESTI DUNQUE DI QUESTA FIORENTINA?

Per me sono due anni almeno che sbaglia parzialmente le strategie di mercato, puntando troppo alle straniere o al nome di grido per avere più credibilità e peso specifico in Europa, secondo i dogmi delle società moderne. Così facendo sta però stravolgendo il meraviglioso percorso di talenti coltivati in casa iniziato col Firenze di Andrea Guagni. Quante del vivaio viola ormai giocano stabilmente in prima squadra? Alia, Tortelli, Vigilucci, e poi? a confronto della squadra dello scudetto, con la sola Ohrstrom straniera nell'11 titolare, questa sembra non solo un'altra squadra, ma proprio un altro tipo di società, con un progetto del tutto diverso.

MA DAI, ORA PERO' CI SONO PIU' RIVALI, LA FIORENTINA HA VINTO UNO SCUDETTO CONTRO NESSUNO...

No, ti interrompo perchè stai dicendo una cosa non vera, che affermano in tanti ma sbagliando di grosso. Ma ti sembra niente il Brescia di quella stagione? era la squadra dell'attuale nazionale! Quante ragazze viola annoverava la spedizione mondiale? solo Alia, Ilaria Mauro e Alice Parisi, e solo Alia titolare fissa. Quel Brescia aveva tra le altre Chiara Marchitelli, Sara Gama, Lisa Boattin, Martina Rosucci, Cecilia Salvai, Valentina Cernoia, Cristiana Girelli, Barbara Bonansea, Daniela Sabatino e Stefania Tarenzi, e come allenatrice Milena Bertolini; e avremmo vinto contro nessuno? ma per favore.

SI, SCUSA, NON VOLEVO MINIMIZZARE LO SCUDETTO VIOLA. E QUINDI, COSA FARESTI TU SE FOSSI IL DS DELLA FIORENTINA?

Sfaterei un altro luogo comune, quello che "Tutte le italiane migliori ormai le ha prese la Juve". Che questo poi in parte è vero, anche nel settore giovanile (Pensiamo a Benedetta Glionna, a Sofia Cantore e a Paola Boglioni) ma ce ne sono molte altre che potrebbero essere altrettanto forti, a livello delle ragazze mondiali, se fosse concessa loro la giusta opportunità, e la viola, con giocatrici mature ma ancora con tanto da dare come Alia, Parisi, Mauro e Bonetti, potrebbe essere una opportunità gigantesca per le giovani, che avrebbero delle maestre d'eccezione. Di talenti veri in giro ce ne sono, te lo assicuro, anche solo nelle squadre toscane, per dire.

CI HAI INCURIOSITO, FACCI QUALCHE NOME.

Va bene, non è certo la prima volta che ne parlo ma non sono Paganini, mi posso ripetere. Quando parlo di talenti non intendo altre Hegerberg o Rapinoe, ma ragazze ancora giovani ma già affidabili, che in un contesto più competitivo potrebbero avere enormi margini di miglioramento, costitutendo l'ossatura di una squadra forte e capace di trovarsi e capirsi a memoria. L'Empoli ladies ad esempio ha Rachele Baldi, Marta Varriale, Norma Cinotti, Lucia di Guglielmo e Cecilia Prugna (che però devono essere prese insieme, non interrompiamo una storia calcistica e umana meravigliosa) La Florentia San Gimignano ha Amanda Tampieri, Serena Ceci, Giulia Bursi e Melania Martinovic. E poi ci sono anche i talenti sparsi per il resto d'Italia, penso a Claudia Ferrato, Noemi Manno, Elisa Polli, Marzia Visani...tutte ragazze a inizio percorso che potrebbero ancora fare il grande salto e garantire molti anni di ottime prestazioni.

E TRA QUESTE ESEMPI DI CALCITRICI IDEALI CHE HAI CITATO, QUALI SERVIREBBERO SUBITO ALLA VIOLA?.

Tre nomi; Marta Varriale, Norma Cinotti e Melania Martinovic, abbiamo bisogno di un innesto importante per reparto, ragazze con un buon fisico e dai piedi ottimi. Baldi, Di Guglielmo e Prugna restano un sogno, ma la Fiorentina in quei reparti sarebbe già a posto. E poi dai, ve lo immaginate voi quanto amerebbero i colori viola ragazze nate a Firenze come Marta e Norma? triplicherebbero il loro impegno, raggiungendo il meglio della loro condizione, anche se ovviamente non sarebbe per loro subito facile interagire con un gruppo abituato ad altri tipi di allenamenti e di obiettivi.

CERTO, I TUOI AMICI EMPOLESI AVREBBERO DA RIDIRE AL RIGUARDO...

Ascolta, io dico da mesi che questo Empoli ladies, se avesse una punta di peso per far rifiatare Arianna Acuti e un'alternativa per reparto potrebbe, con il gioco e il talento che esprime, lottare per il 3-4 posto, stare a braccetto con le favorite. Se la società fosse orientata a tenere tutte le calciatrici in rosa e rafforzarsi ulteriormente, sarei felicissimo rimanessero a Empoli, ma diciamoci la verità, alcune delle ragazze in rosa sono da top club, sarà difficile trattenerle, e se proprio devono andare via le preferisco in viola che al nord o verso Roma o Napoli, visto che il presidente partenopeo Carlino ha fatto intendere al Linari day di voler fare uno squadrone in caso di serie A.

UNA COSA; MA PERCHE' QUESTA "FAME" DI ITALIANE?SARAI MICA SOTTO SOTTO UN PO' XENOFOBO?

Ripetilo e ti tiro una testata. Non è un discorso di nazionalità, ma di appartenenza, di identità. Diciamocelo, all'estero il campionato italiano è visto come un torneo di seconda o terza fascia, ci sono federazioni che non vogliono mandarci le loro atlete perchè perderebbero prestigio e valore di mercato, e non poche di coloro che sono arrivate, non solo nella viola, sono state un mese o due e poi sono andate via. Penso a Meagan Kelly della Sangi, come si fa a costruire un progetto con una che a metà stagione manda a dire dal Canada "Scusate, mi sposo, non torno", dico io? o calciatrici come la Spord, tre partite in viola e poi no grazie vado via, non siete competitivi, e altri casi dello stesso tipo. No, la Fiorentina è una squadra prestigiosa, e per coloro che vi giocano dovrebbe essere il punto d'arrivo, la realizzazione di un sogno, non una vacanza spesata fino a quando va loro oppure un ripiego perchè in Inghilterra o in Francia non hanno trovato posto.

MA DELLE ATTUALI STRANIERE NELLA VIOLA COSA NE PENSI?

Che ce ne sono alcune che sono veramente utili e migliorano la squadra, come le due Stephanie, Lana Clelland, Davina Philtjens e Laura Agard, le altre non mi pare che spostino più di tanto gli equilibri. Se proprio deve essere straniera, almeno che faccia davvero la differenza. Che poi non hai considerato una cosa..

QUALE?

Che abbiamo dei meravigliosi talenti già nella nostra primavera. Rebecca Tinti potrebbe affacciarsi in prima squadra già tra un anno o due, e allenandosi tutti i giorni con una come Stephanie Orhstrom affinerebbe molto il suo già notevole talento. Chiara Ripamonti e Chiara Pastifieri potrebbero diventare due centrali formidabili, Sofia Lorieri ha i numeri di una giovane Elisa Bartoli, e Marta Morreale lo scatto di Alia. E cosa mi cerchi una nuova Alice Parisi, se già abbiamo in rosa Azzurra Corazzi? e Margherita Monnecchi che eleganza e che tocco di palla ha, ne vogliamo parlare? Ma se ti metti a comprare straniere come patatine al supermarket, magari con contratti onerosi, percentuali ai loro procuratori, l'orrenda clausola del numero minimo di presenze (che sarebbe da vietare) quante della primavera potranno trovare spazio in prima squadra un domani? e quindi si inizia coi maledetti prestiti verso squadre di medio-bassa classifica, che nove volte su dieci, lo sai meglio di me, sono solo l'anticamera della cessione definitiva.

CERTO, UN'ALTRA BANDIERA COME ALIA SAREBBE MOLTO DIFFICILE AVERLA.

Quasi impossibile, del resto ormai non ce ne sono più nemmeno nel maschile, ma speravo che nel femminile le cose fossero migliori in tal senso...

INFATTI TE LO VOLEVO DIRE; SEI CONSAPEVOLE CHE LE SOCIETA' STANNO ANDANDO VERSO UNA DIREZIONE TOTALMENTE OPPOSTA DA QUELLA CHE TU TI AUGURI?

Si, ma proprio perchè non sono nessuno e non ho le mani in pasta in alcun senso posso urlare a gran voce i miei sogni e come la penso. E mi batterò sempre per queste ragazze, getterò sempre una goccia nel mare, per me sono solo loro che potranno riportare lo scudetto a Firenze, per dimostrare che credendo nelle nostre ragazze, nella loro passione e nel loro entusiasmo sincero, si può creare un progetto ancora migliore di quello della Juventus, che primeggia comprando molto e bene ma soprattutto italiano, questo vorrei ricordarlo.

 CI VORRANNO DEGLI ANNI PERCHE' QUESTO ACCADA....

Ti faccio notare che sono quasi due stagioni che non vinciamo niente, che si accaparra tutto la Juve, Viareggio cup compresa, quindi non mi pare che la politica societaria attuale abbia portato questi grandi frutti; se purgatorio deve essere, almeno che sia con vista sul paradiso, e non un viavai di scommesse fallite o di straniere a fine carriera che pensano di essere le leader in una società dove l'unica vera e sola numero uno è Alia.

UNA COSA; NON PENSI DI ESSERE EGOISTA NEL TUO RAGIONAMENTO? IN FONDO STRANIERE DAL NOME PRESTIGIOSO PORTEREBBERO SOLDI E VISIBILITA' ALLA SERIE A MOLTO PIU' DI UNA GIOVANE DELLA PRIMAVERA O PROVENIENTE DA SQUADRE MINORI...

E allora creiamolo, questo campionato professionistico ad alta visibilità di cui parli, ma partendo dalle fondamenta. E' perfettamente inutile portare delle top player in un campionato dilettantistico dove si devono misurare con ragazze che prima o dopo l'allenamento vanno a lavorare come bariste o impiegate. Sta ai media, alle società, ai grandi del calcio far conoscere la realtà, la gente è pigra, è il potere del passaparola che conta, e quello delle immagini. I calciatori di grido si impegnano poco o niente in questo senso, se un Ronaldo o un Immobile dicessero spesso "Amo il calcio femminile, lo seguo volentieri, se non lo seguite non sapete cosa vi perdete" Milioni di persone inizierebbero di default a guardare il femminile. Se le trasmissioni ne parlassero, se i media spingessero, si potrebbe arrivare ai livelli di Francia, Inghilterra e Germania, ma fino a che il sistema è in mano a gente che non crede nel movimento e alle donne concede le briciole, e solo alle squadre più forti e legate alle società professionistiche, si va poco lontano.

SU QUESTO TEMA TI FACCIO L'ULTIMA DOMANDA; SECONDO TE I GRANDI MEDIA COME GESTISCONO IL CALCIO FEMMINILE?

Bene Sky, che perlomeno trasmette la partita migliore in diretta e con riprese altamente professionali, e prima del match propone una trasmissione dedicata al femminile abbastanza esaustiva. Su Mediaset stendiamo un velo pietoso, se ne frega e stop, ma non so se tutto sommato non sia peggio la Rai, con la sua grande ipocrisia di fondo. Quando ci sono le partite della nazionale, negli speciali pre e post partita fanno i sensibili, bisogna valorizzare le ragazze, sono un movimento da sostenere...e allora perchè a ogni giornata di campionato non fanno vedere una partita in chiaro su Raisport? è così oneroso trasmetterla, trovare un accordo con Tim vision? allo stato attuale delle cose, chi non ha i soldi per un abbonamento Sky o non ha dimestichezza con realtà interattive e piattafome social, tanti anziani non saprebbero nemmeno da che parte cominciare. Di fatto, in chiaro di calcio femminile non vede un accidente, alla faccia del servizio pubblico. E' inutile invitare la Bertolini al novantesimo a disquisire di calcio maschile se poi si snobba il campionato femminile, che certamente avrebbe più spettatori di un torneo di bocce o di biliardo, con tutto il rispetto.  Se i media non spingono con la visibilità le calciatrici resteranno quasi invisibili, e le reti in chiaro dovrebbero darsi una mossa, perchè sono ancora di gran lunga le più seguite. Per fortuna noi toscani almeno abbiamo "Colpo di tacco", splendida realtà dedicata al calcio femminile in onda il mercoledi sera su canale 50, trasmissione della quale mi occuperò prossimamente.

SIAMO AI SALUTI. VUOI AGGIUNGERE QUALCOSA?

 Forza Viola. E forza ragazze, divertitevi e date il massimo sempre, siate più forti di chi non crede in voi.

martedì 25 febbraio 2020

LINARI DAY, 24/02/2020


Alle volte nella vita capita un po' di fortuna oltre a quella che ti crei da solo, e per una volta la dea mi ha baciato in fronte; sono stato infatti (dopo aver condiviso l'evento sui social come da loro richiesto) tra coloro che il sito  L football ha sorteggiato per andare come ospite al Linari Day, l'evento organizzato dallo studio "Assist & partners" dedicato proprio alla fortissima Elena, una delle protagoniste assolute della cavalcata mondiale della scorsa estate, ex difensore centrale della Fiorentina e attualmente punto di forza dell'Atletico Madrid.


La scorsa settimana avevo già dedicato un post a questo evento su questa piattaforma, a dire il vero abbastanza polemico per motivi che chi segue il blog sa bene, ma mai, come qualcuno ha assurdamente creduto, io me la sono presa con Elena per un qualsiasi motivo e ho dei livori verso di lei per la sua scelta di lasciare Firenze, ho detto e ribadisco che una calciatrice giovane ha tutto il diritto di tentare avventure in campionati professionistici e più remunerativi, la colpa non è sua o dell'Atletico Madrid cattivone che ce l'ha portata via, la colpa è del calcio Italiano che ancora non crede e non investe nel femminile, per cui scelta ampiamente condivisibile e quando vorrà tornare almeno io la riaccoglierò a braccia aperte, se altri sono di diverso parere problema loro.
E l'evento di ieri al Teatro tenda (adesso Tuscany hall), il primo del genere per una calciatrice Italiana, mi è piaciuto moltissimo, nella forma e nei contenuti, in quanto si è cercato di valorizzare tutto il percorso professionale di Elena e il suo impegno nel sociale con tutte le sponsorizzazioni del caso, ma si è lasciato ampio spazio anche alla dimensione umana, alla persona oltre che all'atleta che "Muove il business".

Eravamo in tanti, più di 200 persone, e tra noi c'erano varie delegazioni, quella del Napoli femminile, delle bambine dell'Atletica castello prima squadra di Elena, del "Mio" Viola Club go women's al quale mi sono aggregato, personaggi che hanno fatto la storia del calcio come Claudio Desolati e Sauro Fattori, fino ovviamente ad altre protagoniste del calcio Italiano, la ex capitana viola Giulia Orlandi, le nostre Ilaria Mauro, Francesca Durante, Stephanie Orhstrom e Alice Parisi, Katja Schroffenegger e Melania Martinovic della Florentia, e graditissima la mitica Rosalia Pipitone, giunta da Roma, che mi ha fatto tanto piacere rivedere.

E una bellissima presenza è stata anche la famiglia di Elena, persone schiette e genuinamente fiorentine, che ti arrivano al cuore; i genitori, la sorella, perfino il gigantesco quanto buono pastore tedesco di Elena Baloo, con tanto di papillon.

Elena arriva, con un outfit deliziosamente anni ottanta alla Cindy Lauper, e la prima cosa che dice è "Cazz...pitarola quanta gente". Purtroppo il coronavirus priva l'evento dei conduttori titolari, fermati a Milano, e l'evento viene gestito dall'agente di Elena Alessandro Orlandi e da un altro signore che doveva stare nelle retrovie, ma per questo la serata è stata forse più schietta e genuina, meno pomposa che con una conduzione che non lascia spazio all'improvvisazione.

"Girls just want to have fun"...si scherza eh

Si inizia con una foto di Elena bambina, che lei deve commentare ma tempo zero si commuove, e certo non l'aiuta il successivo ingresso su palco dei genitori, che fa aumentare il già alto tasso emotivo.
Elena and family


Ad Elena però non mancano due cose, la parlantina sciolta e la simpatia toscanaccia, per cui la serata procede spedita e senza ombra di noia. Od ogni foto, ad ogni nuovo step della carriera di Elena, viene chiamato un ospite a parlare, dal suo primo allenatore nei pulcini Samuele Pecchioli  del Castello fino a Claudio Desolati, il bomber di Genoa e Fiorentina che ha aiutato Elena negli anni difficili della prima adolescenza, con tutta la convinzione del calciatore di talento che sa riconoscere una predestinata.

Con Claudio Desolati

Poi arriva Giulia Orlandi, che con la sua voce ferma e spedita rievoca i tempi di quando prese per mano Elena nelle giovanili del Firenze, e i ricordi si mescolano alle confidenze di due ragazze che avrebbero di che interessarci coi loro ricordi per delle ore.


Con Giulia Orlandi


Subito dopo un momento molto toccante e importante, quello con Valentina Borgogni, presidente dell'associazione Gabriele Borgogni della quale Elena è madrina, fondazione che si occupa dell'assistenza medica, legale e riabilitativa delle persone vittime di incidente stradale intitolata alla memoria di Gabriele, fratello di Valentina, purtroppo vittima della strada. Un progetto nobile che Elena sostiene con grande convinzione e partecipazione, che posso assicurare è arrivata a tutti i presenti.

Con Valentina Borgogni


Con Sauro Fattori, il mister dello scudetto viola del 2017, si ritorna al calcio e ai primi passi di Elena nella nuova Fiorentina women's, nuova squadra di Elena dopo la parentesi bresciana, rievocando col sorriso un rapporto allenatore-calciatrice che all'epoca, per ammissione degli interessati, non deve aver mancato di una certa conflittualità.

Col mister Sauro Fattori


Poi una parentesi allegra con la delegazione del Napoli femminile, composta dal presidente Raffaele Carlino, il classico partenopeo pieno di passione e spirito di iniziativa, simpatico per quanto non lo è il presidente del Napoli maschile. Con lui sul palco alcune sue calciatrici, tra cui la fiorentinissima Alessandra Nencioni, due anni al Firenze prima di una carriera tra Italia e Stati uniti. Dopo la cerimonia mi sono intrattenuto per qualche istante con il presidente e le ragazze, ho ricordato il bellissimo video natalizio realizzato dalle calciatrici azzurre, e poi ho dato loro appuntamento al Bozzi per un Fiorentina-Napoli in serie A, e se da buon napoletano avrà certamente fatto qualche scongiuro, al buon Lello Carlino  sono brillati gli occhi, anche lui dentro di se sa bene che questo Napoli (città alla quale sono molto affezionato, e non mi parrebbe il vero) sarà presto una bella realtà della massima serie.

La delegazione napoletana


Dopo arriva il presente di Elena, con due ospiti illustri, ovvero Lola Romero e Maria Vargas, rispettivamente presidente e DS dell'Atletico Madrid, grandi donne di sport che hanno formato un equipo di primo ordine campione in carica della Liga femenina, capace di portare al Wanda Metropolitano sessantamila entusiasti spettatori. Elena si offre di tradurre il loro spagnolo, ma non ce n'è bisogno, perchè si capisce il senso delle loro parole; ci vorrebbero undici Elena Linari in campo, per impegno, dedizione, solidarietà con le compagne, lealtà e ovviamente talento.  Maria Vargas ha anche il garbo di chiedere scusa a Firenze per averci portato via Elena, e personalmente accetto le scuse, tanto è un "prestito" Prima o poi ce la renderanno, meglio prima che poi comunque.

Lola Romero e Maria Vargas



Dopo aver terminato la cavalcata nei vari club di Elena, arriva ovviamente il capitolo forse più atteso dalla platea; quello sulla nazionale, specialmente sull'ultimo memorabile mondiale francese, del quale Elena è stata una grande protagonista, un punto di riferimento nel suo essere titolare inamovibile. Con lei sul palco altre protagoniste azzurre come Alice Parisi, Rosalia Pipitone e Ilaria Mauro. E' qui che Elena fa la dichiarazione più attesa dal popolo viola, lasciando intendere che un giorno tornerà alla Fiorentina, non sa quando ma tornerà, e almeno io le credo, e quando lo farà sono convinto che la stragrande maggioranza del popolo di fede viola esulterà. In questo momento solenne, arriva Ilaria Mauro a provocare una tempesta emotiva in tutti  noi, quando dice "Tanto a me non mi trovi, tra un anno o due smetto..." Silenzio di tomba, la stessa Elena è del tutto sbigottita, quando Ila esplode in un "Ma scheeerzooo! gioco altri 10 anni!!" e a tutti noi del Go women's torna la salivazione precedentemente azzerata. Quella ragazza ha un senso dell'umorismo veramente atroce, bomber sei perfida quanto sei letale sotto porta, sappilo.

Eravamo quattro amiche al mundial, che volevano cambiare il calcio...

Mentre le ascolto parlare e scherzare a pochi metri di distanza penso tra me e me; ma è possibile che ci sia stato un tempo in cui non conoscevo i nomi di queste ragazze, di Elena, di Alia, di Ilaria, di Elisa, di Pipipipipitone, di BB11 e Yaya? eppure non è nemmeno un anno che seguo queste ragazze, ma la passione in me è tanta che mi pare di seguirle da sempre, nemmeno ricordo chi e cosa seguissi prima di loro.
Dopo arrivano i video saluti di Boattin, Galli e soprattutto Bartoli abbracciata al suo bellissimo cane, cosa che da il pretesto a Elena per raccontare una spassosa avventura con protagoniste lei, Elisa, il suo cane e una malcapitata pecora addentata.
Dopo altre varie ed eventuali sponsorizzazioni la musica finisce, gli amici se ne vanno, prima verso un ricco rinfresco e poi all'assalto di Elena, per una foto assieme e una locandina firmata, e con tutta calma (queste cose è meglio farle a stomaco pieno) io le mie amiche e compagne di scorribande fotografiche Sara e Fiorenza (Insieme formiamo ormai una premiata ditta del selfie vicendevole) abbiamo avuto il nostro "Momento" Assieme a Elena.

Il vostro blogger elegante come non lo rivedrete mai.

Tra le tante persone presenti, sempre accolte da Elena con un sorriso e un abbraccio, mi hanno colpito soprattutto due ragazzine, calciatrici nelle giovanili del Pontedera, specialmente una che, emozionata e con la voce rotta (come deve essere a quell'età, un po' di sane emozioni e di imbarazzo al cospetto del proprio idolo è solo bellezza) ha confessato di aver dedicato un goal segnato di recente proprio a Elena, che non aspettava altro per emozionarsi a sua volta. E il senso ultimo di questi eventi deve essere proprio questo, avvicinare le ragazze alle loro beniamine, queste ragazze non avranno solo miti maschili ai quali ispirarsi, ma anche delle grandi donne che stanno dando l'esempio in campo e fuori, donne come Elena, delle quali lo sport ha bisogno come noi dell'ossigeno.
E' tempo di andare, a malincuore, un saluto e un ringraziamento ai familiari di Elena, una carezza al tenero Baloo, e ovviamente un ultimo grazie alla padrona di casa.

Il timidone Baloo, versione carnevalesca.


Se ne dovrebbero fare di più di eventi come questo, perchè tante altre calciatrici in Italia lo meritano, facciamolo un Guagni day, un Bonansea day, un Bartoli day, e così via. Sono eventi che una società penso possa permettersi di ideare e gestire, e che alla fine rendono molto in termini di puro amore. Si, perchè Elena Linari, l'unica ragazza mondiale che ancora non avevo avuto modo di avvicinare, ora sarà più amata da tutti coloro che hanno potuto vedere la bella persona che è, e che a ogni nuova partita della nazionale ripenserà per un momento a quella sera di febbraio del 2020, quando era ospite di Elena e della sua festa, anzi della festa del grande calcio femminile Italiano.

lunedì 24 febbraio 2020

EMPOLI LADIES - TAVAGNACCO 1-1, OVVERO C'E' UN AUTOBUS DA SPOSTARE.


EMPOLI LADIES : Baldi, Di Guglielmo, Varriale, Giatras, Boglioni, Cinotti, Hjolman, Simonetti, Anghileri (53′ Papaleo), Prugna, Acuti. A disposizione: Lugli, De Rita, Garnier, De Vecchis, Cotrer, Ness, Morucci. Allenatore: Alessandro Pistolesi.

TAVAGNACCOo Cappelletti, Babnik, Veritti, Kunisawa, Kato, Donda, Puglisi (33′ Brignoli), Kongouli (73′ Milan), Chandarana, Santamaki, Polli (64′ Benedetti). A disposizione: Nicola, Blasoni, Gardel, Pozzecco, Cagnina. Allenatore: CHiara Orlando


Domenica di sole, l'ennesima di questo febbraio talvolta vestito da aprile, qua a Monteboro. Una domenica però anche drammatica, con un nord italia stretto nella morsa del virus e della paura, con il big match Milan - Fiorentina women's saltato insieme a tutte le altre manifestazioni sportive in Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna.
Ma in Toscana ancora l'illusione di una mancata pandemia regge, e l'importantissima partita tra l'Empoli, in zona di classifica tranquilla ma con una salvezza non ancora consolidata, e il quasi disperato Tavagnacco ha potuto avere luogo.

Per la società friulana è stata una settimana movimentata, con l'esonero di Luca Lugnan (che personalmente trovo ingiusto, mi sembra che abbia fatto non poche cose buone con un gruppo di giocatrici obiettivamente non di eccelso livello) e affidato la panchina all'allenatrice della primavera Chiara Orlando. Oltre a questo è stato accettato il ricorso della società per la famosa vicenda dell'ambulanza, tolta la multa di 5000 euro e soprattutto restituito il punto di penalizzazione (cosa che trovo giusta, perchè conquistato con sudore e sacrifici dalle ragazze), e quindi il Tavagnacco torna a 9 punti, esattamente quelli di distacco dalle ragazze azzurre di mister Pistolesi.

Le Ladies arrivano a questa gara dopo la bella e convincente trasferta di Bergamo vinta con un netto 3-0, confermando la superiorità negli scontri secchi contro le piccole-medie del campionato, finora due pareggi contro le pari grado Florentia e Sassuolo (particolarmente sfortunato quello contro le emiliane) e uno molto importante nella lontana Bari, e poi vittorie con Orobica (2) Tavagnacco, Hellas Verona, e quella meravigliosa contro il Milan in trasferta.  Solo le grandi hanno avuto ragione di queste meravigliose ragazze, e talvolta faticando molto.
Proprio per questi motivi la partita risultava assai insidiosa, perchè è il classico match che ingolosice e intimorisce al tempo stesso; in caso di vittoria i punti di distacco dalle friulane passano da 9 a 12 e viene quindi chiuso ogni discorso salvezza, ma anche un pareggio terrebbe ben lontani gli spettri; una sconfitta invece sarebbe deleteria alla classifica e ancor più al morale, perchè dopo questa all'Empoli restano da affrontare due grandi (Fiorentina e Milan) due medie (Florentia e Sassuolo, ma entrambe in trasferta ) e solo due piccole (Bari e Verona) un calendario non proibitivo ma nemmeno così clemente.

La curva empolese, della quale ormai faccio felicemente parte, è un tripudio di bandiere e di striscioni con Andrea solito direttore d'orchestra, poca gente oggi a Monteboro, l'avversario non è di primo livello e in giro (almeno qua in Toscana) ci sono i vari carnevali, classica partita per tifosi affezionati, ma nel settore empolese pochi sembrano tanti, perchè il supporto è presente ogni minuto.
Le Ladies si presentano in formazione tipo con la sola Anghileri al posto di Papaleo, mentre il Tavagnacco sembra aver scelto le sue atlete più prestanti, con le due giapponesi Kato e Kunisawa a far girare il pallone e la temibile coppia d'attacco Polli-Kongouli (una ex viola forse ceduta troppo frettolosamente la scorsa estate, e della quale ora avrebbe un gran bisogno) a garantire spinta e forza in avanti.

Le azzurre iniziano il match molto bene, fraseggio e palleggio eccellente, Simonetti illumina e Acuti ci prova, il Tavagnacco ha una squadra con più muscoli e centimetri ma con piedi meno educati, il goal non arriva ma sembra nell'aria.
Ma proprio in un momento in cui nessuno se lo aspettava, durante una timida sortita in avanti del Tavagnacco rintuzzata dalla difesa Cecilia Prugna riceve palla da Boglioni, cincischia e Kunisawa si ritrova il pallone tra i piedi, le azzurre rimangono un po'imbambolate e Baldi, posizionata troppo vicino al suo palo di sinistra, non rientra verso il centro lasciando di fatto una porzione di porta sguarnita, la nipponica se ne accorge e lascia partire un tiro molto velenoso che termina indisturbato nell'angolo più lontano; il classico gollonzo che non capisci nemmeno come fai ad averlo preso, che a cose normali una come Rachele avrebbe parato sorseggiando un caffè nel frattempo, ma nel calcio un attimo di esitazione talvolta può essere fatale.
Ragazze sotto quindi, a freddo e immeritatamente. E cosa succede quando una squadra di catenacciare ne incontra un'altra con più talento e piedi buoni e riesce a segnare? che poi va a mettere l'autobus davanti alla porta, e la partita si fa complicatissima.


Credo che Pistolesi avesse programmato tutto un altro tipo di gara, e che questo inopinato svantaggio lo abbia in qualche modo costretto a imbastire in corsa un'altra tattica, e alle ragazze è occorso tempo per registrarsi in modalità "assalto al fortino" che il Tavagnacco difende tra l'altro benissimo, senza troppe sbavature e concedendo briciole a un attacco azzurro troppo leggero fisicamente e soprattutto impostato per andare in porta con la palla, con azioni lunghe, complesse e finanche confuse, con la sola Norma Cinotti che a centrocampo canta e porta la croce in vece delle due fiorettiste Simonetti e Prugna, e soprattutto prova a sfondare in avanti, con le centrali friulane che però intuiscono il pericolo e le chiudono lo spazio per il tiro.

Anche in questa gara, oltre che con la sfortuna, l'Empoli però ha dovuto lottare anche contro un arbitraggio troppo morbido e timido per una gara fisica come questa; la signora Bianchini di Terni,infatti, non è stata assolutamente all'altezza della direzione, come ho detto anche in altre occasioni questa è la serie A, non una terza categoria, e ci vogliono arbitri degni. Fin dai primi falli dovevano essere sventolati i cartellini, far capire a tutte (anche alle azzurre,ovviamente) che il gioco duro non sarebbe stato tollerato, che altrimenti una partita di calcio diventa una partita di calci, ma è evidente che una squadra ruvida e difensivista come quella di Chiara Orlando  a non sentirsi fischiare i falli poi li raddoppia. Arbitro che ha mostrato anche evidenti lacune comunicative, con il capitano Lucia di Guglielmo che, appunto da capitano, aveva tutto il diritto di chiedere spiegazioni ma puntualmente veniva allontanata con un fare quasi infastidito da professoressa che impone il silenzio all'alunna, "Qui parlo solo io" Una situazione quasi da ridere se non fosse stata di quelle partite che vale una stagione. Francamente più che un vero arbitro  mi è parsa una catechista che pensava di dirigere una partitella all'oratorio, e ripeto, serve gente all'altezza della categoria.

Il pallino del gioco, con relativo possesso palla, è senz'altro in mano alle azzurre, ma a fine primo tempo Kongouli mette letteralmente i brividi rubando il tempo e la palla a Marta Varriale e accentrandosi, lasciando partire un destro velenoso che sfiora la traversa. Anche se non ho nessuna rimostranza da fare al Tavagnacco, un doppio vantaggio sarebbe stato totalmente immeritato.
All'inizio della ripresa si vede in campo un Empoli più combattivo e convinto, le ragazze sbagliano meno e aggrediscono gli spazi. Entra finalmente Papaleo per Anghileri, e la brava Francesca risulta subito determinante, portando esperienza e forza all'attacco azzurro.

L'Empoli spinge, il Tavagnacco si difende, prova sortite in avanti piuttosto sterili che si risolvono in tirucci che per Rachele è uno scherzo gestire.
Prosegue il festival degli errori arbitrali, rigore netto negato a Papaleo, nervosismo crescente mal gestito, Alessia Capelletti che perde tempo nei rinvii senza l'ombra di un rimprovero, i cartellini poi questi sconosciuti.
Sugli spalti serpeggia lo sbigottimento, che diventa paura, mista poi a rabbia. Le ragazze ci provano, Hjolman e Papaleo vanno vicinissime al vantaggio, ma nell'ultima mezz'ora si inizia ad accendere, a intermittenza e faticosamente come una vecchia lampada a neon, la stella più luminosa e splendente di questo Empoli, ovvero Cecilia Prugna. Inizia a indovinare i passaggi, a portare avanti il pallone, a dialogare sempre più fittamente con le compagne.
Ma il tempo passa, il recupero incombe, saranno 4 minuti. Mi appoggio alla ringhiera, sta arrivando la rassegnazione, ma poi litigo con me stesso, rifiuto di crederci, l'Empoli sta per complicarsi il campionato, come può una squadra di questa caratura rischiare di trovarsi nelle stesse secche di squadre modeste come il Bari, il Verona o questo stesso Tavagnacco, che ha tanto impegno ma pochi numeri?


Tutta la determinazione di Cecilia, e l'abbraccio liberatorio (fonte; pagina facebook Empoli ladies)

No, calma, c'è ancora Cecilia, l'ultima ad arrendersi come contro la Roma, colei che solo un triplice fischio può fermare. E al minuto 90 decide di regalare ai suoi tifosi un capolavoro di balistica, provando finalmente quello che io predico da inizio partita, il vecchio sano tiro da fuori. Papaleo porta palla sulla fascia, vede Cecilia libera fuori area e la serve con un assist vellutato, Cecilia si accentra con decisione, fa fuori le marcatrici con tutta la sua classe e poi esplode uno splendido destro a incrociare, un vero e proprio arcobaleno che imparabile si deposita dove tutti lo volevamo, nell'angolo di destra, lo stesso del fortunoso goal friulano, ma stavolta per la gioia nostra.
Gli spalti esplodono, è il tripudio pazzesco, abbraccio tutti quelli intorno a me, abbraccio Ilaria, ovvero l'artefice dell'artefice del goal, i genitori di Norma Cinotti, tutta la curva è in festa, con un colpo da campionessa Cecilia blinda la classifica azzurra, forse la rete più importante della stagione azzurra bella e all'ultimo respiro, conclusione emozionante e catartica di quel meraviglioso romanzo che può diventare ogni partita di calcio, un lieto fine con una stagione ripresa per i capelli.
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Onore alle ragazze che hanno ripreso una partita che per come si era messa avrebbe fatto saltare i nervi anche a dei navigati "professionisti", onore a Pistolesi che ha sempre predicato calma e ha dato fiducia al suo gruppo, effettuando di fatto una sola indovinata sostituzione. E onore anche al Tavagnacco, che ha conquistato un punto meritato, che fa morale per la classifica ancora deficitaria di un gruppo che però, tra le ultime, è quello che più si sta meritando la salvezza. Ma sempre qualche punto dietro a questo Empoli, per favore.



Con Arianna Acuti, Lucia di Guglielmo e il mister Pistolesi.


IL PAGELLONE (azzurro) DI OMARONE

BALDI 5,5 ;  Mai, mai avrei pensato di dare una insufficienza alla migliore portiere del campionato, ma la sua errata valutazione sul goal subito è purtroppo uno sbaglio da matita rossa. Insolitamente timida anche su alcune uscite, ma sicura e reattiva sulle conclusioni talvolta insidiose delle avversarie. Giornataccia, tornerai la Rachele di sempre già dalla prossima.

BOGLIONI 6,5 ; la giovane bresciana di ottimo talento (e con genitori molto simpatici)  fa il suo senza troppi affanni e sbavature, a volte resta travolta dall'impeto delle friulane ma riesce sempre a reagire, con stile, velocità ed eleganza. Il futuro è suo, e il presente anche.

VARRIALE 7; nella prima frazione un poco nervosa e imprecisa come le compagne, la sua partita ha uno sliding doors verso la fine del primo tempo, quando tenta un intervento alla disperata su Kongouli lanciata a rete  ma  per fortuna non la colpisce; sarebbe stato un fallo necessario ma per forza rude (cosa che non appartiene al suo eccellente bagaglio tecnico) e che probabilmente le sarebbe costato il rosso, ma grazie a cielo ha preso solo una zolla del campo e la greca ha calciato alto, e da quel momento, graziata dalla buona sorte, non ha più sbagliato niente, risultando la Marta di sempre, grintosa sull'anticipo, rocciosa e con piedi buoni. Al minuto 72 si immola stile kamikaze su una pericolosissima conclusione di Benedetti. Livello di soglia del dolore e di spirito guerriero; Elisa Bartoli.

GIATRAS 6,5; goal dalla distanza a parte, il triangolo delle Bermude (per le spiegazioni vedi post precedente dedicato alle azzurre) anche oggi ha fatto sparire le attaccanti avversarie, che dentro l'area non hanno combinato assolutamente niente. Lavoro oscuro, sempre attenta, indispensabile.

DI GUGLIELMO 6,5; che guerriera Lucia, e che capitano. Difende, spinge in avanti e incoraggia le compagne, è il pendolino puntuale di questa squadra. Quando l'arbitro non rispetta lei e il suo ruolo, è brava a protestare senza perdere le staffe, dimostrando una eccellente maturità.

SIMONETTI 6; la classe si vede, ma troppo a sprazzi. Batte bene  calci d'angolo e punizioni, ma non è decisamente nella sua giornata migliore, lei è una di quelle che gioca meglio con squadre più tecniche e meno fisiche.

CINOTTI  7; se nel primo tempo è arrivata qualche palla all'attacco dalle retrovie, il merito è soprattutto di Norma e del suo lavoro gladiatorio. Unica oltre alle centrali ad avere il fisico per fare a spallate con le prestanti friulane, è per questo sacrificata in copertura e non riesce a salire, quasi un vecchio libero davanti alla difesa. Vince contrasti e illumina la manovra, e se in un paio di occasioni avesse avuto il coraggio di tentare il tiro al volo poteva scapparci il gran goal.

PRUGNA 7,5 ; Cecilia è un po' la Platini di questa squadra; si fa rubare da Kunisawa la palla che poi la giapponese calcerà in rete, per lunghi momenti si trascina spenta per il campo, ma quando decide di spargere manciate di classe attorno a se è uno spettacolo assoluto. Cresce col passare del tempo, grande conclusione al minuto 57 sulla quale Capelletti si deve superare, a ogni giro di orologio sempre più pericolosa, e allo scadere la rete da antologia che probabilmente (con una vittoria avrei scritto sicuramente) chiude il discorso salvezza già a febbraio. Cecilia che tra l'altro contro il Tavagnacco è una sentenza, 3 goal in tre partite tra campionato e coppa Italia. Chapeau.

HJOLMAN 6; evanescente nel primo tempo, come Prugna cresce nella ripresa lottando e portando palloni in avanti, forse per la maggiore intesa con Papaleo rispetto ad Anghileri. Bene, ma può fare molto meglio di così.

ACUTI 6; impegno e classe indiscutibili, ma deve essere più cinica una volta in area; appoggia quando dovrebbe tirare, conclude quando farebbe meglio a passare, e sempre cercando di andare più vicino possibile al portiere. Una giornata non troppo fortunata per la bomber azzurra.

ANGHILERI 5,5 ; contro le prestanti centrali del Tavagnacco la povera Federica non riesce proprio a passare, ma ci mette anche del suo non seguendo sempre in modo ottimale le azioni e arrivando sempre troppo timida sotto rete. La stoffa c'è eccome, ma le ci vorranno ancora parecchi minuti in campo per maturare (PAPALEO 7 ; come entra Papa-gol la manovra offensiva si fa più ricca e fluida, vede la porta, viene fermata fallosamente in area ma l'arbitro non vede, e sfiora il goal con una bella girata da vicino che purtroppo finisce alta. E al novantesimo, dopo una grande azione sulla fascia, regala un assist al bacio a Prugna).

 Adesso la sosta, niente più campionato per quasi un mese, sperando che alla ripresa questo maledetto coronavirus sia ormai solo un brutto ricordo per tutti, e che si possa riprendere a giocare da Milano a Bari, con temperature gradevoli e alberi in fiore, e tanta voglia di sognare ancora con le splendide ragazze della serie A.

sabato 22 febbraio 2020

VERSO MILAN- FIORENTINA (2 di 3)

In questi giorni che precedono il micidiale tour de force viola prima della sosta di marzo non sono certo mancate le notizie extra-campo.

Cominciamo da quelle liete; TATIANA BONETTI TORNA IN NAZIONALE!!

Tatiana Bonetti eeh oooh (fonte; pagina facebook fiorentina women's)


 ci sono voluti una caterva di gol con due triplette per far cedere Milena Bertolini (bontà sua..) e portarla in Algarve, anche se nelle gerarchie della nostra CT ho idea che venga pure dopo Tarenzi...vabbè staremo a vedere, io credo che Tatiana sia in un momento di forma strepitoso e debba giocare titolare con la Girelli, ma come lo dici fuori da Firenze ti accusano di "cieco violacentrismo" quindi lasciamo perdere. Scontata la chiamata di Alia, meno quella di Marta Mascarello, per la quale sono veramente felicissimo, una ragazza che è l'incontrista che mancava alla nazionale, una calciatrice di grande coraggio e anche molto gentile, umile ed educata coi tifosi, proprio una ragazza d'oro che sono contento si vesta d'azzurro. Mi spiace tanto per l'esclusione di Alice Parisi, forse non è ancora al top ma io una come lei la porterei sempre e comunque. E anche l'altra Alice, la Tortelli....ok, la pianto.(EDIT; l'amico Andrea mi informa che la nostra Torte e Valery Vigilucci sono state convocate nell'under 23.,, mi ero perso l'aggiornamento, chiedo scusa)


Brava Milena, brava... (fonte; interwomen.it)

Della nostra Viola sono state convocate anche Davina Philtjens nel Belgio mentre Thogersen e Arnth vestiranno la maglia della Danimarca spauracchio delle azzurre nel gruppo di qualificazione per l'europeo, mentre Azzurra Corazzi e Margherita Monnecchi sono convocate nell'under 19.

Complimenti anche ad altre "Toscane" chiamate in azzurro; Rachele Baldi dell'Empoli ladies (che ora come ora meriterebbe il posto da titolare assai più di Laura Giuliani, che sta attraversando un periodo opaco con paperone galattico nell'ultima gara contro l'Inter, ma si sa che la portiere bianconera è intoccabile) e tra le azzurre anche Cecilia Prugna, Lucia di Guglielmo e Flaminia Simonetti hanno ottenuto una meritatissima convocazione tra le file dell'under 23.  Da San Gimignano ecco il bellissimo ritorno di Katja Schroffenegger, per me una delle migliori portiere italiane di sempre, che meritava di rivedere la maglia azzurra. Sempre per la Sangi, applausi anche per Serena Ceci e Amanda Tampieri convocate nell'under 23 (E cosa vi dico da mesi di Amanda? vista una volta e subito detto che è eccezionale...non sarò nessuno ma sui portieri mi vanto di avere occhio).

Ora però veniamo alla nota dolente. Purtroppo venerdì mattina sono arrivate bruttissime notizie dall'infermeria viola; Ilaria Mauro, sue testuali parole riportate sulle sue pagine social, di dice testualmente che "Uno stiramento al retto femorale mi terrà ancora lontana per un periodo lungo dal campo da gioco" e ci informa che lavorerà duro per tornare più forte di prima, ma questo cara Ilaria noi tifosi lo sappiamo già, lo conosciamo bene il tuo amore grande per la maglia e per la città e la tua voglia sempiterna di spaccare il mondo in quattro, il problema è che per la nostra bomber la stagione è finita, poco da fare. Anzi, meglio che si curi prendendosi tutto il tempo necessario per tornare al top entro la prossima stagione, ma la migliore Ilaria Mauro difficilmente la vedremo in quella in corso. Per il nostro attacco è un colpo durissimo, l'intesa che ha con lei Tatiana non ce l'ha con nessun'altra, ma Cincotta dovrà fare di necessità virtù, molto probabilmente il tandem offensivo sarà Bonetti-De Vanna con Paloma esterna sinistra e Clelland (che ancora non è al meglio ma meno male che sta rientrando almeno lei..) o Thogersen, ma anche Alia, avanzata a destra. I goal mancheranno, anzi ora è De Vanna che deve caricarsi il peso dell'attacco sulle spalle, che non può essere solo su quelle di Tatiana; cara Lisa, è giunto il momento di ruggire, di dare il contributo che da inizio anno ci attendiamo da te, anche perchè se fallisci questa grande occasione,non so se il mister (e il pubblico) te ne concederanno altre per entrare nei loro cuori.

E comunque il tutto si regge su equilibri fragilissimi; basta un piccolo problema a Tatiana o Lisa, e si entra in piena emergenza. A quel punto non resterebbe altro che dare una chance a Margherita Monnecchi, che ha un gran passo, un dribbling fantastico e un coraggio da vendere, ma credo non abbia ancora il bagaglio di esperienza necessaria per la prima squadra; in ogni caso si tenga pronta, perchè, acerbo o no, del suo talento potrebbe davvero esserci bisogno.

Ed è con questa situazione non invidiabile che si arriva alla seconda sfida contro il Milan, quella più delicata e da cardiopalma, perchè è quella che in pratica potrebbe decidere il secondo posto, e che non va persa. Va bene pure pareggiarla, anche lo zero a zero non sarebbe da buttare, ma già nella lezione di calcio data dalla Viola alle rossonere all'andata di coppa al Brianteo si è potuto notare quanto le nostre siano più forti delle milaniste, più gruppo, più squadra, gioco più tecnico, avremmo meritato di vincere con un punteggio ben più largo del 2-1 ottenuto se De Vanna non si fosse mangiata almeno due goal fatti nel primo tempo. In ogni caso ogni partita è un nuovo film, una nuova storia da vivere, non sarà il Milan di quel giorno, forse sarà migliore o forse anche peggiore, perchè quella rossonera è una squadra ad alto tasso di imprevedibilità, capace di rimontare 3 goal alla roma in 10 minuti ma anche di segnare un misero golletto nel finale all'ultimissima Orobica, di fare 6 goal alla Pink Bari ma subirne anche 3 dalle modeste pugliesi. Nella serie A femminile, la squadra pazza non è la milanese sponda nerazzurra, ma l'altra. E se questo da una parte può essere un vantaggio, dall'altra l'effetto scheggia impazzita può mettere in difficoltà Cincotta e le ragazze.

E poi c'è lei, il pericolo pubblico numero uno che in pratica la viola si è creato da sola cedendola troppo frettolosamente, ovvero Deborah Salvatori Rinaldi, che nelle ultime uscite ci ha fatto male per dirla quasi alla De Andrè "Con un piacere del tutto suo"  e che certamente, se titolare, darà gomitoli interi di filo da torcere alla nostra difesa; ma questa Fiorentina, come gruppo, come spirito vincente e anche come singole è più forte del Milan, e domenica alle 12 e 30 non si può perdere. Non è mia abitudine essere categorico, ma per una volta mi sbilancio; bisogna assolutamente uscire dal Brianteo con un risultato utile, per la gioia di tutti i tifosi e dei fortunati che la potranno vedere ( e per vari motivi non sarò tra questi, purtroppo, vedrò di rivederla in differita per fare poi il commento consueto) perchè il secondo posto con vista champions questa Fiorentina se lo merita tutto, e per citare una frase forse un po troppo fricchettona ma suggestiva recitata dal protagonista di Into the wild "Se vuoi veramente qualcosa, allunga la mano e prendila". Acchiappate la vittoria, ragazze, per voi e per tutto il popolo viola.

mercoledì 19 febbraio 2020

IL LINARI DAY...E UNA DICHIARAZIONE INCAUTA.

Sul web se ne leggono tanti di dichiarazione azzardate, comprese le mie, e certamente posso peccare di arroganza e non in pochi penseranno "ma chi è questo bischero che si permette di giudicare e dare voti alle calciatrici?" d'accordo, ma perlomeno sto sempre attento a pesare le parole, e a riconoscere i giusti meriti alle persone.


Locandina ufficiale (fonte; sito sporteconomy.it)

Fatto; lunedi 24 febbraio al Tuscany Hall di Firenze si terrà il Linari day, un evento dove la nostra amata ex, tuttora molto stimata dai suoi vecchi tifosi, torna nella sua città per presentare il suo nuovo sito internet e il suo logo ufficiale, e per rispondere a varie ed eventuali. Un evento che promette di essere molto interessante e al quale se fosse possibile parteciperei volentieri (Ma non ho ben capito se sia aperto anche al pubblico pagante), ma mi ha molto stupito aver letto una dichiarazione in una intervista di presentazione, per tutto il resto impeccabile ed ampiamente condivisibile, di Alessandro Orlandi dello studio "Assist & partners"  che organizza l'evento, dove si dice testualmente che "Il 24 febbraio, Firenze riabbraccerà finalmente IL SUO MIGLIOR TALENTO CITTADINO DEL CALCIO IN ROSA, che ormai da due anni ha fatto il grande salto..."

No, no, un momento. Capisco il sano aziendalismo dovuto alla pubblicità dell'evento e il calcare per questo la mano sullo spessore dell'atleta, capisco e condivido la stima per Elena, ma nessun tifoso viola degno di questo nome può accettare questa affermazione, perchè è una mancanza di rispetto verso la nostra capitana, ma non solo.

Ora, dall'A.C. Firenze, società attiva dal 1986 al 2015, che al momento del suo scioglimento per diventare A.C. Fiorentina Women's contava Andrea Guagni come presidente e Sauro Fattori come allenatore, che verrà riconfermato anche nella neonata nuova società andando a vincere lo scudetto al secondo tentativo, ha avuto molti talenti presi da bambine e portate per mano fino alla prima squadra, sempre in viola.
E il miglior talento mai uscito dal Firenze è Alia Guagni, che primeggia in tutto; talento puro, carisma, spessore umano, grinta in campo, amore per la maglia. Non è una mia opinione, è una pura e semplice verità.

Vabbè, direte, allora la Linari sarà il talento numero due. Ecco, anche di questo se ne può parlare.
Ora, prima di tutto questo; io ho moltissima stima per Elena come calciatrice, la reputo un vanto e una gloria cittadina e una ottima ambasciatrice di Firenze in nazionale e in europa, non sono stato d'accordo con alcune sue dichiarazioni ma pazienza, ognuno ha le sue opinioni che sono sempre legittime se espresse con rispetto. Per la Fiorentina è stata una grande perdita, manca alla Viola soprattutto la sua grinta espressa anche in un grande mondiale da protagonista dove a ben guardare è stata superiore anche a Sara Gama (Ma se non si fosse infortunata Cecilia Salvai, lo avrebbe giocato un solo minuto? non credo proprio) ma non ho mai biasimato la sua scelta...soldi e professionismo? ci vuole la meravigliosa follia di una Alia per rinunciarvi.

Comunque, prima di darle la medaglia d'argento per miglior talento del vivaio viola, andiamo a vederne qualche altro nome; Giulia Orlandi, Valery Vigilucci, Alice Tortelli, che hanno giocato e fatto le fortune anche della Viola attuale. E poi ancora Norma Cinotti e  Marta Varriale, che non sono arrivate fino alla nuova Fiorentina ma sono maturate e stanno facendo cose strepitose nell'Empoli, tanto da chiedersi; era così necessario mandarle via per poi imbastire un irrisolto carosello di straniere spesso rimaste pochi mesi e poi andate via perchè non hanno ritenuto la serie A competitiva?

Due bandiere (fonte;tuttomercatoweb.com)


Ma rimaniamo su Orlandi, Tortelli e Vigilucci. Di quanto stimi Giulia chi segue il blog lo sa, e davvero per me è stato un dolore saperla smettere anzitempo per cause di forza (lavoro)  maggiore, ma è un dispiacere anche sapere quanto sia stata sottovalutata in carriera, non ovviamente dal pubblico Fiorentino (ve la ricordate la calorosissima accoglienza che le abbiamo riservato al Bozzi durante il derby contro la Sangi?) ma dalla nazionale, che non l'ha mai chiamata, dagli addetti ai lavori che non la citano quasi mai quando si parla di capitani e simboli, ma Giulia non è stata una discreta e nemmeno una buona giocatrice, Giulia è stata una GRANDE centrocampista, interprete perfetta del suo ruolo che ha onorato fino all'ultimo minuto della sua ultima apparizione, nel romanzesco 2-1 della Florentia contro il Milan. E poi è stata la capitana dello scudetto, colei che ha alzato i primi trofei delle Women's, e che poi è stata ceduta dalla stessa senza reali motivi, non li so e non voglio saperli ma spero non ne sia stata messa in discussione la caratura tecnica, perchè sarebbe un'offesa al suo talento e alla sua persona.

Alice Tortelli è un altro simbolo di idolo di casa snobbato dal grande giro azzurro, eppure basterebbe seguirla durante le partite (Signora Bertolini, ma al Bozzi lei proprio mai? ma perchè?) per rendersi conto di quanto sia forte, sicura, una centrale che gioca d'anticipo alla Scirea, anche elegante e con piedi educati oltre che rocciosa. Per me lei e Linari ora come ora sarebbero state LA coppia centrale per eccellenza, questo perchè Alice non è affatto inferiore a Elena, non superiore ok, ma sta tranquillamente al suo pari.

E Valery Vigilucci? il Jolly per tutte le stagioni, fisicamente prestante, paura di niente e di nessuna, si adatta a vari ruoli con una capacità stupefacente, e per me viene fatta giocare troppo poco rispetto alle sue potenzialità.

Non importano i nomi, tanto la sapete a memoria...vero? (fonte;tuttosesto.net)


Insomma, per quanto mi riguarda per me Elena Linari si merita la terza piazza di miglior talento a crescere solo in maglia viola, perchè Giulia Orlandi è solo un mezzo gradino sotto ad Alia, ma almeno un gradino sopra a tutte le altre. Ma questa terza piazza per adesso è in condivisione con Alice e Valery, perchè a loro non è stata data l'occasione del mondiale e del campionato spagnolo, ma mi sento di dire che vi brillerebbero con altrettanto splendore.
E lasciatemi concludere con; che bello,che meraviglia quando si vinceva gli scudetti con dieci italiane in campo, e con tante direttamente dal vivaio.

martedì 18 febbraio 2020

VIAREGGIO CUP: FIORENTINA - JUVENTUS, LA PRIMAVERA CHE E' NELL'ARIA.

Dopo la prima partita contro il Sassuolo a Fornacette, stavolta lo spettacolo della Viareggio women's football cup si sposta allo stadio Benelli del lido di Camaiore, in quella Versilia che per molti di noi toscani dell'entroterra in fondo esiste solo d'estate.
Arriviamo e la piccola tribuna è già quasi tutta completa, tifoserie divise come è giusto che sia, ma mai ostili. 

l'11 iniziale (fonte; facebook)


Stavolta la combriccola del Go women's viola club è formata da me, dall'inossidabile Jacopo, da Stefania e da Mario, nonno della nostra Martina Fusini, persona davvero gentile e simpatica (e si capisce da chi abbia preso la nipote). Peccato manchi Enzo, contro il Genoa era stato un gran piacere tifare con lui.
Dopo qualche minuto arriva anche Greta Adami con la madre, in una tribuna che comprende anche Anselmo "Spadino" Robbiati, idolo viola degli anni novanta, e infine anche Marcello Lippi, tecnico di grandezza assoluta e di simpatia relativa, che naturalmente si accomoda nel "settore" bianconero. Per l'amor del cielo, da fan della nazionale sarei stato lieto di stringere la mano al tecnico che ci ha fatto vincere l'ultima coppa del mondo, ma in fondo ho preferito avere tra di noi la nostra Greta, molto più simpatica e soprattutto moolto più carina di Lippi.

Insieme a noi anche tanti genitori tifosi, ma la "torcida" più rumorosa e colorata è stata senz'altro quella delle mamme, signore davvero garbatissime e gentili ma decisamente calorose nel tifo verso le rispettive figlie e le loro compagne di squadra, un supporto  da mamme assolutamente meraviglioso e sano, sono queste le persone che piace vedere allo stadio.

La partita si preannuncia una sfida combattuta fino all'ultimo istante e così sarà. In caso di pareggio sono previsti i rigori senza passare dai supplementari, e dentro di me ho avuto il presentimento che due squadre così complementari ed equilibrate non potessero prevalere una sull'altra in soli 90 minuti.
La Juventus inizia mettendola subito sul piano dove sapevano di essere superiori, quello fisico. Tante ragazze rocciose e velocissime, con il tandem offensivo Bragonzi-Berti davvero pericoloso. Proprio Asia Bragonzi, al secondo minuto, lascia partire un tiro dalla tre quarti che scende maligno e incoccia sulla traversa a Tinti battuta, e questo scampato pericolo fa subito concentrare le nostre, che nella prima frazione, a parte un'azione di Berti con doppio miracolo della nostra portierona, non concedono praticamente niente alle avversarie, facendo leva su ciò in cui sapevano a loro volta essere migliori delle bianconere, ossia il gioco di squadra e il fraseggio con palla a terra.
Le nostre armi sono numerose, a partire da Rebecca Tinti, una vera fenomena tra i pali, alla collaudata coppia centrale Pastifieri-Ripamonti che sbaglia pochissimo, la capitana Lorieri che insieme alla solita Morreale (oggi sacrificata più nelle retrovie rispetto alla gara contro il Sassuolo) garantisce spinta e qualità sulle fasce, e poi la nostra regista Azzurra Corazzi beh, è uno spettacolo guardarla avanzare sicura a testa alta palla al piede, un qualcosa che riesce solo a poche campionesse, e se talvolta si perde in qualche leziosità perdonabile data l'età, il più delle volte illumina la manovra alla grande, e conferma quello che ho detto nel post precedente, abbiamo una erede di Alice Parisi già in casa.


Ma rispetto alla prima gara del torneo stavolta la Viola ha un'arma letale in più, ovvero una Margherita Monnecchi in stato di grazia assoluta, un concentrato esplosivo di velocità e di eleganza che getta letteralmente nel panico difensori avversarie due volte più prestanti di lei, oggi le è mancato solo il goal ma per il resto ha fatto una partita davvero straordinaria.
La gara è bella, occasioni da una parte e dall'altra ma le difese reggono una onda d'urto notevole, e tutto per la viola fila liscio fino alla fine del primo tempo, quando un pestone diciamo fortuito (ma ce ne sono stati un po' troppi, da parte delle bianconere, di falli "senza volere" prima picchiano e poi chiedono scusa costernate, carina l'educazione ma come si dice a Pistoia non è comunque bello "strappà gl'occhi e poi ungere i' bui". A fine partita Corazzi e Morreale, guarda caso due delle giocatrici più di qualità nella manovra, erano entrambe acciaccate e stavano in campo per miracolo...vabbè) costringe la nostra capitana Sofia Lorieri, davvero una delle migliori in campo per la viola, a uscire tra le lacrime all'inizio della ripresa, lacrime che sappilo, cara Sofia, sono arrivate al cuore dei tuoi tifosi.


La subentrata Linda Masini si da molto da fare per tenere viva la manovra, ma non ha la classe di Lorieri, e la viola perde di spinta e di geometria.
Nel secondo tempo i ritmi si abbassano, i calci di rigore cominciano a diventare una tentazione sempre più forte, la paura di scoprirsi è tanta, ma quando al minuto 75 noi del pubblico cominciamo a credere in un pareggio a reti bianche, arriva l'azione capolavoro della Juventus, con le sue due armi letali, credo proprio delle future campionesse del calcio italiano; Bragonzi illumina per Berti che con un movimento geniale fa fuori le nostre centrali, Tinti fa per uscire ma poi ci ripensa e al momento della conclusione della bianconera rimane un po' a mezzo tiro, ma comunque era in grado di respingere una conclusione diciamo "normale", peccato che Berti si inventi un pallonetto ad effetto serpentesco che aggira Rebecca e poi si deposita nell'angolino a sinistra. Un grandissimo goal, davvero impressionante per la categoria, ma per battere questa difesa viola ci voleva proprio una giocata eccezionale.

La Fiorentina accusa il colpo, Giai ha il pallone del k.o. ma colpisce la traversa da distanza ravvicinata, le ragazze sanno che devono gettare il cuore oltre l'ostacolo, perchè per come sono andate le cose il pareggio sarebbe il risultato più giusto, si sono talmente equivalse che per una volta è giusto affidarsi alla lotteria dei rigori.
Prima della fine mi abbatto un po', ma Jacopo mi esorta e resistere nel tifo, può sempre accadere un episodio a favore, non si sa mai.



E pochi istanti dopo, subito dopo l'inizio dei sei minuti di recupero,il miracolo accade; Linda Masini dalla sua metà campo butta un pallone in avanti, la juventina Brscic è tranquillamente in vantaggio e appoggia no look verso il suo portiere Beretta...che però era uscita al limite dell'area per prendere la sfera, probabilmente senza chiamarla, la palla la scavalca e termina inesorabilmente in rete!
 E' il tripudio sugli spalti viola, davvero la fortuna ci ha assistito facendo commettere a una difesa finora attenta il più comune errore da giovanili (mai toccare di testa  al portiere senza guardare dov'è e colpendo verso lo specchio, te lo insegnano al primo giorno di allenamento dei pulcini, ma tant'è) ma posso dire che le ragazze si sono riprese quello che era loro.
1-1, ma il recupero è ancora lungo, le bianconere sono incredule e furibonde, e subito dopo Musolino serve una superpalla a Bellucci che calcia a botta sicura ma, signore e signori, Rebecca Tinti fa un miracolo, leva di porta un goal già fatto, regalando i calci di rigore alle compagne.

Che si sa, i maledetti rigori sono lotterie, ci si gioca in cinque tiri tutto un torneo, e vince chi ci arriva più concentrato e sente meno la tensione di una porta che diventa piccolissima anche per dei professionisti in finale di coppa del mondo, figuriamoci per delle ragazze appena affacciatesi al calcio che conta. Le Juventine calciano dei rigori perfetti che Tinti intuisce ma non può arrivare a parare, mentre Morreale e Masini calciano due conclusioni potenti ma prevedibili che Beretta respinge con sicurezza. Sara Valvo calcia un terzo rigore delizioso, purtroppo il quarto tentativo Juventino è toccato da Tinti (si è sentito distintamente l'impatto della palla sul guantone) ma entra dentro, e la Juventus se ne va in finale, e poco da fare.

Ma pazienza, questo è il calcio, perdere ai rigori non è perdere, perchè sul campo è un pareggio, quindi questa Fiorentina women's primavera esce dal torneo imbattuta, con due vittorie contro Sassuolo e Westchester United e due pareggi contro Genoa e Juventus. Vittorie di misura, sofferte, forse questa squadra ha il difetto di non riuscire a chiudere le partite, le ragazze hanno ancora tanto da lavorare insieme al loro allenatore Ricci, ma la squadra è forte, è vera, queste ragazze, chissà se in viola o con altri colori, possono arrivare lontano e vivere di calcio, sempre che chi comanda permetta loro un giorno di farlo. Io a seguire questo torneo mi sono proprio divertito, ho conosciuto delle belle persone, ho visto ragazze fiere e determinate che sono il futuro del calcio femminile. Vi prego, tutelatele dai piani alti, andiamole a vedere allo stadio, insieme possiamo contribuire a coltivare questi fiori appena sbocciati. Fiori d'acciaio.

IL PAGELLINO (PRIMAVERILE) DI OMARONE

TINTI 8; sapete cosa mi piace di più della nostra portierona? che a ogni parata esulta come se avesse segnato un goal, urla la propria gioia a se stessa, ed è uno spettacolo guardarla, partecipare con un applauso alla sua festa. Se sul goal forse si fa un poco sorprendere, ma compie almeno tre interventi fondamentali, di cui uno da antologia su Bellucci in pieno recupero. I perfetti rigori bianconeri sarebbero stati impossibili anche per una della prima squadra, ma l'unico un filino "umano" riesce a sfiorarlo. Una predestinata.

LORIERI 7,5; la fascia sinistra è sua, e guai a chi gliela tocca. Difende alla grande e spinge in avanti, uno spettacolo. Uno scontro di gioco ce ne priva per tutto il secondo tempo, e azzoppare la capitana è stata una delle mosse vincenti di questa Juve, che con Lorieri in forma per 90 minuti avrebbe avuto di che soffrire (MASINI 6,5; lotta tanto ma non ha la classe delle compagne di reparto, calcia un rigore non male ma che Beretta intuisce. E il cross che porta all'autorete bianconera viene dal suo destro)

PASTIFIERI 7; Berti e Bragonzi sono quanto di peggio possa capitare di affrontare in categoria, ma la nostra centrale ne è intimorita quanto un pitbull da un chihuahua che gli abbaia contro. In occasione del goal di Berti sbaglia come tutta la difesa, ma quante volte ha invece inceppato la macchina da goal bianconera? Ho già fatto la battuta "Siamo fieri di Pastifieri"? si, ma la rifaccio, tanto costa uguale.

RIPAMONTI 7; Personalità, carattere, decisione. Difende pulita e attenta, calcia punizioni, verticalizza per le attaccanti, richiama le compagne. Leader vera.

MORREALE 7; la nostra piccola Alia lotta, viene picchiata e si rialza, e poi si fa sentire a sua volta. Peccato non averla vista di più in avanti, ma con le rocciose bianconere di svolazzi se ne potevano fare pochi. Calcia un rigore prevedibile, però da stanchissima e acciaccata.

BARTALINI 6,5; lotta pari a pari con le avversarie, tanto contenimento e lavoro oscuro. Buona tenuta di campo, utile alla manovra.

SANTINI 6,5; altra lavoratrice "oscura" protegge la regista e le attaccanti, percorrendo il centrocampo la dove c'è da mettere una pezza.

MANI 7; tanti palloni giocati in avanti, e tanti contrasti con le bianconere. Porta via avversarie a Corazzi e Monnecchi, lasciando loro libertà di creare. Sacrificio encomiabile(76' VALVO 6,5; tocchi ispirati e un rigore al bacio, forse era da far entrare prima).

CORAZZI 7,5; la solita Edison del centrocampo, coraggiosa e talvolta irridente contro avversarie blasonate che le girano intorno come iene alla preda, rimanendo però spesso a bocca asciutta. Palloni geniali e geometrie euclidee, considerando anche che ha giocato il secondo tempo mezza zoppa. Tutti pazzi per la Corazzi.

SITRI 5,5; la nostra bomber era decisamente in giornata grigia, sportellate tante ma mai pericolosa in zona goal, e sciupa due palle geniali messe al centro da Monnecchi, che aspettavano solo di essere messe dentro (55' XHEMAY 6- ; corsa e impegno, ma mai pericolosa in avanti)

MONNECCHI 8; finalmente Margherita in tutto il suo splendore. Straripante palla al piede, meravigliosa quando converge, assist al bacio sopraffini per le compagne che però oggi non viaggiavano alla sua velocità, c'è voluta tutta la bravura della difesa avversaria per arginarla. Un goal sarebbe stato il giusto premio per le sue fatiche.

INCONTRO CON SARA COLZI, E L'IMPORTANZA DELL'OPEN DAY DEL PONTEDERA CALCIO FEMMINILE.

 Fin dalla splendida intervista che, ormai più di un anno fa, mi regalò (Potete trovarla qui;  IL VIOLA E IL ROSA: LE PROTAGONISTE; INTERVIS...