mercoledì 12 febbraio 2020

LA FIORENTINA AL TORNEO DI VIAREGGIO; LA NOSTRA (ANZI,LORO) PRIMAVERA.


FIORENTINA WOMEN'S; Tinti, Mazzoni, Lorieri, Pastifieri, Ripamonti, Morreale, Mani, Corazzi, Valvo, Sitri, Monnecchi. In panchina; Centomani, Innocenti Spada, Bartolini, Battistini, Di Laura, Papi. All. Claudio Ricci

SASSUOLO; Messori, Botti, Martinis, Novelli, Rossi, Zanni , Pederzani, Giacobbo, Fracas, Pellinghelli, Cognetto. In panchina; Bimini, Bertolini, Benozzo, Albertini. All. Ilenia Nicoli






C'è tutta un'italia nascosta e della quale a pochi importa, quella dei mille e mille campi di periferia, ad uso di coloro che non si giocano trofei importanti, buoni per le terze categorie, per gli sport che non vede nessuno, per il rugby di ragazzini, per il baseball dei bambini, con genitori e amici che fanno un tifo da serie A per cercare di non far percepire ai loro ragazzi/e tutta la desolazione di un campetto di periferia. In questa categoria di sport di nicchia rientra (purtroppo) anche il calcio femminile, e se nemmeno le prime squadre sono del tutto immuni all'indifferenza, figuriamoci serie minori, primavera, allieve e giovanili.

C'è una canzone, per meglio dire una poesia malinconica e gentile, che è nel cuore di tutti gli sportivi, inizia con "Sole sul tetto dei palazzi in costruzione, sole che batte sul campo di pallone..." I sacrifici di coloro che proveranno a essere, col cuore pieno di paura, sfide botte e freddo che nessuna Gazzetta racconterà mai, ma è da questo humus, da queste domeniche mattina o pomeriggi di allenamento rubati allo studio e agli amici che nascono campioni e campionesse, o anche solo giocatori tristi che non hanno vinto mai, tranne in qualche caso l'amicizia fraterna di una vita, a ridere dentro a un bar.

Per la mia prima partita da spettatore della primavera della Fiorentina women's mi è capitata una giornata che è un assaggio di primavera anch'essa, come se anche la natura avesse voluto omaggiare queste filles en fleur del calcio. Un 11 febbraio caldo come non mai, una temperatura ideale per giocare il calcio e guardarlo giocare. C'è una specie di pudore, quasi di malinconia, ad accostarsi alle formazioni giovanili, in quanto in prima squadra c'è la bellezza di vedere atlete che ce l'hanno fatta o ce la stanno facendo, qui il discorso è sempre molto aleatorio, prima le giovanili erano la palestra e l'anticamera della futura prima squadra, ora con il mercato straniero ormai attivissimo anche nel femminile (e la viola non fa certo eccezione nell'abusarne) delle 11 di una primavera se ne arrivano stabilmente in prima squadra due o tre è già tanto. Per molte che non ce la fanno c'è un futuro in squadre minori, o in serie minori, e in assenza di professionismo tante si dedicano al calcetto, al calcio a 5, uscendo dall'unico giro minimamente remunerativo. O un brutto giorno appendono le scarpe a qualche tipo di muro.

Quindi oggi mi sono recato con gli amici Enzo, ottantenne con l'entusiasmo di un ragazzino, e Jacopo (il motore del Viola club e del tifo organizzato, ha una passione dentro che ti svernicia) al campo di Fornacette zona Pontedera per il primo atto della Torneo di Viareggio (Viareggio cup) Femminile, la vecchia coppa carnevale in pratica.
Questo torneo, che si svolge dall'11 al 19 di febbraio, comprende otto squadre (tutte primavera ovviamente) divise in due gironi, passano le prime due che andranno ad affrontare semifinali e finale, giocando una partita ogni due giorni, a ritmi assurdamente massacranti.
I gironi sono abbastanza squilibrati, va (forse) Leggermente meglio alla viola (ma tanto poi i guai, in caso di passaggio del turno, arrivano dalle semifinali in poi) che si trova a battagliare con Sassuolo, Genoa e l'oggetto misterioso Westchester United, compagine statunitense. Il girone di ferro è il secondo, con Juventus, Inter, Roma ed Empoli (sempre partitacce per le azzurre..) ma il calcio giovanile è più sfumato e imprevedibile, potrebbero starci sorprese in ogni partita. Un torneo avvincente, pieno di possibili future stelle.

Perchè è questo il bello di seguire le primavere, potrebbe esserci una nuova Alia Guagni, una Barbara Bonansea, una Elisa Bartoli e tu ancora non lo sai, ma poi si può sempre dire "Quando ha iniziato io c'ero, eh, l'avevo visto subito che aveva i numeri da fuoriclasse" Con tutta la prosopopea dell'esperto a posteriori.


Allo stadio Masoni poca gente, folate di maestrale che minacciano di disturbare il gioco, campo che ha conosciuto giorni migliori, ma nel femminile di partite sul velluto se ne giocano poche.
La partita inizia puntuale alle 15, e quella che seguirà è una cronaca forzatamente incompleta, dato che in rete non ci sono immagini o articoli approfonditi che mi permettano di rivedere azioni o di ricpitolare alcunchè, se qualcuna delle calciatrici legge e nota qualche inesattezza mi perdoni, ma tutto ciò di cui dispongo sono due fogli con i nomi delle calciatrici forniti all'entrata, dove ho annotato marcature e sostituzioni, per il resto vado a memoria.

La gara fin dai primi minuti è equilibrata, la Fiorentina è ben messa in campo dal mister Claudio Ricci ma il pallino del gioco per lunghi tratti è del Sassuolo, più disordinato ma anche più propositivo. Gli errori sono parecchi, ma è anche giusto che sia così, sono ragazze giovani della primavera, c'è quella indecisa, quella troppo funambolica, quella troppo innamorata del pallone e quella che lo calcia lontano come se le scottasse tra i piedi. Sono buoni frutti, ma ancora acerbi, ma appare evidente la differenza di caratura tra coloro che si sono allenate con la prima squadra e quelle che invece non hanno ancora condiviso lo spogliatoio con Alia e co. Corazzi e Morreale si impadroniscono velocemente del centrocampo, una detta i tempi e l'altra con scatti da centometrista recupera palloni persi malamente o contrasta attaccanti del Sassuolo che pensavano di essere veloci prima di imbattersi in lei. La più pericolosa delle emiliane è la numero 7 SIlvia Zanni, rapida e decisa, vera spina nel fianco di una retroguardia viola che però ha una coppia centrale veramente forte, e se Ripamonti già la conoscevo la bella sorpresa è Pastifieri, praticamente perfetta quando chiamata in causa e brava anche a riparare agli errori delle compagne, come quando Ripamonti (ma anche per colpa di una zolla) liscia clamorosamente ma lei mette una coraggiosa pezza su Coghetto lanciata a rete.

Al minuto 19, nel momento migliore del Sassuolo, la gara si sblocca a nostro favore; Sara Valvo serve una palla meravigliosa a Gaia Sitri che scatta portandosela avanti con freddezza, la portiere Chiara Messori (vero punto debole delle emiliane per tutta la partita) perde il tempo per l'uscita disperata e rimane a mezza via, e per Gaia è un gioco da ragazzi trafiggerla.
Il Sassuolo accusa il colpo, prova a riprendere in mano la partita ma la Viola gioca molto all'italiana con difesa organizzata e contropiedi micidiali, ma Monnecchi, che si muove benissimo in campo, quando si tratta di concludere calcia troppo piano o fuori bersaglio.
Alla fine del primo tempo sempre Monnecchi ha un'occasione colossale, nella quale fa tutto bene, converge in area e calcia a incrociare un pallone destinato in rete, ma due difensori del sassuolo si buttano alla disperata e come un flipper impazzito la prima manda la palla addosso alla seconda che la toglie dalla porta, un pallone maligno che nessuno di noi si capacita di come abbia fatto a non entrare. Il primo tempo si conclude quindi con il rimpianto di un raddoppio mancato.


A inizio secondo tempo il Sassuolo opera in un colpo tre cambi, la loro allenatrice Ilenia Nicoli si gioca il tutto per tutto. Tinti ferma la solita Zanni con un grande intervento, e pochi minuti dopo Monnecchi approfitta di un'incertezza della portiere avversaria, la salta ma poi calcia clamorosamente alto a porta vuota, fallendo un goal già fatto. Margherita si innervosisce forse anche per questo errore, e pian piano esce dalla manovra. Verso il minuto 60 si infortuna Mazzoni, e Ricci manda in campo Olga Viggiano.
La viola continua a non disunirsi, ma è il Sassuolo che, graziato due volte, preme per il pari, ma al minuto 78, nel momento di massimo sforzo delle ragazze di Nicoli la giocatrice tecnicamente più dotata delle ventidue in campo decide che si è stufata e la chiude; Azzurra Corazzi infatti, a quasi 30 metri dalla porta avversaria recupera un pallone, vede Messori fuori dai pali e cosa fa? si inventa un eurogoal alla Quagliarella, un pallonetto potente che si infila bel bello sotto la traversa, facendo esplodere di gioia il pubblico viola.

Entra  Xhemay per Monnecchi, e la nuova entrata sfrutta la sua freschezza per un paio di accelerazioni che per poco non vanno a buon fine. Tutto sembra filare liscio, ma le ragazze decidono di complicarsi la vita cincischiando malamente una palla nell'area piccola che arriva a Giada Aldini, che al minuto 85 ringrazia e da due passi deposita alle spalle di una incolpevole Tinti. Quella che poteva essere un tranquillo epilogo di una partita tutto sommato dominata sul piano della qualità diventa quindi un assalto alla baionetta con le nostre sempre più in affanno e ci vuole Tinti a impedire il pareggio con un paratone da veterana che la Orhstrom, fosse stata in tribuna, avrebbe senz'altro applaudito.

Fortunatamente arriva il triplice fischio, e le ragazze vengono a prendersi i meritati applausi di una curva formata perlopiù da genitori e amici. Il primo step è fatto, giovedì scontro diretto per il primo posto contro il Genoa, che ha inflitto un perentorio 2-0 alle americane del Westchester ridimensionando il pericolo d'oltreoceano. Nell'altro girone la capolista del campionato primavera Roma strapazza l'Inter per 3-1,mentre un eroico Empoli Ladies cede solo al novantesimo contro la Juventus, che segna l'unica rete della partita con Berti.

IL PAGELLONE (PRIMEVERILE...) DI OMARONE

REBECCA TINTI 8; Nota da ricordare; per circa un mese Rebecca è stata la portiere di riserva della prima squadra, e se tra l'infortunio di Durante e l'arrivo di Catalina se Stephanie si faceva male avrebbe giocato lei. E non sarebbe stato questo gran male, perchè la giovanissima estrema difensore ha una sicurezza incredibile, sempre al posto giusto, interventi impeccabili con palla in cassaforte, e un paratone superlativo nel finale che blinda la vittoria. Del tutto incolpevole sul goal. Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino, per la portiere del futuro non importa andare fino in Colombia, basta una corriera per Dicomano.

MARIA PAOLA MAZZONI; 7; tutta la retroguardia viola si è comportata più che egregiamente, in un dumasiano una per tutte - tutte per una, ogni errore individuale trova infatti sempre la compagna pronta a metterci una pezza. La terzina viola spinge in avanti e ripara danni dietro, davvero una buona prestazione. Esce in anticipo per infortunio (OLGA VIGGIANO 6,5; lotta e soffre con le compagne nel forcing finale emiliano)

SOFIA LORIERI 7; Il capitano viola armonizza la difesa con personalità e senza sbavature, facendo viaggiare anche il pallone in avanti. Piedi buoni e testa anche.

CHIARA PASTIFIERI 7,5; La numero 4 delle nostre per chi scrive è stata la migliore in campo insieme a Tinti e Corazzi. Per tutta la partita gioca d'anticipo con freddezza ed eleganza. Un bel talento, ne possiamo andare (Pasti) Fieri.

CHIARA RIPAMONTI 7; La preparazione della ragazza scuola Inter con la prima squadra si vede tutta; forza, personalità da vendere e classe, anche se qualche sbavatura non da lei la manda talvolta in affanno. Tra qualche tempo potrebbe formare una super coppia difensiva con la Torte.

MARTA MORREALE 7,5; praticamente una veterana di questa primavera, mostra anche lei la sua preparazione atletica superiore, con un recupero da velocista nel primo tempo e tantissimi spunti verso l'attacco. Non so se avrà il talento per essere una nuova Alia, ma di sicuro ne ha lo scatto e l'agonismo.

SARA VALVO 7; la numero 20 viola ha il fisico per le sportellate con le rocciose Emiliane, protegge palloni e compagne, e fa un assist al bacio per Sitri. Ci vuole in squadra un elemento con le sue doti. (56' MARGHERITA SANTINI 6,5; ne prende il posto senza troppi affanni)

AZZURRA CORAZZI 8,5; se a qualche dirigente venisse in mente di cercare nelmercato una nuova Alice Parisi beh, rifletta bene, perchè mi pare che ce l'abbiamo già in casa. Vera star della partita, piedi buonissimi e visione periferica di gioco molto ampia, in questa primavera in certi frangenti è apparsa come Gulliver a Lilliput. E quando la squadra comincia a soffrire il forcing finale del Sassuolo blinda il risultato con un gioiello da vetrina al Ponte vecchio. Leader vera.

REBECCA KLARA MANI 6,5; il numero dieci è una maglia che pesa, e questa ragazza lo indossa con personalità,anche se gli spunti sono stati pochi. Belle cose, ma a singhiozzo.

GAIA SITRI 7; la più pimpante dell'attacco viola, è sempre all'erta ad attendere la palla giusta, e non di rado se la va anche a cercare. Segna un goal di potenza e personalità, da bomber vera.

MARGHERITA MONNECCHI 6; come direbbe Totti, "Cià i numeri" eccome se ne ha, uno spettacolo quando converge sul destro e punta la porta, ma anche tanti errori e occasioni non finalizzate, e per giusta egoista in un paio di azioni promettenti. Sfortunata sul finire del primo tempo,ma quel calciare alto a porta vuota è un errore da matita rossa. (75' LEUNORA XHEMAY 6,5; entra e fa vedere un paio di notevoli accelerazioni, che però non finalizza. In pochi minuti grinta e personalità).

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