lunedì 24 febbraio 2020

EMPOLI LADIES - TAVAGNACCO 1-1, OVVERO C'E' UN AUTOBUS DA SPOSTARE.


EMPOLI LADIES : Baldi, Di Guglielmo, Varriale, Giatras, Boglioni, Cinotti, Hjolman, Simonetti, Anghileri (53′ Papaleo), Prugna, Acuti. A disposizione: Lugli, De Rita, Garnier, De Vecchis, Cotrer, Ness, Morucci. Allenatore: Alessandro Pistolesi.

TAVAGNACCOo Cappelletti, Babnik, Veritti, Kunisawa, Kato, Donda, Puglisi (33′ Brignoli), Kongouli (73′ Milan), Chandarana, Santamaki, Polli (64′ Benedetti). A disposizione: Nicola, Blasoni, Gardel, Pozzecco, Cagnina. Allenatore: CHiara Orlando


Domenica di sole, l'ennesima di questo febbraio talvolta vestito da aprile, qua a Monteboro. Una domenica però anche drammatica, con un nord italia stretto nella morsa del virus e della paura, con il big match Milan - Fiorentina women's saltato insieme a tutte le altre manifestazioni sportive in Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna.
Ma in Toscana ancora l'illusione di una mancata pandemia regge, e l'importantissima partita tra l'Empoli, in zona di classifica tranquilla ma con una salvezza non ancora consolidata, e il quasi disperato Tavagnacco ha potuto avere luogo.

Per la società friulana è stata una settimana movimentata, con l'esonero di Luca Lugnan (che personalmente trovo ingiusto, mi sembra che abbia fatto non poche cose buone con un gruppo di giocatrici obiettivamente non di eccelso livello) e affidato la panchina all'allenatrice della primavera Chiara Orlando. Oltre a questo è stato accettato il ricorso della società per la famosa vicenda dell'ambulanza, tolta la multa di 5000 euro e soprattutto restituito il punto di penalizzazione (cosa che trovo giusta, perchè conquistato con sudore e sacrifici dalle ragazze), e quindi il Tavagnacco torna a 9 punti, esattamente quelli di distacco dalle ragazze azzurre di mister Pistolesi.

Le Ladies arrivano a questa gara dopo la bella e convincente trasferta di Bergamo vinta con un netto 3-0, confermando la superiorità negli scontri secchi contro le piccole-medie del campionato, finora due pareggi contro le pari grado Florentia e Sassuolo (particolarmente sfortunato quello contro le emiliane) e uno molto importante nella lontana Bari, e poi vittorie con Orobica (2) Tavagnacco, Hellas Verona, e quella meravigliosa contro il Milan in trasferta.  Solo le grandi hanno avuto ragione di queste meravigliose ragazze, e talvolta faticando molto.
Proprio per questi motivi la partita risultava assai insidiosa, perchè è il classico match che ingolosice e intimorisce al tempo stesso; in caso di vittoria i punti di distacco dalle friulane passano da 9 a 12 e viene quindi chiuso ogni discorso salvezza, ma anche un pareggio terrebbe ben lontani gli spettri; una sconfitta invece sarebbe deleteria alla classifica e ancor più al morale, perchè dopo questa all'Empoli restano da affrontare due grandi (Fiorentina e Milan) due medie (Florentia e Sassuolo, ma entrambe in trasferta ) e solo due piccole (Bari e Verona) un calendario non proibitivo ma nemmeno così clemente.

La curva empolese, della quale ormai faccio felicemente parte, è un tripudio di bandiere e di striscioni con Andrea solito direttore d'orchestra, poca gente oggi a Monteboro, l'avversario non è di primo livello e in giro (almeno qua in Toscana) ci sono i vari carnevali, classica partita per tifosi affezionati, ma nel settore empolese pochi sembrano tanti, perchè il supporto è presente ogni minuto.
Le Ladies si presentano in formazione tipo con la sola Anghileri al posto di Papaleo, mentre il Tavagnacco sembra aver scelto le sue atlete più prestanti, con le due giapponesi Kato e Kunisawa a far girare il pallone e la temibile coppia d'attacco Polli-Kongouli (una ex viola forse ceduta troppo frettolosamente la scorsa estate, e della quale ora avrebbe un gran bisogno) a garantire spinta e forza in avanti.

Le azzurre iniziano il match molto bene, fraseggio e palleggio eccellente, Simonetti illumina e Acuti ci prova, il Tavagnacco ha una squadra con più muscoli e centimetri ma con piedi meno educati, il goal non arriva ma sembra nell'aria.
Ma proprio in un momento in cui nessuno se lo aspettava, durante una timida sortita in avanti del Tavagnacco rintuzzata dalla difesa Cecilia Prugna riceve palla da Boglioni, cincischia e Kunisawa si ritrova il pallone tra i piedi, le azzurre rimangono un po'imbambolate e Baldi, posizionata troppo vicino al suo palo di sinistra, non rientra verso il centro lasciando di fatto una porzione di porta sguarnita, la nipponica se ne accorge e lascia partire un tiro molto velenoso che termina indisturbato nell'angolo più lontano; il classico gollonzo che non capisci nemmeno come fai ad averlo preso, che a cose normali una come Rachele avrebbe parato sorseggiando un caffè nel frattempo, ma nel calcio un attimo di esitazione talvolta può essere fatale.
Ragazze sotto quindi, a freddo e immeritatamente. E cosa succede quando una squadra di catenacciare ne incontra un'altra con più talento e piedi buoni e riesce a segnare? che poi va a mettere l'autobus davanti alla porta, e la partita si fa complicatissima.


Credo che Pistolesi avesse programmato tutto un altro tipo di gara, e che questo inopinato svantaggio lo abbia in qualche modo costretto a imbastire in corsa un'altra tattica, e alle ragazze è occorso tempo per registrarsi in modalità "assalto al fortino" che il Tavagnacco difende tra l'altro benissimo, senza troppe sbavature e concedendo briciole a un attacco azzurro troppo leggero fisicamente e soprattutto impostato per andare in porta con la palla, con azioni lunghe, complesse e finanche confuse, con la sola Norma Cinotti che a centrocampo canta e porta la croce in vece delle due fiorettiste Simonetti e Prugna, e soprattutto prova a sfondare in avanti, con le centrali friulane che però intuiscono il pericolo e le chiudono lo spazio per il tiro.

Anche in questa gara, oltre che con la sfortuna, l'Empoli però ha dovuto lottare anche contro un arbitraggio troppo morbido e timido per una gara fisica come questa; la signora Bianchini di Terni,infatti, non è stata assolutamente all'altezza della direzione, come ho detto anche in altre occasioni questa è la serie A, non una terza categoria, e ci vogliono arbitri degni. Fin dai primi falli dovevano essere sventolati i cartellini, far capire a tutte (anche alle azzurre,ovviamente) che il gioco duro non sarebbe stato tollerato, che altrimenti una partita di calcio diventa una partita di calci, ma è evidente che una squadra ruvida e difensivista come quella di Chiara Orlando  a non sentirsi fischiare i falli poi li raddoppia. Arbitro che ha mostrato anche evidenti lacune comunicative, con il capitano Lucia di Guglielmo che, appunto da capitano, aveva tutto il diritto di chiedere spiegazioni ma puntualmente veniva allontanata con un fare quasi infastidito da professoressa che impone il silenzio all'alunna, "Qui parlo solo io" Una situazione quasi da ridere se non fosse stata di quelle partite che vale una stagione. Francamente più che un vero arbitro  mi è parsa una catechista che pensava di dirigere una partitella all'oratorio, e ripeto, serve gente all'altezza della categoria.

Il pallino del gioco, con relativo possesso palla, è senz'altro in mano alle azzurre, ma a fine primo tempo Kongouli mette letteralmente i brividi rubando il tempo e la palla a Marta Varriale e accentrandosi, lasciando partire un destro velenoso che sfiora la traversa. Anche se non ho nessuna rimostranza da fare al Tavagnacco, un doppio vantaggio sarebbe stato totalmente immeritato.
All'inizio della ripresa si vede in campo un Empoli più combattivo e convinto, le ragazze sbagliano meno e aggrediscono gli spazi. Entra finalmente Papaleo per Anghileri, e la brava Francesca risulta subito determinante, portando esperienza e forza all'attacco azzurro.

L'Empoli spinge, il Tavagnacco si difende, prova sortite in avanti piuttosto sterili che si risolvono in tirucci che per Rachele è uno scherzo gestire.
Prosegue il festival degli errori arbitrali, rigore netto negato a Papaleo, nervosismo crescente mal gestito, Alessia Capelletti che perde tempo nei rinvii senza l'ombra di un rimprovero, i cartellini poi questi sconosciuti.
Sugli spalti serpeggia lo sbigottimento, che diventa paura, mista poi a rabbia. Le ragazze ci provano, Hjolman e Papaleo vanno vicinissime al vantaggio, ma nell'ultima mezz'ora si inizia ad accendere, a intermittenza e faticosamente come una vecchia lampada a neon, la stella più luminosa e splendente di questo Empoli, ovvero Cecilia Prugna. Inizia a indovinare i passaggi, a portare avanti il pallone, a dialogare sempre più fittamente con le compagne.
Ma il tempo passa, il recupero incombe, saranno 4 minuti. Mi appoggio alla ringhiera, sta arrivando la rassegnazione, ma poi litigo con me stesso, rifiuto di crederci, l'Empoli sta per complicarsi il campionato, come può una squadra di questa caratura rischiare di trovarsi nelle stesse secche di squadre modeste come il Bari, il Verona o questo stesso Tavagnacco, che ha tanto impegno ma pochi numeri?


Tutta la determinazione di Cecilia, e l'abbraccio liberatorio (fonte; pagina facebook Empoli ladies)

No, calma, c'è ancora Cecilia, l'ultima ad arrendersi come contro la Roma, colei che solo un triplice fischio può fermare. E al minuto 90 decide di regalare ai suoi tifosi un capolavoro di balistica, provando finalmente quello che io predico da inizio partita, il vecchio sano tiro da fuori. Papaleo porta palla sulla fascia, vede Cecilia libera fuori area e la serve con un assist vellutato, Cecilia si accentra con decisione, fa fuori le marcatrici con tutta la sua classe e poi esplode uno splendido destro a incrociare, un vero e proprio arcobaleno che imparabile si deposita dove tutti lo volevamo, nell'angolo di destra, lo stesso del fortunoso goal friulano, ma stavolta per la gioia nostra.
Gli spalti esplodono, è il tripudio pazzesco, abbraccio tutti quelli intorno a me, abbraccio Ilaria, ovvero l'artefice dell'artefice del goal, i genitori di Norma Cinotti, tutta la curva è in festa, con un colpo da campionessa Cecilia blinda la classifica azzurra, forse la rete più importante della stagione azzurra bella e all'ultimo respiro, conclusione emozionante e catartica di quel meraviglioso romanzo che può diventare ogni partita di calcio, un lieto fine con una stagione ripresa per i capelli.
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Onore alle ragazze che hanno ripreso una partita che per come si era messa avrebbe fatto saltare i nervi anche a dei navigati "professionisti", onore a Pistolesi che ha sempre predicato calma e ha dato fiducia al suo gruppo, effettuando di fatto una sola indovinata sostituzione. E onore anche al Tavagnacco, che ha conquistato un punto meritato, che fa morale per la classifica ancora deficitaria di un gruppo che però, tra le ultime, è quello che più si sta meritando la salvezza. Ma sempre qualche punto dietro a questo Empoli, per favore.



Con Arianna Acuti, Lucia di Guglielmo e il mister Pistolesi.


IL PAGELLONE (azzurro) DI OMARONE

BALDI 5,5 ;  Mai, mai avrei pensato di dare una insufficienza alla migliore portiere del campionato, ma la sua errata valutazione sul goal subito è purtroppo uno sbaglio da matita rossa. Insolitamente timida anche su alcune uscite, ma sicura e reattiva sulle conclusioni talvolta insidiose delle avversarie. Giornataccia, tornerai la Rachele di sempre già dalla prossima.

BOGLIONI 6,5 ; la giovane bresciana di ottimo talento (e con genitori molto simpatici)  fa il suo senza troppi affanni e sbavature, a volte resta travolta dall'impeto delle friulane ma riesce sempre a reagire, con stile, velocità ed eleganza. Il futuro è suo, e il presente anche.

VARRIALE 7; nella prima frazione un poco nervosa e imprecisa come le compagne, la sua partita ha uno sliding doors verso la fine del primo tempo, quando tenta un intervento alla disperata su Kongouli lanciata a rete  ma  per fortuna non la colpisce; sarebbe stato un fallo necessario ma per forza rude (cosa che non appartiene al suo eccellente bagaglio tecnico) e che probabilmente le sarebbe costato il rosso, ma grazie a cielo ha preso solo una zolla del campo e la greca ha calciato alto, e da quel momento, graziata dalla buona sorte, non ha più sbagliato niente, risultando la Marta di sempre, grintosa sull'anticipo, rocciosa e con piedi buoni. Al minuto 72 si immola stile kamikaze su una pericolosissima conclusione di Benedetti. Livello di soglia del dolore e di spirito guerriero; Elisa Bartoli.

GIATRAS 6,5; goal dalla distanza a parte, il triangolo delle Bermude (per le spiegazioni vedi post precedente dedicato alle azzurre) anche oggi ha fatto sparire le attaccanti avversarie, che dentro l'area non hanno combinato assolutamente niente. Lavoro oscuro, sempre attenta, indispensabile.

DI GUGLIELMO 6,5; che guerriera Lucia, e che capitano. Difende, spinge in avanti e incoraggia le compagne, è il pendolino puntuale di questa squadra. Quando l'arbitro non rispetta lei e il suo ruolo, è brava a protestare senza perdere le staffe, dimostrando una eccellente maturità.

SIMONETTI 6; la classe si vede, ma troppo a sprazzi. Batte bene  calci d'angolo e punizioni, ma non è decisamente nella sua giornata migliore, lei è una di quelle che gioca meglio con squadre più tecniche e meno fisiche.

CINOTTI  7; se nel primo tempo è arrivata qualche palla all'attacco dalle retrovie, il merito è soprattutto di Norma e del suo lavoro gladiatorio. Unica oltre alle centrali ad avere il fisico per fare a spallate con le prestanti friulane, è per questo sacrificata in copertura e non riesce a salire, quasi un vecchio libero davanti alla difesa. Vince contrasti e illumina la manovra, e se in un paio di occasioni avesse avuto il coraggio di tentare il tiro al volo poteva scapparci il gran goal.

PRUGNA 7,5 ; Cecilia è un po' la Platini di questa squadra; si fa rubare da Kunisawa la palla che poi la giapponese calcerà in rete, per lunghi momenti si trascina spenta per il campo, ma quando decide di spargere manciate di classe attorno a se è uno spettacolo assoluto. Cresce col passare del tempo, grande conclusione al minuto 57 sulla quale Capelletti si deve superare, a ogni giro di orologio sempre più pericolosa, e allo scadere la rete da antologia che probabilmente (con una vittoria avrei scritto sicuramente) chiude il discorso salvezza già a febbraio. Cecilia che tra l'altro contro il Tavagnacco è una sentenza, 3 goal in tre partite tra campionato e coppa Italia. Chapeau.

HJOLMAN 6; evanescente nel primo tempo, come Prugna cresce nella ripresa lottando e portando palloni in avanti, forse per la maggiore intesa con Papaleo rispetto ad Anghileri. Bene, ma può fare molto meglio di così.

ACUTI 6; impegno e classe indiscutibili, ma deve essere più cinica una volta in area; appoggia quando dovrebbe tirare, conclude quando farebbe meglio a passare, e sempre cercando di andare più vicino possibile al portiere. Una giornata non troppo fortunata per la bomber azzurra.

ANGHILERI 5,5 ; contro le prestanti centrali del Tavagnacco la povera Federica non riesce proprio a passare, ma ci mette anche del suo non seguendo sempre in modo ottimale le azioni e arrivando sempre troppo timida sotto rete. La stoffa c'è eccome, ma le ci vorranno ancora parecchi minuti in campo per maturare (PAPALEO 7 ; come entra Papa-gol la manovra offensiva si fa più ricca e fluida, vede la porta, viene fermata fallosamente in area ma l'arbitro non vede, e sfiora il goal con una bella girata da vicino che purtroppo finisce alta. E al novantesimo, dopo una grande azione sulla fascia, regala un assist al bacio a Prugna).

 Adesso la sosta, niente più campionato per quasi un mese, sperando che alla ripresa questo maledetto coronavirus sia ormai solo un brutto ricordo per tutti, e che si possa riprendere a giocare da Milano a Bari, con temperature gradevoli e alberi in fiore, e tanta voglia di sognare ancora con le splendide ragazze della serie A.

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