martedì 18 febbraio 2020

VIAREGGIO CUP: FIORENTINA - JUVENTUS, LA PRIMAVERA CHE E' NELL'ARIA.

Dopo la prima partita contro il Sassuolo a Fornacette, stavolta lo spettacolo della Viareggio women's football cup si sposta allo stadio Benelli del lido di Camaiore, in quella Versilia che per molti di noi toscani dell'entroterra in fondo esiste solo d'estate.
Arriviamo e la piccola tribuna è già quasi tutta completa, tifoserie divise come è giusto che sia, ma mai ostili. 

l'11 iniziale (fonte; facebook)


Stavolta la combriccola del Go women's viola club è formata da me, dall'inossidabile Jacopo, da Stefania e da Mario, nonno della nostra Martina Fusini, persona davvero gentile e simpatica (e si capisce da chi abbia preso la nipote). Peccato manchi Enzo, contro il Genoa era stato un gran piacere tifare con lui.
Dopo qualche minuto arriva anche Greta Adami con la madre, in una tribuna che comprende anche Anselmo "Spadino" Robbiati, idolo viola degli anni novanta, e infine anche Marcello Lippi, tecnico di grandezza assoluta e di simpatia relativa, che naturalmente si accomoda nel "settore" bianconero. Per l'amor del cielo, da fan della nazionale sarei stato lieto di stringere la mano al tecnico che ci ha fatto vincere l'ultima coppa del mondo, ma in fondo ho preferito avere tra di noi la nostra Greta, molto più simpatica e soprattutto moolto più carina di Lippi.

Insieme a noi anche tanti genitori tifosi, ma la "torcida" più rumorosa e colorata è stata senz'altro quella delle mamme, signore davvero garbatissime e gentili ma decisamente calorose nel tifo verso le rispettive figlie e le loro compagne di squadra, un supporto  da mamme assolutamente meraviglioso e sano, sono queste le persone che piace vedere allo stadio.

La partita si preannuncia una sfida combattuta fino all'ultimo istante e così sarà. In caso di pareggio sono previsti i rigori senza passare dai supplementari, e dentro di me ho avuto il presentimento che due squadre così complementari ed equilibrate non potessero prevalere una sull'altra in soli 90 minuti.
La Juventus inizia mettendola subito sul piano dove sapevano di essere superiori, quello fisico. Tante ragazze rocciose e velocissime, con il tandem offensivo Bragonzi-Berti davvero pericoloso. Proprio Asia Bragonzi, al secondo minuto, lascia partire un tiro dalla tre quarti che scende maligno e incoccia sulla traversa a Tinti battuta, e questo scampato pericolo fa subito concentrare le nostre, che nella prima frazione, a parte un'azione di Berti con doppio miracolo della nostra portierona, non concedono praticamente niente alle avversarie, facendo leva su ciò in cui sapevano a loro volta essere migliori delle bianconere, ossia il gioco di squadra e il fraseggio con palla a terra.
Le nostre armi sono numerose, a partire da Rebecca Tinti, una vera fenomena tra i pali, alla collaudata coppia centrale Pastifieri-Ripamonti che sbaglia pochissimo, la capitana Lorieri che insieme alla solita Morreale (oggi sacrificata più nelle retrovie rispetto alla gara contro il Sassuolo) garantisce spinta e qualità sulle fasce, e poi la nostra regista Azzurra Corazzi beh, è uno spettacolo guardarla avanzare sicura a testa alta palla al piede, un qualcosa che riesce solo a poche campionesse, e se talvolta si perde in qualche leziosità perdonabile data l'età, il più delle volte illumina la manovra alla grande, e conferma quello che ho detto nel post precedente, abbiamo una erede di Alice Parisi già in casa.


Ma rispetto alla prima gara del torneo stavolta la Viola ha un'arma letale in più, ovvero una Margherita Monnecchi in stato di grazia assoluta, un concentrato esplosivo di velocità e di eleganza che getta letteralmente nel panico difensori avversarie due volte più prestanti di lei, oggi le è mancato solo il goal ma per il resto ha fatto una partita davvero straordinaria.
La gara è bella, occasioni da una parte e dall'altra ma le difese reggono una onda d'urto notevole, e tutto per la viola fila liscio fino alla fine del primo tempo, quando un pestone diciamo fortuito (ma ce ne sono stati un po' troppi, da parte delle bianconere, di falli "senza volere" prima picchiano e poi chiedono scusa costernate, carina l'educazione ma come si dice a Pistoia non è comunque bello "strappà gl'occhi e poi ungere i' bui". A fine partita Corazzi e Morreale, guarda caso due delle giocatrici più di qualità nella manovra, erano entrambe acciaccate e stavano in campo per miracolo...vabbè) costringe la nostra capitana Sofia Lorieri, davvero una delle migliori in campo per la viola, a uscire tra le lacrime all'inizio della ripresa, lacrime che sappilo, cara Sofia, sono arrivate al cuore dei tuoi tifosi.


La subentrata Linda Masini si da molto da fare per tenere viva la manovra, ma non ha la classe di Lorieri, e la viola perde di spinta e di geometria.
Nel secondo tempo i ritmi si abbassano, i calci di rigore cominciano a diventare una tentazione sempre più forte, la paura di scoprirsi è tanta, ma quando al minuto 75 noi del pubblico cominciamo a credere in un pareggio a reti bianche, arriva l'azione capolavoro della Juventus, con le sue due armi letali, credo proprio delle future campionesse del calcio italiano; Bragonzi illumina per Berti che con un movimento geniale fa fuori le nostre centrali, Tinti fa per uscire ma poi ci ripensa e al momento della conclusione della bianconera rimane un po' a mezzo tiro, ma comunque era in grado di respingere una conclusione diciamo "normale", peccato che Berti si inventi un pallonetto ad effetto serpentesco che aggira Rebecca e poi si deposita nell'angolino a sinistra. Un grandissimo goal, davvero impressionante per la categoria, ma per battere questa difesa viola ci voleva proprio una giocata eccezionale.

La Fiorentina accusa il colpo, Giai ha il pallone del k.o. ma colpisce la traversa da distanza ravvicinata, le ragazze sanno che devono gettare il cuore oltre l'ostacolo, perchè per come sono andate le cose il pareggio sarebbe il risultato più giusto, si sono talmente equivalse che per una volta è giusto affidarsi alla lotteria dei rigori.
Prima della fine mi abbatto un po', ma Jacopo mi esorta e resistere nel tifo, può sempre accadere un episodio a favore, non si sa mai.



E pochi istanti dopo, subito dopo l'inizio dei sei minuti di recupero,il miracolo accade; Linda Masini dalla sua metà campo butta un pallone in avanti, la juventina Brscic è tranquillamente in vantaggio e appoggia no look verso il suo portiere Beretta...che però era uscita al limite dell'area per prendere la sfera, probabilmente senza chiamarla, la palla la scavalca e termina inesorabilmente in rete!
 E' il tripudio sugli spalti viola, davvero la fortuna ci ha assistito facendo commettere a una difesa finora attenta il più comune errore da giovanili (mai toccare di testa  al portiere senza guardare dov'è e colpendo verso lo specchio, te lo insegnano al primo giorno di allenamento dei pulcini, ma tant'è) ma posso dire che le ragazze si sono riprese quello che era loro.
1-1, ma il recupero è ancora lungo, le bianconere sono incredule e furibonde, e subito dopo Musolino serve una superpalla a Bellucci che calcia a botta sicura ma, signore e signori, Rebecca Tinti fa un miracolo, leva di porta un goal già fatto, regalando i calci di rigore alle compagne.

Che si sa, i maledetti rigori sono lotterie, ci si gioca in cinque tiri tutto un torneo, e vince chi ci arriva più concentrato e sente meno la tensione di una porta che diventa piccolissima anche per dei professionisti in finale di coppa del mondo, figuriamoci per delle ragazze appena affacciatesi al calcio che conta. Le Juventine calciano dei rigori perfetti che Tinti intuisce ma non può arrivare a parare, mentre Morreale e Masini calciano due conclusioni potenti ma prevedibili che Beretta respinge con sicurezza. Sara Valvo calcia un terzo rigore delizioso, purtroppo il quarto tentativo Juventino è toccato da Tinti (si è sentito distintamente l'impatto della palla sul guantone) ma entra dentro, e la Juventus se ne va in finale, e poco da fare.

Ma pazienza, questo è il calcio, perdere ai rigori non è perdere, perchè sul campo è un pareggio, quindi questa Fiorentina women's primavera esce dal torneo imbattuta, con due vittorie contro Sassuolo e Westchester United e due pareggi contro Genoa e Juventus. Vittorie di misura, sofferte, forse questa squadra ha il difetto di non riuscire a chiudere le partite, le ragazze hanno ancora tanto da lavorare insieme al loro allenatore Ricci, ma la squadra è forte, è vera, queste ragazze, chissà se in viola o con altri colori, possono arrivare lontano e vivere di calcio, sempre che chi comanda permetta loro un giorno di farlo. Io a seguire questo torneo mi sono proprio divertito, ho conosciuto delle belle persone, ho visto ragazze fiere e determinate che sono il futuro del calcio femminile. Vi prego, tutelatele dai piani alti, andiamole a vedere allo stadio, insieme possiamo contribuire a coltivare questi fiori appena sbocciati. Fiori d'acciaio.

IL PAGELLINO (PRIMAVERILE) DI OMARONE

TINTI 8; sapete cosa mi piace di più della nostra portierona? che a ogni parata esulta come se avesse segnato un goal, urla la propria gioia a se stessa, ed è uno spettacolo guardarla, partecipare con un applauso alla sua festa. Se sul goal forse si fa un poco sorprendere, ma compie almeno tre interventi fondamentali, di cui uno da antologia su Bellucci in pieno recupero. I perfetti rigori bianconeri sarebbero stati impossibili anche per una della prima squadra, ma l'unico un filino "umano" riesce a sfiorarlo. Una predestinata.

LORIERI 7,5; la fascia sinistra è sua, e guai a chi gliela tocca. Difende alla grande e spinge in avanti, uno spettacolo. Uno scontro di gioco ce ne priva per tutto il secondo tempo, e azzoppare la capitana è stata una delle mosse vincenti di questa Juve, che con Lorieri in forma per 90 minuti avrebbe avuto di che soffrire (MASINI 6,5; lotta tanto ma non ha la classe delle compagne di reparto, calcia un rigore non male ma che Beretta intuisce. E il cross che porta all'autorete bianconera viene dal suo destro)

PASTIFIERI 7; Berti e Bragonzi sono quanto di peggio possa capitare di affrontare in categoria, ma la nostra centrale ne è intimorita quanto un pitbull da un chihuahua che gli abbaia contro. In occasione del goal di Berti sbaglia come tutta la difesa, ma quante volte ha invece inceppato la macchina da goal bianconera? Ho già fatto la battuta "Siamo fieri di Pastifieri"? si, ma la rifaccio, tanto costa uguale.

RIPAMONTI 7; Personalità, carattere, decisione. Difende pulita e attenta, calcia punizioni, verticalizza per le attaccanti, richiama le compagne. Leader vera.

MORREALE 7; la nostra piccola Alia lotta, viene picchiata e si rialza, e poi si fa sentire a sua volta. Peccato non averla vista di più in avanti, ma con le rocciose bianconere di svolazzi se ne potevano fare pochi. Calcia un rigore prevedibile, però da stanchissima e acciaccata.

BARTALINI 6,5; lotta pari a pari con le avversarie, tanto contenimento e lavoro oscuro. Buona tenuta di campo, utile alla manovra.

SANTINI 6,5; altra lavoratrice "oscura" protegge la regista e le attaccanti, percorrendo il centrocampo la dove c'è da mettere una pezza.

MANI 7; tanti palloni giocati in avanti, e tanti contrasti con le bianconere. Porta via avversarie a Corazzi e Monnecchi, lasciando loro libertà di creare. Sacrificio encomiabile(76' VALVO 6,5; tocchi ispirati e un rigore al bacio, forse era da far entrare prima).

CORAZZI 7,5; la solita Edison del centrocampo, coraggiosa e talvolta irridente contro avversarie blasonate che le girano intorno come iene alla preda, rimanendo però spesso a bocca asciutta. Palloni geniali e geometrie euclidee, considerando anche che ha giocato il secondo tempo mezza zoppa. Tutti pazzi per la Corazzi.

SITRI 5,5; la nostra bomber era decisamente in giornata grigia, sportellate tante ma mai pericolosa in zona goal, e sciupa due palle geniali messe al centro da Monnecchi, che aspettavano solo di essere messe dentro (55' XHEMAY 6- ; corsa e impegno, ma mai pericolosa in avanti)

MONNECCHI 8; finalmente Margherita in tutto il suo splendore. Straripante palla al piede, meravigliosa quando converge, assist al bacio sopraffini per le compagne che però oggi non viaggiavano alla sua velocità, c'è voluta tutta la bravura della difesa avversaria per arginarla. Un goal sarebbe stato il giusto premio per le sue fatiche.

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