Montelupo è sempre campagna, Firenze sembra alle porte ma è ancora lontana, ci sono ancora le signe da attraversare, e qui il tifo si tinge ancora di azzurro cielo.
Lo stadio ha una sola tribuna ampia, spaziosa e ben coperta, il panorama intorno è delizioso, devono pensarlo anche le calciatrici Juventine, che appena arrivate si guardano intorno incuriosite.
In quel di Montelupo
Le ragazze dell'Empoli sono concentrate, si riscaldano con passo scattante e battagliero, ma dall'amico Andrea apprendo di due assenze nelle file azzurre molto importanti, forse determinanti; la partita contro la Roma ha purtroppo lasciato strascichi pesanti, e sia Rachele Baldi che Marta Varriale non possono essere in campo per problemi fisici. Ora, io ho sempre sostenuto che i successi dell'Empoli sono dipesi soprattutto da un gran gruppo estremamente coeso, ma il punto fermo della squadra è quel meraviglioso triangolo delle Bermude difensivo dove le attaccanti avversarie spesso scompaiono, quello formato da Baldi in porta e Varriale e Giatras in difesa; senza due vertici del suddetto triangolo la difesa non potrà rispondere come sempre, nonostante le sostitute ce la mettano tutta il talento e gli automatismi sono sono fattori sostituibili in una partita sola, e l'Empoli non è la Juventus che ha una panchina di valore quasi come la formazione titolare.
l'11 di giornata (fonte; pagina facebook empoli ladies)
Quindi Empoli in porta con Alice Lugli, che certo non è la Baldi ma è comunque una buona portiere che nelle partite in cui Rachele è stata assente l'ha sostituita più che degnamente, e difesa composta dalla già nominata Giatras in coppia con Emily Garnier, poi De Rita e la capitana Lucia di Guglielmo sulle fasce.
La fiera tribuna empolese
Quindi in pratica l'Empoli ladies si è presentata al cospetto della squadra più forte d'Italia (Che faceva anch'essa turn over ma capirai con "riserve" come Bacic, Zamanian e Staskova quanto perderanno di qualità nella manovra..) con sei riserve. Ora, non ho le competenze per giudicare l'operato di un tecnico che stimo e ammiro, e poi il giorno dopo sono tutti bravi a criticare col senno di poi, ma da tifoso delle azzurre credo di avere il diritto di dire che forse questa precisa partita era da giocarsela con più titolari, poi si, il ritorno non avrebbe lasciato scampo, ma una possibile bella figura in terra amica le ragazze se la meritavano, anche per il morale. Perchè il risultato che è maturato da questo confronto impari è un tennistico 6-0 senza attenuanti, un tracollo verticale che non appartiene alla storia recente di questa formazione, che a parte la gara d'andata con la Roma ha sempre perso con onore e a testa alta, non come una Orobica qualsiasi.
Ho già considerato tutte le attenuanti, e aggiungo che il risultato di 0-3 dopo i primi 45 minuti è ingiusto, perchè le ragazze, subito a freddo il primo goal di Staskova che tocca a porta vuota dopo una bella respinta di Lugli su Bonansea, hanno cercato con le unghie coi denti di tenere botta per tutto il primo tempo, con Giatras che in alcune occasioni ha giganteggiato nella sua area di rigore (che potenza e che forza questa ragazza, da lasciare sbalorditi) e con Norma Cinotti che, in una partita davvero monumentale da 8 in pagella, ha letteralmente fatto centrocampo da sola, una giocatrice veramente di alto livello, fisicamente dotata, che funziona egregiamente sia in fase d'interdizione che di impostazione, e che un paio di volte si è anche lanciata da sola alla ricerca del goal. Un altro bel talento alla corte di Pistolesi, un nome che le big del campionato farebbero bene a segnarsi sul taccuino (magari su un taccuino viola...)
Applaudissimo anticipo di Norma Cinotti alla Bonansea (fonte; pagina facebook empoli ladies)
Ma lo strapotere delle bianconere è come un pugile che ti sfinisce a suon di jab e con mille colpetti ben assestati ti riduce gli occhi a fessure, e quasi alla fine della prima frazione di gioco, dopo una grande parata su punizione dell'indiavolata Annahita Zamanian, Lugli sbaglia e rinvia troppo corto, la Juve prende palla e la consegna a Staskova, Alice la contrasta al meglio ma la bianconera la salta e poi insacca a porta sguarnita. Per le ragazze è la vera mazzata mortale, non riescono nemmeno a tenere duro fino al riposo, e Sara Gama, non proprio la regina delle goleador, le punisce di testa dopo un cross in area di Barbara Bonansea.
Anche sugli spalti il solito splendido pubblico empolese stavolta accusa il colpo (e io con loro) incita le ragazze con passione ma senza quel fuoco sacro degli incontri incerti, abbiamo tutti capito che da ora in poi potranno giocare solo per buscarne il meno possibile, grandi manovre in attacco non ce ne erano state nemmeno prima ma adesso è tutto andato a rotoli, la poesia del calcio finisce e diventa paura, ansia da passivo, catena di montaggio difensiva senza divertimenti e geometrie.
Nella seconda frazione infatti la Juve prosegue l'impari gioco del gatto col topo, Lugli in un paio di occasioni ricorda a tutti di essere li con pieno merito, ma anche lei ha perso sicurezza nelle uscite e nei rinvii, gli errori pesano e ai portieri, come sempre, pesano di più.
Dopo qualche minuto Staskova, su un bel suggerimento di Bonansea, segna la quarta rete, e anche il pubblico bianconero, più numeroso di quello azzurro pur essendo in trasferta, comincia a limitare le esultanze e i cori, dispiace per noi sostenitori delle azzurre vederle capitolare sotto i colpi impietosi delle Juventine, ma una squadra deve pur giocare senza guardare troppo in faccia a nessuno, e dopo tanti anni di sport visto e vissuto non so se sia più umiliante per gli sconfitti essere sotterrati di reti oppure dare loro la sensazione di essersi fermati "per pietà".
Dopo la rete di Staskova (per lei tripletta) segna poi anche Zamanian, un goal di rara rabbia e potenza che trafigge Lugli sul suo palo, e infine anche Sembrant si unisce alla festa del goal a senso unico.
Pistolesi manda in campo Anghileri,Hjolman e Paola Boglioni, per lei comparsata contro la società che detiene il suo cartellino, ma l'inerzia non può cambiare, persino Simonetti non riesce a mandare lampi della sua classe cristallina, è proprio una giornataccia per le ragazze, che dopo la liberazione del fischio finale riescono comunque a trovare le energie per venire a salutare i tifosi alla loro tribuna che, essendo distante dal campo, non permette alle calciatrici di farsi consolare in quei meravigliosi abbracci di madri, di padri, di sorelle e di amiche che tanto mi hanno commosso a Monteboro.
La cosa positiva è che il grande giro di schiaffi di inizio 2020, con cinque partite proibitive di fila (con un successo esterno e due onorevolissime sconfitte di misura, ruolino davvero non da buttare via) ora è terminato, i prossimi avversari si chiamano Orobica e Tavagnacco, squadre che queste ragazze, se scendono in campo al meglio, possono papparsi in un boccone come all'andata, chiudendo già a fine febbraio, prima della lunga sosta marzolina, il discorso salvezza. Per cui spero che le azzurre dimentichino da subito questa giornata grigia e pensino con serenità al campionato, non perdete assolutamente fiducia in voi, e soprattutto non abbiate paura di vincere contro avversarie inferiori, non fatevi prendere dal complesso della favorita, che può giocare brutti scherzi, ma il vostro eccezionale tecnico saprà sicuramente rassicurarvi. Siate serene, siate divertenti, siate l'Empoli ladies, e le nuvole di ieri lasceranno subito il posto al sole, e a un bel cielo...azzurro, ovviamente.
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