martedì 25 febbraio 2020

LINARI DAY, 24/02/2020


Alle volte nella vita capita un po' di fortuna oltre a quella che ti crei da solo, e per una volta la dea mi ha baciato in fronte; sono stato infatti (dopo aver condiviso l'evento sui social come da loro richiesto) tra coloro che il sito  L football ha sorteggiato per andare come ospite al Linari Day, l'evento organizzato dallo studio "Assist & partners" dedicato proprio alla fortissima Elena, una delle protagoniste assolute della cavalcata mondiale della scorsa estate, ex difensore centrale della Fiorentina e attualmente punto di forza dell'Atletico Madrid.


La scorsa settimana avevo già dedicato un post a questo evento su questa piattaforma, a dire il vero abbastanza polemico per motivi che chi segue il blog sa bene, ma mai, come qualcuno ha assurdamente creduto, io me la sono presa con Elena per un qualsiasi motivo e ho dei livori verso di lei per la sua scelta di lasciare Firenze, ho detto e ribadisco che una calciatrice giovane ha tutto il diritto di tentare avventure in campionati professionistici e più remunerativi, la colpa non è sua o dell'Atletico Madrid cattivone che ce l'ha portata via, la colpa è del calcio Italiano che ancora non crede e non investe nel femminile, per cui scelta ampiamente condivisibile e quando vorrà tornare almeno io la riaccoglierò a braccia aperte, se altri sono di diverso parere problema loro.
E l'evento di ieri al Teatro tenda (adesso Tuscany hall), il primo del genere per una calciatrice Italiana, mi è piaciuto moltissimo, nella forma e nei contenuti, in quanto si è cercato di valorizzare tutto il percorso professionale di Elena e il suo impegno nel sociale con tutte le sponsorizzazioni del caso, ma si è lasciato ampio spazio anche alla dimensione umana, alla persona oltre che all'atleta che "Muove il business".

Eravamo in tanti, più di 200 persone, e tra noi c'erano varie delegazioni, quella del Napoli femminile, delle bambine dell'Atletica castello prima squadra di Elena, del "Mio" Viola Club go women's al quale mi sono aggregato, personaggi che hanno fatto la storia del calcio come Claudio Desolati e Sauro Fattori, fino ovviamente ad altre protagoniste del calcio Italiano, la ex capitana viola Giulia Orlandi, le nostre Ilaria Mauro, Francesca Durante, Stephanie Orhstrom e Alice Parisi, Katja Schroffenegger e Melania Martinovic della Florentia, e graditissima la mitica Rosalia Pipitone, giunta da Roma, che mi ha fatto tanto piacere rivedere.

E una bellissima presenza è stata anche la famiglia di Elena, persone schiette e genuinamente fiorentine, che ti arrivano al cuore; i genitori, la sorella, perfino il gigantesco quanto buono pastore tedesco di Elena Baloo, con tanto di papillon.

Elena arriva, con un outfit deliziosamente anni ottanta alla Cindy Lauper, e la prima cosa che dice è "Cazz...pitarola quanta gente". Purtroppo il coronavirus priva l'evento dei conduttori titolari, fermati a Milano, e l'evento viene gestito dall'agente di Elena Alessandro Orlandi e da un altro signore che doveva stare nelle retrovie, ma per questo la serata è stata forse più schietta e genuina, meno pomposa che con una conduzione che non lascia spazio all'improvvisazione.

"Girls just want to have fun"...si scherza eh

Si inizia con una foto di Elena bambina, che lei deve commentare ma tempo zero si commuove, e certo non l'aiuta il successivo ingresso su palco dei genitori, che fa aumentare il già alto tasso emotivo.
Elena and family


Ad Elena però non mancano due cose, la parlantina sciolta e la simpatia toscanaccia, per cui la serata procede spedita e senza ombra di noia. Od ogni foto, ad ogni nuovo step della carriera di Elena, viene chiamato un ospite a parlare, dal suo primo allenatore nei pulcini Samuele Pecchioli  del Castello fino a Claudio Desolati, il bomber di Genoa e Fiorentina che ha aiutato Elena negli anni difficili della prima adolescenza, con tutta la convinzione del calciatore di talento che sa riconoscere una predestinata.

Con Claudio Desolati

Poi arriva Giulia Orlandi, che con la sua voce ferma e spedita rievoca i tempi di quando prese per mano Elena nelle giovanili del Firenze, e i ricordi si mescolano alle confidenze di due ragazze che avrebbero di che interessarci coi loro ricordi per delle ore.


Con Giulia Orlandi


Subito dopo un momento molto toccante e importante, quello con Valentina Borgogni, presidente dell'associazione Gabriele Borgogni della quale Elena è madrina, fondazione che si occupa dell'assistenza medica, legale e riabilitativa delle persone vittime di incidente stradale intitolata alla memoria di Gabriele, fratello di Valentina, purtroppo vittima della strada. Un progetto nobile che Elena sostiene con grande convinzione e partecipazione, che posso assicurare è arrivata a tutti i presenti.

Con Valentina Borgogni


Con Sauro Fattori, il mister dello scudetto viola del 2017, si ritorna al calcio e ai primi passi di Elena nella nuova Fiorentina women's, nuova squadra di Elena dopo la parentesi bresciana, rievocando col sorriso un rapporto allenatore-calciatrice che all'epoca, per ammissione degli interessati, non deve aver mancato di una certa conflittualità.

Col mister Sauro Fattori


Poi una parentesi allegra con la delegazione del Napoli femminile, composta dal presidente Raffaele Carlino, il classico partenopeo pieno di passione e spirito di iniziativa, simpatico per quanto non lo è il presidente del Napoli maschile. Con lui sul palco alcune sue calciatrici, tra cui la fiorentinissima Alessandra Nencioni, due anni al Firenze prima di una carriera tra Italia e Stati uniti. Dopo la cerimonia mi sono intrattenuto per qualche istante con il presidente e le ragazze, ho ricordato il bellissimo video natalizio realizzato dalle calciatrici azzurre, e poi ho dato loro appuntamento al Bozzi per un Fiorentina-Napoli in serie A, e se da buon napoletano avrà certamente fatto qualche scongiuro, al buon Lello Carlino  sono brillati gli occhi, anche lui dentro di se sa bene che questo Napoli (città alla quale sono molto affezionato, e non mi parrebbe il vero) sarà presto una bella realtà della massima serie.

La delegazione napoletana


Dopo arriva il presente di Elena, con due ospiti illustri, ovvero Lola Romero e Maria Vargas, rispettivamente presidente e DS dell'Atletico Madrid, grandi donne di sport che hanno formato un equipo di primo ordine campione in carica della Liga femenina, capace di portare al Wanda Metropolitano sessantamila entusiasti spettatori. Elena si offre di tradurre il loro spagnolo, ma non ce n'è bisogno, perchè si capisce il senso delle loro parole; ci vorrebbero undici Elena Linari in campo, per impegno, dedizione, solidarietà con le compagne, lealtà e ovviamente talento.  Maria Vargas ha anche il garbo di chiedere scusa a Firenze per averci portato via Elena, e personalmente accetto le scuse, tanto è un "prestito" Prima o poi ce la renderanno, meglio prima che poi comunque.

Lola Romero e Maria Vargas



Dopo aver terminato la cavalcata nei vari club di Elena, arriva ovviamente il capitolo forse più atteso dalla platea; quello sulla nazionale, specialmente sull'ultimo memorabile mondiale francese, del quale Elena è stata una grande protagonista, un punto di riferimento nel suo essere titolare inamovibile. Con lei sul palco altre protagoniste azzurre come Alice Parisi, Rosalia Pipitone e Ilaria Mauro. E' qui che Elena fa la dichiarazione più attesa dal popolo viola, lasciando intendere che un giorno tornerà alla Fiorentina, non sa quando ma tornerà, e almeno io le credo, e quando lo farà sono convinto che la stragrande maggioranza del popolo di fede viola esulterà. In questo momento solenne, arriva Ilaria Mauro a provocare una tempesta emotiva in tutti  noi, quando dice "Tanto a me non mi trovi, tra un anno o due smetto..." Silenzio di tomba, la stessa Elena è del tutto sbigottita, quando Ila esplode in un "Ma scheeerzooo! gioco altri 10 anni!!" e a tutti noi del Go women's torna la salivazione precedentemente azzerata. Quella ragazza ha un senso dell'umorismo veramente atroce, bomber sei perfida quanto sei letale sotto porta, sappilo.

Eravamo quattro amiche al mundial, che volevano cambiare il calcio...

Mentre le ascolto parlare e scherzare a pochi metri di distanza penso tra me e me; ma è possibile che ci sia stato un tempo in cui non conoscevo i nomi di queste ragazze, di Elena, di Alia, di Ilaria, di Elisa, di Pipipipipitone, di BB11 e Yaya? eppure non è nemmeno un anno che seguo queste ragazze, ma la passione in me è tanta che mi pare di seguirle da sempre, nemmeno ricordo chi e cosa seguissi prima di loro.
Dopo arrivano i video saluti di Boattin, Galli e soprattutto Bartoli abbracciata al suo bellissimo cane, cosa che da il pretesto a Elena per raccontare una spassosa avventura con protagoniste lei, Elisa, il suo cane e una malcapitata pecora addentata.
Dopo altre varie ed eventuali sponsorizzazioni la musica finisce, gli amici se ne vanno, prima verso un ricco rinfresco e poi all'assalto di Elena, per una foto assieme e una locandina firmata, e con tutta calma (queste cose è meglio farle a stomaco pieno) io le mie amiche e compagne di scorribande fotografiche Sara e Fiorenza (Insieme formiamo ormai una premiata ditta del selfie vicendevole) abbiamo avuto il nostro "Momento" Assieme a Elena.

Il vostro blogger elegante come non lo rivedrete mai.

Tra le tante persone presenti, sempre accolte da Elena con un sorriso e un abbraccio, mi hanno colpito soprattutto due ragazzine, calciatrici nelle giovanili del Pontedera, specialmente una che, emozionata e con la voce rotta (come deve essere a quell'età, un po' di sane emozioni e di imbarazzo al cospetto del proprio idolo è solo bellezza) ha confessato di aver dedicato un goal segnato di recente proprio a Elena, che non aspettava altro per emozionarsi a sua volta. E il senso ultimo di questi eventi deve essere proprio questo, avvicinare le ragazze alle loro beniamine, queste ragazze non avranno solo miti maschili ai quali ispirarsi, ma anche delle grandi donne che stanno dando l'esempio in campo e fuori, donne come Elena, delle quali lo sport ha bisogno come noi dell'ossigeno.
E' tempo di andare, a malincuore, un saluto e un ringraziamento ai familiari di Elena, una carezza al tenero Baloo, e ovviamente un ultimo grazie alla padrona di casa.

Il timidone Baloo, versione carnevalesca.


Se ne dovrebbero fare di più di eventi come questo, perchè tante altre calciatrici in Italia lo meritano, facciamolo un Guagni day, un Bonansea day, un Bartoli day, e così via. Sono eventi che una società penso possa permettersi di ideare e gestire, e che alla fine rendono molto in termini di puro amore. Si, perchè Elena Linari, l'unica ragazza mondiale che ancora non avevo avuto modo di avvicinare, ora sarà più amata da tutti coloro che hanno potuto vedere la bella persona che è, e che a ogni nuova partita della nazionale ripenserà per un momento a quella sera di febbraio del 2020, quando era ospite di Elena e della sua festa, anzi della festa del grande calcio femminile Italiano.

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